Nella memoria collettiva (sostenuta anche da una locandina che lascia poco spazio all'immaginazione) VAMP è l'horror con Grace Jones, la celebre cantante nota per le sue acconciature futuristiche e il look altamente provocante. In realtà la diva nel film è presenza assolutamente secondaria, al centro della scena in ben poche sequenze e inserita proprio per poterne sfruttare l'immagine allora catalizzante. La storia la fanno invece tre ragazzi che per entrare nella solita confraternita universitaria accettano di procurare, per la grande festa in programma, una spogliarellista. Anche a causa di ciò la notte stessa, dopo uno strano incidente stradale, si ritrovano...Leggi tutto di fronte a un night cui accedono dopo una veloce scazzottata con qualche punk. L'esibizione delle diverse ballerine sembra procedere senza sussulti, ma poi sul palco sale lei, Katrina (Jones), e tutto prende un'altra forma: il volto dipinto di bianco, il corpo nudo coperto da strisce del medesimo colore, gli occhi azzurrissimi e penetranti, è una visione che non lascia indifferenti e che sinuosa si muove al ritmo di una musica ossessiva (“Seduction Surrender Longing Fix”, da lei realmente cantata). Un'esibizione che appena conclusa costringe uno dei ragazzi a capire dove la diabolica pantera si nasconda, nel locale. Riuscirà a trovarla, ma Katrina danzerà seminuda sul corpo disteso del poveretto esibendo una disgustosa quanto letale dentatura vampiresca con canini d'ordinanza. Svelato il segreto: il locale è gestito da non-morti abituati a cibarsi dei passanti, guidati idealmente dalla più carismatica; che però lascia presto la scena a uno dei tre ragazzi in particolare (Makepeace), il quale troverà lì un'alleata nella spigliata e riccia Allison (Dedee Pfeiffer, sorella di Michelle). In un'orgia rosa, viola e verde, con colori sparatissimi che trasformano le scenografie in set caramellosi da godere con gusto, il film di Richard Wenk è più un divertente viaggio allucinato in un mondo notturno rischiarato dalle forti luci che s'incrociano, in cui la trama perde quasi subito d'importanza per lasciar spazio alle sensazioni (Grace Jones cambia look praticamente ogni volta che si riaffaccia sul set ed è un peccato si veda così poco). Costruito come una commedia horror simile alle tante che andavano di moda negli Ottanta, VAMP non diverte granché e stanca presto proprio per la totale assenza di una sceneggiatura degna di questo nome. Se a ciò aggiungiamo la scarsa incisività di giovani dall'aria inespressiva che si confondono tra i mille simili presenti nelle commedie americane di quegli anni ne ricaviamo un quadro desolante che però, grazie alla forza dell'apparato visivo sintetizzato dalla body art di Grace Jones, ha fatto meritare al film la fama di cult. Difficile non pensare a Rodriguez e Tarantino, che in DAL TRAMONTO ALL'ALBA aggiorneranno la medesima idea ambientando al ben più vivace Titty Twister ciò che qui si svolge nel night maledetto, set quasi unico del film assieme ai suoi immediati dintorni.
Sempre sull'onda del successo degli horror americani per teenager, moda che vi è ancora tutt'oggi, Wenk ci parla di una storia di vampirismo veramente inusuale. Il film è un horror prettamente comico, che cerca di sdrammatizzare le scene cruente con situazioni divertenti. Gli effetti speciali sono veramente pochi (probabilmente il budget non era molto elevato), però non si può dire che siano fatti male. La parte della vampira è interpretata da Grace Jones (scelta veramente azzeccata).
Notevole horror umoristico, che vede due ragazzotti convinti di andarsi a godere le grazie di chi invece si rivelerà persona dotata di lunghissimi canini. Assolutamente perfetta la Jones, dotata di un fascino equivoco che fa facile leva sugli ormoni, non solo dei protagonisti ma anche e soprattutto degli spettatori di sesso maschile. Un bel film.
MEMORABILE: Si pensa di dover intuire una fellatio, invece...
Solo a metà degli Anni Ottanta poteva essere concepito un prodotto di questo tipo: caleidoscopico esempio di generi cinematografici, amalgamati l'un l'altro con particolare attenzione. Indovinato il registro comico, giacché sui vampiri esisteva, all'epoca, una sterminata filmografia già - ad nauseam - affrontata (semi)seriamente. Grace Jones ha un che di "ferino" che stona con il mito del vampiro, ma questo rende maggior fascino (per effetto "dei contrari") all'intera messa in scena...
Bizzarro e divertente horror Anni Ottanta. Per lo snodarsi della sceneggiatura, per l'accostamento horror-comicità demenziale e per la resa degli effetti speciali (pochi ma buoni) sembra un crossover fra il successivo Dal tramonto all'alba e il quasi contemporaneo Ammazzavampiri. Ottima Grace Jones nelle vesti di vampira. Riuscito.
Solo chi ha vissuto gli Anni Ottanta ricorderà Grace Jones (da poco tornata alla luce dopo anni di silenzio), cantante dotata e modella di origini giamaicane. Qui veste i panni di Katrina, una vampira che gestisce un locale notturno (insieme con due loschi individui). Sembra un bel film ma... la delusione non tarderà ad arrivare: si tratta infatti di un "piccolo" orrore per ragazzini. Effetti speciali bruttissimi e trama banale, attori deficienti (esclusa la Jones che comunque non entusiasma). Curiosa la parte di Billy Drago.
MEMORABILE: Billy Drago che incontra il gruppo di vampiri.
Brutto film vampiresco al femminile in cui ogni componente latita notevolmente.
Dalla regia dello sconosciuto e poco incisivo Wenk alla sceneggiatura insignificante
che nulla aggiunge al tema, agli attori, tra cui si segnala la rock star Grace Jones, del tutto insipidi. Non ha lasciato traccia alcuna.
Uno dei più divertenti "vampire movie" degli anni 80 (molto anni 80). Un riuscitissimo mix tra lo scorsesiano Fuori orario e gli spogliarelli della trasmissione televisiva della rai Stryx. La Jones funziona che è una meraviglia (poco sexy, ma piuttosto "letale"), gli sfx di sua maestà Greg Cannom sono una delizia, così come il make up. Insieme a Ammazzavampiri è sicuramente uno dei migliori del genere, tra commedia, erotismo e i vampiri a caccia tutto in una notte. Lo splatter latita, ma il divertimento è più che assicurato. Godibilissimo.
MEMORABILE: La bambina vampira; Billy Drago vampiro; il vampiro, autista di autoubus chiaramente notturno, che ridacchia: "Capolinea!"; la Jones "affamata".
Vero e proprio cult e, come in tutti i cult, ritroviamo le fazioni anti & pro. Grace Jones, figura centrale di un certo modo di intendere gli anni '80, è una vampira particolarmente cattiva e dannatamente brutta (quando si trasforma è terrificante). Dedee Pfeiffer farebbe innamorare pure un pezzo di legno da quanto è dolce e svampita, mentre i giovani protagonisti maschili lasciano a desiderare; meglio i maschi "maturi" come Sandy Baron.
Insieme a Ammazzavampiri, un piccolo classico dei teen-horror anni '80 a sfondo vampirico. Nonostante Wenk in regia non si dimostri un fenomeno, il film ha dalla sua un buon ritmo, che pur latitando in tensione compensa con la simpatia dei protagonisti (sempre bravo Rusler) e con un tono da commedia nera per nulla disprezzabile, in quanto mai troppo sopra le righe. Tra echi di Fuori orario in chiave orrorifica, un'illuminazione ricca di verdi e rossi in puro stile baviano, una Jones luciferina e buoni SPFX, ci si diverte senza problemi.
MEMORABILE: La prima spettrale apparizione della Jones, tutta pitturata di bianco e con parrucca rosso fuoco.
Probabilmente il film che ispirò Tarantino e Rodriguez per il ben più famoso Dal tramonto all'alba, in quanto la base, cioè il locale gestito da vampiri, è praticamente la stessa, anche se per il resto i due film sono completamente diversi. Con Vamp si respira quella fantastica atmosfera da teen-horror anni 80. Il protagonista principale è sicuramente l'ironia, quindi più che di horror si parla di horrorcomedy. D'effetto la vampira Grace Jones e il suo siparietto iniziale. Per chi è amante del genere teen horror 80 è da vedere.
Qui scatta l'effetto nostalgia: sono quei film che gli adolescenti guardavano su Italia 1 (Notte Horror) acquattati sul divano e che conservano per me un innegabile fascino. Alcuni spunti restano: l'incredibile vampiro albino di Billy Drago, le vampire stripper (anticipazione di Zombie strippers?), una ferina e sensuale Grace Jones perfetta come regina vampira, un po' di splatter vecchia maniera, le bellissime luci flou da night rosse e azzurre in una totale atmosfera eighties. Cinema d'altri tempi che noi continuiamo ad amare.
MEMORABILE: La presa alle palle di Billy Drago; La Jones strappa a mani nude il cuore di una; Fa l'amore con un tipo e gli strappa la giugulare.
Volendolo definire in poche parole si potrebbe descrivere come un Fuori orario rivisitato in chiave horror con spruzzate qua e là di teen comedy. Inoltre, la scelta particolare di colori accesi per le luci e alcune inquadrature quasi da videoclip rimandano dannatamente agli anni Ottanta di cui è un figlio indiscutibile. Inutile cercare particolari risvolti nella trama perché fa capire chiaramente di non prendersi affatto sul serio. Dettaglio non da poco per chi vuole apprezzarlo, vista anche la saturazione del filone vampiresco.
La grana, molto spessa, è quella degli anni Ottanta: niente di serio, insomma. I soliti universitari, un po' di manza e digrignar di denti da pisolino. Irrecuperabile anche come robetta di culto, il film vanta esclusivo valore documentario riposando nel settore "horror da disimpegno reaganiano". La Jones fa un numero da stripper sciantosa, ma sembra Marilyn Manson. Da dimenticare il resto del cast. Inutile.
Gradevole teen-horror vampirico. Grace Jones vampira egizia diventa una vera e propria icona del genere, con un make-up indimenticabile. Ottimo anche il viscido direttore del night club Baron. Più che sufficienti i due giovani protagonisti maschili e la bionda Pfeiffer. Non manca il sangue (il cuore strappato) e va segnalata una buona cura nella scrittura dei personaggi, tanto che lo spettatore arriva a parteggiare per loro. Bella l'idea del circondario vampirico e il finale nelle fogne è di sicuro effetto. Per chi ama la decade.
MEMORABILE: Lo strip della Jones con parrucca rossa; Il cuore strappato; Il finale nelle fogne; L'incendio; L'ossessione di Baron per Las Vegas; La fuga.
Vampire movie tipico degli anni Ottanta che ha nella presenza della magnetica Grace Jones il suo punto di forza commerciale. Per il resto si apre come un film della Troma ma cambia pelle al momento dell'entrata nel locale notturno, un covo di vampiri in incognito che sembra essere un precursore del più celebrato e successivo Titty Twister di Rodriguez. Alcuni momenti funzionano, grazie anche a personaggi che sanno affrontare con leggerezza una trama semplice ed efficace. Alla fine ci si diverte.
Nella costellazione dei vampire movie anni '80, il film di Richard Wenk si distingue, senza troppo brillare, per le atmosfere scorsesiane e l'umorismo alla John Landis. Derivativo, ma gradevole e ben confezionato in un caleidoscopio di luci fluo, anticipa per certi versi Dal tramonto all'alba. Ma la vera ragione d'interesse rimane Grace Jones, regina dei vampiri, che contende il trono a Miriam con una performance, allestita da Keith Haring, ormai di culto.
Passabilissima commedia vampiresca in pieno stile Eighties, definibile come la variante horror (e certamente meno riuscita) del Fuori orario scorsesiano. Nonostante la scarsa simpatia dei protagonisti e la randomicità un po' facilona dello script, l'appassionato di B-movie del periodo troverà un numero più che sufficiente di ragioni per apprezzare il complesso (una su tutte, l'esibizione danzereccia dell'inceronata Grace Jones, perfetta Santanico Pandemonium ante-litteram in salsa Flashdance). Buona la colonna sonora e indovinata la gamma cromatica di stampo baviano della fotografia.
MEMORABILE: Il "fail" durante il rito di iniziazione; La banda di albini; La bambina-vampiro famelica; Grace Jones gode nel farsi succhiare il sangue dal polso.
Piccola gemma vampiresca Eighties, vanta la presenza di Grace Jones. L'idea del night club gestito da vampiri tornerà in mente a Rodriguez per il suo cult. È una horror comedy tipica del decennio con qualche gag azzeccata ma con momenti di paura in cui i protagonisti sono prigionieri nel quartiere poco raccomandabile e quasi completamente vampirizzato. Bellissimo lo special make up di Greg Cannom.
L'idea del locale gestito da non morti è sicuramente buona, con Grace Jones utilizzata come regina dei vampiri, ma il film stenta a coinvolgere veramente. Forse la si butta troppo sull'erotismo e poco sullo splatter come invece succedeva in altri prodotti anni Ottanta dello stesso tipo. La trama è stiracchiata e contiene poche spiegazioni. La vampira madre Katrina si vede poco: il suo sarcofago egizio fa intuire quali siano le sue origini e niente altro su di lei. Comunque pellicola divertente e dalla fotografia colorata.
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DiscussioneZender • 31/03/14 13:16 Capo scrivano - 48946 interventi
Molto gradevole.
Io amo molto la decade, e questo film spruzza anni ottanta da ogni poro.
La vampira Grace Jones e il suo make-up sono indimenticabili (come non citare il suo strip), ma in generale tutti i personaggi sono ben scritti tanto che mi sono appassionato alle loro singole storie arrivando a parteggiare per loro
SPOILER
Ho apprezzato il colpo di scena/lieto fine del finale, non me l'aspettavo
FINE SPOILER
Bella atmosfera, scenografie e l'idea
SPOILER
Della comunità vampirica presente nell'intero quartiere, e il loro rifugio nelle fogne