Note: Aka "Il Diabolico Dr Mabuse" o "Il Diabolico Dottor Mabuse". Seguito da "F.B.I. contro dottor Mabuse" (1961). Esisterebbero tre finali alternativi. La copia tedesca e quella italiana hanno lo stesso identico finale.
Approfondimenti e articoli su Il diabolico dr. Mabuse
Ottimo thriller diretto dal maestro Lang, che riunisce, in una co-produzione anche italiana (per questo appaiono la Sini, Pepe e Checchi), un cast straordinario che riporta la figura del Dr. Mabuse (o meglio il figlio, per non cadere nel ridicolo involontario). Ogni singolo minuto di quest'opera è perfetto. Vedetelo.
Le diavolerie dello scienziato pazzo Mabuse non si sono concluse con la sua morte, perché sono state ereditate dal figlio… Un intreccio poliziesco denso, con misteriosi delitti, manipolazioni ipnotiche, deliri di conquista, stregoneschi astrologi, mille occhi che spiano – già presenti nei suggestivi titoli di testa - e un memorabile inseguimento finale. Ottimo come sempre Preiss, che interagisce con gli altri validi attori di un cast eterogeneo. Epitaffio di Lang.
Bisogna partire dal doppiaggio, stupendo, con “la crème de la crème” (Cigoli, De Angelis, Romano, Bellini, la Simoneschi...), ma che per un gioco di voci permette allo spettatore di scoprire ciò che era meglio non sapere subito... Ciò detto, l’inizio (che ricorda Bond e la "Spectre"!) pone premesse più alte rispetto a quello che segue, perché alcune messinscene funzionano, altre proprio no. Tutt’altro che male, sia ben chiaro! Pattuglietta italiana con Checchi, la Sini e Pepe.
MEMORABILE: Una frase tradotta male m'ha fatto ridere per due minuti. L'ispettore esamina una camera messa a soqquadro e dice testualmente:"Tutto andò asportato".
L'ultimo film del grande Fritz Lang ha per protagonista, ancora una volta, il celebre personaggio del folle Dr. Mabuse, che ancora una volta va alla "conquista del mondo". Oltre a funzionare a livello primario (intrattiene, coinvolge e diverte non poco), la pellicola è anche una raffinata riflessione sul tema dell'immagine, della visione e della loro ingannevolezza. Per apprezzarlo appieno è quindi necessario andare oltre l'apparente patina di semplicità che lo ricopre. In ogni caso un lavoro molto spassoso e riuscito.
Ultimo film del grande Fritz Lang, nel quale viene ripreso il personaggio del dottor Mabuse (o meglio del di lui figlio). Il prodotto è godibile, ma non siamo certo di fronte ad un capolavoro, anche se ci sono molte idee interessanti, come l'albergo in cui tutto è tenuto sotto controllo dal perfido Mabuse, grazie all'impiego delle telecamere nascoste. Confesso che non ho mai visto i due precedenti film dedicati alle gesta del personaggio.
Quando gli innumerevoli indizi e i molteplici personaggi convergono a delineare il diabolico piano del Dr. Mabuse (figlio) e comprendiamo qual è il punto di vista adottato da Lang per dipanare l’ingarbugliata matassa, scatterebbe l’applauso. Peccato che smarrimento e confusione abbiano sovente la meglio sullo spasso, che i personaggi non siano esattamente di prima mano e alcune situazioni un tantino ridicole. La riflessione sui media non è abissale quanto si dice, ma funzionale al gioco. Il film è dignitoso e godibile ma, per favore, benché l’ultimo, non scambiatelo per il Suo testamento.
MEMORABILE: La seduta spiritica; l'inseguimento finale.
Terza tappa della saga di Mabuse: dopo il primo film a sfondo morale e il secondo a sfondo politico, Lang si perde in un complicato complotto internazionale che ruota attorno a un hotel in cui i clienti sono osservati da microtelecamere. Non solo viene meno la compattezza del noir simbolico a favore di una generica questione di intrighi levantini, ma si perde pure la folgorazione visiva espressionista a favore di una narrazione filmica precisa sì ma piuttosto piatta e consueta. I brividi arrivano negli ultimi 20 minuti, ma ormai è un po' tardi.
Ormai a fine carriera e con il disincanto ulteriore dell'esperienza americana alle spalle, Lang recupera il personaggio del diabolico maestro dell'esoterismo per disegnare l'ennesima riuscita descrizione di un mondo allo sbando dal punto di vista etico e dove nessuno è come si mostra.
Al suo ultimo film, il regista Fritz riprende il personaggio del dr. Mabuse per un film il cui soggetto principale è il degrado dei valori morali. Piuttosto godibile, il film presenta ottime atmosfere noir ma una sceneggiatura che manca di compattezza facendo apprezzare l'opera più per motivi estetici che narrativi.
Ottimo noir-thriller che porta molto bene i suoi 52 anni. Lang termina la sua parabola artistica, densa di opere più che meritevoli, riprendendo un personaggio e un tema degli inizi della sua carriera. Qui c'è tanta tecnologia in più, rispetto al suo ultimo Mabuse, ma c'è anche un legame con il passato nell'ambiente fulcro del film, l'hotel Luxor, costruito appunto dal nazismo per poter meglio controllare certi personaggi. L'intreccio è ben congegnato, i personaggi tutti interessanti; c'è posto anche per l'amore, l'amore che forse è risolutore.
Da bravo figliolo, il dr. Mabuse junior continua il progetto criminale del babbo di conquistare il mondo. Questa volta ci sono di mezzo un veggente cieco, un ispettore tenace, un assicuratore invadente, una bella donna in pericolo ed un ricco americano che sta per concludere un affare atomico... Il grande Lang si congeda dal cinema riesumando uno dei suoi vecchi personaggi con questo pastiche sentimental-complottistico dal variegato cast internazionale capeggiato dal massiccio Frobe. L'intreccio, assai elaborato, è piacevole da seguire, nonostanze lacune ed incongruenze. Old style godibile.
L'ultimo Lang è un frullatone del miglior bis, dall'intreccio poliziesco a quello para-spionistico (o dei super-criminali), fra feuilleton, noir e esoterismo (farlocco) con inventiva, colpi di scena e mascheramenti. Il tutto servito in versione italiana con un vasto assortimento delle più care voci del nostro doppiaggio. Godibile.
Lang riprende esplicitamente le fila de Il testamento del dottor Mabuse (l'inquadratura dell'organigramma di polizia, l'omicidio in auto) aggiornando i propri timori sulla forza della propaganda e sul controllo dei corpi e delle menti (nel film abbondano specchi magici, cineprese, telecamere). La carica ideologica e simbolica del periodo tedesco, tuttavia, è un pallido ricordo, derubricandosi qui a pura frantumaglia aneddotica gialla. A merito del regista vanno la coerenza politica e alcuni (rari) sprazzi di cupezza espressionista.
La progenie del perfido dottor Mabuse non molla il folle desiderio di conquistare il mondo, rendendolo maleficamente invivibile, ma contro di lui si schiera la polizia internazionale. Intricato come non mai, il film poggia sul contrasto vero-verosimile, sviluppandosi sghembo, fra false apparenze e continue ambiguità. La sensazione complessiva è alquanto destabilizzante sullo spettatore. Comunque interessante.
Pur essendo del 1960 ha molti tratti che lo fanno apparire appartenente al decennio precedente. Un po' noir, un po' thriller; ma al di là delle commistioni l'ultimo film di Lang mostra una solidità notevole, a dimostrazione che il regista non ha perso con gli anni la sua lucidità e la sua capacità di guardare oltre. Un ottimo cast (un doppiaggio stratosferico) contribuisce a renderlo avvolto da un alone di mistero, come l'apparizione di un'entità.
Il figlio del dr. Mabuse attua un piano per finanziare la sua guerra al mondo. Giallo che ricalca a volte lo stile di Hitchcock (l'umorismo dell'ispettore, il ribaltamento dei ruoli, lo spiare di nascosto) in cui l'incastro è puntuale, anche nei colpi di scena. Regìa senza sbavature di Lang che usa molto le luci della fotografia per creare suspense. Il finale è avvincente, con la brillante idea di smascherare il colpevole utilizzando chi non ci si aspettava.
MEMORABILE: L'armadio con lo specchio segreto; Lo smascheramento del veggente; I richiami astrologici dell'assicuratore.
Ultimo film del grande regista, che per l'occasione rispolvera un suo vecchio cavallo di battaglia adattandolo ai tempi moderni. Trama poliziesca con qualche venatura spionistica, ben congegnata e ricca di colpi di scena, condotta con un bel ritmo e interpretata da un cast appropriato. Manca l'autorialità di certi lavori del passato, ma dietro l'intrattenimento trapela anche la preoccupazione per una tecnologia sempre più invasiva. Il doppiaggio italiano è splendido, ma permette di intuire in anticipo un particolare non proprio irrilevante...
Lang si congeda con il terzo capitolo dedicato a un dr. Mabuse "redivivo", al centro di un grande intrigo internazionale ai danni dei clienti d'alto bordo tenuti sotto controllo e manipolati all'interno dell'hotel Luxor. La trama molto elaborata si sposta quasi freneticamente da un personaggio all'altro, cercando di tenere viva la curiosità e i dubbi sull'identità del grande manipolatore e sui mezzi, ormai tecnologici, messi in campo. La fotografia non ha il dirompente fascino del passato, sostituita però dal dinamismo della narrazione. Cast internazionale di tutto rispetto.
MEMORABILE: I mille "occhi" dell'albergo; Il bunker-regia; L'inseguimento nel finale.
Si tratta di un Mabuse fuori tempo massimo, che però riesce ad avere il suo perché, non tanto per il malvagio che si cela nell'ombra (anche se in realtà è in piena vista, come nella tradizione di famiglia), ma per alcune caratterizzazioni, su tutte quella del simpatico ispettore, del veggente "cieco" e dell' "assicuratore" scaramantico. Certo, la potenza dell'originale è ormai svanita. Ma essendo Lang un buon narratore, riesce comunque a imbastire un'opera che un'occhiata la merita comunque.
Ultimo film di Fritz Lang, ha l'abilità di catturare lo spettatore progressivamente, lentamente, nonostante si inizi quasi in medias res, senza un vero e proprio prologo. Si mescolano diversi generi, dal noir in stile Hitchcock al dramma sentimentale fino al grottesco (uno degli attori è doppiato dal grande Carlo Romano) e all'horror. Un film che merita di essere visto, anche se non si è particolarmente avvezzi al cinema del regista tedesco. Unico neo, una trama un po' troppo confusa a volte, con diverse informazioni che si susseguono velocemente. Valido.
MEMORABILE: Il finale
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HomevideoZender • 6/03/09 08:30 Capo scrivano - 48956 interventi
In dvd Cecchi Gori l'11 marzo 2009 un supercofanetto Lang:
IL DOTTOR MABUSE + IL TESTAMENTO DEL DOTTOR MABUSE (Box 3 Dvd)
Audio: Ita.mono
Video: 1.33:1 + extra/ediz. a 3 dvd) (Contiene: IL DOTTOR MABUSE GRANDE GIOCATORE - Dr.Mabuse der Spieler - Ein Bild der Zeit, 1922 + IL TESTAMENTO DEL DOTTOR MABUSE - Das Testament des Dr.Mabuse, 1933
Extra inediti curati dalla Sinister Film: Edizione francese de IL TESTAMENTO DEL DOTTOR MABUSE + Intervista a Fritz Lang + Intervista a Rudolf Schundler + I 3 volti de IL TESTAMENTO DEL DOTTOR MABUSE, comparazione delle 3 diverse versioni del film + Documentario, IDENTITA’ CINEMATOGRAFICHE + ‘Dr.Mabuse der Spieler’, il romanzo di Norbert Jacques + Gallerie fotografiche + Booklet commemorativo.) / Regia: Fritz Lang / Cast: Rudolf Klein-Rogge, Aud Egede Nissen, Gertrude Welcker, Alfred Abel, Bernhard Goetzke, Oscar Beregi Sr., Paul Bernd, Henry Pleß, Gustav Diessl, Paul Henckels / Genere: Thriller / Distr.: Cecchi Gori
Fonte: Tempio del video
Il video è davvero buono con master originale, a occhio e croce sembra lo stesso che potete vedere su dvdbeaver, molto pulito in ogni occasione, il meglio sono la definizione medio-alta e la totale assenza di graffi e spuntinature, buon livello di contrasto e luminosità!
L'audio italiano ha il bellissimo doppiaggio d'epoca, un pò di fruscio di fondo, ma sempre chiaro, il tedesco è più dinamico e lievemente più espansivo!
Gli extra sono 3 biografie degli attori principali e di Fritz Lang!
Il dvd dura esattamente 99' e 26''!
Sottotitoli per non udenti!
Il materiale di partenza penso sia lo stesso dell'edizione spagnola
anche perchè la durata è uguale con la differenza che la Cecchi Gori è in formato anamorfico mentre la precedente era in letterbox. La pellicola fù una coproduzione tra Francia, Germania e Italia e pare che Lang avesse girato diversi finali a seconda del paese di destinazione.
Per quanto riguarda i finali alternativi sono un pò dubbioso,visto che le versioni tedesca e italiana hanno lo stesso finale,forse la versione francese presenta un altro finale,questa versione è mai uscita in dvd che voi sappiate ?