Che piccola delizia questo
The Guest, ma che regista reverenziale che e Adam Wingard, ma che scoppiettante omaggio ai tamarissimi e amatissimi anni '80.
Si parte in quarta con sapori alla
Stepfather, speziati da contorni alla
America violenta e alla
Morte dietro la porta, poi si vira in rambismi sotto effetto di psicopatologia e si và a chiudere in zona Tobe Hooper del
Tunnel dell'orrore e del John Carpenter di
Halloween
Wingard , con passione e viscerale amore, ripercorre con nostalgia lo slasher ottantiano e fà le tappe nei punti salienti di quegli anni straordinari (il bullismo a scuola, le feste, le risse al bar, le ottusità militari e i loro esperimenti sfuggiti di mano), contorniando il tutto con una soundtrack da paura e dalla suggestiva e popissima fotografia di Robby Baumgartner, talmente satura da sfiorare l'arte astratta (quando poi, lo score di Steve Moore non regala temi carpenteriani, nonché certe sonorità jaychattawayane).
Stevens ha il giusto cipiglio luciferino, dal sorriso mefistofelico dietro alla faccia del buon soldato.
Da tifo da stadio quando mena le mani (contro i bulli al bar, alla festa con un ex piuttosto geloso), santo protettore un pò ingombrante, che dipensa consigli non proprio diplomatici, "amorevole" fratello acquisito sempre pronto a raddrizzare i torti
Ma dall'insidia "teoremica", si passa all'action , e da psycho thriller con estraneo in famiglia, ci si catapulta in un clone schizzato di
Terminator (la tavola calda), con il bellissimo arrivo della task force a casa Peterson e conseguente massacro (sparatorie splatter, accoltellamenti in cucina, incidenti d'auto procurati)
Verso il finale (nel tunnel dell'orrore, tra la casa degli specchi alla
I tre dell'operazione drago), il film perde un pò botta e scivola nel convenzionale, proprio come alcuni slasher ottantiani (chiusa finale compresa)
Da culto la compravendita di pistole nella cava (e quì non può venire alla mente quando Schwarzy và nel negozio di armi di Dick Miller, e alla domanda su quale arma vuole, Schwarzy dice TUTTE in
Terminator) l'omicidio a freddo di Kristen alla tavola calda, e la Monroe che si toglie gli stivali per confondere le sue tracce agli occhi di David. E notevole la fulminea citazione a
Cane di Paglia, quando David spara ad un piede di un soldato della task force da sotto al letto.
Wingard un pò cazzeggia, ma il suo omaggio è di quelli sani e genuini, che scaldano il cuore per chi come me e cresciuto a slasher, John Hughes e feste di Halloween a Heddonfield.
Piccola curiosità:
Alla festa in casa di Kristen, uno degli invitati seduto ad un tavolo, sulla testa, indossa una maschera che portavano gli assassini di YOU'RE NEXT (autocitazione wingardiana)