Discussioni su The guest - Film (2014)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 18/03/17 09:42
    Consigliere - 25934 interventi
    Che piccola delizia questo The Guest, ma che regista reverenziale che e Adam Wingard, ma che scoppiettante omaggio ai tamarissimi e amatissimi anni '80.

    Si parte in quarta con sapori alla Stepfather, speziati da contorni alla America violenta e alla Morte dietro la porta, poi si vira in rambismi sotto effetto di psicopatologia e si và a chiudere in zona Tobe Hooper del Tunnel dell'orrore e del John Carpenter di Halloween

    Wingard , con passione e viscerale amore, ripercorre con nostalgia lo slasher ottantiano e fà le tappe nei punti salienti di quegli anni straordinari (il bullismo a scuola, le feste, le risse al bar, le ottusità militari e i loro esperimenti sfuggiti di mano), contorniando il tutto con una soundtrack da paura e dalla suggestiva e popissima fotografia di Robby Baumgartner, talmente satura da sfiorare l'arte astratta (quando poi, lo score di Steve Moore non regala temi carpenteriani, nonché certe sonorità jaychattawayane).

    Stevens ha il giusto cipiglio luciferino, dal sorriso mefistofelico dietro alla faccia del buon soldato.

    Da tifo da stadio quando mena le mani (contro i bulli al bar, alla festa con un ex piuttosto geloso), santo protettore un pò ingombrante, che dipensa consigli non proprio diplomatici, "amorevole" fratello acquisito sempre pronto a raddrizzare i torti

    Ma dall'insidia "teoremica", si passa all'action , e da psycho thriller con estraneo in famiglia, ci si catapulta in un clone schizzato di Terminator (la tavola calda), con il bellissimo arrivo della task force a casa Peterson e conseguente massacro (sparatorie splatter, accoltellamenti in cucina, incidenti d'auto procurati)

    Verso il finale (nel tunnel dell'orrore, tra la casa degli specchi alla I tre dell'operazione drago), il film perde un pò botta e scivola nel convenzionale, proprio come alcuni slasher ottantiani (chiusa finale compresa)

    Da culto la compravendita di pistole nella cava (e quì non può venire alla mente quando Schwarzy và nel negozio di armi di Dick Miller, e alla domanda su quale arma vuole, Schwarzy dice TUTTE in Terminator) l'omicidio a freddo di Kristen alla tavola calda, e la Monroe che si toglie gli stivali per confondere le sue tracce agli occhi di David. E notevole la fulminea citazione a Cane di Paglia, quando David spara ad un piede di un soldato della task force da sotto al letto.

    Wingard un pò cazzeggia, ma il suo omaggio è di quelli sani e genuini, che scaldano il cuore per chi come me e cresciuto a slasher, John Hughes e feste di Halloween a Heddonfield.

    Piccola curiosità:

    Alla festa in casa di Kristen, uno degli invitati seduto ad un tavolo, sulla testa, indossa una maschera che portavano gli assassini di YOU'RE NEXT (autocitazione wingardiana)
    Ultima modifica: 20/03/17 08:45 da Buiomega71
  • Lupus73 • 24/03/21 02:43
    Call center Davinotti - 55 interventi
    Visto finalmente in italiano, dopo due visioni passate in inglese, e devo dire di preferire la versione originale perché il doppiaggio italiano non è male ma non rende neanche troppo bene, rimane sugli standard ed è un po' asettico.
    Secondo me per il futuro potrebbe diventare un piccolo cult.
  • Lupus73 • 9/11/21 19:09
    Call center Davinotti - 55 interventi
    Rivedendolo per la quarta volta (stavolta in blu ray) posso dire col senno di ora, che i 3 pallini e mezzo potrebbero tranquillamente diventare quattro.
    Tra le citazioni reverenziali di Carpenter si nota anche la camminata zoppa (dalla sparatoria in casa fino a tutta la fine) che rammenta chiaramente Jena Plissken in Fuga da New York.
    Assolutamente cult.