The Hillside Strangler - Lo strangolatore - Film (2004)

The Hillside Strangler - Lo strangolatore

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/08/09 DAL BENEMERITO UNDYING
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Undying 6/08/09 04:17 - 3807 commenti

I gusti di Undying

Ci sono dei registi che vorresti incontrare di persona, per vedere che razza di elementi siano. Uno di questi è tale Chuck Parello, uno di quei nomazzi italo americani che già ti predispongono allo sbeffeggio. Ma c'è di peggio, se si ha il coraggio di approfondire la loro filmografia. Questo regista, nativo di Chicago e già collaboratore di John McNaughton, pare essersi fissato con i serial killer; gira prima l'inguardabile Henry: Portrait of a Serial Killer, Part 2 (condizionato dal suo tutore?), quindi l'invalutabile Ed Gein e poi questo orrido filmetto ispirato ai deprimenti Bianchi e Buono.

Lucius 23/05/14 01:06 - 3015 commenti

I gusti di Lucius

Pregno di torbido, con un elevato spazio dato al sesso (inusuale per pellicole con argomento serial killer), tratto da una storia vera: si racconta dello strangolatore delle colline, un serial killer che negli anni settanta aveva scatenato una vera caccia a Los Angeles, e il film ripercorre le gesta di due cugini depravati. Stessa operazione di Delitto Versace, può servire ad approfondire la conoscenza sulle vicende di cronaca nera dell'epoca. La dipendenza e l'ossessione al centro delle menti malate; parola d'ordine: uccidere. Malsano nella sua epifania.

Schramm 11/06/16 17:49 - 3495 commenti

I gusti di Schramm

Non pago d’averci somministrato un annacquato e sostanzialmente inutile sequel di Henry, Parello rifà letale spanciata nel truecrime-movie senza invertire ordine dei fattori né risultato, al grido di “Novocainizzazione is the way!”. E dopo minuti quaranta di allegro ciondolare, dal primo omicidio è cosa chiara che anche il caso Buono e Bianchi dal vangelo secondo Parello è anemia mediterranea, e tutto quel che è o dovrebbe essere malattia devianza morbosità e degrado diventa in due e due quattro sterile macchiettismo. E quando l’interesse è zero e la noia mille c'è un perché chiamato piattume.

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  • Discussione Uomomite • 10/08/09 14:51
    Galoppino - 85 interventi
    "Chuck Parello, uno di quei nomazzi italo americani che già ti predispongono allo sbeffeggio"

    Deduco che offendere e deridere l'intera categoria degli italo americani rientri nel diritto di critica. Se è così ci sarà da divertirsi con tutti quei buffi nomi cinesi presenti nei film di John Woo ;-)
  • Discussione Uomomite • 10/08/09 14:58
    Galoppino - 85 interventi
    Renato ebbe a dire:
    Ahò, ma questa sterile polemica a due avrà una fine? O continuerà per settimane, magari attaccandosi anche alle virgole per sottointendere il proprio disprezzo per l'opinione altrui? A me chi ha iniziato non interessa, mi interesserebbe sapere invece chi la pianterà per primo.

    Ma dai, è estate, ci si diverte! In ogni caso questa osservazione prescinde dalla polemica con undying (per la cronaca ha iniziato lui). Mi chiedo: cosa c'entra con la critica al film la derisione del nome del regista? Sarebbe normale se io recensissi un film di Cassavetes dicendo: ahahaha che stupido nomazzo greco?
  • Discussione Undying • 10/08/09 22:45
    Risorse umane - 7574 interventi
    Ma no: nessuna finalità razzista. Anzi è proprio l'opposto.
    E' noto che alcuni italiani che si chiamano Antonio, per darsi arie spesso americanizzano il nome in Tony, credendo di acquisire in personalità.

    Ora, tra gli americani veri, questo nome è spesso preso in mezzo esattamente come tanti italiani razzisti (spesso proprio il Tony della circostanza) fanno quando deridono un extracomunitario chiamandolo, genericamente, Abdul.

    Tutto qua: Tony Manero, Little Tony, Stallone e via discorrendo son nomi che predispongono alla battuta in senso lato, popolare se vuoi.

    Fulci, ad esempio, storpiava il cognome di Fragasso in Fracasso (vedi il libro L'occhio del testimone) e quello di tanti altri attori, registi: non è che per questo l'han messo in croce.

    E' ovvio che la frase che hai citato va inserita nel contesto globale di quel che ho scritto, perché le caratteristiche di una persona, viva Dio, non si fermano al nome o alle apparenze.

    E purtroppo, a mia discutibilissima opinione, Chuck Parello non ha solo un nome buffo (lo dico simpaticamente) ma anche come regista, in questo specifico caso, non si distingue per brillantezza.

    Se ti cito, ad esempio, Rospo Pallenberg (vedi scheda di Cutting Class) non ti vien da sorridere?
    Eppure, come regista, esiste.
    Non credo ci sia nulla di male, né finalità razzista (ripeto: al contrario) in quel che ho scritto.

    Spero di esser stato sufficientemente chiaro...
    Ultima modifica: 10/08/09 22:59 da Undying
  • Discussione Lucius • 23/05/14 01:08
    Scrivano - 9051 interventi
    Mettere nelle note questo link:
    http://criminologapaparesta.wordpress.com/2011/08/16/gli-strangolatori-delle-colline-angelo-buono-kenneth-bianchi/
    il film è tratto da una storia vera.
    Non so se può definirsi un remake, dato l'esistenza di questa altra pellicola:
    http://www.imdb.com/title/tt0097022/
  • Discussione Zender • 23/05/14 07:19
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Non mettiamo mai link nelle note, Lucius. Anzi, se ti capita di vederene segnalameli. Imdb non segnala nulla come connessione per eventuali remake.
    Ultima modifica: 23/05/14 07:20 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 23/05/14 12:42
    Consigliere - 25998 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    Mettere nelle note questo link:
    http://criminologapaparesta.wordpress.com/2011/08/16/gli-strangolatori-delle-colline-angelo-buono-kenneth-bianchi/
    il film è tratto da una storia vera.
    Non so se può definirsi un remake, dato l'esistenza di questa altra pellicola:
    http://www.imdb.com/title/tt0097022/


    Non credo possano definirsi remake i film tratti dai serial killer realmente esistiti. Altrimenti Henry Pioggia di Sangue, per dire, risulterebbe un remake di Confession of a Serial Killer, e a sua volta il film di Michael Feifer su Henry Lee Lucas risulterebbe un remake di Henry, come Ted Bundy non è il remake del televisivo Il Mostro, e il Tend Bundy di Feifer non e il remake del Ted Bundy di Bright

    E non credo proprio che lo Zodiac di Fincher sia il remake dello Zodiac di Lommel che sarebbe il remake dei film settantiani che hanno trattato il caso del killer dello zodiaco, per dire, come SOS di Ulli Lommel non e certo il remake di SOS di Spike Lee

    Non credo proprio possano essere definiti remake (al massimo "versioni"), ma film tratti dalle gesta di serial killer divenuti (tristemente) famosi (si pensi a quanti ne hanno cavato da Jack Lo Squartatore, per dire)
    Ultima modifica: 23/05/14 12:55 da Buiomega71
  • Discussione Zender • 23/05/14 14:21
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Sì infatti, di sicuro tecnicamente non possono definirsi remake. Ma direi che evitiamo di considerarli tali anche noi. Diciamo che è comune solo il fatto reale a cui ci si ispira.