Note: tratto da una vicenda realmente accaduta in Spagna e recentemente dimostratasi falsa grazie alla confessione degli autori dello scherzo. Aka "novantove e nove", "999", "99,9".
Da Augusti Villaronga, celebrato autore del sopravvalutato TRAS EL CRISTAL, la dimostrazione che si può fare un buon horror anche senza alcun effetto speciale, limitando il sangue e gestendo al meglio l'atmosfera, le voci sussurrate, le ombre... 99.9 è la frequenza da cui trasmette la radio in cui lavora Lara (Maria Barranco), che si occupa di spiritismo e fenomeni soprannaturali. Quando le muore il marito Victor (che già da un anno aveva abbandonato lei e il figlio) decide di ripercorrere le sue tracce e di capire come ha fatto a finire perforato mentre tentava di scavalcare - nudo - il cancello di un cimitero. Arrivata lì, scoprirà che...Leggi tutto vicino al cimitero c'è una casa sulle cui pareti si formano macchie a forma di volti agonizzanti. Un episodio che Villaronga recupera, mutuandolo, dalla reale vicenda delle cosiddette “facce di Bélmez”, apparse nel 1971 in una casa andalusa di Jaén. Il fascino che il paese, gli ambigui personaggi che lo abitano e i paesaggi di campagna emanano contribuisce alla riuscita di un film indubbiamente lento ma sospeso in un'atmosfera magica che Villaronga sa protrarre per l'intera durata. I volti apparsi sui muri sembrano poco più che graffiti, ma tanto basta a inquietare e a farci calare nel clima orrorifico che andrà a fondersi con suggestioni stregonesche e momenti di follia improvvisa. Villaronga si conferma insomma autore a tutto tondo, facendo capire che non è certo l’horror all'americana, il suo punto di riferimento. Attori diretti molto bene, fotografia d’impatto, sceneggiatura scritta con pochi dialoghi ma senza mai una frase inserita a sproposito.
Portentosa cabrata di Villaronga di austera avvenenza stilistica, divaricata tra un'impeccabilità formale disarmante (l'attenzione alla fotografia e ai cromatismi tocca vertici inconsueti, al pari di certo paesaggismo quasi pittorico) e una narrazione anchilosata e circonlocutoria, incapace di far convergere semanticamente valenze metapsichiche e cifra meramente thrilling. Si segue un po' a fatica, ma l'atmosfera è di quelle che accalappiano dal primo fotogramma e visivamente il fascino è sommo.
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DiscussioneZender • 4/07/12 07:57 Capo scrivano - 47731 interventi
Curioso. Adesso glielo chiedo, in effetti è strano.