Da sempre il tema dell'identità perduta, dell'individuo che si ritrova d'improvviso catapultato in una realtà che sembra rigettarlo perché estraneo affascina autori e registi, che sanno di poter contare sulla completa partecipazione dello spettatore, inevitabilmente coinvolto nel dramma. Cosa che capita anche qui, sia chiaro. Perché il potersi immaginare in un protagonista che senza apparente motivo non viene più riconosciuto dalla moglie mette addosso una gran voglia di capire come sia possibile. Il “distacco” avviene quando il biologo americano Martin Harris (Neeson) si trova a Berlino per una conferenza e per tornare dall'albergo all'aeroporto...Leggi tutto (dove è stata dimenticata una delle sue valigie) ha un incidente col taxi. Finisce in fiume e riemerge grazie all'aiuto della tassista (Kruger), che però fugge prima dell'arrivo della polizia lasciandolo soccorrere dai medici. Risvegliatosi dopo qualche giorno in ospedale sembra ricordare tutto tranne l'incidente ma, quando rivede finalmente sua moglie (Jones), lei di fronte a tutti afferma di non sapere chi lui sia. Non solo: un uomo col suo stesso nome si presenta come marito della donna in quello che sembra un perfetto caso di furto d'identità. Urge ricostruire il passato, magari alleandosi con la ritrovata tassista. Ora: in film simili ciò che più è a rischio è la credibilità dell'insieme e qui, a volerli contare, i particolari che non tornano sono un'infinità, i modi in cui Martin potrebbe sciogliere i propri dubbi e farli risolvere agli altri anche. Collet-Serra fatica infatti a inquadrare l'intreccio come meriterebbe (perché la soluzione sarebbe ottima, in sé), soffocandolo con dosi massicce di action anche ben girata ma destinata a confondere fin troppo le acque e facendo perdere di vista la vicenda. Martin reagisce sempre con scarso acume e la comparsa del solito manipolo di killer spietati che agiscono per conto di chissà chi contribuisce subito a far intuire che non si uscirà molto dai canoni del genere. E difatti se non ci fosse la traccia thriller a legare flebilmente le scene saremmo nell'ambito dell'action più banale, impossibile da nobilitare solo con la buona (benché espressivamente monocorde) prova di Neeson. La Krueger è l'immancabile poverella dal cuore d'oro che assieme ai misteriosi inseguitori viene affossata in un cliché stantio, mentre meglio disegnata è la figura del detective Ernst Jürgen (cui dà lustro Bruno Ganz), che riesce ad affrancarsi dagli standard grazie al suo passato nella Stasi (la polizia segreta della DDR). La prima parte, in cui il clima di mistero aleggia e affascina, è la migliore, ma non si può dire che l'ultima - con l'inatteso colpo di scena e l'arrivo di Frank Langella - non contenga valide intuizioni o fallisca nella messa in scena. Sono la banalità del contorno, la scarsa attenzione alla resa del plot a lasciare perplessi: curare meglio la sceneggiatura lavorando sulla chiarezza dell'intreccio limitandone le incongruenze avrebbe aiutato a valorizzare gli ottimi spunti. E' invece evidente quanto Collet-Serra sia più interessato all'azione, alla resa fotografica (notevole), alla patina da blockbuster di qualità.
Se riesce l'immedesimazione con il protagonista (alle prese con una situazione hitchcockiana) ci si può divertire. Se invece accade, come è successo a me, di avere intuito la situazione fin dall'inizio, si perde gran parte del gusto. Credo che la sceneggiatura avrebbe dovuto curare molto di più le premesse per evitare appunto la scoperta prematura del giochino, perché l'idea di base non è male. Peccato anche per le spruzzate di sentimento/azione/politically correct, puntuali come le tasse. Grande Ganz.
Il dottor Martin si risveglia dopo un incidente d'auto e scopre che un altro uomo si è impossessato della sua identità. Peccato che si trovi a Berlino, che nessuno gli creda, che cerchino di farlo fuori e che nemmeno sua moglie, arrivata con lui dagli States, non lo riconosca più. Ce n'è abbastanza per celebrare le atmosfere dell'ultimo Hitchcock, quello de Il sipario strappato, tanto per dire. Neeson dopo Io vi troverò sembra averci preso gusto ai film d'azione. Ganz da solo straripa facendoci gustare tutta la sua classe. Discreto intrigo.
MEMORABILE: Ogni apparizione di Ganz è da manuale del grande attore.
A me è piaciuto tantissimo questo thriller, anche se l'ho trovato molto somigliante a Blind Horizon per alcuni aspetti e a Frantic per lo spaesamento del protagonista. Bravissimo Neeson, perfettamente a suo agio nella parte, e più che buono l'intreccio, che riesce a inanellare i colpi di scena senza stordire troppo lo spettatore. Maiuscola la performance del grande Bruno Ganz così come è gradevole la breve partecipazione di Langella. La Kruger è bella e bravina, le scene d'azione azzeccate (con un grande inseguimento) e il divertimento c'è.
Nonostante assomigli ad altri film del genere, non è così prevedibile come si potrebbe intuire dall'incipit. I "buoni" si devono difendere dai cattivi che, non si sa perché, si intromettono nella loro vita. Molte cose succedono casualmente, ma capitano nel momento giusto e nel modo giusto, come fa notare con una battuta il grande Bruno Ganz. Liam Neeson è mono-espressivo fin dall'inizio; meglio la Kruger, che si muove nel suo appartamento (che si spera caldo) in canottiera. Girato con buona tecnica.
A seguito di un incidente d'auto, un uomo perde la memoria e nessuno sembra più riconoscerlo. Cosa c'è sotto? Tutto già visto, sorprese comprese, in questo thriller dalle evidenti tinte hitchcockiane (la situazione è, almeno apparentemente, tipica del maestro del brivido), che pure si rivela abbastanza gradevole grazie ad un buon ritmo che tiene abbastanza bene sino alla fine. Magari un epilogo meno buonista lo avrebbe
innalzato dalla media di genere. Così non è. Gustose le partecipazioni di Ganz e Langella.
In verità, il colpo di scena nella parte finale è imprevedibile quanto un consiglio per l'afa in un telegiornale di agosto. E la sceneggiatura non è che corra ai ripari per depistarci, anzi, ci mette sul piatto tutte le carte perchè anche il meno navigato degli spettatori possa anticipare agevolmente il tutto. Per il resto, il film è ben girato, ben diretto, e sicuramente non annoia, potendo contare, peraltro, su attori carismatici come Neeson, Ganz e Langella. Meno incisivi i ruoli femminili.
Girato con indubbia perizia tecnica e supportato dalla presenza del sempre ottimo Neeson e del magistrale, superbo ed unico Ganz, il film in questione sconta però i limiti di una sceneggiatura già vista, che per di più denota alcuni vistosi strafalcioni ed odiose semplificazioni. Detto questo però, il film si caratterizza come un ottimo thriller, di scuola quanto si vuole ma piacevole nelle intenzioni e nella realizzazione, specie se si riesce ad immedesimarsi nel protagonista. Altrimenti si nota un buon prodotto macchiato da troppi clichés.
Film tutto sommato godibile e ben fatto anche se assolutamente non originale dal punto di vista narrativo. La trama e le atmosfere ricordano parecchio Frantic di Polanski e come quello ha per protagonista un uomo che in una città straniera (lì Parigi, qui Berlino) è alle prese con strani intrighi. Al netto di queste similitudini, il film è realizzato con professionalità e il regista si mostra in grado di mantenere alto il ritmo per tutta la durata della storia. Buona la prova del cast con piacevoli "innesti" come Ganz e Langella.
Scienziato americano a Berlino per congresso a seguito di un incidente inizia ad avere problemi di identità... Con un occhio a zio Alfred e l'altro agli smarrimenti parigini di Polanski, il regista spagnolo confeziona un thriller che non brilla per originalità ma si fa seguire con interesse. A mettere una toppa sulle incongruenze della sceneggiatura ci pensa l'ottimo cast maschile: oltre a Neeson, solido anche quando fa lo stolido, Ganz, già grande attore da giovane quando frequentava altri amici americani, e Langella, che grande lo è diventato invecchiando
Buon thriller, con evidenti richiami a Frantic, girato a Berlino e con Liam Neeson protagonista sullo stile di Io vi troverò. La vicenda intriga non poco, anche se nella seconda parte il meccanismo si complica eccessivamente e tende ad incepparsi, con il subentrare di figure poco credibili, perdendo un po' di interesse.
Che pena trovarsi davanti Liam Darkman Neeson mascherato stavolta da Harrison Ford del 2011: solo in una Berlino semifredda e quasi ostile, col suo capoccione svuotato ma non troppo, in cerca raminga di una valigia con dentro se stesso e anche se altro... Collet-Serra frana senza appigli dalle cime spasmodiche di un Polanski alle forre catodiche di un Malansky, graziando vivaddio la salma intonsa di Hitchcock per sfilacciare un simpodico schemino di identità sepolte, formattazioni limbiche, scambi di persona e disorientamenti post-traumatici. Moventi di scarso tepore umanistico per un qualcosa di più scontato che ai saldi natalizi.
MEMORABILE: Neeson che implora ridicolmente la presunta mogliettina di riconoscerlo come coniuge effettivo...
I film che hanno come soggetto uomini che hanno perso memoria e identità sono sempre intriganti e questo non è da meno, grazie anche ad un Neeson che si è praticamente cucito il personaggio addosso. Sceneggiatura ben strutturata che riesce a riservare buoni colpi di scena e un discreto finale. Certo, a tratti ricorda il ben più famoso Frantic di Polanski (almeno lo smarrimento del protagonista, americano su suolo europeo e aiutato da una locale), ma Collet-Serra fa davvero un buon lavoro. In mezzo a tanto pattume questo è sicuramente un fiore.
Bel thriller spionistico, magari non originalissimo, comunque con trama solida e coerente, ben interpretato e senza eccessive forzature o incoerenze; tanto Neeson non preclude un’efficace scultura anche degli altri personaggi, tra i quali aggiungerei la figura dell’ex agente della Stasi (“ed orgoglioso di esserlo”) e la “bosniaca” Kruger. Berlino sarà pure uno sfondo affascinante, ma fa venir freddo solo a vederla.
MEMORABILE: Il salvataggio del passeggero svenuto in taxi nell'acqua gelida del fiume (brrr!)
Derivativo finché si vuole, ma ben congegnato, senza cali di ritmo e con una spiegazione del mistero non banale, ma neppure cervellotica. La fredda Berlino invernale è un'ottima cornice e anche il cast svolge in pieno il suo dovere: Neeson bravo come sempre, notevoli le partecipazioni di Ganz e Langella, mentre la Kruger si guarda sempre volentieri però il suo personaggio è quello più scontato. Qualche inevitabile esagerazione nelle sequenze d'azione, ma senza raggiungere gli eccessi americani. Solido intrattenimento.
Non male dopotutto, anche se dopo il così così Orphan mi aspettavo di più da Jaume Collet-Serra. Film che non è solo cazzotti e inseguimenti; è anche intrigante e abbastanza coinvolgente, con bravi attori (su tutti Liam Neeson e Bruno Ganz).
partendo da suggestioni non certo originali (il doppio, la perdita di memoria e di identità) il "buon mestierante" Serra riesce a costruire un action/thriller dignitoso, certo non memorabile ma sufficientemente intrigante da non annoiare, aiutato da un cast di buon livello anche nei ruoli secondari (ottimo Ganz, bollette da pagare per Langella). Comunque la spiccia sceneggiatura, nonostante gli sforzi, è senza dubbio da B-movie e il film rimane semplice intrattenimento senza pretese.
Il Polanski complottista incontra l'action alla Breakdown - La trappola in thriller di buonissimo livello, inizialmente enigmatico e spaesante, poi, pur senza uscire dalla convenzionalità, adrenalinico e coinvolgente, con l'indubbia capacità di far tornare tutti i conti (anche con svolte inaspettate) di un intreccio bello complesso, tenendo fuori campo la violenza e dosando con abilità le scene d'azione. Cast, regia e sonoro sempre funzionali allo spettacolo. Intrattenimento di alta qualità.
Collet-Serra è un discreto regista: i suoi Orphan e Run all night sono forse i suoi migliori lavori (attendendo di vedere Paradise Beach) ma questo Unknown rimane un buon lavoro del genere spy-movie-metropolitano. Liam Neeson è sicuramente più a suo agio in ruoli del genere che in quelli "larger than life" e abbastanza ridicoli come la serie di Taken. In più Collet-Serra chiama mostri sacri del cinema come Bruno Ganz e Frank Langella per dare a Unknown peso specifico maggiore.
Uno scienziato a Berlino per un congresso dopo un incidente dimentica l'identità e si ritrova senza documenti. Inizia la sua odissea. Film di Serra decisamente più azzeccato del successivo L'uomo sul treno. Sempre action thriller ma con una sceneggiatura molto articolata, ben congegnata che con un montaggio moderno e adeguato raggiunge un ottimo risultato. Valide confezione e interprezioni (da Neeson alla Kruger), con buoni colpi di scena e un twist. Scene action sempre molto hollywoodiane ma più calibrate rispetto al soggetto. Ottimo film da intrattenimento.
MEMORABILE: Il dr. Harris (Neeson) torna in hotel e "stranamente" nemmeno sua moglie lo riconosce, anzi: il dr. Harris è già lì con lei.
Buon thriller complottistico con accenni polanskiani: il regista di Orphan costruisce ottime sequenze di suspense e le racchiude in una suggestiva Berlino innevata, scrigno di misteri, sospetti e tangibili minacce. Liam Neeson regge bene sia la parte della vittima spaesata alla ricerca della verità sia quella dell'eroe d'azione à la Io vi troverò. Niente male il resto del cast, con Frank Langella sempre inquietante e January Jones che è una gioia per gli occhi. Lo script non è esente da forzature, né riesce a evitare certi luoghi comuni, ma il plot twist nel pre-finale è da applausi.
MEMORABILE: L'incidente in taxi; Neeson scappa dal sicario in ospedale; La lotta coi sicari in casa della tassista; Il teso confronto fra Langella e Bruno Ganz.
In una Berlino grigia e azzurra, ben fotografata, si aggira Neeson mono espressione, a caccia di chi lui sa. L’aria di mistero è guastata da interminabili scene action (inseguimenti, colluttazioni) che guastano quel che di buono c’è nella scrittura. Anche i personaggi sono piuttosto stereotipati. Pur con la mano sinistra, si stagliano Langella e Ganz in parti minori. Nel complesso un ovvio caos.
Pellicola d'azione in pieno stile Liam Neeson, che sfrutta la tematica della perdita dell'identità per costruire un film niente male. La vicenda è sviluppata discretamente, e grazie a qualche buon momento di azione (e violenza, a dirla tutta...) viene tenuta viva l'attenzione. Non male anche la prova del cast, al di là del sempre bravo Neeson. Nel suo genere riuscito, pur essendo un prodotto nella media.
Dove c'è Neeson prima o poi un po' di corpo a corpo si rimedia, c'è da scommetterci; qui le botte sono giusto un filo più dosate dando (esagerato) spazio al consueto marito sacrificale giusto un attimo in crisi d'identità. E via di stilemi: coniugi ambigui, migliori amici altrettanto, valigette da recuperare e nuovi amori all'orizzonte. Regia e solidità del protagonista ci mettono una pezza di cuoio, ma il faccione di Langella come si fa a non associarlo al pericolo in agguato? Senza scomodare quindi troppa perspicacia: discreto action thriller che nulla toglie e poco aggiunge.
MEMORABILE: Come se non bastasse già la tac; In un attimo Neeson si ricorda come si fa a riempire di botte l'avversario; La Kruger in canotta.
Action movie con qualche pretesa (il riferimento d'obbligo è all'inarrivabile polanskiano Frantic). Il protagonista Liam Neeson conosce il mestiere, anche se è piuttosto usurato (più o meno, sempre lo stesso ruolo o quasi). Non male la location in una Berlino invernale. Le scene movimentate ci sono, senza essere iperboliche. Si rivedono con molto piacere Bruno Ganz e Frank Langella in due parti minori, ma incisive. Anche il plot può essere accettabilmente credibile. Lo si potrebbe definire onesto intrattenimento, che si lascia seguire senza cali di interesse sino alla fine.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.