Incredibile passerella di comici a fare da contorno alla solita storia d'amore/pretesto per supportare il super hit del ‘69 “Lisa dagli occhi blu”, cantata da Mario Tessuto (qui ovviamente protagonista). La Lisa del titolo è la splendida Silvia Dionisio, che a dire il vero gli occhi li ha verdi, nella parte di una scolaretta con le treccine (giusto per rispettare il testo della canzone) figlia di ricchi proprietari milanesi (il padre è Piero Mazzarella, sempre divertente con il suo riconoscibile accento lombardo) e innamorata del suo professore di missilistica (?), appunto Tessuto. Lisa vive in una enorme villa in cui i servitori sono quasi tutti i mezzi pazzi: dal giardiniere (un simpaticissimo...Leggi tutto Carlo Dapporto) al cuoco (Nino Terzo, fa un’apparizione) fino al maggiordomo col suo gemello (Peppino De Filippo in una doppia parte). Tra gli altri interpreti si segnalano Mario Carotenuto (impagabile caratterista, è il preside della scuola di Lisa), Marisa Merlini, Gianni Agus (è il direttore del centro missilistico) e tutta una serie di comici in apparizioni di massimo un minuto: Gino Bramieri (rifiuta di farsi vendere un’enciclopedia), Lino Banfi (esilarante proprietario di una balera, carica il suo accento barese ai limiti dell'incredibile), Gordon Mitchell (nella parte di se stesso, sta in panciolle su un albero), Macario (è un barbone spaventato da un giaguaro), Ric e Gian (si affrontano, nel rispettivo ruolo di direttore di una fabbrica e capo dei lavoratori in rivolta, sulle note western del Deguello), Pietro De Vico (un poliziotto in moto), Nino Taranto (un alto ufficiale americano) e, dulcis in fundo, Franchi e Ingrassia (si affacciano da un oblò senza parlare, esibendo espressioni classiche).
Non uno dei peggiori musicarelli ma nel genere si è visto di meglio. Basato sul grande successo dell'estate 1969 portato al successo dal grande Mario Tessuto, è una sfilata initerrotta di comici popolari e poco altro da ricordare. Belle le canzoni e i due protagonisti sono tutto sommato bravi e simpatici. Corbucci se la cava con buon mestiere.
Molto deludente questo musicarello diretto da un buon regista come Corbucci. Non siamo ai livelli pessimi di Quelli belli... siamo noi, ma il film non sta in piedi: trama troppo esile, troppo grottesca, incredibile il cast (uno dei più folti di volti noti, per un film di genere italiano). Franchi e Ingrassia, inoltre, sembra quasi che li abbiano incollati da un altro film... Come musicarelli c'è decisamente di meglio in giro, vedi Vacanze sulla Costa Smeralda.
Gli ingredienti per il cultone ci sarebbero tutti: un cast pauroso con tutto il who's who dei musicarelli quand'anche per una posa sola, la follia di partenza (Mario Tessuto fisico nucleare e docente di missilistica - sic!), gli elementi "contestatari". Eppure qualcosa non funziona, forse perchè Tessuto non va bene in nessuna variante (anche come cantante è di stile vetero-celentaniano), le gag sono desolanti e sprecano il talento dei caratteristi (ottima però Bice Valori). Comunque curioso, e la Dionisio sempre bellissima...
Pazzesco e orrendo musicarello, pure con grandi attori in subitanee apparizioni: Bramieri, Taranto, Ciccio&Franco non accreditati (come Terzo, Cleri, Sportelli e, forse, Marciani). Edith Peters era cuoca di colore pure nei caroselli Olio Sasso! Il film ha fasi che fanno pensare allo spettatore di sognare, a partire dal giaguaro che dall'aperta campagna finisce prima nell'aula dei reperti animali, poi in sala professori e infine entra da solo in una 500. Soggetto e sceneggiatura probabilmente scritti dopo una notte insonne, durante micidiali riflussi gastrici di peperonata pressoché indigesta.
MEMORABILE: Il duello con musica western fra Ric, rappresentante sindacale, e Gian, manager del Personale.
Scarso musicarello girato per consolidare il successo dell’omonima canzone di Tessuto. Le gag non sono granchè divertenti ma, come spesso accade in questi casi, sono i numerosi volti noti della commedia italiana a catalizzare l’attenzione: in particolare, gli esilaranti duetti tra Dapporto e De Filippo e i fulminei camei di Bramieri e Mitchell nel ruolo di loro stessi. Il felino spacciato per un giaguaro è, in realtà, un ghepardo.
MEMORABILE: Dapporto e De Filippo che giocano a pari e dispari.
Musicarello e questo è tutto. Se ci si gira intorno non si troverà di meglio. Se si è di bocca buona si apprezzeranno alcuni momenti di divertimento alla buona, senza pretese. Orrendo! Gordon Mitchell, avvinazzato. Tessuto invece credo che avesse della stoffa per il cinema (scusatemi la battuta).
Musicarello sull'onda del grande successo della relativa canzone con protagonisti Mario Tessuto (che pare preso e buttato lì) e la bella Silvia Dionisio, che si arrabatta come può a causa della sceneggiatura banalissima. Poi c'è un gran cast di caratteristi che appare per qualche battuta e anche poco meno, tanto da risultare sprecatissimo ma di richiamo per far sì che il film venga guardato solo per curiosità.
Musicarello piuttosto brutto nonostante ci sia un cast di contorno che rappresenta quanto di meglio si potesse inserire in un solo film (Bice Valori, Piero De Vico, Mario Carotenuto, Ric e Gian, Nino Taranto tanto per citarne qualcuno). Per il resto la trama è inesistente, la sceneggiatura idem e Tessuto è li solo per esigenze di operazione. Qualcosa di gradevole c'è, specie nei duetti Dapporto-De Filippo, ma è comunque troppo poco per dargli la sufficienza. Certo che però Silvia Dionisio è sempre uno splendore. Curioso.
Inenarrabile pastrocchio. Il televisivo di allora portato al cinema. Canzonette orecchiabili (anche da Zecchino d'oro), improbabili pettinature della Dionisio e di Tessuti, macchiette e siparietti di comici famosi come De Filippo e Macario, fughe di industriali a Beirut, buoni sentimenti stomachevoli come chili di zucchero filato... Climax finale per la hit dell'epoca nell'assurdità più completa e cameo conclusivo (era ora) di Franco e Ciccio.
Milano (ma con molta Roma nelle location) fa da cornice alle manfrine sentimentali tra un professore di missilistica (!) e una seducente studentessa tutto-pepe. Maldestro tentativo di sfruttare il cantante Mario Tessuto nel suo (unico) momento di gloria, cucendogli addosso un ruolo alla bell'e meglio. Lui appare stralunato, perfino quando canta i suoi strazianti brani che parlano incessantemente di amori finiti. Incredibile stuolo di attori e caratteristi a spot, con cammei di una battuta tanto per far nome in cartellone. Quasi micidiale.
Ennesimo musicarello imbastito all'istante intorno al successone di turno, che assembla bulimicamente un cast invero da record del genere (basti leggere i credits) ma quasi interamente sprecato in comparsate rapidissime. Il vero problema è che Tessuto (spacciato per fisico nucleare) non solo non ha il carisma per sostenere la responsabilità del film, ma nemmeno un repertorio musicale che lo giustifichi, costituito - fatta eccezione per la title-track, relegata al prefinale - da brani minori e cover. Il "meglio" è Peppino De Filippo parruccato in doppio ruolo.
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HomevideoGeppo • 12/06/09 14:42 Call center Davinotti - 4349 interventi
Uscito in DVD per la Edizioni Master.
Collana: I musicarelli.
Edizione da Edicola.
Per la 1a volta in DVD.
Ci sono anche Franco e Ciccio!!!
Nell'ultimo (o penultimo) passaggio televisivo, la RAI invertì due rulli, col risultato che si vedevano finire storie d'amore mai iniziate, che cominciavano dopo la rottura. Chi avesse quella copia, può (forse) rifarsi...
POTENTI MEZZI... L'ingegnere spaziale interpretato da Gianni Agus mostra a Mario (Tessuto) l'apparecchiatura con cui piloterà a distanza l'elicottero su cui lo stesso Mario farà delle esercitazioni. Ma quello inquadrato è con tutta evidenza un mixer audio professionale di uno studio situato probabilmente a Cinecittà, dove il Centro Sperimentale Missilistico è ambientato:
Notare le pareti insonorizzate tipiche di uno studio di registrazione e il poster in tema spaziale penosamente attaccato con le puntine...
CuriositàZender • 11/06/16 18:10 Capo scrivano - 48439 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: