Più che un film erotico un vero e proprio porno di bassa lega diretto a quattro mani ed il cui unico motivo di interesse è, ovviamente per i suoi fan, nella presenza di Lina Romay. Come d'abitudine all'epoca ne esistono due versioni (soft ed hard). Nessuna storia da seguire ma solo
una sequela di desolanti e patetiche scene di sesso intervallate da intermezzi poco comprensibili. Vaccata di
proporzioni sesquipedali.
Ci sono i primi 50 minuti di proiezione che non perdono tempo a farci vedere tutti i possibili rapporti sessuali tra i sei protagonisti e con ampia varietà di incroci saffici. Qualità povera ma impegno tanto, pure nella version cut che ho visionato. Poi venti minuti noiosi che ci conducono ad un epilogo tra i peggiori mai visti, che è poi l'unico momento in cui dovrebbe scoppiare la violenza ma in realtà fa ridere. Molto bello il titolo ma ovviamente esagerato: faceva miglior figura a chiamarsi "I preliminari questi sconosciuti".
Ho avuto la fortuna (oddio...) di poter visionare la versione hard. Film decisamente insensato, con una trama banalissima, attori demenziali (il cast maschile è orripilante) e disgustose scene porno che non anticipo per non turbare animi sensibili. Filmaccio che raggiunge il culmine negli ultimi 10 minuti: raramente vedrete scene così stupide e girate in fretta e furia (forse i registi visto il risultato volevano tagliar corto?).
Agghiacciante sexploitation primordiale, buio e trucissimo. Nota distintiva il montaggio della versione visionata, in cui esiste una chiara continuità tra le parti soft e quelle hard (unite, all'insegna della completezza, per 91 minuti da brivido). Il tentativo di imbastire una storia, per quanto povera, fallisce di fronte alle necessità di forzare la mano e mostrare il mostrabile (e anche di più. Rimane un film da notare per la sua relativa rarità, ma da guardare solo per poterlo eventualmente criticare.
Nonostante l'altisonante titolo, comunque suggestivo, è in sostanza un hard con una sottotrama crime/noir che richiama alla mente Il porno shop della settima strada di D'Amato (che comunque era di ben altra pasta); una sequela di amplessi (anche hard) degli arrapati sequestratori, con un feticismo sull'inserire oggetti anomali nel sesso delle protagoniste, tra cui un coltello (!) che segnerà una delle scene clou del film. Poverissimo, con qualche stralcio action di bassa lega e una fotografia trucidissima da cinema a luci rosse di periferia.
Basta poco a capire l'andazzo: l'abbozzo di storia (un rapimento effettuato da una banda di balordi) serve solo come collante alle scene di sesso (preponderanti quelle a tema lesbico), prive di qualsiasi carica erotica e incentrate su primi piani delle parti intime. In questi momenti, preponderanti rispetto ai raccordi narrativi, si è voluto inoltre spingere sull'acceleratore proponendo due o tre scene "forti". Come presenza scenica predomina su tutti la Wilson, purtroppo ridotta a partecipare in produzioni del genere. Trucido.
MEMORABILE: L'uso del coltello a serramanico.
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Mi è arrivato ieri..ho acquistato (a basso costo), una versione "estesa" del film, con tanto di indicazioni sul restauro e la composizione tra le varie versioni.
Vidi questa grandissima porcheria a metà degli anni 90, in vhs, credendo che fosse il regista di Il terrore sorge dalla tomba. Mi meraviglio che sia stato Davinottato, perchè questo è un pornazzo in piena regola (oltretutto squallido non poco). Ora mi sovviene il classico domandone: perchè stà roba si e gli altri hard (fatti molto meglio) no? Insomma, questo sì che è un porno tout court!
DiscussioneZender • 6/05/11 12:19 Capo scrivano - 48904 interventi
Perché è uscito anche in versione soft, non solo hard.
Ah, capisco. Sarei curioso di vedere la versione "soft", perchè quella dà mè visionata in vhs all'epoca, era un andi rivieni di scopazzate ( e durava sugli 80 minuti). Quanto dura la versione soft? Almeno chè non sia stata "rimpolpata" da girato extra non hard. Comunque è di un imbarazzo disarmante, per nulla eccitante ma solo squallido. La Wilson, poi, è sexy e torrida come un muratore bergamasco! Uno degli hard più vomitevoli visti in vita mia, che fà sembrare la roba che gira Roy Parsifal capolavori di arte moderna.
Fà male al cuore vedere la signora Franco coinvolta in questa porcheria! Più fonti danno come solo regista Sergio Bergonzelli , non mi meraviglerei. Più nelle corde ultratrash del "regista" (questo sì, davvero amatoriale) di Tentazione (altra sublime cloaca), che non di quelle dell'iberico autore della Vendetta della mummia.
Meglio così, Zender, credimi. Ti sei risparmiato un obbrobbio al cubo! Comunque, almeno la versione da me visionata, è un pornazzo con tutti i crismi, con scene di sesso talmente squallide che inducono alla pace dei sensi eterna!
"Poverina, è morta giovane. Era un ex sergente di colore dei pompieri di una cittadina degli Stati Uniti. Poi cambiò sesso e divenne donna, una donna, per la verità, bellissima.
Con me girò nel 1982 La doppia bocca di Erika. Era una produzione italo-spagnola che realizzai assieme a Luis Bermudez De Castro, un produttore importante in Spagna, e la regia, che pure feci io, la firmà uno spagnolo, Zacarias Urbiola."
Fonte: booklet allegato alla VHS "Sex & Violence n. 8" (pag. 4).