Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/12/10 DAL BENEMERITO MTINE
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Mtine 29/12/10 19:35 - 224 commenti

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Delle serie "dove voleva arrivare il poeta?". Una storia di base già vista (Harold e Maude, anche citato nel film) con l'aggiunta di elementi e personaggi che appesantiscono il ritmo, non bastano a rendere la pellicola un "film d'autore". Se poi aggiungiamo uno Jannacci che filosofeggia, genitori e figli insopportabili, il risultato è nient'altro che una bieca commediola che tenta di parlare del rapporto generazionale, senza fornire opinioni o risposte all'argomento, ma solo riflessioni che lasciano il tempo che trovano.

Zardoz35 10/01/11 00:10 - 290 commenti

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Commedia sin troppo leggera che vede Castellitto nella duplice veste di attore e regista. Il solito conflitto generazionale tra genitori e figli, ma qui onestamente non si capisce se siano più fuori di testa gli adulti o i ragazzi. In un surreale fine settimana agreste, un gruppo di amici con famiglia al seguito gioca a chi la spara più grossa. Non si capisce se questo vuole essere un film (tragi)comico, una parodia o quant'altro. Patetico Iannacci nel ruolo del filosofo/incantatore.

Galbo 30/04/11 07:18 - 12392 commenti

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Per la sua terza prova da regista (il film è stato scritto dalla moglie Margaret Mazzantini), Sergio Castellitto realizza una commedia corale che ha come spunto (un po' abusato nel cinema italiano) il conflitto generazionale. Godibile a tratti, la pellicola ha il difetto di una struttura eccessivamente manichea e quella di mostrare (senza avere lo spazio necessario per approfondirli a dovere) troppi personaggi. Del cast, la migliore è Laura Morante.

Inseminoid 1/05/11 12:32 - 32 commenti

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Un film penoso, senza idee, tirato per le lunghe con attori atroci. Il peggior film dell'anno, l'ultimo passo di un cinema sinistrorso che speriamo di non vedere più. Castellitto è un bravo attore dall'ego insopprimibile, ma non può fare il regista. Iannacci è grande anche se sembra Darth Vader. E poi basta parlar male degli psicoaanalisti, sono molto peggio certe conventicole romane dello spettacolo!
MEMORABILE: Il finale, con la figlia che cerca di rimettere a posto le cose tra i suoi genitori: stracult!

Ujd1961 18/08/11 13:34 - 32 commenti

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Solita tiritera di un trend cinematografico filomorettiano scontato e noioso. Sceneggiatura banale, attori fuori di testa, per non parlare di Jannacci, già stantio e penoso come cantautore e, qui, ancor più imbambolato ed inverosimile nei panni di una specie di filosofo di Guerre stellari. Castellitto, per quanto bravo, non convince nel ruolo di architetto con deja-vu giovanili. Morante, come al suo solito (ma saprà recitare in altro modo?), nevrotica ai limiti dell'epilessia. Sconsigliato.
MEMORABILE: Il grido (indisponente quanto scenicamente fuori luogo) della figlia.

Ilcassiere 1/09/11 11:51 - 284 commenti

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Non ci voleva molto a rendere un po' più interessante questo film e invece no, è decisamente un film banale. Il conflitto genitori-figli viene rappresentato in modo superficiale e i personaggi sono tutti davvero troppo eccessivi, dalla governante all'amico con l'auricolare, dal dark depresso al "presidente". Eccessive anche la casa di campagna e la lunghezza del week-end, che sembra durare una settimana. Non fa riflettere e non c'è una tesi di fondo, giusto qualche risata qua e là (se non ci fosse nemmeno quella...).
MEMORABILE: "Quando eravamo figli noi, i figli non contavano un cazzo, ora che siamo genitori, non contano un cazzo i genitori!"

Ducaspezzi 12/10/11 20:10 - 222 commenti

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Se vedessimo tutto al netto delle presunte (da noi) e/o pretese (dal regista) ambizioni autoriali e ci accorgessimo che il dissidio generazionale, qui, potrebbe intendersi come uno sfondo iperbolico su cui concepire caratterizzazioni causticamente (sé) dicenti, invece del solito tema da cui ricavar messaggi, troveremmo da divertirci. Spassosa la diffusa verve nevrotica (vedi lo sproloquio sull' "idea piagnona di comunità") e curiosa la Morante che suggella il suo fallimento professional-familiare portandosi dietro in vacanza due suoi pazienti.
MEMORABILE: Castellitto che sfonda la "quarta parete" e dice: "Io questo lo stendo, uccido un personaggio minore e ne vengo fuori così", riferendosi... alla morte!

Schramm 10/12/11 13:06 - 3495 commenti

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Zulawski alla burina. La crisi non è solo quella dei 50 o dei gap degenerazionali: quando i mondi non si scontrano più ma smettono di incontrarsi, ecco che la crisi è di quelle cosmiche. Castellito ce lo urla felicemente sguaiato con uno stuolo di personaggi eccessivi nel loro macchiettismo, tutti in gara a chi meglio elogia il sopra-le-righe; la regia segue con rigore ed eleganza da cartolina laccata uno Jannacci che pare il Jodorowsky de noantri, attorno al quale si forma e scompone di continuo un mosaico di bizantine nevrosi. Si pecca voluttuosamente di ratio e di captatio benevolentiae, ma fa parte del gioco: prendere o lasciare.
MEMORABILE: La patta dei pantaloni è come l'inconscio: non sai mai quello che ci troverai dentro.

Jandileida 17/01/12 18:55 - 1565 commenti

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Dimenticabile opera terza di Castellitto: buñueliano nelle intenzioni, l'ennesimo conflitto generazionale del cinema italiano si risolve in una pellicola i cui personaggi sono eccessivamente carichi, totalmente fuori dalla realtà e, cosa ancor più grave, anche privi di profondità, ognuno con la sua idiosincrasia di facciata, stereotipata e prevedibile. Tra l'altro il tema del contrasto genitori/figli mi è sembrato trattato con superficialità. A questo si aggiunga che Jannacci non è tra i miei artisti preferiti. Brutto con qualche, sporadico, sorriso.

Cloack 77 20/06/12 10:21 - 547 commenti

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La bellezza del somaro non si capisce dove voglia andare a parare. Le parti più riuscite mi sembrano la descrizione della famiglia finto-comunista, new radical-chic, quadretto da partito democratico nell'ambiente del Mulino bianco. Tutti gli altri ingredienti del calderone sono davvero indigesti. Il rapporto tra la "minorenne e l'anziano" è quanto di più banale e laccato possa essere scritto, fasullo oltremodo; Jannacci è una figura mal scritta, incerta, poeticamente finta, sconclusionata.

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Capannelle 8/02/13 08:48 - 4411 commenti

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E bravo Castellitto: una reunion familiare che poteva avere i consueti, melensi risvolti melodrammatici assume invece un registro semiserio, rischiando sì di andare sul pacchiano ma trovando invece un buon equilibrio tra grottesco e riflessivo. Ogni tanto qualche dialogo o smorfia non necessari, ma diverse sequenze divertono e l'insieme dei personaggi si muove bene, dal trio di quarantenni alla disfida tra la preside e la giornalista. E... indovina chi viene in campagna!

Gabrius79 8/10/13 23:41 - 1427 commenti

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Un film che se sviluppato meglio poteva essere sicuramente una interessante commedia di critica sociale e invece, a parte alcune zampate comiche disseminate quà e là, assistiamo a una girandola di momenti un po' strambi che finiscono per annoiare lo spettatore. Meno male che Castellitto e il buon Jannacci salvano la commedia. Laura Morante sempre nella solita parte fa il verso a sé stessa. Giallini sufficiente.

Nancy 13/10/13 00:38 - 774 commenti

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Commedia dai toni allegri scritta abbastanza bene per i tempi che corrono, anche se al solito i temi della commedia italiana risultano un tantino monotoni e ripetitivi (crisi familiari, adolescenti infuocati, i problemi della mezza età...), qui si esasperano le situazioni e il film riesce in qualche modo a farsi apprezzare anche se già sappiamo come andrà a finire. Bravi Castellitto e Morante, in un ruolo nevrotico tutto per lei. Meno bravi (come sempre, anche qui) gli attori più giovani. Nel complesso convince, ma non stupisce. Che sorpresa Jannacci!
MEMORABILE: Laura Morante a Castellitto: "La patta dei pantaloni è come l'inconscio: non sai mai quello che ci trovi dentro..."

Rambo90 5/03/14 22:35 - 7697 commenti

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Un grottesco ritrovo familiare e non all'interno di un casale, che Castellitto gestisce con dialoghi e situazioni costantemente sopra le righe. L'accumulo di stranezze spesso fa sorridere, ma quando si tratta di tirare le somme e fare discorsi un po' più seri si cade nel tremendamente banale. Buona la prova corale del cast, in particolare dello stesso Castellitto, della nevrotica Morante e del sempre simpatico Giallini. Jannacci invece fa molta tenerezza. Regia un po' troppo caotica.

Markus 27/06/14 14:22 - 3687 commenti

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La vicenda dello scontro generazionale tra genitori e figli non è cosa nuova e certamente l’astuta mossa di spacciarci il compianto Jannacci per il fidanzato della figlia adolescente della coppia Castellitto/Morante appare funzionale ma, terminato l’effetto sconcertante, tutto si appiana e, al saldo, resta un film fastidiosamente radical-chic/sinistroide ambientato nell'ennesimo casolare italico con cipressi e luce del sole creata con le lampade sparate sul volto. Questo genere di film, per favore, fateli girare ai francesi.

Saintgifts 30/06/15 18:24 - 4098 commenti

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Non credo che basti iscriverlo nel registro delle commedie per poter giustificare tutto, situazioni e personaggi. L'ambiente è borghese medio-alto, il luogo una villa nelle colline toscane da far morire d'invidia il più compassato dei gentleman (questo solo per delimitare il quadro). Poi c'è l'incomprensibile famiglia dell'architetto e lo stuolo degli altrettanto incomprensibili amici e ospiti. Niente si salva, tutto risulta scontato, il richiamo alla commedia italiana (quella vera) con la spider del Sorpasso è fuori luogo. Mezzo pallino in più per il somaro.

Pigro 8/12/15 22:40 - 9666 commenti

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Il tema dell’incomprensione transgenerazionale, precipitato nella liaison amorosa tra una ragazzina e un anziano, aveva grandi potenzialità, sprecate in una storia incapace di tenere la barra sulla leggerezza e che invece svacca nella comicità sguaiata condita di sentimentalismi e allusioni simboliche banali. Castellitto accelera il ritmo e moltiplica le situazioni surreali e i personaggi caricaturali senza mai riuscire a smuovere un sorriso. Più isterico che arguto, il film perde l’occasione di raccontare una storia originale e interessante.

Bubobubo 8/01/19 11:54 - 1847 commenti

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La presenza, discreta ma ben tangibile, di un raffinato Jannacci ai saluti finali nobilita solo fino a un certo punto una pellicola che struttura un microcosmo di maschere buffe borghesi, ciascuna stereotipata a suo modo (chi per carattere, chi per nazionalità), in burrascosa interazione fra di loro. Interessante il ribaltamento di prospettiva sul tema della differenza d'età in una coppia, ma gli schemi narrativi sono fin troppo collaudati e il parco attoriale non sempre adeguato (deboli Torresi e Ponce). Castellitto ha girato di meglio.

Paulaster 18/03/19 10:05 - 4417 commenti

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Gruppi familiari si ritrovano nel senese con ospite a sorpresa. Inizio che parla della contaminazione e dei suoi benefici per virare poi in direzione della contrapposizione genitori/figli. Pastrocchio corale tra nevrotiche madri, intellettualoidi di sinistra, colf dispotiche e pazienti psichiatrici, con almeno la scelta felicissima di Jannacci. Il clan Castellitto fallisce perché ama citare i classici (Risi, Fellini, Bergman) e facendolo si imbroda. Chiusura progressista che pareggia i conti ma l'ottica è degli adulti.
MEMORABILE: L'arresto al supermercato; Giallini al karaoke; Le foto prima di morire; La preside che sbotta a tavola.

Victorvega 11/11/20 23:26 - 502 commenti

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Il tema generale potrebbe essere interessante, soprattutto al pensiero di un Jannacci che interpreta "l'anziano" fidanzato; oltre a questo le colline toscane come sfondo fungono da ulteriore aspetto positivo. E invece sono le uniche cose notevoli del film, in cui attori bravi si scontrano con un film accennato, strozzato, non spiegato e con toni che vanno dal sussurrato all'urlato; insomma, nulla funziona in questo film, pretenzioso quanto poco riuscito. Un'occasione sprecata con ogni probabilità.

Sergio Castellitto HA DIRETTO ANCHE...

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Il Dandi 11/11/20 23:56 - 1917 commenti

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Commedia che vorrebbe tanto apparire intelligente e coraggiosa nell'affrontare le ennesime contraddizioni della cultura radical-chic dei genitori ex-sessantottini ma che invece risulta soltanto provinciale, paradigma dell'autoreferenzialità narrativa della coppia Castellitto/Mazzantini di cui la recitazione borghese della Morante si conferma rappresentanza ideale. Da salvare il recupero di Enzo Jannacci in veste di attore, ma il cantautore sembra muoversi sul set senza consapevolezza, suscitando più tenerezza che altro.

Raremirko 31/01/21 21:34 - 577 commenti

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Anche rivisto dopo un po' di tempo riconferma le discrete idee precedenti: una sorta di Teorema pasoliniano più sgangherato ed eccentrico, provocatorio e volgarotto. Bene il ricco cast (Giallini fa lievitare tutto ciò nel quale è presente), ottimo il compianto Jannacci (in un ruolo strano come quello che ebbe in L'udienza di Ferreri), critica buñueliana alla borghesia, un'atmosfera a un passo dall'essere fastidiosa. Curioso incontrare Castellitto in opere tanto weird.

Nick franc 21/07/22 13:32 - 515 commenti

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Castellitto dirige una commedia corale dagli esiti altalenanti e dal cast sovrabbondante (tanto che le caratterizzazioni sono appena abbozzate) con interessanti recuperi (Armando Jannacci e Blanc): risulta banale quando vorrebbe dire cose importanti sul conflitto generazionale ma funziona meglio nei momenti più sguaiati. Tra attori che sembran dare di matto costantemente sopra le righe, situazioni fuori dalla realtà (la psicologa che invita i pazienti a casa) ci si diverte anche (a patto di non prenderlo sul serio), ma siamo lontani dallo spessore che si ricercava.
MEMORABILE: Il paziente fissato con il Settimo Sigillo; La preside che si arrabbia a tavola.
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  • Discussione Mtine • 30/12/10 22:43
    Galoppino - 90 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ah, adesso capisco perché non lo trovavo! Ok, perfetto Mtine, associata la preferenziale e passato al cinema.
    Grazie ancora per il "pronto intervento".
  • Discussione Capannelle • 19/08/11 18:51
    Scrivano - 3509 interventi
    La domanda che Ujd pone sulla Morante (se riesce a impersonare personaggi senza tratti nevrotici) mi trova d'accordo.
  • Discussione Galbo • 19/08/11 20:29
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    La domanda che Ujd pone sulla Morante (se riesce a impersonare personaggi senza tratti nevrotici) mi trova d'accordo.

    di tutti gli attori del cast, a me la Morante è sembtata quella più convincente...
  • Discussione Jandileida • 17/01/12 18:59
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    La Morante fa sempre lo stesso ruolo, almeno ultimamente, ma non è la sola. Comunque qui è proprio il film che è brutto, la Laura almeno recita decentemente, pur se in automatico.
    Ultima modifica: 17/01/12 19:00 da Jandileida
  • Discussione Didda23 • 17/01/12 19:41
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Per quanto mi rigurda il discorso può essere esteso pure alla Buy. Per l'amor del cielo bravissima, ma fa sempre la stessa parte
  • Discussione Gugly • 17/01/12 19:44
    Portaborse - 4710 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Per quanto mi rigurda il discorso può essere esteso pure alla Buy. Per l'amor del cielo bravissima, ma fa sempre la stessa parte

    Con significative piccole variazioni, si veda il personaggio meno svampito di Caterina va in città.
  • Discussione Capannelle • 3/02/13 00:24
    Scrivano - 3509 interventi
    Non so se dargli 5 pallini "riequilibrativi", mò vedo.. la notte porta consiglio.
  • Discussione Zender • 3/02/13 08:12
    Capo scrivano - 47780 interventi
    Aspettiamo il risveglio.
  • Discussione Capannelle • 10/02/13 19:18
    Scrivano - 3509 interventi
    Alla fine mi sono limitato ai "giusti" 3 pallini. Dare 5 pallini a casaccio proprio non mi riesce...
  • Discussione Zender • 11/02/13 07:52
    Capo scrivano - 47780 interventi
    Bene, il pallino "riequilibrativo" è la cosa peggiore che si possa fare, qui. Anche perchè il commento deve rispecchiare il voto, prima di tutto.