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Tutti i commenti e le recensioni di Nosferatu

TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/01/25 DAL BENEMERITO IL FERRINI
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Il ferrini 1/01/25 22:56 - 2614 commenti

I gusti di Il ferrini

Esperienza davvero potente, quasi violenta. A livello visivo c'è tutta la forza espressiva di Murnau ma con un sonoro davvero travolgente. Egger pare voler dipingere dei veri quadri gotici, come quelli di Füssli o di Blake. Il mostro però stavolta sfugge alla mera definizione di vampiro, è inscindibile dalla protagonista, dalla sua "malinconia", da ciò che oggi clinicamente definiremmo depressione. Riti gitani, ratti, feretri aperti, fiamme, simboli esoterici, tentativi di esorcismo che ricordano Friedkin, ma soprattutto qualcosa di più doloroso, che vive anche dentro chi guarda.

Minitina80 2/01/25 18:02 - 3184 commenti

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Il Nosferatu di Eggers delude ampiamente le aspettative a causa di scelte ben precise che mirano a compiacere un pubblico poco esigente. L’estetica è mediocre e nasconde un vuoto preoccupante che lo rende incapace di suggestionare o trasmettere emozioni sinistre. Colpa anche del vampiro di Skarsgård, tra i più improbabili e meno convincenti che si siano visti; deboli anche le interpretazioni degli altri attori. Dialoghi pretenziosi e banali portano alla noia, interrotta solo da un’improbabile possessione che appare fuori contesto. Il rifacimento di Herzog rimane di netto superiore.

Erfonsing. 3/01/25 22:57 - 136 commenti

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Stavolta Eggers si dimentica di mettere l'anima al proprio film. Una confezione sontuosa, musiche adatte, fotografia spettacolare e interpretazione degna (anche se qualche lacuna la si coglie, soprattutto Hoult fuori parte), ambientazione accurata: tutto è perfetto tranne il cuore del film, il conte Orlok, al quale manca qualcosa (o ha troppo) per essere veramente terrificante. Ottima la scelta di far vedere poco alla volta il volto del vampiro, ma per il resto manca "la magia" per coinvolgere lo spettatore. Eggers, preso dalla voglia di far bene, forse ha fatto troppo e si è perso.
MEMORABILE: Il rumore dei passi del vampiro.

Puppigallo 5/01/25 20:59 - 5438 commenti

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Con tutte le versioni cinematografiche esistenti dell'arcinoto vampiro risulta arduo riproporlo personalizzandolo, o aggiungendo almeno qualcosa che lo renda originale. Qui la mano del regista si sente anche; e il rapporto quasi simbiotico tra la protagonista e Nosferatu può essere un'aggiunta. Il problema è che non sembra comunque sufficiente a insistere sull'argomento. Alla fine, infatti, non si andrà al di là di una confezione curata, attinente all'epoca, con qua e là qualche incursione sanguinaria. Nel complesso vedibile e nulla più, col doppiaggio di Dafoe che certo non aiuta.
MEMORABILE: Le pseudo possessioni (anche no); L'omaggio a Murnau, con l'ombra delle dita scheletriche sul muro; L'epilogo, che rimanda sempre al capolavoro.

Medicinema 6/01/25 20:31 - 134 commenti

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Se mai si fosse sentito il bisogno di un ulteriore remake (dopo il 1979), elemento imprescindibile sarebbe dovuto essere il rifarsi a quell'atmosfera lugubre, silente, sussurrata (sin troppo) dell'opera precedente e del suo vampiro. Invece Eggers esagera sino all'eccesso: nello splatter, negli jump-scares, nei toni urlati, nell'interpretazione smodata di Lily Rose Depp, creando un vampiro più simile a un villain medievale con tanto di pizzetto e assegnando un ruolo ambiguo alla figura femminile. Si salvano Hoult (ma perché ha talento) e il ritmo sostenuto.
MEMORABILE: Nudo nel pentacolo.

Rambo90 8/01/25 01:45 - 7927 commenti

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Eggers rilegge il mito in modo superbo da un punto di vista tecnico/visivo, ma fin troppo freddo nei contenuti, al punto che le oltre due ore arrivano a un certo punto a pesare molto, più del presunto terrore della storia. Terrore che, tranne nella prima parte al castello, funziona pochino, forse anche a causa di una sceneggiatura che non inventa nulla in una storia di cui ormai conosciamo benissimo le svolte. Bene il cast, soprattutto la Depp e Dafoe, mentre il doppiaggio italiano rende Orlok quasi un clone di Darth Vader.

Von Leppe 9/01/25 22:53 - 1299 commenti

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Come in altri film di Eggers è azzeccata l'ambientazione ma è pessimo tutto il resto. C'è infatti una una buona atmosfera invernale, con una discreta ricostruzione della città anseatica dagli interni biedermeier (che rimandano all'originale) e qualche riferimento alla pittura di Friedrich. Mentre tra i difetti principali risaltano l'aspetto del vampiro, i jumpscare, i dialoghi, le situazioni nonché la fotografia troppo buia. Molti déjà vu di Murnau, Herzog e soprattutto Coppola, però i risultati sono più alla Caminito.

Rebis 11/01/25 10:38 - 2451 commenti

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Eggers riscrive Nosferatu in una cornice di edotto classicismo, dalle spiccate ascendenze psicoanalitiche, in cui Orlok diventa l'espressione del desiderio femminile, disposto a morire pur di essere legittimato a esistere in una società che teme e reprime le pulsioni libidiche, inducendo i corpi all'isteria. Se la statura autoriale è ancora tutta da verificare e Skarsgård non ha la potenza iconica di Schreck o Kinski, il suo vampiro "materico" rimane uno dei più originali visti sugli schermi negli ultimi anni e la densità atmosferica discende sul pubblico come una cortina di tenebra.

Enzus79 11/01/25 13:51 - 3141 commenti

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Il Conte Orlok ritorna sul grande schermo e lo fa in maniera superlativa. Robert Eggers si conferma uno dei migliori registi in circolazione. Il film è stilisticamente e visivamente impeccabile: le atmosfere gotiche coinvolgono molto. Eccellente la fotografia. Non mancano momenti al limite dello splatter. Location apprezzabili. Ottima la colonna sonora. Tendenza a salire nel giudizio.

Luluke 12/01/25 06:15 - 615 commenti

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Può piacere o no, in ogni caso non va paragonato al Nosferatu di Herzog. Perché è un film diverso, in tutti i sensi, In cui Eggers si concede licenze narrative per evitare la sfida con le sequenze più iconiche di quel precedente. Allontanandosi, e di parecchio, anche dal significato dell'originale di Murnau. Tanti i momenti suggestivi, ma anche quelli poco riusciti (su tutti la parte nel castello). Con un monoespressivo Hoult, una Depp indemoniata e l'impalpabile Skarsgad, a un certo punto arriva Dafoe a dominare la scena. Ma a quel punto sembra di rivedere Poor things. Irrisolto.
MEMORABILE: Ellen a Thomas: "Non potresti mai soddisfarmi come lui": a quel punto capisci definitivamente che stai vedendo un altro film.

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Kinodrop 12/01/25 19:39 - 3289 commenti

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Ripercorrere ancora una volta il mito di Nosferatu porta all'inevitabile confronto con dei precedenti così importanti e numerosi che naturalmente non potranno che condizionare il giudizio su questo "ultimo nato" a ogni singolo snodo. Anche sul piano estetico ci sono diverse esasperazioni che da una parte ripetono noti cliché senza ottenere però un surplus di brivido e dall'altra portano a risultati un po' grotteschi e chiassosi, compresa la figura del conte che vorrebbe terrorizzare ma che fa rimpiangere l'erotica e silenziosa malinconia dei celebri antecedenti, Murnau e Herzog.

124c 13/01/25 03:25 - 2977 commenti

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Il conte Orlok, o Dracula, per essere esatti, torna al cinema con questa rivisitazione del romanzo scritto da Bram Stoker. Ad interpretare il lugubre conte, stavolta, è Bill Skarsgård, che sfoggia baffoni abbastanza inquietati ed evita di trasformare il suo conte in un antieroe romantico, riportando il vampiro a una dimensione di vero principe delle tenebre. Fra ratti infetti, peste, ombre che si allungano e sogni premonitori, il film deve i suoi momenti migliori alle performance di Willem Dafoe cacciatore di vampiri e della bella Lily Rose Depp.

Teddy 14/01/25 06:21 - 1054 commenti

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I primi venti minuti sono una splendida lezione sulla composizione dell’immagine, con momenti foschi, solenni e di strisciante ambiguità. Gli ultimi dieci sono un insieme estatico e malsano con una chiusa che è un grido di struggente marcescenza. In mezzo c’è un film devoto, meticolosamente realizzato ma che talvolta fatica a mettere insieme tutti i suoi pezzi. Ottima, invece, l’idea di trasformare il Conte Orlok in un vero e proprio Strigoi, figura vampiresca del folklore rumeno. Bravissimo Nicholas Hoult. Assolutamente da vedere.

Cotola 14/01/25 19:45 - 9431 commenti

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Eggers conferma le sue indubbie doti estetiche che rilucono anche in questa tutto sommato fredda rilettura di Nosferatu. Stavolta però, pur avendo a disposizione una storia più che compiuta, la spreca malamente ,sebbene si mantenga fedele all'originale, aggiungendovi qua e là discutibili e gratuiti elementi di novità. Pecca anche nel livello di coinvolgimento che è basso: così le due ore ogni tanto si fanno sentire. A tratti inspiegabilmente urlato sia nel sonoro che nel verbale e, in certi momenti, pure inutilmente sguaiato. Anche il cast non convince. Cocente delusione.

Magerehein 17/01/25 10:32 - 1176 commenti

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Esteticamente parlando il film è una vera meraviglia. Messinscena funerea, inquietante e tenebrosa nonché d'assoluta cura; del resto l'estro di Eggers in quest'area è risaputo. Il vampiro qui mostrato è tra l'altro quello con psicologia più vicina al romanzo di Stoker; peccato però che si inciampi proprio su un elemento chiave come il suo aspetto; questo Orlok baffuto e putrefatto semplicemente non ha l'iconicità che ebbero Kinski o Oldman. Film più veloce, violento e spinto di Herzog ma, proprio come esso, "soltanto" buono (la Depp indemoniata/infoiata sa d'inopportuno scivolone).
MEMORABILE: "Io sono un appetito".

Gabigol 19/01/25 11:14 - 633 commenti

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Rivisitazione moderna di un Eggers attento all'aderenza del capostipite. DI rilievo il tratteggio del Conte Orlock (fisionomia, presenza scenica, suzione del sangue sul petto e senza canini, la manipolazione onirica) e formalmente curata sia la messinscena gotica che la fotografia. A una suggestiva prima parte ne segue una seconda più movimentata e probabilmente più sfilacciata, senza comunque precludere uno scioglimento di rara potenza visiva e concettuale. Non il miglior film di Eggers, ma avercene di operazioni di questo livello.
MEMORABILE: L'apertura orgasmica; L'arrivo della carrozza e l'entrata febbrile nel castello; L'ombra della mano sulla città; Correre contro l'alba e il finale.

Herrkinski 22/01/25 03:35 - 8601 commenti

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Eggers segue piuttosto fedelmente Stoker e l'originale ma riporta l'aspetto del vampiro alla sua forma più folk e mostruosa della tradizione, un non-morto in disfacimento e dai tratti transilvani, ben reso da uno Skarsgård irriconoscibile; in originale, molto curate voce baritonale e accento. Impeccabile il resto del cast, notevoli alcuni quadri dipinti dalla mdp del regista, buona l'atmosfera, eppure qualcosa manca; la ost generica e la durata eccessiva non aiutano, il film non suscita grandi emozioni e l'inevitabile paragone con la poesia di Herzog/Kinski diventa impietoso.

Lupus73 26/01/25 15:47 - 1579 commenti

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Possiamo considerarlo un remake diretto del lavoro di Murnau (conserva i nomi che cambiò per il copyright), anche se è innegabile il riferimento al gusto visivo e scenografico della fotografia di Herzog. Tuttavia Eggers offre una sua personale visione di Nosferatu (baffuto come Dracula nel romanzo, sorta di cosacco non morto) e di una vittima che manifesta segni di possessione come nel filone esorcistico. Le dinamiche rinunciano alla sepolcrale lentezza di Herzog per raggiungere affinità con l'hollywoodiano Dracula di Coppola negli ultimi 40' (la caccia). Eccellente rivisitazione.
MEMORABILE: Eccezionale la parte al castello e alla taverna (che fu imperdonabile omissione di Coppola); L'Orlok eggersiano.

Belfagor 27/01/25 00:35 - 2704 commenti

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Anche se non mancano gli omaggi a Herzog, il riferimento principale è il capostipite di Murnau: questo Nosferatu è infatti una creatura bestiale la cui natura predatoria si fa sempre più esplicita col passare dei minuti. Se però la prima parte gode di una costruzione magistrale della tensione, nella seconda il film disperde un po' della propria cifra stilistica, risultando meno oscuro del previsto. La sintonia della coppia protagonista rende credibile il dramma e Dafoe aggiunge qualche nota inaspettata.
MEMORABILE: L'arrivo ipnotico al castello; L'ombra della mano che si allunga sulla città.

Dave hill 27/01/25 10:54 - 239 commenti

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Al netto della fedele ricostruzione storica (pur con ambientazione immaginifica) garantita dal regista, questa livida e inquietante rivisitazione del vampiro cinematografico, appare, più che un horror, un estenuante dramma sulle malattie corporali e mentali, propalate dal metaforico vampirismo, con i rimandi al capostipite di Murnau ridotti a mero citazionismo. Va bene voler dire altro ma l'orrore non abita qui. E neppure l'inquietudine perché per le sorti dei due sposini nessuno tribola. Anzi, dopo 220 minuti, pure lo spettatore invoca sollievo.
MEMORABILE: Il castello nella nebbia; Il villaggio degli zingari; Lo sbarco dei pestilenziali topi, più numerosi qui che in Willard.

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Daniela 30/01/25 14:31 - 13141 commenti

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All'interno della storia nota, Eggers propone due varianti: il look del mostro diventa un mix fra il ritratto di Vlad II Dracul e un cadavere in putrefazione, mentre il legame tra lui e la protagonista viene mostrato come preesistente, frutto di desideri repressi da una società patriarcale soffocante. Il risultato non convince: il suo Nosferatu è brutto e poco inquietante né suscita compassione mista a orrore, mentre Ellen diventa una psicolabile vittima di se stessa prima che del vampiro. I pregi formali ci sono, ma non evitano la delusione.
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  • Discussione Il ferrini • 5/01/25 03:32
    Formatore stagisti - 111 interventi
    Dopo giorni porto ancora addosso la valanga di stimoli che mi ha regalato questo capolavoro. Tra le numerose citazioni presenti ci potrebbero essere anche due richiami a "Las meninas" di Velasquez. Verso l'inizio, quando si intravede la famiglia di Harding sullo sfondo e nel finale, mentre il Professore parla allo specchio, con una cicatrice a forma di croce che ricorda la croce di Santiago, disegnata sulla veste dello stesso pittore. Forse la loro ragione è nello specchio, che è al centro del quadro ma è anche oggetto emblematico in tema di vampiri oltre che portale verso altre dimensioni.

    Las Meninas di Velazquez

    Comunque straordinaria Wisborg, la città immaginaria di Eggers che richiama la Wismar del film di Murnau, città esistente,  dove si organizzano ancora oggi itinerari di visita sui luoghi di quel Nosferatu.
    Ultima modifica: 5/01/25 03:36 da Il ferrini
  • Discussione Dave hill • 26/01/25 09:17
    Galoppino - 28 interventi
    Robert Eggers: 8 in storia, 5 in scienze motorie.
    Ama le dettagliate ricostruzioni storiche, al costante inseguimento del realismo, e gira film adulti, senza troppe concessioni all'effett(acci)o impattante sul pubblico. La narrazione del mito della strega (The VVitch) straniava e rapiva proprio per la quotidianità della vita dei coloni descritta con feroce realismo prima di essere traviata dall'imponderabile. Quella della leggenda lovecraftiana di Innsmouth (Lighthouse) era fin troppo intimista tanto da apparire reticente nel mostrare le metamorfosi ittiche, solo suggerite e pure in forma onirica. Analogamente, questa rivisitazione/ricostruzione del mito del vampiro, pur sorretta da budget lievitato e diretta al grande pubblico, vorrebbe e dovrebbe mostrare di più, tenere incollati allo schermo gigante gli spettatori, soprattutto distratti teenager avidi di popcorn e immagini forti, ed invece... Dopo un inizio catturattenzioni, il mood torna ad essere compassato, lento ma inesorabile e stordente (in ambito metal si direbbe doom, non thrash o death), con affastellamento di dettagli, situazioni, personaggi minori e minorenni che nulla aggiungono e troppo tolgono al ritmo. La durata ne è testimone. Ma le cose che andavano raccontate ci sono eccome: c'è il conte Orlok che, nel citato perseguimento di realismo storico, insieme verghiano e vichiano, assimila connotazioni fisiche e morali dell'austero ed invincibile principe Vlad Tepes più che del "fantastico" freak orecchiuto del monstrum cinematografico di Murnau ed Herzog. C'è il temutissimo e vetustissimo castello immerso nella nebbia e perso nel nulla della Transilvania e ci sono gli zingari ancorati a riti, dialetti, timori ancestrali ed autoctoni, esiliati(si) da un mondo sempre più civile e viziato. C'è soprattutto l'idea del vampirismo inteso come dilagante propagazione del male che si diffonde nella mente, ottenebrandola con l'ignoranza e la superstizione, e nelle membra, corrotte dalla peste e dalle malattie veneree. Un male che possiede, attanaglia e fa marcire membra e meningi, portando alla soluzione di affetti e relazioni sociali e, infine, all'autodistruzione.
  • Discussione Lupus73 • 26/01/25 16:08
    Call center Davinotti - 58 interventi
    Il film merita molto, ma non al massimo.
    Alcuni appunti, che sono dettagli, ma per questo tipo di rivisitazioni piuttosto ambiziose, sono proprio i dettagli che contano, soprattutto per uno come Eggers che nei dettagli cerca la perfezione; quindi:
    -La scelta del castello dei Corvino, come castello del vampiro, che si vede nell'ingresso della carrozza, risulta assai banale e dozzinale. Il castello, oltre a non essere quello di Dracula (vi fu imprigionato per del tempo), è davvero troppo sfruttato in numerose pellicole, anche di poco conto. Lo troviamo come abbazia in The nun, o come castello della vampira nel reboot di Fright night 2, ecc.
    Poteva essere riproposto il castello di Orava in Slovacchia, per coerenza filologica con Murnau, o il castello di Bran, o addirittura le rovine di Poenari, indicato come vero castello di Vlad Tepes, o altro ancora.
    -Le dinamiche della finale caccia al vampiro sono fin troppo hollywoodiane tanto da ricordare il Dracula di Coppola. Scelta sicuramente più fruibile per il pubblico contemporaneo, ma non al passo con le ambizioni artistiche di Eggers.
    -Il Personaggio di Ellen incarnato dalla Depp ricorda più Mercoledì Addams che le precedenti funeree interpretazioni, tanto che non si può fare a meno di ripensare all'indimenticabile personaggio della Adjani mentre si guarda il film.
    -Dafoe che interpreta l'equivalente murnauviano di Van Helsing. Sicuramente di livello, ma seguendo il film viene in mente l'indimenticabile (anche se a tratti caricata) interpretazione di Hopkins nel film di Coppola.
  • Discussione Von Leppe • 26/01/25 16:36
    Call center Davinotti - 1120 interventi
    Sì anche io ho pensato che il castello di Hunedoara è abbastanza banale e troppo sfruttato, seppur bello. Herzog ebbe un'idea veramente originale utilizzando delle rovine per gli esterni e un castello sano per gli interni, infatti gli zingari affermano nel film che forse quel castello neanche esiste, esiste solo nell'immaginazione degli uomini. Niente a che vedere con gli zingari di questo film di Eggers in cui più banalmente si esibisco in una scena di danza. Poi pure nella scena finale ci sarebbe da ridire sulla banalità di come si presenta Ellen al vampiro...
  • Discussione Lupus73 • 26/01/25 18:17
    Call center Davinotti - 58 interventi
    Von Leppe ebbe a dire:
    Sì anche io ho pensato che il castello di Hunedoara è abbastanza banale e troppo sfruttato, seppur bello. Herzog ebbe un'idea veramente originale utilizzando delle rovine per gli esterni e un castello sano per gli interni, infatti gli zingari affermano nel film che forse quel castello neanche esiste, esiste solo nell'immaginazione degli uomini. Niente a che vedere con gli zingari di questo film di Eggers in cui più banalmente si esibisco in una scena di danza. Poi pure nella scena finale ci sarebbe da ridire sulla banalità di come si presenta Ellen al vampiro...

    Si esatto anche la scena finale ha qualcosa che non convince; da aggiungere anche l'uso della CGI per mostrare cosa succede al vampiro con la luce: discutibile e meno d'effetto della memorabile scena di Murnau, ma anche di quella di Herzog.
  • Homevideo Caesars • 30/01/25 15:56
    Scrivano - 16947 interventi
    Bluray e dvd sono dati in uscita per il 31/12
    https://www.dvd-store.it/Video/Blu-Ray/ID-83992/Nosferatu