Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Celebrato film brasiliano ambientato nella poverissima favela di Rio de Janeiro chiamata “Città di Dio”, un sobborgo devastato dalla criminalità giovanile che offre al regista Fernando Meirelles (di chiara estrazione pubblicitaria) la possibilità di raccontare la vita e gli eccessi di due bande di teppisti attraverso gli occhi dell'unico ragazzo protagonista appena più “sano”. L'occasione per l'ennesima rivisitazione di un tema molto caro alla cinematografia afroamericana (vedi BOYZ’N’THE HOOD) che spesso si è limitato a spettacolarizzare la violenza dimenticando di seguire una logica e un messaggio precisi. E’ il caso di...Leggi tutto questo CIDADE DE DEUS, al solito incapace di mantenere una linearità temporale e costretto, come vuole il trend di quest'epoca, a mescolare allegramente i Sessanta con i decenni successivi e a mostrare il finale o quasi già nella prima scena, alla quale si riaggancerà dopo averci esposto con flashback intrecciati le vicende dei due o tre protagonisti. La confusione creata però dai salti temporali e dall'apparire di nuovi personaggi è cronicizzata dallo stile virtuosistico del regista (camera a mano, split screen, fast motion e vari altri trucchi per movimentare le immagini quanto più possibile), che finisce ben presto per infastidire con i troppi sbalzi di luce e il montaggio che spezza continuamente le scene. Dopo venti minuti (e il film dura oltre due ore!) ci si è già stancati di seguire nomi e storie; meglio godere delle singole immagini o della splendida fotografia; il resto sa molto di falso neorealismo...

Chiudi
TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Capannelle 1/12/07 17:50 - 4411 commenti

I gusti di Capannelle

Che energia questo film e i suoi attori! Un bravo quindi a Meirelles per aver messo in scena una storia coinvolgente, sicuramente spinta all'estremo ma comunque sempre interessante e girata con una bellissima fotografia. Si può discutere su certe riflessioni abbastanza ruffiane, sulla linearità dei passaggi temporali ma a mio avviso la pellicola è assai più godibile di altre del genere. Insomma, il susseguirsi di situazioni e sentimenti funziona a dovere, per cui le oltre due ore filano via bene e meritano diversi pallini.

Supercruel 14/01/09 00:38 - 498 commenti

I gusti di Supercruel

Buonissima pellicola brasiliana, in grado di presentare l'allucinante situazione sulle strade con potenza narrativa mirabile. Lo stile è moderno e in un certo qual modo americano - forse ruffiano se vogliamo - e tende spesso alla spettacolarità piuttosto che al dramma vero e proprio (nonostante quest'ultimo non manchi). Diciamo che sotto la scorza di alcuni pruriti sociali c'è un film d'azione bello solido e dal taglio internazionale, diretto con brio e fotografato in maniera ottimale.

Cotola 9/07/09 18:53 - 9043 commenti

I gusti di Cotola

Sopravvalutata pellicola brasiliana (all'epoca ottenne la nomination all'Oscar per la regia e c'era chi parlava di Meirelles come un genio) dal ritmo sostenuto e godibile ma dalla sceneggiatura poco originale ed abbastanza furba e ruffiana che, cosa piuttosto discutibile, spettacolarizza non poco la violenza di cui abbonda con la scusa di essere realista quando in realtà non lo è molto. Buona la confezione.

Pigro 29/07/09 09:01 - 9666 commenti

I gusti di Pigro

Guerra tra bande di ragazzini criminali in una favela di Rio. Si sbaglierebbe, però, a considerare il film un documento o una denuncia sociale (nonostante sia ispirato a un fatto vero): siamo invece di fronte a un'anomala storia-mito di formazione, che guarda alla grande tradizione dell'epopea gangsteristica made in Usa, ben infarcita di lezione tarantiniana. Ne esce fuori un bellissimo lavoro, esteticamente raffinato (notevole fotografia), narrativamente potente, ritmicamente coinvolgente, con interpreti di eccezionale forza.

Giacomovie 14/12/09 22:00 - 1398 commenti

I gusti di Giacomovie

Film dai diversi contrasti: presenta un lucido ritratto di una situazione sociale degradata ma diventa ripetitivo nella trama; è movimentato ma finisce per essere caotico e, nonostante sia tratto da un episodio reale, il commento fuori campo per quasi tutta la durata lo fa a volte sembrare un servizio giornalistico. La regia non sfigura e gli attori di strada sono ben scelti. Diverse nomination ma pochi premi. Sintetizzando: sufficiente. **!

Il ferrini 11/02/17 01:17 - 2357 commenti

I gusti di Il ferrini

Meirelles compone un mosaico di grande fascino nel quale spiccano senz'altro fotografia e montaggio ma anche gli attori contribuiscono alla buona riuscita; soprattutto Leandro Firmino, una sorta di Tony Montana brasiliano. Bella e brava anche Alice Braga, che il regista richiamerà per Blindness, unica figura femminile del film. Il sangue scorre copioso, il linguaggio è brutale, agghiacciante pensare che il tutto si basi su fatti realmente accaduti. Ne esce un quadro pesantemente drammatico e realistico della vita nelle favelas. Gran film.
MEMORABILE: I "randagi".

Greymouser 16/05/10 23:36 - 1458 commenti

I gusti di Greymouser

Feroce e disincantato reportage sulla violenza delle favelas brasiliane, il film, fin dalle prime sequenze, fa capire che il regista intende prenderci alla gola e non mollarci più. Nell'altalena temporale in cui ci precipita il montaggio, tra flashback e forward, la sceneggiatura si rivela comunque solida abbastanza da non perdere la bussola. Certo, le vicende sono molto sopra le righe e l'iperbole regna sovrana, però è un affresco potente, che mostra come miseria e necessità non vadano d'accordo con morale e buoni sentimenti.

Pinhead80 2/12/10 00:22 - 4758 commenti

I gusti di Pinhead80

La grande povertà e la dilagante criminalità presente nella favela di Rio de Janeiro viene descritta da Meirelles attraverso lo sguardo di diversi personaggi che sono fagocitati all'interno di questa vita. Anche se dopo pochi minuti si capisce quello che sarà il film, non ci si stanca di osservare i personaggi muoversi, cambiare continuamente per rimanere sempre uguali. I susseguirsi dei personaggi corrisponde alla brevità dell'importanza delle persone in un non-luogo come quello della favela. Forse un po' lungo, ma meritevole di una visione.

Mdmaster 3/12/10 15:34 - 802 commenti

I gusti di Mdmaster

Film dalla confezione assolutamente impeccabile, ma dalla sceneggiatura poco gestibile e difficile da digerire. L'idea generale è comunque la modalità Tarantino, un film "gangsta" ammodernato ma, ovviamente, in salsa brasileira. Il risultato è comunque più che apprezzabile, soprattutto grazie a un buon cast e a una visione che si mantiene sempre abbastanza lucida e unica. Sicuramente non un capolavoro, ma ben lungi dall'essere quel relitto di pellicola di cui tutti parlano.

Mickes2 25/02/11 09:26 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

Uno sguardo crudo, reale, su una delle tante favelas che sorgono alla periferia di Rio De Janeiro. Tra la miseria e la disperazione molti ragazzi crescono, cercando si sopravvivere avvalendosi di mezzi poco leciti. A metà strada fra film e documentario, City of God è un vero e proprio pugno nello stomaco, innervosisce da quanto è a tratti cattivo, oltre ogni limite. In campo c'è molto: la violenza, la cattiveria umana, la disperazione, la vendetta, l'odio. Ottima la scansione temporale dislocata nei 3 decenni, dove è tutto un crescendo di cattiveria e cinismo.

Fernando Meirelles HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina The constant gardener - La cospirazioneSpazio vuotoLocandina Blindness - CecitàSpazio vuotoLocandina Passioni e desideriSpazio vuotoLocandina I due Papi

Piero68 21/03/11 09:05 - 2957 commenti

I gusti di Piero68

Una sorta di Gomorra brasiliano (anche per l'utilizzo come attori di ragazzi presi dalla strada) con l'aggiunta di una regia e di un montaggio molto Tarantiniano. Feroce e violento oltre ogni misura può contare su una buona sceneggiatura con ottimi intrecci delle storie. Buona anche la regia ed alcune interpretazioni. Certo, ci sono delle carenze, ma non lasciatevi ingannare dal fatto che sia un film. In alcune favelas di Rio l'esistenza scorre davvero così e una vita vale meno di nulla. A confronto Scampia di Napoli è un collegio per educande.

Galbo 6/06/11 07:12 - 12392 commenti

I gusti di Galbo

Deve molto a Tarantino questo film di Fernando Meirelles, e l'ispirazione è chiara nell'iperbole di violenza nel quale la vicenda progressivamente si dipana e nell'uso frenetico del montaggio e dei continui "salti temporali". Il qualcosa in più (e la dimostrazione della personalità del regista) è dato dalla riuscita ambientazione nella favela brasiliana che offre (almeno allo spettatotore non indigeno) uno sguardo piuttosto approfondito su una realtà poco conosciuta.

Belfagor 17/03/12 16:56 - 2690 commenti

I gusti di Belfagor

La descrizione del degrado in una favela di Rio e la conseguente vita criminosa intrapresa dai ragazzi che la abitano sono al centro di questo film che fece incetta di premi e ottenne quattro nomination agli Oscar. Si tratta di uno specchietto per le allodole furbo e ruffiano, dalla bella confezione ma sociologicamente vuoto: Meirelles fa della violenza uno spettacolo seguendo le orme di Tarantino, dimenticando però che quest'ultimo non ha mai preteso di fare cinema d'inchiesta. Perché non accontentarsi di fare un gangster movie?

Herrkinski 11/09/12 18:46 - 8109 commenti

I gusti di Herrkinski

Se preso come film di denuncia sociale, non si possono non stigmatizzare certe esagerazioni e la spettacolarizzazione di una situazione, quella delle favelas, che per quanto violenta e cinica non è l'unica realtà di un paese complesso come il Brasile. Detto questo, se preso come film pulp con ambizioni, il regista ha invece centrato l'obiettivo; ottima tecnica di ripresa, fotografia e montaggio, bella caratterizzazione dei personaggi, buon ritmo e cast di sorprendente bravura. Ci si appassiona alle vicende e si gode di quest'epopea criminosa.

Zutnas 12/11/12 10:59 - 85 commenti

I gusti di Zutnas

La malavita nella favela brasiliana e le baby gang viste con gli occhi di chi lì cresce aspirando ad arrivare altrove. La violenza e la prepotenza sono ovunque: l'amare qualcuno e qualcosa, vuole dire l'io narrante, sono modi per cercare di fuggire. Crudo ma comunque poetico con un buon ritmo e una narrazione a salti e con, a tratti, un taglio da report giornalistico.

Fauno 26/12/12 17:44 - 2212 commenti

I gusti di Fauno

Molto analitico; la costanza della voce esteriore è un ottimo strumento per dar corpo a una realtà negativa all'inverosimile: sembra che tutta questa gente abbia come un vortice o un tapis roulant da sfasciacarrozze che li richiami per farsi tritare. Per ogni piccolo fatto personale si scatena una faida; anche i bambini di 7 anni son pronti alla scalata, la polizia è compiacente e ai giornalisti basta dare scalpore. Alla faccia della città di Dio! E il bello è che c'è chi crede ancora che droghe quali cocaina e cannabis non diano dipendenza...
MEMORABILE: L'omicidio durante la festa: era l'ultima diga per impedire che la situazione precipitasse.

Almicione 13/06/13 01:25 - 764 commenti

I gusti di Almicione

Ogni tanto qualche opera pregiatissima esce anche dalle favelas del cinema. A Meirelles, fino al 2002 uno sconosciuto, va anzitutto un plauso per aver scelto come tema il crimine in una favela di Rio de Janeiro, rappresentando con verosomiglianza la tragica e misera situazione. Poi bisogna sottolineare anche i pregi stilistici del film: la narrazione è straordinaria, ricca di flashback e intrecci che rendono il tutto molto avvincente; la regia e la fotografia sono molto curate; il film in generale non mostra grandi difetti. Eccezionale.

Rullo 31/07/14 21:40 - 388 commenti

I gusti di Rullo

La "Città di Dio" è una delle favelas più grandi di Rio e Meirelles ne ripercorre i passi fin da quando era una misera colonia di poveracci, disseminata di piccoli delinquenti, fino alle lotte tra trafficanti che ne hanno cambiato la morofologia e mietuto decine di vittime. Con grande gusto estetico, il regista mostra come la violenza sia al centro di questi ghetti e gli attori (tutti presi dalla strada peraltro) ne trasmettono la malata spietatezza. Mozzafiato la fotografia.
MEMORABILE: Il resoconto finale; La festa di addio.

Lythops 26/09/14 10:08 - 1019 commenti

I gusti di Lythops

È un film duro, crudo come la vita che in una favela scorre identica alle tante in Brasile. È un documentario su come, all'interno di queste realtà, si può vivere e morire senza sapere perché, in cui essere ignorati è impossibile. È un film importante perché fa capire come siano possibili alcuni avvenimenti di cui a volte, essendo il Brasile lontano, ci giunge soltanto l'eco. Il film si basa su ottimi interpreti, una sceneggiatura attenta a descrivere in modo neutrale la vita dei protagonisti, un montaggio e una fotografia perfetti.

Furetto60 23/03/15 08:59 - 1194 commenti

I gusti di Furetto60

E’ una sorta di Padrino o C’era una volta in America in trasferta a Rio de Janeiro, quindi la solita parabola criminale di giovani abbandonati a se stessi e con unico metro di valore improntato sulla violenza. La storia, vista secondo l’ottica di un aspirante fotografo, è tosta, un cazzotto allo stomaco. La differenza sostanziale e terrificante, rispetto ad altri film del genere, è la tenera età degli aspiranti criminali.
MEMORABILE: Ho ucciso, sparato, rubato: sono grande anch’io, sono un uomo; L'omicidio in discoteca; La caccia alla gallina.

NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Onirica - Field of dogsSpazio vuotoLocandina I ragazzi di DicembreSpazio vuotoLocandina LockeSpazio vuotoLocandina A visitor to a museum

Schramm 18/07/15 11:28 - 3495 commenti

I gusti di Schramm

Gomorra delle favelas, Scarface in salsa candomblé, diretto con la destra da un Babenco dal naso incipriato e con la sinistra da un Inarritu che all’acida disperazione contrappone caliente sussiego, torrida saudade, rabbiosa joie de vivre. Tarantino-Ritchie del carnevale di Rio, cinema infradiciato di giocosa sporcizia e sangue che neanche a un torneo di liquidator; pallottole da farci collane a quintali, una regia mai più così travolgente, densa e ispirata, tra fotografia abbacinante anche da livida, spericolata mdp in bunjee-jumping e cast trasudante umanità. Visione che fa sentire miracolati.

Alex1988 26/01/16 19:37 - 728 commenti

I gusti di Alex1988

E' evidente che l'esempio di Meirelles è lo Scorsese di Quei bravi ragazzi! Il film non dà un attimo di tregua, è raccontato con una certa grinta e soprattutto è quasi privo di retorica. Ma sinceramente, vuoi per la durata o per la scelta degli autori di raccontare le storie dei vari personaggi quasi uno a uno, il film stenta a decollare. Comunque non disprezzabile.

Xamini 6/06/16 01:08 - 1252 commenti

I gusti di Xamini

Troppo spettacolare per essere considerato un documento, elaborato e sopra le righe sino al midollo, questo Cidade de Deus spinge la tecnica sino ai confini del fastidioso. Non v'è dubbio che vi sia talento dietro a questo insieme d'artifizi, a questi colori che paiono usciti da un Resident evil moderno o un più recente Dying Light (ossia colori videoludici), a questo modo di tenere la telecamera in mano, di spezzettarne le riprese e montare scene di una dinamicità esplosiva. Ma questo aspetto ne costituisce anche il limite, rendendo difficoltoso seguirne la storia in prima battuta.

Giùan 28/02/17 10:11 - 4559 commenti

I gusti di Giùan

"Exploitato" piuttosto che "pensato", fastidioso invece che perturbante, tutto sommato deludente dal punto di vista prettamente tecnico, coi suoi ghirigori stilistici, la sua presuntuosa scansione temporale e quella narrazione in voice-over ai limiti del sopportabile. Il film di Meirelles resta apprezzabile per la volontà di raccontare l'inferno delle favelas, volontà che non diventa mai determinazione etica e impegno cinematografico, finendo col declinare in un (in)volontario scimmiottamento di modelli americani. Mirabile almeno il ghigno di Zè Pequeno.

Magi94 12/07/17 21:34 - 952 commenti

I gusti di Magi94

La supposta critica sociale si ferma alla descrizione minuziosa e realista delle favelas brasiliane. Altri messaggi puramente politici non ci sono o, quando ci sono, sanno un po' di qualunquismo. Eppure se ci dimentichiamo di vedere il film in quest'ottica ci troviamo davanti a un ottimo gangster movie, con scene d'azione crude ed emozionanti, un buon intreccio e personaggi convincenti. Le influenze vanno da Scarface a Tarantino e la qualità registica si sente tutta.

Ryo 6/08/18 00:08 - 2169 commenti

I gusti di Ryo

Gangster movie, documentario sulle favelas e romanzo di formazione tutto in uno. Ambientato in una squallida favela brasiliana, racconta il percorso di vita di due protagonisti attraverso tre decadi. Interessante il cambio nello stile di regia e fotografia a seconda del decennio in cui si svolge la storia, che partendo dagli anni 60 si fa via via più "pulito". Diverse prove recitative niente male. Molto sopravvalutato però.
MEMORABILE: ll ragazzino costretto a uccidere uno dei due bambini.

Taxius 1/06/20 20:04 - 1656 commenti

I gusti di Taxius

Spaccato di vita nelle favelas brasiliane in cui degrado, droga e violenza regnano incontrastate. Siamo in un mondo in cui la vita non vale niente, in cui da adolescente sei il capo di tutto e a 25 anni sei già vecchio e pronto per essere calpestato da altri ragazzini e così via in un loop infinito. La storia prosegue seguendo la vita di diversi personaggi, storie che poi si intrecciano e creano questo magnifico mosaico che è City of God. I registi fanno un notevole lavoro e, oltre alla trama, a sorprendere è anche tutto il comparto tecnico.

Daniela 16/02/22 23:39 - 12660 commenti

I gusti di Daniela

Negli anni '60, guerra tra bande rivali in una favela di Rio de Janeiro, dove per i ragazzini diventare criminali sembra essere una scelta obbligata. E' proprio l'età giovanissima di molti dei personaggi, alcuni dei quali ancora bambini,  l'elemento più impressionante di questo film corale diretto e confezionato con cura ma forse più furbo che ispirato nella rappresentazione di una violenza pervasiva che sembra non risparmiare nessuno anche se il protagonista riuscirà a imboccare una strada diversa. Di pregio la fotografia e il montaggio, convincente il cast di non professionisti.
MEMORABILE: A due bambini di una banda di ladruncoli viene data la scelta se vogliono ricevere una pallottola in una mano o in un piede.

Paulaster 26/09/22 11:59 - 4417 commenti

I gusti di Paulaster

Intrecciando la storia di alcuni ragazzini si racconta la vita in una favela di Rio. Il clima da neorealismo brasiliano è dato dall'uso di veri ragazzi di strada mischiando crimine, droga ed erotismo. Per ammaliare il pubblico viene sfruttato un montaggio moderno, ricco di ritmo e soluzioni visive (discreta la calda fotografia), ma così il cinema verità diviene furbo intrattenimento. L'eccessiva violenza richiama stilemi sopra le righe che non si confanno all'ambiente di degrado; la conclusione sembra scopiazzi lo stile di Tarantino, tanto è eclatante.
MEMORABILE: La rapina al motel; I ragazzini randagi; Le foto alla banda in posa.

Noodles 23/01/23 10:07 - 2227 commenti

I gusti di Noodles

Un film dal ritmo mozzafiato, irrefrenabile, che inchioda lo spettatore alla poltrona in una sarabanda di violenza, prepotenza e sangue, mostrando un Brasile lontano dalle cartoline patinate a cui molti documentari ci hanno abituato. Un realismo impressionante, in certi momenti. Ed è per questo che è lecito chiedersi: perché inserire in un contesto perfettamente realista ammiccamenti ai moderni action movie americani e più in generale al cinema mainstream? Meirelles si tiene a cavallo tra i due modi di fare cinema, ed è la nota peggiore di un film comunque indimenticabile.

NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Glen and RandaSpazio vuotoLocandina No mercy for the rudeSpazio vuotoLocandina I ribelli della notteSpazio vuotoLocandina Shoot - Voglia di uccidere
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Capannelle • 25/08/11 19:40
    Scrivano - 3509 interventi
    Rivisto ieri sera, tiene bene le 2 ore ed è sempre vibrante.
    Filante la regia e buoni gli attori a cominciare da quel Firminho da Hora che impersona Ze Pequenho, il cattivo.
  • Discussione Gestarsh99 • 25/08/11 19:52
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Film bellissimo, peccato che Meirelles si sia poi sgonfiato inesorabilmente di brutto, brutto, brutto...
  • Discussione Didda23 • 25/08/11 21:10
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Gesta meglio The Constant Gardener - La cospirazione o Blindness - Cecità?
  • Discussione Galbo • 25/08/11 21:13
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Gesta meglio The Constant Gardener - La cospirazione o Blindness - Cecità?

    se posso rispondere io, sono due film molto diversi; io comunque ho preferito il primo.
  • Discussione Jandileida • 25/08/11 21:22
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Io il secondo
  • Discussione Gestarsh99 • 26/08/11 00:42
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Gesta meglio The Constant Gardener - La cospirazione o Blindness - Cecità?


    Forse il primo ma di pochissimo.
    Blindness secondo me è stato largamente sopravvalutato da tutta quella fetta di pubblico poco avvezza alla sterminata tradizione cinematografica delle apocalissi anti-umane (virali, zombesche e catastrofiche).
  • Discussione Didda23 • 26/08/11 00:49
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Ah ok.Blindness lo danno in programazione su sky volevo solo capire se ne valeva la pena...
  • Discussione Jandileida • 26/08/11 10:20
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Il motivo della mia predilezione per Cecità è che, mentre The constant è una ripetizione un po' pedissequa del libro di Le Carrè (con una grande fotografia ed una ottima Weisz), Cecità prova con coraggio a confrontarsi con un testo non facile come quello di Saramago e riesce, in parte molto in parte, a cogliere ed a rielaborare le moltissime sfumature del libro.
    Ultima modifica: 26/08/11 13:33 da Jandileida
  • Discussione Capannelle • 12/09/11 23:57
    Scrivano - 3509 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Gesta meglio The Constant Gardener - La cospirazione o Blindness - Cecità?

    Blindness due gradini sopra a The Constant Gardener.
    City of God rimane il migliore.
    Ultima modifica: 12/09/11 23:58 da Capannelle