Monster man - Film (2003)

Il registro comico/demenziale è forse da ascrivere alle precedenti esperienze del regista (direttore di varie commedie), mentre appare evidente (già in locandina vengono citate le referenze) che il succo horror viene raccolto da pellicole "spremute" più volte (da TCM a Jeeper Creepers passando per Duel). E' strano, ma il tutto funziona e lo splatter, insistito nel finale, ben si coniuga con una trama folle (magia nera e stregoneria) che poggia sull'assunto di un mostro dal volto deforme a causa di un incidente con un "monster truck"...

Veramente una follia: questo film funziona! Prendete un sosia petulante di Jack Black, affiancategli un personaggio insicuro alla Adam Sandler, fategli intraprendere un on the road puntellato da dialoghi tarantiniani, assalti alla Duel, mostruosità alla Jeepers creepers ed otterrete questo Monster man. Un film che secondo ogni logica dovrebbe far pentire di averlo visto (a partire dallo scontatissimo titolo), ma che non si sa per quale alchimia, come detto, funziona.

Scatenato road-monster-movie, distilla echi irriverenti da Duel e si permette finanche il lusso di sviluppare un intreccio narrativo non disprezzabile, compreso twist finale. Tecnicamente ben fatto, girato con il giusto piglio, cioè senza prendersi sul serio, questo film non è ovviamente un argomento da dibattito fantozziano sul montaggio analogico, ma diverte con le carte che onestamente dichiara e con una evidente passione per il buon artigianato cinematografico, che non è poco.

Demenziale, stupida e a tratti anche fastidiosa questa pellicola. La trama è semplice: due ragazzi fanno di tutto per far arrabbiare un tipo sfigurato che li rincorrerà in lungo e in largo per investirli con il suo enorme monster truck. I protagonisti fanno pena, ma Justin Urich (il tipo con gli zoccoli) è anche peggio. Impossibile non nominare Duel, TCM (per l'uomo sfigurato) e qualche altro film splatter che Monster Man riprende. La parte migliore arriva solamente con il finale super splatter.

Bizzarro ma purtroppo non del tutto riuscito tentativo di coniugare thriller à la Duel, commedia volgarotta e horror soprannaturale con culti e sacrifici. L'idea non era male, purtroppo la miscela di generi così disparati non è stata dosata a dovere, pertanto la tranche finale è così inattesa e incoerente che fa gridare alla "vaccata". Non che la prima parte facesse sperare in un prodotto serio, vista la comicità grossolana e un duo di protagonisti non molto simpatici nonostante provino a esserlo. Può piacere come no, per chi si fa incuriosire.

Film tutto particolare, commistione tra horror e commedia, anche slapstick. Una pellicola che però pur essendo debitrice ai grandi classici del genere, su tutti Non aprite quella porta, incredibilmente funziona. Sarà che viene inserito un po' di tutto nel calderone, sarà per merito degli effetti e della recitazione senza dubbio simpatica, ma nonostante il suo essere "cafone" non risulta mai banale. Ambientazione rurale sempre molto affascinante e coinvolgente. Consigliato per una serata disimpegnata, tra amici.

Quasi tutto già visto. La storia è ovviamente piuttosto inverosimile, con un'epidemia di massacri e amputazioni inarrestabile, tuttavia il film si lascia gustare. La drammaticità della situazione è sempre temperata da gesti e/o frasi al limite del comico e il ricorso all'uso del sangue è dignitosamente contenuto. Il finale è abbastanza imprevedibile, con la brava ragazza che dimostra la sua natura malefica rivelando un'inimmaginabile parentela con il killer.