The northman - Film (2022)

The northman
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Titolo originale: The Northman
Anno: 2022
Genere: avventura (colore)
Note: Soggetto ispirato ala storia di Amleth, personaggio leggendario presente nell'opera Gesta Danorum scritta nel XII secolo da Saxo Grammaticus che è stata fonte di ispirazione per Shakespeare.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/04/22 DAL BENEMERITO NICK FRANC
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Nick franc 23/04/22 02:17 - 518 commenti

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Eggers abbandona in parte l'oltranzismo di The lighthouse per raccontare una magica epopea nordica, tra riferimenti shakespeariani, rituali tribali e vendette che pulsano truculenza: ne esce un film scorrevole e visionario, in continua oscillazione tra realtà e immaginazione e dall'intreccio non del tutto scontato. Il regista sfrutta a dovere l'ottimo cast a disposizione, non rinuncia alla cura formale che gli è tipica e riesce a ottenere un ottimo equilibrio tra puro intrattenimento e autorialità. Peccato solo che la Cgi non sia sempre efficace (vedasi le visioni dell'albero).
MEMORABILE: Il duello alle porte di Hel; L'incursione nelle terre di Rus.

Hiphop 26/04/22 08:40 - 63 commenti

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Amlet assiste da bambino all'uccisione del padre da parte del fratellastro. Da quel momento e per tutta la vita cercherà di vendicarlo. Delirante, noioso e finanche ridicolo (incredibile la scena rutti e scorregge di fronte al sacerdote). Nonostante alcune immagini di pregevole fattura il film si snoda attraverso un alternarsi tra realtà e finzione con dialoghi che passano dall'italiano a una misteriosa lingua sottotitolata in un crescendo di pesantezza che rende la visione oltremodo faticosa. Della sbandierata violenza solo alcune labili tracce. Vivamente sconsigliato.

Harrys 29/04/22 15:13 - 687 commenti

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Dramma shakespeariano in salsa vichinga. Reduce da un fortunato spiraglio di notorietà, il microcosmo nordico si appresta a divenire presto un filone egemone. Eggers si concede una direzione austera e senza fronzoli, canonica come il canovaccio dell'opera (così tanto da apparire a conti fatti persino didascalico). Il percorso del protagonista è lineare e ricco di topoi relativi alla cultura rappresentata; un doppiaggio rivedibile inficia sull'interpretazione della Taylor-Joy e Skarsgard non rivela particolare carisma. Discreti i duelli d'armi, ottime le ambientazioni.

Thedude94 30/04/22 12:10 - 1097 commenti

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Eggers mette in scena in maniera indubbiamente maestosa e epica una storia già vista e rivista, non solo per la parte vendicativa, ma anche e soprattutto per la citazione palese del nome del bambino, che diventerà nel corso dei capitoli un cresciuto Skarsgård, il quale non convince pienamente nell'interpretazione. In compenso quando in scena ci sono la Kidman e la Taylor-Joy la musica cambia, e si evince la differenza di qualità. Nonostante qualche difetto di prevedibilità della trama in generale, la fotografia e la regia sono formidabili e rendono il film buono.

Cotola 30/04/22 19:23 - 9052 commenti

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Praticamente un Amleto in salsa nordica, con spruzzate che strizzano l'occhio al fantasy. Dal punto di vista visivo, nulla da dire: le immagini regalateci da Eggers sono curatissime e di grande bellezza. Ma il sospetto di estetismo fine a sé stesso è più che giustificato, poiché l'apparato immaginifico, tra l'altro non nuovissimo, è vanificato da una storiellina prevedibilissima e con poco mordente, con personaggi che non hanno il carisma necessario ai loro ruoli. E certe cadute nel kitsch quando non nel trash, lasciano davvero basiti. E sul piccolo schermo, potrebbe esser peggio.
MEMORABILE: In negativo: l'iniziazione con rutto e scoreggia; "Ho parenti nelle Orcadi".

Herrkinski 15/05/22 14:41 - 8119 commenti

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Vagamente ispirato ad "Amleto" e ambientato nell'Islanda vichinga, è una sorta di kolossal basato sulla mitologia nordica e su quel che si conosce dell'autentica storia scandinava; in questo senso pare essere aderente alla realtà in tantissimi dettagli e lo script dimostra che c'è stata una ricerca accurata che va ben oltre le fantasie alla Conan. Visivamente straordinario (ma da Eggers ce lo aspettavamo), con un cast notevole nei ruoli, violento quanto basta; eppure, tolti l'estetica e l'atmosfera epica, è un mattone da seguire e potrà piacere solo agli appassionati delle tematiche.

Gabigol 15/05/22 23:45 - 582 commenti

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Eggers abbandona i territori dell'horror per abbracciare una rivisitazione amletica di stampo vichingo. In un crogiolo di sudore e sangue, l'epica del Valhalla si riflette nell'inesorabile lama di un vendicatore. A tratti scolastico per svolgimento, complice anche qualche pigrizia di sceneggiatura, ma trascinante per ritmo ed estro visivo. Dispiace che le discese lisergiche scivolino spesso in una poco comprensibile pacchianeria. Il regista, con il suo terzo lavoro, si conferma come una delle voci autoriali più interessanti del cinema di genere.

Rambo90 16/05/22 00:51 - 7702 commenti

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Film commerciale pretestuoso o film d'autore con storia banale. Delle due l'una, ma comunque la si vuol mettere il film di Eggers è freddo "come il ferro", incapace di emozionare nonostante la confezione curatissima, la scrupolosa esattezza storica e il cast da brividi. La storia è praticamente quella di Amleto (con echi di "Ben Hur" per come rientra a farsi giustizia) ma nemmeno una volta la vendetta ci coinvolge, persa in tanti momenti superflui e ridondante come la frase ripetuta all'infinito. A stento in scena Hawke e Dafoe, molto brava ancora una volta la Kidman.

Daniela 28/05/22 23:23 - 12671 commenti

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Dopo due film di grande fascino, Eggers bypassa Shakespeare e attinge alle radici della figura mitica di Amleth da cui trasse ispirazione il Bardo per dirigere un'opera visivamente curata ma pesante quando una peperonata condita da vistose cadute di gusto. Anche senza contare Thor e le sue parodie più o meno esplicite, siamo stati troppo inondati da tonnellate di fantasy gameofthronesco perché l'impasto di menate sull'onore, invocazioni a Odino, sangue a fiumi e omaccioni gonfi di testosterone che ululano come lupi possa risultare esente dal ridicolo involontario. Delusione e noia.

Lupus73 29/05/22 15:58 - 1496 commenti

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Terza prova di Eggers ancora con tematiche tra storia, mitologia ed esoterismo. E' la volta del paganesimo vichingo, un'epopea fra Norvegia, terra Rus e Islanda, nella quale viene trasposto il dramma di Amleto, impregnandolo di rune e mitologia norrena in una visione esoterico-tradizionale che ripercorre il mito del regno/re decaduto rivendicato e riconquistato dall'eroe (come in Conan, Il gladiatore), con tutte le simbologie attinenti. Diviso in capitoli, intriso del tipico misticismo del regista e corredato da un connubio fotografia/confezione/ambientazioni di eccellente caratura.

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Von Leppe 31/05/22 23:21 - 1262 commenti

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Questa nuova trasposizione della leggenda di Amleto non è certo all'altezza della tragedia scritta da Shakespeare, in cui il dramma psicologico, i monologhi esistenziali e la follia fanno del protagonista uno dei personaggi più interessanti di tutta la storia del teatro e della letteratura. In questo film abbiamo l'opposto, ovvero solo brutalità e grugniti. I personaggi non hanno nessun carisma, soprattutto il protagonista e la trama è noiosa, visti i pochi dialoghi e la loro banalità. L'unico elemento che ha un po' di fascino è l'ambientazione vichinga e alcune location.

Rebis 3/06/22 13:06 - 2339 commenti

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Intorno al ventesimo minuto, Bjork lancia una profezia: da lì il film segue pedissequo quanto previsto, senza sussulti - a parte il twist della madre, una Kidman fuori contesto (ma è in buona compagnia) - confidando evidentemente nella potenza dell'impianto visivo e sonoro, che è avvolgente, sensuale, tonitruante e, a dirla tutta, pure un po' kitsch. Eggers ha stile, ma non basta costellare storie ritrite di riferimenti esoterici per fare l'autore filologo, come dimostra lo scontro finale sulle pendici del vulcano: pura oleografia. Deludente, senza che si possa dire un brutto film.

Magi94 28/06/22 11:37 - 954 commenti

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Pare che ultimamente vi sia un revival della passione per i vichinghi, che nel 2022 si traduce in fiumi di sangue e esoterismo pagano. Ecco quindi come ci troviamo di fronte a un simile imbarazzante pastrocchio di banalità nordiche rilette nella peggiore chiave americana, che con la scusa di riscrivere l'Amleto si prende il diritto di propinarci i peggiori e vuoti stereotipi sull'onore, la vendetta, la famiglia, ecc., per di più credendoci pure. Si sarebbe potuto dire "almeno ci sono i paesaggi islandesi", ma la computer grafica bulimica riesce a rovinare pure quelli. Disastroso.
MEMORABILE: In negativo: i primi minuti di urli, rutti, sgozzamenti e canti da fiera del folklore; Il Valhalla uscito dalle illustrazioni per un libro infantile.

Areknames 13/07/22 13:03 - 47 commenti

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Come tutti i registi ambiziosi, Eggers tenta di portare il proprio marchio all'interno di un'opera che punta a un pubblico vasto, grazie anche al ricco cast. Il risultato finisce però per annacquare sia la ricerca visiva (troppa CGI, troppe allucinazioni/esperienze lisergiche straviste altrove) sia l'epica del racconto (la cui dichiarata matrice shakespeariana non dà molto originalità alla narrazione), mai veramente coinvolgente e vibrante. Non mancano momenti suggestivi, come l'apparizione della valchiria, ma la sensazione è quella di un film troppo indeciso sulla strada da prendere.

Enzus79 22/07/22 22:20 - 2901 commenti

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Storia di vendetta, di ispirazione shakespeariana, ambientata all'inizio del decimo secolo. Innanzitutto ha un impatto visivo senza rivali, questo "The Northman". Coinvolgente, con il dramma che si mescola al visionario in modo impeccabile. Stile narrativo eccezionale, a tratti poetico. Robert Eggers al suo terzo lungometraggio si conferma regista di ottima caratura.

Jandileida 4/08/22 20:05 - 1567 commenti

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Uomini lupo, traditi e traditori, sciamani e narcotiche pozioni, amori boschivi, spade magiche, porte dell'Inferno, Valchirie traghettatrici di anime: Eggers questa volta abbandona l'allucinato intimismo del faro e si getta impavidamente nell'epica norrena, ispiratrice nientepopodimenoche del Bardo himself. Si tuba qua e là con la "cafonata", alcuni dialoghi fanno cadere le braccia ma il risultato finale è godereccio anzichenò: l'impatto visivo di alcune scene è fantastico, il che permette di ricreare con realismo un mondo vichingo nebbioso, rupestre e virulento. Attori in palla.

Bubobubo 26/08/22 12:46 - 1847 commenti

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Eggers abbraccia la testosteronica epica vichinga con un approccio ibrido da blockbuster autoriale, per certi versi simile a quello dell'Aronofsky di Noah: paesaggi mozzafiato, cromatismi plumbei e scorci di onirica per quanto bombastica visionarietà adornano il corpo di un classico canovaccio tragico i cui personaggi, già naturalmente tendenti all'archetipo, subiscono qui una scrittura piuttosto monodimensionale e stereotipizzante. Nonostante alcuni evidenti richiami alla formazione folk horror del regista, il risultato è prevedibile e piagato da alcune notevoli cadute di gusto.
MEMORABILE: In positivo: la partita di knattleikr. In negativo: iniziazione a suon di peti; Ol'ga "che viene dalle betulle" (ma dai!); Ritorno a nuoto.

Capannelle 26/12/22 19:19 - 4412 commenti

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Eggers non si preoccupa di introdurre elementi di novità, preferisce curare l'aspetto visivo (cosa che non gli difetta) e far risaltare le espressioni estreme dei protagonisti in un gioco serrato di luci e ombre. Il problema è tirare il tutto per le lunghe e sacrificare le potenzialità di interpreti come Defoe o Taylor Joy ottenendo un risultato finale che ha poco di memorabile. Una personalità registica che in definitiva non riesce a trasformarsi in qualcosa di effettivo.

MAOraNza 14/06/23 12:15 - 244 commenti

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No, non ci siamo per niente. C’erano grandi aspettative, per questo nuovo film di Eggers, soprattutto dopo quel gioiello di The Witch. C'erano tutti i presupposti perché questa rivisitazione dell'Amleto in salsa vichinga potesse entusiasmare. E invece... Invece no. “The Northman” è noioso, freddo, piatto, monocorde, non emoziona e, a conti fatti, è il risultato di tante idee e pochi fatti. Un grande rammarico per quello che avrebbe potuto essere e, invece, non è. Peccato.

Magerehein 10/11/23 10:36 - 1005 commenti

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Eggers confeziona un adattamento dell'Amleto "originale" confermando pregi e difetti tipici dei suoi lavori. Se da un lato ci sono infatti la fantastica confezione estetica (avvalorata da ottime musiche a tema che danno al tutto una forte aurea mistica), doverose brutalità esplicite e un cast che tutto sommato se la cava (la Kidman è la migliore), dall'altro è altrettanto evidente la prolissità del prodotto finito (la storia viene dilatata da digressioni non sempre necessarie). Sommando il tutto si resta abbastanza soddisfatti, ma quanto avrebbero giovato venti minuti in meno...
MEMORABILE: Il rito iniziatico con rutti e scoregge (trash, ma Dafoe piace); Björk inquietante sacerdotessa; L'assalto dei berserker al villaggio.

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Jena 22/11/23 20:48 - 1557 commenti

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Come nei suoi precedenti film Eggers è strepitoso nella cura filologica di ricostruzione di mondi passati. E qui si respira veramente il mondo vichingo: i re, i riti sciamanici, la ferocia predatoria, i berserker ma anche nei momenti fantastici Odino e Freyr, le streghe e le Valchirie. Poi ci sono i magnifici paesaggi islandesi (in realtà irlandesi), in cui Eggers sfoga il suo gusto pittorico. Questi pregi fanno dimenticare qualche inceppamento qua e là. Poco convincente Skarsgard, decisamente meglio Hawke (il migliore) e la Kidman. Visionario, sicuramente ricorda più Conan che Amleto.
MEMORABILE: Il rito di iniziazione di Amleth; L'uccisione del re; L'albero genealogico; La ballata degli uomini lupo; Lo sciamano; Il duello finale nel vulcano.

Galbo 3/12/23 08:09 - 12399 commenti

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Leggende nordiche pre shakespeariane per il film di Robert Eggers, ambientato tra i brumosi paesaggi islandesi. E’ proprio l’ambientazione suggestiva e ben utilizzata dal regista uno dei pregi principali del film, insieme alla prova (con relativa performance fisica) del protagonista, cosa che non si può dire di altri degli attori impegnati nel film, dalla Kidman a Ethan Hawke, entrambi piuttosto fuori contesto. Piuttosto blando anche il ritmo, “spezzato” da soporifere sequenze oniriche, che rendono il film a tratti assai tedioso.
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