William Lustig è specializzato in film d'azione ultraviolenti (suoi il cult MANIAC e la serie dei MANIAC COP), ma ecco che qui, forse stanco della sua mano pesante, decide di ammorbidire il tocco e confezionare un action quasi da mainstream. Le capacità le ha e nei suoi film (solitamente basati sulle idee più elementari e comuni del genere) c'è sempre qualcosa che li differenzia stilisticamente dai prodotti consimili. Lo stesso qualcosa è presente anche in HIT LIST, che inizia molto bene (con un imprevisto errore di persona commesso da un killer) e finisce invece con il solito inseguimento prolungato e un colpo di scena telefonato. Jan-Michael...Leggi tutto Vincent (ex belloccio tra i protagonisti del teenage movie UN MERCOLEDI’ DA LEONI) è un vendicatore poco convincente, Lance Henriksen non sposta di una virgola l’interpretazione sua tipica del killer spietato che gli ha dato successo e che peraltro gli riesce sempre impeccabilmente, Charles Napier è lo sbirro americano per eccellenza e sembra ormai la caricatura di se stesso, mentre la vera sorpresa è Leo Rossi (che infatti Lustig riprenderà come protagonista nell'apprezzabile SENZA LIMITI), un volto dalla simpatia innata e una caratterizzazione azzeccata (il testimone chiave in un processo di mafia). C'è spazio per un breve e inatteso apologo sulla mafia, per qualche gag (soprattutto al processo) e per una scena finale acrobatica alla James Cameron. Ma nel complesso HIT LIST non è proprio un buon film e se può essere visto senza troppi rimpianti è solo grazie a un ottimo montaggio serrato e al mestiere di Lustig, che dell'azione “alternativa” ha fatto il suo credo.
Del Lustig post Maniac, è forse quello che amo di più, anche rispetto a Vigilante e Senza limiti. Un feroce revenge-movie, dove Lustig si conferma straordinario regista d'azione e secca brutalità. Robusto e granitico b-movie, che al di là del pesce lesso Michael Vincent, può contare sull'ottima performance di Leo Rossi e soprattutto sull'inarrestabile killer stile Terminator di Lance Henriksen, davvero feroce, implacabile e spietato (che di giorno lavora in un negozio di calzature!). 83 minuti di pura adrenalina e ottime esplosioni di violenza.
MEMORABILE: Il numero 6 che diventa un 9 sulla porta sbagliata e scatenerà la vendetta; Henriksen, come Max Cody di Cape Fear, nel violento finale.
Non sono pochi i difetti di quest'action movie che ha come pregio, che gli permette di strappare la sufficienza, un ritmo molto veloce, tante belle scene d'azione e una narrazione avvincente. Per il resto non convince appieno. Regia e fotografia sono da telefilm d'azione o da produzione televisiva piuttosto scialba e la recitazione stenta (anche Jan-Michael Vincent, molto meglio in Tra le onde). La sceneggiatura va a sbalzi e ci impiega un po' per rendersi interessante. Perdonate invece le assurdità del violento finale. Vari i difetti dunque, ma un'occhiata ci sta.
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Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (martedì 26 febbraio 1991) di Hit list-Il primo della lista (trasmesso con il titolo Il primo della lista):