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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sabrina Guzzanti, per impersonare la diva svampita e decerebrata che dà il titolo al film, non fa altro che riciclare la sua celebre imitazione di Valeria Marini vista spesso in tv: storpia le parole come sa fare (meglio) Nino Frassica, sculetta, ammicca ingenuamente con gli occhi, se ne esce con considerazioni sceme fin dall'inizio, quando sul set di un film su Cristo si offende nell'accorgersi che il suo personaggio, Maddalena, era una prostituta (per continuare pretende di andarci lei, sulla croce). Insomma, la caricatura della diva intrattabile è come prevedibile ben studiata, ma dal momento che un film ha bisogno di poter poggiare anche su di un soggetto, la Guzzanti (anche sceneggiatrice unica)...Leggi tutto si inventa una vaga critica alla clonazione umana: Bimba, si viene a sapere, è stata clonata da una cantante misconosciuta dei Settanta e dallo stesso DNA è uscita anche Lucy, una showgirl altrettanto cretina (di quelle che dicono “cioè” ogni due secondi) che impazza in TV spesso a fianco del presentatore di una rete locale (Neri Marcorè). La Guzzanti in pratica si sdoppia (ma Lucy è una figura marginale) per invadere lo schermo con i suoi tormentoni. Purtroppo la storia è decisamente sgangherata, diretta in modo dilettantesco e in un set dove si affollano volti noti (Francesco Paolantoni, Antonio Catania...) che vanno ognuno per conto proprio divertirsi non è facile. Infatti le gag sono di bassa lega (se si esclude il buon inizio sul set del film su Cristo) e il caos regna incontrastato. La scena più esilarante (Marcorè che imita Amadeus nel quiz) sta nei titoli di coda!

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MAOraNza 9/09/08 10:44 - 244 commenti

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Brutto forte, questo tentativo di lanciarsi nel cinema comico prima della virata anti berlusconiana. La Guzzanti prende gli stereotipi estremi dei suoi personaggi (in primis l'imitazione della Marini) e ci ricama attorno, con ben poco mestiere, una storia. Il risultato è un minestrone quasi senza senso, poco divertente e a tratti persino irritante e perde anche di significato, qualora ne avesse mai avuto, il pistolotto sull'etica della clonazione. Peccato, anche perché nel cast ci sono nomi importanti. Ingenuo e inutile.

Tarabas 28/01/09 22:49 - 1878 commenti

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Manifesto del delirio di onnipotenza della Guzzanti, che scrive e dirige il film interpretandone anche una mezza dozzina di personaggi. Fra vecchie imitazioni e persino il riciclaggio di un suo antico personaggio da "L'araba fenice", il film va alla deriva portando con sé i comprimari di lusso che si erano prestati all'operazione. Pentendosene, immagino. Avrebbe dovuto essere una cosa intelligentissima per la mejo intellighenzia. Fra 10 anni, stracult. Sicuro.

Ciavazzaro 30/01/09 15:38 - 4768 commenti

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Tremendo. La Guzzanti oltre a essere pessima come comica è anche pessima come attrice. Questo film è un manifesto a lei dedicato, che speriamo venga dimenticato molto in fretta. Lasciando perdere l'ingenuità e l'inutilità della storia rappresentata, il prodotto è davvero di infimo livello, con prove recitative degne di un canile (con tutto il rispetto per i cani!).

Galbo 4/03/13 19:35 - 12380 commenti

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Brillante in televisione, Sabina Guzzanti non è altrettanto efficace al cinema, almeno a giudicare da questa suo prima prova come regista. Si tratta di una commedia grottesca incentrata intorno ad un personaggio che dovrebbe dare lo spunto per una satira sociologica sul mondo dello spettacolo, che risulta tuttavia piuttosto "spuntata". Peraltro la Guzzanti riesce a far fare una magra figura agli altri attori impiegati, evidentemente mal diretti. Alla fine si ride poco e ci si annoia molto.

Aal 19/02/20 11:46 - 321 commenti

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Probabilmente la comicità non sempre raffinata di Sabina Guzzanti funzionava in televisione perché inserita in contenitori variegati che si reggevano sulle spalle robuste del fratello Corrado, ma avulsa dal consueto contesto da varietà satirico e resa protagonista, finisce per affondare miseramente. Il film è terribile, per larga parte inguardabile. Niente è riuscito, a cominciare da una sceneggiatura claudicante e rozzamente parodistica fino ad arrivare a prove attoriali decisamente deludenti. Si salva Catania.

Markus 10/05/20 15:56 - 3682 commenti

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Esordio alla regia per Sabina Guzzanti, che con l'occasione sciorina tutta una serie di personaggi da lei interpretati e più o meno già visti in tv negli Anni '90. Che il film le sia cucito addosso è pacifico, come pure lo è l'ammissione della sua indiscussa, istrionica bravura. In tutto questo c'è però un'apoteosi forse un po' troppo insistita di autocelebrazione, che può funzionare quando al comando della nave c'è una regia capace di misurare le dosi, di fornire divertimento senza scadere come in questa occasione nello stucchevole.

Il ferrini 13/04/21 11:09 - 2345 commenti

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Stroncato da pubblico e critica, questo esordio della Guzzanti ha certo più ombre che luci, soprattutto se lo si osserva come opera cinematografica. Se invece gli si perdona il taglio smaccatamente televisivo i momenti divertenti ci sono, anche perché la protagonista è brava a creare maschere. Catania si conferma attore di razza, capace di essere credibile anche con un personaggio decisamente sgangherato come questo, Marcorè si limita a scimmiottare (bene) Amadeus. Disorganico, confusionario, ma con qualche fiammata meritevole.

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  • Discussione Tarabas • 30/01/09 13:49
    Segretario - 2069 interventi
    Chiedo scusa anticipatamente per la pedanteria,ma ho visto che è stata corretta l'ortografia della parola "intelligentsia", che però è (a quanto mi pare)la corretta traslitterazione del vocabolo russo.
    Oh, succede mica niente!
  • Discussione Zender • 30/01/09 14:22
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Di solito da noi si dice intellighenzia come termine di uso ormai comune che così s'è sempre scritto in Italia perché derivante dal latino intelligenzia (che io sappia). Se ci tieni a che sia scritto in corretta traslitterazione dal russo non hai che da dirlo. Noi amiamo la pedanteria quindi non farti alcun problema. Di sicuro non è sbagliato scrivere intellighenzia, diciamo, giacché io l'ho sempre letto scritto così.
  • Discussione Tarabas • 30/01/09 14:30
    Segretario - 2069 interventi
    La parola deriva dal russo "intelligents" che designava gli appartenenti alla classe media dei proprietari (quella cui apparteneva Lenin per intendersi),che aveva accesso agli studi ma non al potere. Il connubio istruzione+frustrazione generò un buon numero di intellettuali rivoluzionari (la c.d. "intelligentsia"),di cui la storia russa ante Ottobre è piuttosto ricca.
    Per dire, "I demoni" di Dostoevskij parla esattamente di questi individui.
    Il tutto per amore della discussione, si intende. :)
  • Curiosità Samuel1979 • 20/09/19 00:18
    Addetto riparazione hardware - 4162 interventi
    Il quadro di Picasso presente nell'ufficio del Magistrato Macaluso (Catania) è il “Minotauro e cavalla morta di fronte a una giovane donna”, 1936: