Uscito in Italia prima del suo predecessore (che verrà importato solo qualche anno dopo con il titolo demenziale di MANIAC COP 2!), il film di William Lustig è il degno seguito di uno dei più riusciti mix tra poliziesco d'azione e horror. D'altra parte la coppia di ritorno Larry Cohen (sceneggiatore e produttore)/William Lustig (regista) è come sempre garanzia di un cinema di serie B solido e autentico, senza fronzoli, superficiale quanto efficace. Si ipotizza qui perfino una certa solidarietà tra serial killer, con risultati grotteschi non disprezzabili. Per quanto riguarda il versante action invece Lustig si conferma un ottimo professionista,...Leggi tutto capace con pochi mezzi di mettere in scena inseguimenti pirotecnici ed equilibrismi da stuntman di sicura presa spettacolare, il tutto condito da una bella dose di violenza, qualche spruzzatina splatter, zuffe sanguinose e quintali di vetri spaccati. Aggiungeteci qualche tetta al vento, un paio di sinuose spogliarelliste e avrete la quintessenza della più classica exploitation, spensierata e disimpegnata come dovrebbe sempre essere: nessuna ambizione se non quella di divertire il pubblico senza avvilirlo con dialoghi troppo banali o una recitazione parrocchiale. Il cast infatti è ben scelto (Robert Davi è un duro “degno” dei noir con Bogart) e ci regala persino la presenza della coppia protagonista del primo capitolo: Bruce Campbell e Laurene Landon non si limitano a una partecipazione straordinaria come ci si aspetterebbe rivedendo nel prologo il finale del primo MANIAC COP ma... sorpresa! Certo è pur sempre serie B, non ci si illuda troppo. Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Seguito di un titolo interessante, si mantiene sullo stesso tenore del suo predecessore, utilizzando maggiormante il fattore slasher in quanto le origini del "poliziotto sadico" sono già state sviscerate. Robert Z'Dar riveste i panni del redivivo Cordell, violento ma con una sua morale. Discreto il cast (su tutti Charles Napier) che ripropone in una particina anche Bruce Campbell. Laurene Landon invece la rivederemo nell'episodio dei Masters of horror (Pick me up) diretto da Larry Cohen, sceneggiatore/produttore dei primi due Maniac cop...
Essenziale nei mezzi e nella messa in scena, la carta vincente di "Maniac Cop 2" è il suo essere crudo e diretto. Efficace nella sua semplicità, il film si regge esclusivamente sul personaggio del poliziotto sadico, indubbiamente affascinante e carismatico. Discrete le scene action che innalzano il tasso di coinvolgimento di questo pregevolissimo b-movie. Per cultori. Erroneamente distibruito in Italia come "Maniac Cop" e non come "Maniac Cop 2".
Secondo film della serie (uscito in Italia prima del numero 1) dove alla follia zombesca/robotica/immortale di Cordell, si unisce pure un serial killer delle spogliarelliste. Peccato che Bruce Campbell abbia una parte di soli 10 minuti, tuttavia Davi è un buon sostituto (anche se lo si vede poco), questa volta il protagonista è il poliziotto maniaco!
Un sequel che, vuoi per il gioco dei titoli (non originalissimo) o per la distribuzione Italiana, ho visto pensando fosse il primo vero film; ma chi se ne accorge? Maniac Cop è uno slasher a suo modo originale, condito di flashback che non necessariamente fanno pensare a collegamenti tra le pellicole; la regia è buona, la ricerca all'assassino coinvolge, con alcuni depistaggi registici ben congegnati. Violento ma non troppo; non troppo stupido ma nemmeno si prende sul serio. Con azione più che sufficiente a non farlo sembrare esagerato.
Uscito in sordina nell'estate '92 (quando ancora molti cinema chiudevano) è in realtà il secondo capitolo di una trilogia (quindi titoli invertiti dalla Penta). È il classico giallo di seconda serata che non mancherà di creare della suspence. Breve apparizione per Campbell e Laurene Landon mentre la parte del leone la fanno sia Robert Davi che il tenebroso Robert Z'Dar. Discreta la Christian mentre rende bene il maniaco supplementare interpretato da Leo Rossi. Da vedere per gli amanti del brivido.
MEMORABILE: Quando viene ucciso un poliziotto, reo di aver bussato sul vetro di una donna che, credendolo il maniaco, lo fredda all'istante.
Degno sequel del poliziotto sadico (e non predecessore come vuol fare credere la distribuzione italiana) con la giusta dose di inseguimenti, sangue e sparatorie. Il killer interpretato da Z'Dar si trasforma definitivamente in un clone di Jason Voorhes, aumentando il divertimento ma perdendo un po' di tensione. Bene Davi come duro, un po' meno la Christian come sua compagna.
Lustig si supera e replica la ricetta del primo episodio con ancora più gusto: molta più azione, con gli stuntman a fare gli straordinari, il bravissimo e viscido Leo Rossi ad affiancare il monolitico Cordell, la resa make-up del suddetto decisamente migliore. Colpisce la miscela perfetta che lo rende uno dei b-movie d’eccellenza degli anni 80; lo trovo persino ardimentoso in alcune scelte di sceneggiatura (Campbell subito out!). Il migliore della trilogia.
Seguito di poco superiore al non eccelso primo capitolo. Il genere è sempre il poliziesco con contaminazioni horror, ma stavolta gli omicidi diventano più grafici, l'azione aumenta e si sceglie di scambiare Campbell col granitico Robert Davi (eastwoodianamente doppiato da Kalamera). Deja-vu abbondanti (c'è pure un copia-incolla dell'omicidio in carcere visto nel precedente) e parte centrale che mostra ampiamente la corda, ma gli ultimi minuti sono una vera scarica di adrenalina e risollevano parzialmente il film quando sembrava perduto. Godibile.
Lustig supera il già buon prototipo con un sequel ancor più livido e sulfureo, che ricomincia da dove finiva il precedente e che gode di una suggestiva atmosfera notturna e urbana (ben fotografata), di scene action coreagrafate e girate con stile, di una maggior violenza e di un ritmo ideale; l'ora e mezza passa come se niente fosse. Bella la variante di affiancare a Cordell lo psicopatico interpretato dal bravo Rossi; cast anche stavolta da antologia del B-movie, buona la score musicale. Spettacolare quanto basta; il migliore della serie.
MEMORABILE: Claudia Christian ammanettata all'auto in corsa; Il massacro alla stazione di polizia.
Sembrava morto e invece Matt Cordell è vivo (insomma, si fa per dire) e lotta insieme a noi, o meglio insieme a un maniaco che uccide spogliarelliste. Lustig dirige senza fronzoli un sequel tutt'altro che pretestuoso e, per certi versi, anche più spettacolare del primo capitolo; ha anche il coraggio di decretare la prematura uscita di scena della coppia Campbell/Landon, sostituiti da Davi (poliziotto ruvido ma arguto) e dalla Christian (psicologa in uniforme). Se si è disposti ad accettarne i limiti, lo si può tranquillamente apprezzare.
Onesto sequel di un piccolo cult sempre diretto da Lustig due anni prima. L'aspetto prettamente horror si concentra nella prima metà, dopo la quale il film prende una piega più action-crime (con alcune pregevoli scene di corse e inseguimenti in auto). Il fatto che la cerchia di alleanze di Cordell si ampli, con assassini e criminali che lo appoggiano, dà adito a qualche originalità, anche se tradisce in parte lo spirito slasher del primo. Buono anche in questo caso il cast, peccato che Campbell compaia solo in tre scenette.
MEMORABILE: La psicologa ammanettata a un'auto imbizzarrita che tenta in ogni modo di evitare gli ostacoli.
Continuano le avventure di Cordell (un glaciale Z'Dar), poliziotto-zombi in cerca di vendetta. E la formula non cambia; anzi, se possibile, l'atmosfera si fa ancora più cupa, visto che il film è quasi interamente girato in una New York notturna, sordida e feroce. Grandiose le sparatorie al distretto di polizia e soprattutto nel carcere (Sing Sing, ovviamente), dove il fuoco la fa da padrone. Qualche buco nella trama, un po' di comicità involontaria, tanta violenza, molti cliché. Tutto perfettamente funzionale alla creazione di un grande b-movie.
Degno sequel che comunque non riesce a raggiungere, anche se di poco, il livello del primo. La storia riprende da dove si era interrotta ma quasi subito svolta portando in scena un nuovo set di protagonisti. Lustig mantiene quell'atmosfera sporca e rude di una New York malandata ma ci aggiunge ancora più action, violenza e soprattutto un altro psicopatico assassino spalla del nostro amato Cordell. Si sta parlando di un B-movie, ma da come è girato non si direbbe.
Un sequel che qualitativamente compie un gran balzo avanti rispetto al primo capitolo: tutti i difetti che lo penalizzavano sono stati rivisti e corretti. Finalmente la fotografia acquista una sua dignità e la sceneggiatura assume i tratti ben delineati di disimpegnato poliziesco slasher. Da notare il fatto che la pellicola sia permeata in alcune scene da trovate di buon cattivo umorismo davvero apprezzabile. Inoltre sono state inserite alcune sequenze del film precedente in modo che lo si possa seguire anche senza aver visto quello. Davvero valido.
Il film prosegue esattamente da dove si era interrotto il precedente, mantenendo intatta la compattezza e scorrevolezza che lo caratterizzavano. Cambiano un po' i volti: uscito di scena Atkins e accantonato Campbell, Lustig si affida a Robert Davi (buon attore che assume il ruolo del duro offrendo una prova solida) e a Lerner. Siamo ai livelli del primo film.
La firma stilistica di Larry Cohen traspare da parecchie sequenze: brutali, di una vitale brutalità, forse rozze ma sicuramente efficaci. Il poliziotto non-morto assomiglia a un Golem ed è una delle creature horror più simili a Frankenstein create dall’epoca della Universal. Apprezzabile il tentativo di complicare la trama (il serial killer) e la scelta dei vari grugni in scena (Davi, Rossi, Z’Dar). Tutto sommato meglio del primo.
Un poliziotto semina il terrore uccidendo senza pietà le sue vittime predestinate e per di più parrebbe “sovrannaturale”. Un thriller vecchia maniera, girato fra New York e Los Angeles, con tanto di indagine poliziesca che pesca proprio dentro se stessa. Nella seconda parte diventa un po’ convenzionale, ma complessivamente si rivela un buon prodotto, girato alquanto professionalmente. Flop cinematografico, il film divenne un vero cult nei circuiti privati.
Calderone ben colorato, tendenzialmente (troppo) “action-horror” con frangenti “slasher” e quant’altro. Alcuni momenti sono molto ben riusciti, in particolari quelli “feroci” e qualche nota sexy c’è, tanto per ricordare che siamo in tema “only-adult” o quasi. Mezzi abbastanza adeguati, ma a volte si nota che ce ne sarebbero voluti di più; mentre i partecipanti “umani” non si distinguono particolarmente, diversamente dal “mostro” il cui look appare piuttosto “mostruoso”. Più che buono il ritmo, ma il film manca di una sana atmosfera malata che poteva davvero fare la differenza.
MEMORABILE: L'assalto al poligono di tiro; In prigione, tra fuoco e fiamme.
Matt Cordell non ha niente da invidiare ai colleghi Jason, Michael e compagnia trucidante, in questo sequel che calca la mano sulla figura del killer indistruttibile e vendicativo. Uno slasher sui generis, visto che non siamo in un campeggio o in un college, che non è pretestuoso e anzi quasi realistico (nonostante la natura ultraterrena del "poliziotto sadico") e quindi più agghiacciante.
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DiscussioneZender • 11/10/13 08:15 Capo scrivano - 47182 interventi
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (venerdì 16 settembre 1994) di Maniac cop 2:
Guardando la locandina inserita da Buio in Curiosità, ricordo che al passaggio TV rimasi sorpreso dal fatto che fosse comparso il "2", assente sulla VHS che già possedevo. Tuttora la cosa è curiosa, dato che si sono presi la briga di usare anche lo stesso font del titolo per il numero!
Herrkinski ebbe a dire: Guardando la locandina inserita da Buio in Curiosità, ricordo che al passaggio TV rimasi sorpreso dal fatto che fosse comparso il "2", assente sulla VHS che già possedevo. Tuttora la cosa è curiosa, dato che si sono presi la briga di usare anche lo stesso font del titolo per il numero!
Confermo, Herr, sulla vhs della Penta video NON compare il 2 (che a dire il vero, sul flanetto, appare "posticcio"). Sarà dovuto dal fatto che i distributori italiani , con Maniac cop, hanno fatto un casino della madonna.
Simpatico l'errore (?) di battitura di William LustiNG
DiscussioneZender • 23/05/15 17:26 Capo scrivano - 47182 interventi
Beh han messo il 2 perché hanno realizzato che era appunto il vero numero 2, mentre su vhs il 2 non c'era perché non era mai uscito il primo né probabilmente al tempo avevano intenzione di importarlo.
Zender ebbe a dire: Beh han messo il 2 perché hanno realizzato che era appunto il vero numero 2, mentre su vhs il 2 non c'era perché non era mai uscito il primo né probabilmente al tempo avevano intenzione di importarlo.
Sì, in effetti, leggo sui visti censura dei due Maniac Cop (retrocover delle vhs Penta)
Maniac Cop (che sarebbe il secondo): Vietato ai minori di 14 anni N.O. 86777 del 01/07/1991
Poliziotto Sadico (che sarebbe il primo): Film per Tutti N.O. 87875 del 21/06/1992
Mentre il terzo risulta non destinato alla sala cinematografica
DiscussioneZender • 25/05/15 07:56 Capo scrivano - 47182 interventi
Esatto, vecchia sotria, è specificato anche nelle note.
CuriositàZender • 25/05/15 08:09 Capo scrivano - 47182 interventi
Importato in Italia prima del numero 1, venne intitolato dai nostri distributori semplicemente "Maniac cop" (eliminando quindi il 2, anche se nel flanetto qui sopra il 2 viene riportato). Visto il buon successo si decise poi di importare anche il numero 1, che a questo punto venne intitolato "Poliziotto sadico".
HomevideoMaxx g • 9/10/16 19:35 Servizio caffè - 26 interventi