Remake non ufficiale di Blood Feast. Delirante, pacchiano, con effetti speciali orrendamente confezionati e recitazione oltre il limite dell'indecenza. Tutti questi ingredienti risultano comunque gradevoli nell'insieme, soprattutto considerando che si tratta di un prodotto girato con due soldi per il noleggio (anche se sembra una confezione d'altri tempi per i Drive-in). Difficile spiegare come abbia fatto il giro del mondo.
Non so se piangere o ridere:il film è penosissimo, però certe scene sono talmente trash che alla fin fine ti rimane impresso nella memoria anche a distanza di vent'anni: una ragazza nuda che fa karate e muore in maniera assolutamente assurda, per esempio. O un uomo che nonostante venga privato delle mani riesce a guidare e si permette di ridere... E questo è solo un assaggio. Personalmente lo custodisco gelosamente nella mia videoteca personale. Mitico.
Sarà un caso o la settima arte (nella sua veste horror) è per vocazione "irragiungibile" e inarrivabile per una mano femminile posta dietro la camera da presa? Tolto il felice caso di Kathryn Bigelow e Antonia Bird (Il Buio si Avvicina e L'Insaziabile) quello che resta è davvero qualcosa di inguardabile. Prendete un titolo a caso diretto da Roberta Findlay o, appunto, questa ridicola rivisitazione di Blood Feast, che manca l'obiettivo a causa della comicità voluta e non.
Divertente e scombiccherato omaggio al cinema di quel “geniaccio” (si fa per dire) di Hershell Gordon Lewis ed in particolare a Blood Feast, di cui questo film è una sorta di remake. Frattaglie e splatter in quantità industriale; ridicolo e grottesco sopra i livelli di guardia, eppure talmente strambo da risultare abbastanza godibile. Purché non vi aspettiate nulla di che.
Remake omaggio, volutamente parodico, poco divertente a livello orrorifico ma gratificante agli occhi degli amanti di un certo tipo di cinema. C'è tutto il meglio (o il peggio) che un aspettatore si potrebbe aspettare da uno sghangherato tribute-slasher. Andiamo tutti al festino sumero!
Tra i più divertenti horror demenziali mai girati. La Kong non si prende sul serio e realizza un trashone sgangherato e gustosissimo. Belle ragazze a iosa (tra cui una letteralmente divelta in due), gag sceme e nello stesso tempo truci (la strage a colpi di mitra nella palestra), effetti speciali ridicoli (il cervello nella teca) e battute di quart'ordine (il cervello ai due fratelli "perchè ragionano con il cazzo, invece che col cervello"!). Ma trovo questo filmaccio davvero irresistibile e spassosissimo. Personale guilty pleasure.
MEMORABILE: L'apparizione della dea Shetar, con i denti simili alla Karen Black dell'episodio Zuni di Trilogia del terrore; il massacro finale nella discoteca.
Inteso inizialmente come seguito del classico Blood feast, il film ne è piuttosto una reinterpretazione; ma i tempi sono cambiati e il gore a buon mercato che a inizio anni '60 poteva sconvolgere, nel 1987 ovviamente non fa più alcun effetto, specialmente se realizzato in modo penoso. D'altro canto, probabilmente la regista Kong non voleva fare un film serio bensì un omaggio al cinema di H. G. Lewis, senza troppe pretese; quindi ci sono demenzialità a palate, volgarità e stupidaggini varie, ma ogni scherzo è bello quando dura poco, si sa. Bizzarro.
Sinceramente mi ha divertito; forse perché partito prevenuto o forse perché ignoravo che fosse sil eguito-remake di un classico del filone splatter, ma alcune trovate mi sono sembrate degne di nota, anche perché bisogna considerare che nulla è mai per un attimo preso sul serio e pur nella semplicità dell'insieme e nella scarsezza tecnica della realizzazione, in quello stile di fare a pezzi i luoghi comuni dell'horror (che era già scontato allora, figurarsi oggi) ci sono più momenti che ricordano le produzioni Troma. Non male, dopotutto.
MEMORABILE: Il ristoratore ventriloquo dalle mani appena tagliate se ne va borbottando e spruzzando sangue dai moncherini.
Siamo al livello zero del cinema: recitazione ed effetti speciali pessimi, sceneggiatura abboracciata e confusa, demenzialità involontaria. Il tutto fa sembrare i film del padrino Herschell G. Lewis raffinate opere alla James Ivory. Eppure i trashofili più accaniti potrebbero anche divertirsi, vuoi per l'assurda scombiccheratezza del tutto, vuoi per qualche "genialata" (tipo la karateka che muore stecchita perchè una stalattite le si conficca in testa), vuoi per la nostalgica atmosfera eighties. Tutti gli altri meglio si astengano.
MEMORABILE: La stalattite in testa; Il cervello con le palle/occhi; La dea Ishtar con la pancia dentata; La strage in disco col tipo con la maschera da Reagan.
Divertente e demenziale b-movie horror. Il film è decisamente folle e non va preso seriamente (basti pensare che il cattivone di turno è un cervello parlante con due occhi dentro un vasetto di vetro). La recitazione è scadente ma questo aumenta ancora di più il divertimento. Splatter e donnine nude abbondano come consuetudine in questo genere di film. Non aspettatevi chissà che, ma c'è molto di peggio in circolazione.
Trash horror così ridicolo e grottesco da risultare anche passabile. Del resto si capisce che questo era l'obiettivo della regista, probabilmente riuscito, di omaggiare certo cinema di genere. La stupidità delle situazioni e dei dialoghi trasforma i personaggi in macchiette che però compiono degli atti di una violenza decisamente efferata, il tutto mischiato a una bella quantità di tette al vento e varie situazioni grottesche che non mancheranno di strappare qualche risata. Si arriva alla fine per vedere fino a che punto ci si è spinti.
Stupendo remake parodistico e completamente fuori di testa del classico Blood feast di Lewis. Volutamente sopra le righe e trash, è un calderone di effettacci splatter economici, acconciature indecenti, musica anni '50, nudità, zombi, vette weird belle alte e tanto altro ancora. Come non amare un film che ha per protagonisti due fratelli psicotici e un cervello parlante che li comanda a bacchetta? Alcune gag riescono a far ridere e non ci si annoia praticamente mai. Certo, non è un film per tutti, ma visto col giusto spirito diverte parecchio.
MEMORABILE: Il buttafuori con la testa spappolata sotto le ruote di un'auto a ritmo de La Cucaracha; Il finale con un attacco zombi uscito fuori dal nulla.
Squinternato, sbrindellato, quasi amatoriale: non c’è un soldo a disposizione e la produzione inventa un tourbillon splatteroso di effettacci dilettanteschi (il braccio amputato ne è terrificante emblema) e di assurdità da sbellicarsi, affissi su un nulla artistico devastante. Tra la Troma e H. G. Lewis, è inferiore a entrambi ma è così sballato che ne provi pietà e ti strappa anche qualche grassa risata, con la palma del thrash che va alla poveretta con la testa a supplì. Il maschietto apprezzerà il diluvio di donnine nude. Sfacciato.
Incredibile trashone al quale andrebbe mezzo pallino; ne guadagna invece ben 2 e mezzo in quanto ai difetti tipici di un film di serie Z (qualità della pellicola scadente quanto gli attori, regia anonima, musica inesistente) sopperisce con un'ottima dose di umorismo. Alcune scene sono divertentissime, a iniziare dal turpiloquio dello zio resuscitato e messo in barattolo (scena che poi verrà copiata in Tammy e il T-Rex) per finire con la festa "sumera" dove saranno sfoggiati i ridicoli effetti speciali. Bruttissimo, ma divertente.
MEMORABILE: Il cadavere che con un calcio si spezza in quattro, un evidente pupazzo; Il pupazzo-cliente del ristorante concorrente; L'uomo investito; La festa.
Omaggio al padrino del gore, H. G. Lewis, questo film si distacca e generando una sciocchezza divertentissima, una serie di gag di grana grossa e scene splatter che divertono l’appassionato. Un tripudio di sangue e smembramenti come non ci fosse un domani. Ci si diverte a patto di spegnere il cervello; godibile per una serata tutta popcorn. La regia della Kong è divertente e divertita, si aggiunge non-sense al tutto e la pellicola fila via strappando più di una risata. Quello che si dice un bel film ignorante.
Parrebbe essere un remake non ufficiale del capostipite di Lewis; e poi stupisce che dietro la cinepresa ci sia una donna, tanto il film è intriso di profluvi testosteronici e tette al vento. Il film è indubbiamente scarsissimo sotto il profilo tecnico, ma questo è uno di quei casi, piuttosto rari a dire il vero, in cui contano maggiormente le intenzioni (ironiche) nonché un certo gusto per il grottesco che non viene certo fatto passare in sordina. Visione divertente, a patto che si sappia cosa ci si accinge a guardare.
MEMORABILE: La testa sotto le ruote; Il pupazzo-cliente infiltrato; Il cervello nella teca; L'incontro di wrestling; La dea zannuta; Il guidatore senza braccia.
Splatter d'altri tempi che potrà piacere al cultore del genere gore ma che difficilmente verrà apprezzato dallo spettatore medio. Il lavoro di Kong non si segnala né per aver saputo rivitalizzare una sceneggiatura volgare, né per aver ricondotto tutto a binari più accettabili. Poco entusiasmante anche dal punto di vista interpretativo, resta soltanto un horror trash con efferatezze e nudità a oltranza.
Horror sgangherato e pessimamente realizzato, che non avendo praticamente nulla da dire si getta velocemente nel trash più assoluto, tra battutacce volgari, dialoghi surreali e demenzialità di tutti i tipi. Qualche risata la strappa ma è troppo brutto per poterlo salvare, anche perché la trama è inesistente, le trovate comiche già viste e il lato horror non è nemmeno da considerare tanto è banale. E anche l'aspetto splatter è francamente deludente. Budget basso e si vede tutto nei terribili effetti speciali e nel cast, del quale non si salva praticamente nessuno. Da evitare.
Come stabilisce l’aritmetica della commedia splatter, il politicamente scorretto la fa da padrone e la violenza granguignolesca è eccessiva ma totalmente innocua. La Kong ha per le mani uno spunto interessante, dirige con brio e in certi momenti ha pure un piglio simpaticamente anticonvenzionale. Il film sta esattamente tra Blood feast e Re-animator. Simpatico.
Né slasher grottesco né commedia splatter, quello della Kong (che a quanto pare è stata tra le prime donne a dirigere un horror) è un esperimento cinefilo un po’ campy e un po’ weird, che fa del sessismo reiterato e del politicamente scorretto le sue due ancore di salvezza. Svampito senza essere mai troppo divertente, sanguinoso senza essere eccessivamente violento ma totalmente random e libero come un animale selvatico. Curioso.
Parodia più o meno dichiarata di Blood feast (è evidente l'intento di voler rendere l'intera storia in chiave comica o ridicola piuttosto che terrifica) che già non faceva della serietà un cavallo di battaglia. E' uno Z movie e va dunque visto senza grosse aspettative; tralasciando la sceneggiatura riciclata il livello di cast ed effetti speciali si attesta sul basso e certe scene sanno di poco ispirato riempitivo. Quantomeno la continua e voluta ricerca del "trash" fa sì che alcuni momenti o frasi demenziali del film riescano nell'intento di strappare una risata o simpatia.
MEMORABILE: Il cervello (con voce di Romano Malaspina) che insulta continuamente i nipoti; L'uomo investito a ripetizione che non muore mai; Guidare senza mani.
Volgarissimo trashone dichiaratamente ispirato a Blood feast. Ma se nel 1963 certe stramberie sanguinolente sparate in fluo rappresentavano una scioccante novità che lasciava spiazzati, nel 1987, aggiungendo solo ragazze in topless e turpiloqui per fare impazzire gli adolescenti, non possono più essere considerate originali. Ne è passato di sangue sotto i ponti e Il diamante grezzo di allora è stato ormai raffinato in molteplici gemme decisamente migliori. Riproporre le stesse grossolanità dopo 24 anni di evoluzione rappresenta solo un’esercitazione scolastica senza valore.
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Qualcuno ha notizie sulla versione usata per il dvd? sarà la stessa della vhs? Mi pare che la vhs fosse cut di qualche scena, voi ne sapete qualcosa in più?
Nightflier ebbe a dire: Qualcuno ha notizie sulla versione usata per il dvd? sarà la stessa della vhs? Mi pare che la vhs fosse cut di qualche scena, voi ne sapete qualcosa in più?
Non era cut la vhs, era proprio cut la versione italiana uscita nei cinema (di conseguenza anche la vhs)
Esatto, l'amico Buio ha centrato il concetto.
Da noi, come in Germania ed Inghilterra, il film della Kong uscì cut.
Per trovare la versione completa ci si deve rivolgere al mercato blu-ray (la Classic Cult Collection edition).
Dopo una serie di ricerche fatte con Buiomega71, la questione sembra meno banale del previsto. Nonostante quanto riportato da diverse fonto e nonostante la spunta alla voce "tagli" sul sito di Italia taglia, il film, nel 1988, potrebbe aver goduto di una prima uscita nelle nostre sale in versione integrale, o perlomeno senza tagli imposti dalla censura, con divieto ai minori di 18. Questa edizione corrisponde col master trasmesso da Canal Jimmy. La nota edizione cut (di quasi 5 minuti) con divieto ai 14 sarebbe stata approntata nel 1989 e non si esclude che anche quest'ultima sia uscita in sala. L'edizione in vhs, in versione cut e quindi apparentemente tratta dalla seconda edizione, presenta invece un ridoppiaggio applicato su un master dai titoli stranieri, il che potrebbe lasciar supporre l'utilizzo di un'edizione estera cut poi doppiata ex novo.