Note: Oltre alla versione soft, a cui fa riferimento la seguente schedatura, il film è circolato in versione hard con il titolo di "Porno cameriera senza... malizia".
Il film - almeno nella sua versione soft - si muove più dalle parti della commediaccia scollacciata che del porno. Le sequenze erotiche occupano una percentuale complessivamente modesta e anche i punti più hot non vanno oltre i limiti del soft-core spinto. Trama e ambientazione, risibili e sgangherate, rammentano però curiosamente La cicala di Lattuada, girato l'anno prima. Altrettanto curiosamente la Hedman, ancora abbastanza fresca, sembra quasi in grado di recitare.
Scapestrata e raffazzonata commedia incardinata in situazioni e personaggi a cui il genere aveva già copiosamente attinto; pur non brillando per originalità in qualche momento si riesce persino a sorridere (la reazione del prete al seno della Hedman o la partita a carte tra i paesani). I momenti erotici sono invece rozzi e beceri, soprattutto quelli saffici, tanto che del film se ne fece anche una versione con insert. Marina è ancora solare, caratteristica poi persa negli anni successivi. Discrete le musiche di Alessandroni.
Esempio piuttosto emblematico di quel periodo transitorio del cinema nostrano di luci sempre più rosse: un'insipida commediola più o meno spinta a seconda delle versioni, con un soggetto e una sceneggiatura che, per quanto ancora presenti, suscitano involontaria tenerezza. Di fronte a tale povertà di idee e soprattutto mezzi (le location si limitano a un interno, un giardino e un paio di strade) colpisce vedere come la fotografia possegga una vaga dignità, così come la performance della Hedman, meno peggio del previsto come protagonista.
Commedia molto modesta che segue il trend di prodotti simili del periodo, che tanto per cambiare si distingue per una sceneggiatura di carta velina e un umorismo triviale e vecchio che molto raramente trova la via della risata. La Hedman, regina assoluta della pellicola, dimostra di aver calcato altri set, anche importanti, e perlomeno tiene la scena e non si tira indietro davanti a nulla, ma il resto del cast è da dimenticare salvo Garinei (evidentemente spaesato), che appare comunque poco. Inserti hard o meno, è un film che dice davvero poco la cui visione è praticamente superflua.
MEMORABILE: "Dicono che ho seppellito mi padre co la testa de fori pe' risparmià i sordi da fotografia".
Cosa ci si può aspettare se l'interprete principale è il buon Enzo Pulcrano? Il film è il prodotto di un cinema scollacciato che iniziava ad affacciarsi al porno nostrano di cui la Hedman, qui in bella mostra, sarebbe divenuta caposcuola. Girato con assoluta povertà di mezzi, di location (la trattoria in esterni sembra semi diroccata) e di interpreti (Garinei ci fa un figurone). Siamo nel trash.
Da un magrissimo canovaccio di commedia, una pellicola che a seconda delle versioni si tramuta da “ardita” a solo "scollacciata". Il film è d'una povertà d'idee e di realizzazione sconcertante, tuttavia in linea con simili operazioni che, vista la presenza della protagonista "cameriera" Marina Lotar/Frajese - al secolo Hedman - sappiamo già vertere verso un esplicito ammiccamento alla sessualità (d'altronde il titolo già ce lo anticipa e... gliene siamo grati). Opera ai limiti dell’inclassificabile.
Evidentemente studiato per i cinema a luci rosse, vista anche la presenza della Hedman protagonista (tutto sommato se la cava) che si prodiga anche in qualche scena hard, così come altre attrici presenti; epurato dei particolari più espliciti, rimane comunque di durata normale e si situa dalle parti delle commedie scollacciate più rozze, a partire dalla povertà generale - con ruderi campagnoli usati come set - per arrivare a un cast mediocre (Garinei compare ben poco) e a una trama di corna e prostituzione "casalinga" non propriamente originale. Discreta la ost.
La trama sa di già visto: una locanda che nasconde una "sorpresa", con la sorpresa che è facile da immaginare. Nonostante la ovvia povertà di mezzi, è una commedia erotica comunque migliore di tanti prodotti che verranno; perlomeno si vedono belle donne e ragazze al naturale. Non certo eccellente, ma c'è di peggio. Divertenti la colonna sonora e il motivetto canticchiato dal protagonista. Molto belle anche le ambientazioni rurali. Passabile.
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DiscussionePanza • 20/10/13 17:05 Contratto a progetto - 5165 interventi
Caroline Audisio, la prima accreditata nei titoli di testa e apparsa in solo due film.
EDIT (2019): faccio ammenda ai miei errori di gioventù. Ai tempi facevo riferimento alla Frajese e non di certo alla Audisio; quest'ultima non è accreditata per prima nei titoli di testa!