Documentario in chiaro stile Moore: tante interviste interessanti e una critica portata davvero a fondo, anche in maniera toccante. Lo sguardo impietoso sull'Italia degli anziani che amano Berlusconi, con la tv perennemente sintonizzata su canale 5, gli affaristi senza scrupoli e i tanti quaquaraqua cui basta un poco di potere per montarsi la testa. La Guzzanti raccoglie la voce del popolo abbindolato e di quello a cui non va bene tutto; manca una controparte "governativa" che avrebbe reso il dossier più completo.
Nuovo film inchiesta della Guzzanti, che utilizza materiale di repertorio, documenti amatoriali e parti inedite direttamente girate a l'Aquila. Il tema è ovviamente molto serio, la denuncia è efficace ed il film riesce ad indignare raccontando le vergogne della "gestione" del terremoto quale vero e proprio business: la corsa a costruire un'altra città (Newtown) e non la ricostruzione di quanto già esistente e poi gli scandali appalti ecc. Buono il ritmo che riesce a catturare lo spettatore.
Nulla di nuovo nell'impostazione (vedi Michael Moore). Nel racconto del terremoto manca pathos, le interviste agli aquilani sono piuttosto superficiali, persino la critica a Berlusconi - pur portata a fondo - è meno graffiante del solito. Appena più serrata e convincente quella al sistema della "Protezione Civile". Purtroppo la Guzzanti ha rinunciato alla satira e quasi del tutto all'imitazione di Berlusconi (che sono il suo mezzo espressivo più congeniale) e ne è risultato un prodotto che susciterà fatalmente un po' di dibattito giornalistico, ma che è cinematograficamente scarso.
Sabina Guzzanti sceglie a sorpresa la via della sobrietà per raccontare, col terremoto in Abruzzo, il lato oscuro del potere berlusconiano. L'elemento satirico è molto in secondo piano rispetto alla denuncia, così ne viene fuori un documentario magari meno divertente di altri lavori della Guzzanti, ma anche meno sguaiato e massimalista, oltre che meno centrato sulle sue ossessioni consolidate: è meno predica ai convertiti e più prodotto informativo. Ai convertiti può piacere meno di Viva Zapatero: sarebbe un peccato, Sabina qui è più matura.
Meno satira e più informazione. La Guzzanti sceglie di defilarsi e di lasciar parlare
(più o meno) fatti e numeri e solo a tratti fa ipotesi ed espone tesi non granitiche.
Ne viene così fuori un bel documentario abbastanza sobrio ed equilibrato che rifugge
meritevolmente il rischio del populismo e del pietismo (si vedano le interviste ai
terremotati pro e contro Berlusconi) e che riesce anche ad inquietare non poco e a far riflettere e magari anche (cosa sempre più rara in Italia) a far indignare. Sabina è cresciuta.
Qui per giudicare non conta essere a destra, a sinistra, o in mezzo. Si viene messi davanti a fatti più o meno eclatanti (soprattutto più), si ascoltano testimonianze di persone (un plauso al professor Colapietra, che non ha voluto andarsene), si intravede qual è la triste realtà , quanto si marci sull'ignoranza e dove comincia il mondo delle fiabe che piacciono a grandi e piccini. Sta poi a ognuno, non prima di aver controllato di non avere il cervello in comune, filtrare le faziosità , trarre le conclusioni e magari, come nel mio caso, uscire dal cinema con un po' di sano amaro in bocca.
Francamente non condivido le critiche che ho letto su questo film. Si tratta davvero di cose risapute? Non scherziamo per piacere. La Guzzanti è faziosa quando parla di quelli che ridevano la notte del 6 aprile? O quando ci dice che per il G8 a L'Aquila sono stati spesi 26.000 euro per 60 penne in edizione unica, 10.000 euro per i portacenere...? I portacenere? Mi fa paura quello che ho visto, mi fanno paura gli sciacalli, miliardari, che godono quando ti capita una disgrazia e si preparano a mangiarti. W Sabina Guzzanti.
Opera realizzata con un occhio alla satira (vedi l'imitazione di Berlusconi che arriva trionfante sul luogo del disastro) e il giornalismo d'inchiesta e privilegiando largamente quest'ultimo. La Guzzanti è chiaramente di parte ma l'esposizione dei fatti è abbastanza precisa e nello stesso tempo impietosa e l'obiettivo centra il bersaglio. Draquila diventa pertanto un'indagine sui malcostumi della politica costituendo un'utile voce fuori dal coro.
Film-documentario che partendo dalla catastrofe del terremoto che ha colpito L'aquila fornisce l'ennesima e prevedibile sferzata della Guzzanti contro Berlusconi & Co. Giornalismo d'inchiesta? Proprio no: le cose erano risapute. Approfondimenti? Solo uno, quello dei grandi eventi nelle mani della Protezione Civile. Sicuramente utile per non dimenticare ma troppo e costantemente orientato a screditare il premier per fornire un autentico documento di denuncia (contro tutti) e di solidarietà per i poveri terremotati. La voce fuori campo della Guzzanti è azzeccata.
MEMORABILE: Il sistema "Grandi eventi" della Protezione Civile.
Sì, è una Guzzanti stile Moore, frizzante nel proporre i temi e ovviamente di parte. Nel senso che se è giusto rimarcare che con l'Abruzzo il premier ha salvato la propria immagine (ma è l'unico politico a farlo?) e fatto felici gli affaristi della protezione civile, sostenere che erano in corso le prove di militarizzazione in Italia fa abbastanza ridere. Ironia dosata con giustezza, qualche intervista di troppo qua e là .
Documentario totalmente fazioso, nonostante qualche voce fuori dal coro inserita volutamente ma priva di logica, il film sciorina numeri e cifre in maniera impietosa scoprendo l'acqua calda. Pescando qua e là la Guzzanti non ci comunica nulla di nuovo ed appare snob e compiaciuta.
Come di vigili del fuoco per le vie della città la notte del 6 Aprile, qui c'è carenza di satira (eccetto l'imitazione-lampo di B.). Questo è un documentario accurato e composto (ecco perchè le interviste risultano deboli: l'intento non poteva essere quello di pungolare i terremotati). Quattro o cinque temi di cui sarebbe interessante discutere ci sono (rapporti chiesa-protezione civile su tutti). Eccome. Ma il fatto che io, ragguardevole teledipendente, non abbia mai visto uno stralcio del film su una tv generalista la dice lunga sullo status di persona-non-grata di Sabina Guzzanti.
MEMORABILE: L'interminabile sfliza di eventi religiosi definiti "grande evento" dalla protezione civile (e di conseguenza pagati dal contribuente).
Documentario, più che film, che nulla aggiunge a quello che già si sapeva anche se ha dalla sua cifre e dati snocciolati con dovizia di particolari. La Guzzanti cinematograficamente non è certo una cima e a volte, nei suoi commenti fuori campo, si lascia andare a passaggi retorici che alla lunga stancano. L'operazione comunque è da apprezzare. Si rimane con l'amaro in bocca, poco stemperato dalla vena satirica che spesso lascio il posto alla disillusione e alla nuda esposizioni dei fatti. Fatti noti ma per questo non meno inquietanti.
Il titolo ricorda un lavoro di Forattini del 93, "Andreacula", riferito alla persona dell'on Andreotti. Difatti sempre in politica siamo, la politica più o meno oscura e più o meno immanicata con la criminalità organizzata; cambia solo il personaggio, che qui è naturalmente il cav. Berlusconi. Quindi, partendo dal recente terremoto che ha colpito L'Aquila e dintorni, la Guzzanti fa un ennesimo ritrattino della persona politica e imprenditoriale, diciamo così, dell'on Berlusconi. Molte interviste ai terremotati, a quelli contenti e a quelli scontenti.
Nulla di nuovo. È il classico documentario girato per far cassa, che non scopre nulla di nuovo o di interessante. La Guzzanti non è nuova a questo tipo di iniziative sporadicamente contro Berlusconi e governo, ma questa ostilità non argomentata con giusti temi ma trattata con interviste malfatte e una continua retorica tediosa finisce (come sempre) in una bolla di sapone.
La Guzzanti ci svela incredibili verità su avvenimenti eclatanti di collettiva memoria (qui si parla del terremoto dell'Aquila, ma il modello è indubbiamente l'11 settembre di Farenheit 9/11). Il climax è ascendente: si parte dalle piccole incongruenze riscontrate nelle tendopoli fino ad arrivare alle testimonianze (mai comunque esagerate da talk show pomeridiano, per fortuna) dei sopravvissuti. Brutti i disegni che compaiono di tanto in tanto, come le caricature di Berlusconi. Interessante, non fondamentale e tantomeno stilisticamente ben fatto.
Manifesto politico semplicemente fazioso e patetico, che si propone come Farheneit 9/11 all'italiana ma finisce per rimanere intrappolato nel suo obbiettivo: schernire il "solito noto", che tanto per cambiare è sempre lo stesso uomo di Arcore, che coi suoi pregi e difetti è sempre nei pensieri della Guzzanti! Ma Sabina non si annoia a vivere la sua vita artistica in funzione di Silvio? Ma non ha ancora capito (e non solo lei sia chiaro), che il Nostro aspetta solo quello e che alla fine il suo diventare vittima gli fa guadagnare consensi? Meditate...
Sgomberiamo il campo dagli equivoci: Draquila lascia ben poco spazio di commento nello specifico filmico, considerato che osa poco quanto ad innovazioni visive o tecniche di linguaggio. Resta l'ennesimo (ma mai sufficiente) documento cinematografico sullo Stato di Emergenza democratica del paese nel ventennio berlusconiano. Il culto dell'Imperatore fa sì che anche i sismi gli si debbano inchinare: a questo siamo ridotti, come al rischio di apparire sfrontati partigiani per amore della verità ! Sabina fa un passo indietro e resta sul ciglio del burrone.
Inchiesta appassionante e ben fatta: la regista ha racimolato molto materiale, fatti e retroscena di cui francamente non ero informato. Eppure qualcosa non va; cosa? Il passato di Sabina come antiberlusconiana a prescindere che rende anche lo spettatore più smaliziato prevenuto nei confronti delle sue opere (in cui si aspetta sempre quel discorso lì e d'altro canto il comico ha sempre il suo cavallo di battaglia). Alla Guzzanti interessano le sorti dei terremotati o dimostrare che Berlusconi è un mafioso? Scelgo la “busta n. 2".
Definirlo film è un po' eccessivo, si tratta di un documentario sulle vicende relative al terremoto de L'Aquila. Il problema non è tanto la faziosità quanto la noia trasmessa. Nulla di nuovo e soprattutto nulla di realmente incisivo. Mi aspettavo molto di più.
Mai trasmesso dalle reti Rai e Mediaset e ignorato dalla grossa distribuzione cinematografica, finalmente Draquila arriva sugli schermi grazie al La7. Ottimamente girato e montato, è il classico documentario di accusa su malcostume, corruzione e cattiva politica (se li è inventati la Guzzanti i due che ridono al telefono pensando al terremoto e ai guadagni?). Settario? forse. Ma almeno la Guzzanti ha il buon senso di dare voce anche a chi la pensa diversamente. Sicuramente non paragonabile ai lavori di Moore, ma il livello è comunque buono.
Triste doverlo dire, ma ancora una volta spetta alla Guzzanti il ruolo di dover vestire i panni della giornalista d'inchiesta in un drammatico momento in cui i giornalisti, quelli veri, erano girati dall'altra parte, deliberatamente o non. Sabina, come un fiume in piena, non risparmia niente e nessuno e, tra interviste clamorose e dati che farebbero tremare qualsiasi democrazia, denuda una realtà che non può non lasciare indifferente chiunque dotato di un minimo di senso civico. Tecnicamente migliorabile, appare comunque lodevole e coraggioso.
Tentando di aggirare popuplismo e retorica d'accatto Sabrina Guzzanti parte dal tragico terremoto dell'Aquila e spazia nei suoi congeniali territori. Solito attacco ironico e a tutto tondo a Berlusconi ma anche alla Protezione civile e alle storture di chi ha sfruttato per i propri scopi una simile tragedia umana. Le interviste non sono tutte interessanti allo stesso modo, ma il documentario ha il pregio di presentare fatti e personaggi coinvolti senza troppa retorica e schivando l'autocompiacimento.
Di gran lunga il documentario migliore della Guzzanti che - pur muovendosi sul terreno scivolosissimo di una tragedia nazionale la cui ferita sanguina ancora - evita il sensazionalismo in virtù di un'indagine più sobria, secca e tagliente (motivo in più per catalogare come fuori luogo le sporadiche mascherate berlusconiane che punteggiano qui e lì la narrazione). A volte ardite, ma comunque lontane dal volo pindarico cospirazionista, le supposizioni politiche rintracciate nel disegno della ricostruzione. Certo, a paragone con oggi...
L'apparizione della regista nel cavallo di battaglia dell'imitazione di Berlusconi è breve e stonata, proprio nel senso che il registro è tutt'altro (con esaustivo materiale di copertura sul campo) e i bersagli più interessanti dell'inchiesta sono lo strapotere della protezione (in)civile e l'esperimento di militarizzazione delle tendopoli degli sfollati (ci si può assuefare a veder usare la forza con gli ultras, non con i terremotati). A distanza di dieci anni (durante i quali l'Abruzzo ha continuato a subire) resta un lavoro necessario.
Gugly ebbe a dire: Veramente che ci avessero riso su era fatto notorio a tutta l'Italia, c'è stata una protesta chiamata proprio " Noi non ridevamo quella notte".
Si ma sarà venuto fuori qualche mese dopo, anche se io, e tante altre persone, inizialmente pensavo ad un attacco ad Hoc contro Bertolaso e il Governo(sai com'è..in Italia si gioca sulle tradegie per dar contro ad un Governo...); comunque sia, che qualcuno abbia pure riso, a me interessa poco, se non per il fatto che certe persone non perdono mai tempo a dimostrare il loro scarso valore etico e morale...tutto li.
DiscussioneZender • 17/07/11 13:13 Capo scrivano - 48959 interventi
Dengus ebbe a dire: [b]far ridere è un mestiere che solo in pochi riescono a fare bene...
E poi senti Zender..a me la Satira fatta come in Italia non piace..mi fa schifo!!!E sai perchè???Non c'è nessuno che la sa fare bene!!!Ditemi quanto possiate ridere ascoltando Crozza o Luttazzi????Se avete un briciolo di intelligenza non riderete per nulla Ok, adesso possiamo ufficialmente dire che non ho un briciolo di intelligenza e sono felice che tu me ne abbia finalmente dato la possibilità di averne il dato inconfutabile. A tratti avevo creduto che almeno un briciolo mi fosse rimasta, ora so che mi sbagliavo.
Ora che so la verità , da ottuso idiota quale sono ti dico dacci un taglio. Hai dato il tuo parere illuminato, chiuso. Qui nessuno fa monumenti a nessuno.
Zender ebbe a dire: Dengus ebbe a dire: [b]far ridere è un mestiere che solo in pochi riescono a fare bene...
E poi senti Zender..a me la Satira fatta come in Italia non piace..mi fa schifo!!!E sai perchè???Non c'è nessuno che la sa fare bene!!!Ditemi quanto possiate ridere ascoltando Crozza o Luttazzi????Se avete un briciolo di intelligenza non riderete per nulla Ok, adesso possiamo ufficialmente dire che non ho un briciolo di intelligenza e sono felice che tu me ne abbia finalmente dato la possibilità di averne il dato inconfutabile. A tratti avevo creduto che almeno un briciolo mi fosse rimasta, ora so che mi sbagliavo.
Ora che so la verità , da ottuso idiota quale sono ti dico dacci un taglio. Hai dato il tuo parere illuminato, chiuso. Qui nessuno fa monumenti a nessuno.
Ma perchè mi metti in bocca cose mai dette???????Ma chi ti ha dato dell'idiota??Ho solo scritto che non abbiamo comici che possano far ridere con la loro satira!!!Cos'è sta coda di paglia???Comunque guarda, è stato qualcun'altro a farla lunga, io mi son limitato a scrivere cosa pensavo a riguardo; Tu e Cotola invece l'avete fatta lunga, chiedendomi spiegazioni, ma se adesso tu nonostante le mie spiegazioni ti permetti di fare l'arrogante, non è colpa mia....Forse io avrò il mio modo di esprimermi..ma tu non hai mai imparato l'educazione, altrimenti non avresti reagito così, mettendomi in bocca cose mai dette, con molta ilarità (illuminato ecc ecc)...Comunque boh, basta per me finisce qui....se io penso una cosa la scrivo e metto quello che penso, se poi a qualcuno non piace..come si dice...degustibus!
Questa Community mi piace, e non ho il piacere di farmi dei nemici o litigare, per giunta per un filmetto diretto da una raccomandata da 4 soldi...Grazie!
DiscussioneZender • 17/07/11 13:32 Capo scrivano - 48959 interventi
Scusa Dengus, ho anche incollato la tua frase nel quote.
Se avete un briciolo di intelligenza non riderete per nulla
L'hai scritto tu, e QUESTA è arroganza e presunzione. Io non metto in bocca a nessuno cose che non dicono. Punto. Io - non sempre - ma con Crozza, la Guzzanti e Luttazzi ci ho riso e ci rido. Siccome per te questo significa non avere un briciolo di intelligenza (l'hai scritto tu) ti ho fatto notare che la mia situazione è di conseguenza quella dell'ottuso idiota. Dove poi tu veda la MIA maleducazione non lo so...
Non mi toccate le interazioni Crozza-ospiti nella intro di Ballarò: a volte toccano vette sublimi.
Con i politici di destra che fanno gli offesi per principio (spesso si sforzano di non ridere) e quelli di sinistra che ridono anche se non hanno capito la battuta.
Fine dell'intermezzo, era per stemperare..
DiscussioneZender • 18/07/11 16:26 Capo scrivano - 48959 interventi
E' appunto per quelli a cui queste cose piacciono che non posso accettare chi ritiene senza un briciolo di intelligenza chi ci ride. Non certo per difendere me, che non mi frega proprio nulla.
Non intendevo insultarti, ho fatto solo una mia considerazione, forse però un pò infelice e generalizzata un pò troppo. Chi si è sentito offeso dal mio intervento, è pregato di accettare le mie scuse.
DiscussioneZender • 24/07/11 17:05 Capo scrivano - 48959 interventi
Io non mi sento offeso, nel senso che puoi anche insultarmi, se vuoi, non m'interessa nulla ripeto, non son frasi del genere che mi fanno irritare, stanne certo. Però siccome c'è chi invece potrebbe prendersela e molto (gente che frequenta il nostro sito ma anche chi anche si limita a leggerci) e che può legittimamente pensarla nel modo in cui dicevo ironizzando e mettendo in mezzo me solo per farti capire, la cosa non va fatta. E a questo bisogna stare attenti. Comunque posso benissimo immaginare che tu l'abbia fatto senza volerlo, è piuttosto frequente.
Zender ebbe a dire: Però siccome c'è chi invece potrebbe prendersela e molto (gente che frequenta il nostro sito ma anche chi anche si limita a leggerci) e che può legittimamente pensarla nel modo in cui dicevo ironizzando e mettendo in mezzo me solo per farti capire, la cosa non va fatta. E a questo bisogna stare attenti.
Ti do ragione pienamente Zender, ne va poi dell'immagine di questo splendido sito, in cui vi sono persone splendide con una grande passione, proprio come voi, ed io ammetto di essere contento di far parte di questo gruppo anche nel mio piccolo!;)