Fascisti su Marte - Film (2006)

Fascisti su Marte
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2006
Genere: comico (colore)
Note: Sottotitolo: "Una vittoria negata". Corrado Guzzanti è anche la voce del narratore.
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Undying 12/04/07 18:50 - 3807 commenti

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Originale fin che si vuole, ma davvero amatoriale. Certo: ci vuole coraggio a proporsi con un simile prodotto al pubblico, anche perché qui Guzzanti tratta un argomento piuttosto scottante in maniera decisamente superficiale. Si ride, ma solo se si apprezza la comicità (sopra le righe) televisiva dell'autore. Promosso per il coraggio con cui affronta "la macchina cinematografica", ma difficile da vedere una seconda volta...

Puppigallo 22/09/07 09:05 - 5275 commenti

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Guzzanti è spettacolare e su questo non ci piove. Quando parla ai suoi uomini, medita, si consiglia col busto del Duce e fa il passo del giaguaro, non si può fare a meno di ridere. L’idea stessa dei fascisti che conquistano il rosso Marte è ottima, come chiamare il flash-back “retrolampo”. Ma il tutto, diluito in un film, finisce per perdere di efficacia e mordente comico; e a dare un pericoloso colpo alla già vacillante struttura, ci pensa poi l’arrivo delle aliene (evitabile). Nota di merito per gli indigeni marziani (pietre con antenne). Nel complesso non male.
MEMORABILE: Guzzanti ordina ai suoi uomini di respirare su Marte.

Blutarsky 24/09/07 08:59 - 360 commenti

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Nonostante sia stato proposto nei cinema, il film rivela subito la sua natura televisiva nella mancanza di ritmo e nella sua struttura a sketch. Geniale tutto il lavoro fatto da Guzzanti sulla rielaborazione-parodia del linguaggio fascista e dei suoi cinegiornali di propaganda. Le parti migliori erano già state trasmesse in tv, quindi un senso di già visto accompagna la visione; nonostante ciò mi sono ritrovato piegato dal ridere più di una volta. Peccato per la parte finale, molto sottotono.
MEMORABILE: "Non c'è aria su Marte? Io me ne frego!"

Herrkinski 8/07/08 19:10 - 8112 commenti

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Spassoso lungometraggio di e con Guzzanti, che propone una satira dell'epoca fascista. Tralasciando le ideologie politiche e la visione chiaramente "non di Destra" di Guzzanti, il film è indubbiamente divertente e la dialettica del comico, anche narratore, è geniale nel creare neologismi e nell'imitare le voci dei cinegiornali d'epoca. Tante le trovate riuscite in questo film e interessante la fotografia virata rosso/ocra. L'ultima mezz'ora è in effetti un po' noiosa e il gioco comincia a stancare, comunque rimane un film degno di nota.

Tarabas 15/05/09 09:44 - 1878 commenti

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Trasposizione cinematografica dei geniali sketches televisvi inseriti nel programma guzzantiano "Il caso Scafroglia", il film conserva le mille intuizioni fulminanti delle storielle tv e ripropone un lavoro filologico di grandissima qualità sulle fonti originali. Peccato che la misura sia sbagliata e il fulgido esempio di romana ilarità risuoni vuoto e falso nella dilatata atmosfera del'infido pianeta bolscevico e traditor. Ossia, non c'è trama e il brodo si allunga.

Daniela 13/05/09 18:22 - 12662 commenti

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Godibilissimo se gustato a piccole porzioni, un po' indigesto come piatto unico. Le avventure di un glorioso manipolo fascista che va a cercare un posto al Sole sul pianeta Marte, rosso per antonomasia e pertanto tanto più meritevole di conquista, vengono narrate con l'enfasi tipica dei cinegiornali Luce del Ventennio e sono riproposte sul grande schermo con poche varianti rispetto a quanto visto in TV. Certo le gags ingegnose non mancano, ma il vero pericolo non sono i mimimmi ostili, ma un effetto di rapida saturazione. Comunque molto originale
MEMORABILE: Lo scoperta dell'acqua su Marte; i dialoghi col busto del Duce.

B. Legnani 9/06/09 16:57 - 5532 commenti

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Al di là della spurio lavoro di cucitura, resta la genialità di fondo, spesso irresistibile, cui si affianca non solo la parodia del linguaggio littorio, ma l’attento, talora nascosto, studio accurato di date e fatti della vera storia, oltre alla parafrasi di motti più o meno noti degli Anni Trenta, che il ritmo serrato talora rende di non facile percezione. Straordinaria, per esempio, la perifrasi con la quale, per dire che si è nel 1939, si dice che l’anno prima ci fu la “mortale sodomia degli ungheresi”, vale a dire che gliel’abbiamo messo là, nella finale mondiale del 1938... Di durata logorante, ma imperdibile.
MEMORABILE: Il "retrolampo" e il conto alla rovescia: viii vii vi v iv...

Cif 6/09/09 15:15 - 272 commenti

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Quest'opera ha degli indubbi meriti: porta la satira su un terreno nuovo, inesplorato, offrendo un "falso, falso storico" che riesce a far ridere in maniera fresca, intelligente e partendo da intuizioni geniali. Guzzanti (figlio, of course) è un genio e questo è un prodotto geniale. Tuttavia, le pillole televisive rappresentavano la lunghezza ideale per questo genere di opera, che invece sulla distanza cinematografica diventa, improvvisamente, pesante e dal ritmo annacquato. ***
MEMORABILE: Il meglio lo avevamo già visto all'interno de "Il Caso Scafroglia", tutto il resto, se non è proprio noia, è stanchezza e sorrisi di incoraggiamento.

Pigro 9/09/09 08:16 - 9666 commenti

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Manipolo di fascisti alla conquista di Marte: pirotecnica fantasia satirica e parodistica che, giocando con la strampalata campagna per colonizzare il pianeta rosso, riunisce in uno stupefacente frullato il Ventennio, l'Italia attuale, la Guerra del Golfo e la politica tutta. Gli sketch sono accompagnati da un testo semplicemente geniale. L'impostazione da scenette TV dà uno stonato effetto amatoriale, soprattutto nella recitazione. Ma forse è proprio la dimensione para-televisiva il punto di forza di un'opera che si fa vedere e piacere.

Gugly 7/09/09 23:33 - 1187 commenti

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Idea molto originale e divertente, che pesca a piene mani dalla gonfia retorica di un passato non troppo lontano per ammiccare al presente. Le scene con tutti i gag sono gustose, anche se ritengo l'ultima parte con le amazzoni esornativa. Guzzanti porta avanti la mascella con gusto, ma anche i comprimari sono dignitosi (forse un po' meno Purgatori, attore non professionista). Da ricordare i poveri minimmi. In sostanza una pellicola godibile e acida al punto giusto, che sarebbe migliorata con qualche sforbiciata finale.
MEMORABILE: "Respiro". I Cinegiornali. Retrolampo.

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Belfagor 13/09/09 10:39 - 2690 commenti

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Un film unico nel suo genere, spassoso e assurdo a dir poco. Guzzanti riesce ad inanellare una gag dietro l'altra, in un susseguirsi di cinegiornali, azioni belliche contro i pericolosissimi mimimmi e proclami altisonanti. Peccato, però, che la durata annacqui lo spirito comico, soprattutto nella seconda parte. Sforbiciare un po' la parte delle amazzoni non sarebbe stata una cattiva idea.
MEMORABILE: Il conto alla rovescia in cifre romane, il retrolampo, la Madonna del Manganello, "E il pensiero corre alla madre... è tornato".

Brainiac 21/10/09 18:59 - 1083 commenti

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Rivisto la seconda volta, mi ha sorpreso. Le parti recitate da Corrado Guzzanti, infatti, sono così ricche e calibrate sul gergo fascista da dover essere ascoltate attentamente per assorbirne l'incredibile vis comica. D'altronde il meccanismo televisivo, spesso, punta proprio sulla ripetizione delle visioni (repliche, Blob, Youtube) per ottenere l'effetto tormentone (si prendano gli sketch di Zelig che ne sono un'esempio financo irritante). Fra i comprimari menzione speciale per Lillo Petrolo e per la sua sbandierata, improbabile, bellezza.
MEMORABILE: "S'io fossi la madre: lo picchierei, s'io fossi il padre: li picchierei entrambi!"

Zardoz35 18/05/10 16:54 - 290 commenti

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Graffiante satira in camicia nera con un Guzzanti molto convincente nella parte del gerarca Barbagli. Poi però, con lo scorrere della pellicola, il film si rivela sin troppo ripetitivo, in pratica si finisce per rivedere scene molto simili più volte e non basta certamente nel finale la comparsa di improbabili quanto poco vestite aliene con tanto di disco volante a salvare la baracca. Finale con tanto di pistolotto sui cinquant'anni di governi democristiani che seguiranno alla fine del fascismo.
MEMORABILE: il rapimento del celebre fisico Maiorana (effettivamente scomparso nel 1938 in circostanze mai chiarite) al fine di costruire l'astronave per Marte

Nando 24/07/10 17:46 - 3814 commenti

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Satira pungente ma tendente alla troppa ripetitività. Alcune trovate come la figura dei "minimmi" rasenta la genialità, ma alcuni predicozzi Guzzanti poteva risparmiarseli. Tratto da alcuni sketch televisivi e teatrali dell'attore romano, è un film che alla fine non convince del tutto.

Galbo 26/07/10 20:27 - 12393 commenti

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Decisamente originale quest'opera di Corrado Guzzanti che non riesce tuttavia ad essere "tagliente" e sagace al cinema al pari delle sue performances televisive e teatrali. Qui in particolare satireggia su tutto e fa decisamente ridere ma l'impianto generale manifesta quà e là una certa debolezza di fondo che impedisce di godere appieno dell'opera che ha tuttavia momenti gustosi.

Ishiwara 30/04/11 16:45 - 214 commenti

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Più che un film una raccolta di scenette inserite in un'ambientazione comune. Prese singolarmente sono divertenti ed anche l'idea è originale ed interessante. Non regge l'ora e mezza abbondante di durata in cui la comicità si trova troppo diluita. Il commento nello stile pomposo e retorico da ventennio è uno dei punti di forza del film. Bella la forzata italianizzazione per spirito nazionalista dei nomi e termini inglesi, come anche l'uso di costruzioni grammaticali tipiche dell'anteguerra.
MEMORABILE: "Inglesi... gente che andava nuda a caccia di marmotte quando noi già s'accoltellava un Giulio Cesare"; la campagna di repressione della rivolta mimimma.

Taxius 1/03/17 14:53 - 1656 commenti

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O Marte o morte e con queste parole un gruppo di fascisti parte alla volta del pianeta rosso per renderlo fascista. Divertente e geniale satira sulle ideologie fasciste portata avanti dall'irresistibile Guzzanti; il film è tutta una serie di sketch collegati l'uno all'altro che però a lungo andare stancano un po'. Forse lo si apprezza di più guardandolo a spezzoni. Comunque consigliato.

Paulaster 15/06/17 10:30 - 4419 commenti

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Come i cinegiornali di una volta si narra della missione per conquistare il pianeta rosso da parte di un manipolo di camerati. La satira intelligente di Guzzanti si mostra nei giochi di parole, nelle argute prese in giro del regime e nel brillante finale, in cui si fa gioco anche di Kubrick. Purtroppo il taglio è completamente sbagliato per un’operazione del genere: gli effetti video sembrano degni di un Méliès d’annata e la durata appiattisce e sfianca. Meglio l’uso frazionato per la televisione.
MEMORABILE: Retrolampo; Il fascello; Onta su onta; I nomi degli enti; “A morte senza cena!”.

Lupus73 5/07/21 17:27 - 1494 commenti

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Prima di Iron Sky c'è questa proposta nostrana, che vede il regime del Ventennio alla conquista dello spazio; e chi conquistare se non il pianeta "rosso". Girato quasi totalmente con voce off sulla falsariga del cronista del fu "Istituto Luce" e basato su controsensi, doppi sensi e parodie dei cliché del periodo fascista, risulta davvero brillante e divertente, corredato da un buon lavoro di CGI che, seppur non ai livelli degli epigoni "nazi", risulta molto adatto a sottolineare egregiamente i toni grotteschi e beffardi della pellicola. Ottima prova di Guzzanti su tutti i "fronti".
MEMORABILE: L'uso fiero di termini forzatamente italiani per tradurre termini tipicamente anglofoni (ad esempio flashback = retrolampo).

Thedude94 10/07/21 17:36 - 1097 commenti

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Bella opera satirica diretta e interpretata tra gli altri da Guzzanti, che mette in ridicolo il regime fascista e l'esasperazione dell'invasione coloniale (che genialmente riguarda qui il pianeta rosso). I riferimenti storici sono chiari, alcune gag slapstick esilaranti e il resto del cast non scade mai nel ridicolo involontario. Molto buono è anche il montaggio, visto che era difficile creare una storia che andasse oltre le scenette singole, che comunque già da sole hanno un loro perché. Gli effetti speciali sono appositamente trash e divertenti. Da vedere.

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Magerehein 3/05/22 23:36 - 1002 commenti

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L'idea è esilarante; raccontare, nello stile dei cinegiornali del tempo, le avventure di uno scalcagnato gruppo di camicie nere (del tutto privi di equipaggiamento spaziale, ma dopotutto loro se ne fregano!) alla conquista di Marte. Il gioco funziona parzialmente; l'elenco di bizzarrie presentate in tutta la prima parte del film risulta senz'altro convincente e divertente, ma col passare del tempo la lunghezza eccessiva si fa sentire tutta e la storia tende a diventare noiosa (a che servono le aliene?). Finale che cita Kubrick. Non male, ma necessitava di almeno venti minuti in meno.
MEMORABILE: Il conto alla rovescia; Retrolampo; L'ordine di respirare compensa la mancanza d'aria; "Punire la vecchia dunque"; "Pini è un negro... eeee balla!"

Markus 6/11/21 12:44 - 3687 commenti

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Il più chiaro esempio di come un dilettevole sketch di pochi minuti, allungato nei tempi d'un film, diventi l'opposto, con parti di vero e proprio tedio. Girato a mo' di cinegiornale dell'Istituto Luce del Ventennio fascista, il film ammicca chiaramente alle dinamiche politiche del periodo del girato, alla nostrana destra naïf che ha dato linfa vitale (e guadagni) ai fratelli Guzzanti tra gli Anni '90 e i Dieci del Duemila. Si ridacchia, c'è del genio, dell'inventiva, ma il brodo è decisamente allungato e lo stucchevole è dietro l'angolo.

Silvestro 28/08/23 13:21 - 361 commenti

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L'idea di partenza è geniale, così come alcune gag che popolano questo film di Guzzanti. Il problema sta nell'aver allungato un po' troppo il brodo. Con una sfrondata decisa il lavoro finale avrebbe potuto guadagnarne molto. Rimane comunque l'impressione di trovarsi di fronte a un film decisamente interessante, a tratti esilarante e per certi aspetti innovativo.
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  • Curiosità Gugly • 8/09/09 21:40
    Portaborse - 4710 interventi
    Uno dei subalterni di Guzzanti è interpretato dal giornalista Andrea Purgatori, autore dell'inchiesta su Ustica da cui è stato tratto "Il muro di gomma".
  • Discussione Raremirko • 6/09/20 00:23
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Chiari intenti satirici e di denuncia, buona scenografia in CGI e la verve di Guzzanti non si discute.

    Originalissimo grottesco/comico che trasforma in pregi elementi rischiosi come la monotematica e la monolocation.

    Più di un brio in scene e dialoghi.