Anche se è stato girato nel 1971 (e distribuito tre anni dopo nel tentativo di cavalcare l'onda esorcistica), BYLETH sembra il classico gotico Italiano di serie B, con qualche nudo in più della media, nessun effetto speciale e una regia (di Leopoldo Savona) del tutto anonima. D'altronde ad attirare qualche spettatore in più avrebbe dovuto essere il protagonista Mark Damon, che con le sue partecipazioni a classici come I VIVI E I MORTI di Corman o I TRE VOLTI DELLA PAURA di Bava poteva contare su un buon curriculum anche all'interno del genere....Leggi tutto E’ lui il posseduto (molto blandamente) di Byleth, è lui a praticare l'incesto che giustifica il titolo. Colpa di un rapporto morboso con la sorella (Claudia Gravy) che si trascina da anni e non accenna a scemare nemmeno dopo il matrimonio di lei col tipico signorotto locale (Aldo Bufi Landi). Dopo alcuni efferati (si fa per dire) omicidi è un prete a tirar fuori l'idea che il colpevole possa essere posseduto da Byleth, un demone che arriva sul suo cavallo bianco, fa tremare la terra al suo passaggio e fa praticare delitti e incesti a colui che mette in suo potere. Tra lunghi intermezzi romantici, rozze scene di sesso, crisi strazianti del protagonista e riprese dei boschi circostanti la tenuta in cui si svolge il film, c'è poco da stare allegri. Idee non ce ne sono, la realizzazione è pedestre, il trash è dietro l'angolo e fa anzi capolino in più di un'occasione. Purtroppo la noia regna sovrana e si fa fatica ad apprezzare pure quello. Niente di particolarmente weird, insomma.
Più erotico-drammatico che horror, propone un'interessante variazione incestuosa nel filone demoniaco italiano e recupera le atmosfere tipiche del gotico anni Sessanta. Damon si sdoppia tra l'impotente posseduto e - truccato come in Requiescant - nel crudele Byleth; la Gravy è la sua affettuosa sorella e Bufi Landi il comprensivo (e sfortunato) cognato. Gli occhi, comunque, sono tutti per la nudissima Caterina Chiani, che purtroppo esce di scena troppo presto... La versione tedesca contiene un girato alternativo.
MEMORABILE: Il cognato (Bufi Landi) che cerca in ogni modo di instaurare un dialogo e un rapporto di amicizia con il fratello della moglie.
Premesso che versione italiana e tedesca sono molto diverse e che a mio avviso la versione italiana (con meno scene di sesso gratuite) è più scorrevole, il film di Savona può comunque essere considerato un discreto gotico italiano fuori tempo massimo, nell'epoca dei gialli. Cast anonimo (a parte Damon): sono più famosi i caratteristi!!! Non male l'idea di base e la musica. Discreto.
Tardo gotico di scarse pretese caratterizzato da una notevole ripetitività che alla lunga ha, ovviamente, l'effetto di annoiare non poco lo spettatore oltre che non interessarlo per niente. Inoltre per chi cerca un film di genere va detto che di tensione, spaventi e sangue non ce n'è neanche l'ombra o quasi. Evitabile.
Mediocrino forte. A parte le scene erotiche non ci sono né brivido né suspense, è solo un polpettone che scorre fiaccamente ed è scontato fin dalla prima scena. Simpatico solo il cognato del protagonista, un vero cavaliere che non vuol credere possibile fino alla fine all'evenienza di una tale maledizione, finendo per far tirare le cuoia alla sua bellissima cugina e per tirarle alla fine anche lui... Ribadisco, si salvano solo le scene erotiche. Non si vede mai neanche bene l'arma dei delitti, ed è grave.
Filmettino gotico-incestuoso che spreca una buona confezione (fotografia notevole, regia discreta, musiche orecchiabili) con una storiella ripetitiva e terribilmente tirata per le lunghe, non priva peraltro di alcuni scivoloni verso i territori del ridicolo (alcune scenette da fotoromanzo, il finale). Troppo sopra le righe il protagonista, mentre il resto del cast non sarebbe nemmeno tanto male. Qualche scena di sesso (particolarmente spinta nella versione tedesca) e qualche momento interessante non salva il film dalla noia.
A onor del vero va detto che mettere in scena una situazione dichiaratamente incestuosa nel 1971 era comunque un azzardo, anche nell'edulcorata versione italiana, ma i meriti del film si fermano qui. A metà strada fra il classico vampirico primi anni '60 e l'eros-demoniaco alla Polselli/Batzella del decennio successivo, la storia soffre, pur nella sua lodevole brevità, di molte lungaggini, di mancanza di una vera tensione e di non pochi scivoloni nel ridicolo involontario. Non male le musiche e le location. Ridicolo Damon, splendida la Gravy.
MEMORABILE: Interessante il confronto fra l'edizione italiana e tedesca che evidenzia la differente larghezza di maniche, a quei tempi, fra le rispettive censure.
Gotico poco noto e molto sfortunato, realizzato in parte fuori tempo quando inziava la tendenza del giallo italiano. Nonostante il budget sia ridotto al minimo, il film di Savona ha dalla sua un'attenta costruzione della dinamica incesto/amore/possessione, rappresentata in maniera piuttosto convincente grazie ai discreti interpreti, tra i quali si fa notare il "loser" Mark Damon, qui sorta di medium dell'azione diabolica. La musica ha un suo fascino, come pure la regia, sempre attenta a mantenere in costante sospensione la credulità narrativa. Peccato quel finale così sbrigativo... **1/2
Pochissimo horror, molti sbadigli e parecchie nudità in questo tardo gotico italiano lento e noioso come pochi altri. Buone le ambientazioni e la fotografia, tremendo tutto il resto. Scontato e prevedibile, a cavallo tra il weird e il patetico. Sicuramente evitabile.
Di buono ci sono l'atmosfera antica (fotografata più che degnamente) e le discrete musiche; nient'altro! Il film però l'ho visto nella versione tedesca, quella con più nudi e più noia (a quanto leggo). E dev'esser vero, perché è davvero tutto tremendamente "barboso"! Accade pochissimo e il montaggio risulta confuso e approssimativo, con alcune sequenze che paiono brutti inserti erotici inutili. Sceneggiatura senza voto, perchè questa versione pare proprio fatta per distruggere la razionalità della vicenda, portando inesorabilmente lo spettatore verso il sonno del giusto.
Gotico di Leopoldo Savona in cui a risaltare più di ogni altra cosa sono i nudi; troppi e quasi tutti gratuiti (almeno nella versione tedesca che ho visto). Mi sono piaciuti il castello dove si svolge gran parte del film e il villaggio abbandonato. Il rapporto morboso tra i due fratelli è la parte più interessante di un soggetto piuttosto noioso. Il cast non incide molto, le musiche sono passabili e gli effetti speciali inesistenti. Insufficiente.
Film con nessun pregio all'attivo e, purtroppo, nessun difetto evidente al passivo. In altre parole: semplice acqua fresca, irrecuperabile a qualsiasi riconsiderazione critica sbarazzina (cult, stracult, scult). Savona non ci fa mancare qualche nudo, ma lo sparge a casaccio, con fare disattento; e il tema dell'incesto smuove poco. Dimenticabile e risaputo anche il finale.
Innamorato della sorella e geloso del neo-cognato il conte Lionello è impotente e posseduto dal demonio. Circondato da fama pessima ma leggendaria, per aver precorso di poco il filone esploso con L'esorcista e per un erotismo esplicito ancor più in anticipo sui tempi (ma la versione integrale, quella tedesca, risulta ugualmente breve), si rivela assai meno peggio del temuto: un gotico nella media, non esaltante ma corretto, che per ambientazioni e fotografia merita (oggi è possibile) di essere possibilmente visionato in un'edizione non di fortuna.
Nonostante il titolo roboante, questo gotico di Savona non lascia il benché minimo segno. Gli ambienti sono piuttosto poco curati per il genere, le scene di sesso disseminate qua e là hanno il solo obiettivo di raggiungere la fatidica quota 80 minuti e gli omicidi sono appena abbozzati. Damon si sdoppia come nell'analogo (per atmosfere e quaità) Plenilunio delle vergini dell'anno dopo e Bufi Landi sembra capitato lì per caso. Finale talmente frettoloso e tirato via che sembra tagliato con l'accetta.
Melodramma erotigotico con contaminazioni giallesche (ma più che altro psycho-thriller), evidentemente realizzato in economia da Savona, che non sembra aver molto chiaro nemmeno lui come rendere interessante l'insieme: ci sono nudi e accoppiamenti sparsi, qualche tentativo di ammorbare l'atmosfera col subtext incestuoso e voyeuristico (ogni tanto a Mark Damon scappa una giusta espressione allucinata), brevi attimi incubotici che, almeno nelle intenzioni, dovrebbero inasprire il clima ossessivo. In realtà la noia regna, la violenza è poca e le sorprese inesistenti. Belle le musiche.
MEMORABILE: La prostituta uccisa in POV; I sogni di Damon; Byleth nello specchio (trashosi gli effetti visivi); Le apparizioni dell'effeminato Byleth a cavallo.
Un giovane di buona famiglia è ossessivamente attratto dalla sorella, mentre in segreto sembra essere evocata la presenza di Byleth, un demone assassino. Horror erotico d’altri tempi, si fa apprezzare non tanto per la trama quanto per le ambientazioni gotiche, che hanno come scenografia una poderosa e sinistra magione di campagna. Mark Damon coi suoi occhi assatanati sa riempire lo schermo di un film che, tutto sommato, fa bene il suo dovere. Artigianato apprezzabile di una volta.
A grosso disordine sessuoaffettivo risponde non un meno ingente scompiglio cinecognitivo, anche se tra le fronde di un editing e uno script che fanno a gara a chi è più disastrato un'idea di base in finale è possibile farsela: il sesso tra consanguinei è contronatura fuorilegge blasfemo e va eradicato dal mondo. Ovviamente per dimostrarla va esplicitata il più possibile, zeitgeist morale permettendo. Ed effettivamente per l'epoca Savona si permette eccome. Lontano dall'horror gotico usato a buffo per contrabbandarlo, il vero orrore è il film stesso: diciamo pure un travaso di Byleth.
MEMORABILE: Cavallo che avanza oltre la superficie dello specchio.
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HomevideoAnthonyvm • 24/04/18 17:27 Vice capo scrivano - 829 interventi
Ruber ebbe a dire: Digital ebbe a dire: Sembra esser già andato fuori catalogo il dvd Quadrifoglio. Opportunità unica per speculatori..
Mai parole furono più vere...
Però se non vado errato quello nel link è il DVD d'importazione X Rated, già costosetto ai tempi della prima distribuzione. Il DVD della Quadrifoglio (da quando quest'ultima è "risorta") si trova ancora a prezzi umani! :)
Sì, Anthony, l'edizione a cui fa riferimento Ruber è quella da collezione tedesca. Fino all'uscita nel Belpaese della Quadrifoglio, però, anche noi italiani collezionisti volgevamo lo sguardo in quella direzione, essendo un film che - Ti assicuro - era tutt'altro che facile da trovare in circolazione. ;-))