L'uomo che ingannò la morte - Film (1959)

V
L'uomo che ingannò la morte
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Titolo originale: The Man Who Could Cheat Death
Anno: 1959
Genere: horror (colore)
Note: Tratto dall'omonimo dramma teatrale di Barré Lyndon che già era stato alla base di "The Man in Half Moon Street" (1945).
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/06/09 DAL BENEMERITO CIAVAZZARO
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Ciavazzaro 18/06/09 12:37 - 4768 commenti

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Buon horror prodotto dalla Hammer. Il dr Bonnet è riuscito a trovare il segreto dell'immortalità tramite interventi che devono ripetersi ogni 10 anni; l'unico problema è che necessità di una cavia umana... Diffring è un ottimo villian che per mantenere la sua immortalità non esita a uccidere, radiosa la Court, sottotono Lee. Ottima la regia (l'inquadratura della faccia di Diffring prima di ogni delitto...), confezione ben curata. Consigliato.
MEMORABILE: Gli occhi di Diffring prima di ogni delitto.

Homesick 16/12/09 09:59 - 5737 commenti

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Le origini teatrali - una pièce di Barrè Lyndon, già portata sul grande schermo da Ralph Murphy nel 1944 - imbrigliano questa produzione Hammer in una struttura statica e rallentata dalla sovrabbondanza di dialoghi, i cui unici spiragli si aprono in qualche riuscito effetto (gli occhi di Diffring) e nel consueto, rutilante technicolor. Lee è signorile e defilato come lo sarà in The Gorgon, mentre la Court prorompe nel suo florido décolleté; Diffring, spiritato ed avvizzente mad doctor, fa del suo meglio per rimpiazzare il dimissionario Peter Cushing.
MEMORABILE: I raptus omicidi di Diffring; la Hazel in posa statuaria.

Stefania 27/08/10 02:09 - 1599 commenti

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Un po' di Dorian Gray, un po' di Jekyll, un po' di Hyde e un po' di Dracula in questo (mad) doctor Bonnet, scultore e scienziato, autocondannato ad assumere una pozione estratta da cadaveri per conservare l'eterna giovinezza. Film acceso da focolai di puro orrore: la sinistra luce verde che rischiara il nascondiglio segreto, la giovane impazzita chiusa in gabbia, la spaventosa ultima trasformazione... e soprattutto lo sguardo sempre più smarrito del bravissimo Driffing, impaurito dal suo destino di essere cenere, di essere polvere, nonostante la sua arte, nonostante la sua scienza.
MEMORABILE: L'inquietante collezione di statue di donna. La "polverizzazione" di Bonnet.

Lucius 20/09/10 01:49 - 3015 commenti

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Inizia in un attico che richiama alla mente Nodo alla gola di Hitchcock, per quanto somigliante a questo e presenta numerose ed interessanti disquisizioni sulla morte. Di impianto teatrale, in stile dr Jekyll e Mr Hyde, la pellicola ci presenta inquietanti e maledetti personaggi che intrecciano le loro esistenze in un turbinio di malsane operazioni. Si sfida la natura e si sfida Dio. Interessante l'impianto narrativo e scenografico. Solo per cultori.

Cotola 13/01/11 23:29 - 8998 commenti

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Discreto horror dallo stile hammeriano in cui a colpire non è certamente la storia (la solita variante del mad doctor che qui cerca la vita eterna), ma il comparto visivo ed in particolare quello cromatico che, esaltato dal technicolor, risulta riuscito. Per il resto la regia di Fisher, unita alla professionalità dell'insieme, garantisce un risultato più che dignitoso e fornisce una pellicola abbastanza piacevole.

Von Leppe 3/03/12 14:01 - 1256 commenti

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Alcuni passaggi sono risolti in modo un po' sbrigativo, come l'ottima trovata della ragazza infettata chiusa in cantina; ma è un film del 1959 e tratta un argomento interessante, che affligge l'umanità dalla notte dei tempi: vincere la morte. Tema presente in molti horror, ma qui è affrontato in modo più diretto, tra il ritratto di Dorian Gray e il Dottor Jekyll. Protagonista Anton Driffin nel ruolo dello scienziato-scultore (anche l'arte riesce in parte a vincere la morte). Scenografie e costumi molto ricchi ed eleganti con una buona fotografia.

Max renn 22/03/12 19:26 - 80 commenti

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Un film tutto sommato piacevole nel quale il mad doctor di turno armeggia per sconfiggere il trapasso. Da segnalare alcune debolezze nella trama, qualche discorso fin troppo didattico e un paio di scelte figurative un tantino stereotipate (il liquido fumante alla dottor Jekyll chiuso in cassaforte era forse bene evitarlo) o comunque ingenue (il procedimento per "ingannare la morte" pare un'appendicectomia). Vedere Lee alle prese con l'interpretazione di un personaggio positivo non è roba da tutti i giorni.

Undying 13/09/14 08:03 - 3807 commenti

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Pregioso horror targato Hammer, diretto dal veterano Fisher e interpretato magistralmente da Anton Diffring, propriamente selezionato per questo ruolo derivativo da Jekyll & Hyde ma molto più sottile e ricco di interessanti spunti riflessivi sulla vita come elemento non unico dell'individuo. Christopher Lee (in un ruolo insolitamente positivo) si lascia rubare la scena dal protagonista che riesce a scuotere molteplici stati d'animo, lasciando il predominio a quello della tristezza nel tragico, inevitabile e straziante finale. Ottimo!
MEMORABILE: Gli occhi del protagonista, circondati da rughe pochi istanti prima di bere il siero.

Saintgifts 11/09/15 09:32 - 4098 commenti

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Un dottore dalla vena artistica ha scoperto come rimanere sempre giovani ed eterni, ma attua questa scoperta solo su se stesso, consapevole che la Terra collasserebbe se nessuno più morisse (e non solo per questo). Quale spunto migliore per un lavoro teatrale e un film. Tutto deve sfociare nel dramma, naturalmente, con il marchio horror impresso, anzi battuto, dalla nota casa produttrice Hammer. Lee fa il moralista furbo, con una fava prende due piccioni e Diffring ha la faccia giusta per il mad doctor. Regia collaudata e buone interpretazioni.
MEMORABILE: La pozione fumante tenuta in cassaforte.

Rufus68 19/05/18 20:51 - 3819 commenti

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Come spesso accade la produzione Hammer vanta una propria dignità nelle ambientazioni e nel cast e delude pesantemente nella sceneggiatura. Anche qui sono di pregio la ricostruzione e il lavoro di Diffring, ma tediosissimo l'incedere, fra lungaggini (le barbose e moraleggianti diatribe su vita e morte fra Weiss e il protagonista) e sviluppi ciechi (l'inchiesta poliziesca: a che serve?). Una versione fantascientifica del Dorian Gray che rimane allo stato larvale.

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Daniela 30/05/18 02:15 - 12606 commenti

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Un medico con la passione della scultura nasconde un terribile segreto: insieme ad un collega ha trovato il modo per mantenersi giovane ed immune da malattie, ma a prezzo di doversi sottoporre ogni dieci anni ad un particolare trattamento... Horror di stampo gotico che può contare sulla confezione pregiata tipica dei migliori prodotti targati Hammer, a cominciare dalla fotografia calda e pastosa. Particolarmente azzeccata la scelta di Diffring nel ruolo del protagonista, mentre Lee appare più defilato. Peccato per l'epilogo, frettoloso nonché compromesso dai modesti effetti speciali.

Claudius 19/07/19 15:38 - 541 commenti

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Hammeriano minore rispetto ad altri (e nemmeno tanto riuscito) in cui a una trama poco originale fanno da contraltare un paio di scene riuscite (il fascio di luci sugli occhi di Diffring) e la scena dell'invecchiamento. Lee in un ruolo insolito è sempre bravo, ma resta un capitolo minore sia per lui che per Fisher. Da vedere per curiosità ma non di più.

Nicola81 29/12/19 22:44 - 2831 commenti

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La confezione è curata come in tutti le produzioni targate Hammer (specialmente quelle in costume); anche la storia, incentrata su un tema classico come la possibilità da parte della scienza di sconfiggere la morte, è abbastanza godibile; peccato per l'epilogo, modesto negli effetti speciali e poco approfondito, a dimostrazione che la brevità non è sempre un pregio. Diffring fa del suo meglio, Lee se la cava, la radiosa Hazel Court sprizza sensualità da tutti i pori (specialmente dalla scollatura...).

Giùan 8/05/21 10:31 - 4528 commenti

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Sconta la succedanea derivazione dell'impianto narrativo come il fatto che lo script di Sangster ad un certo punto molli gli ormeggi con l'unico obiettivo di condurre in approdo il film. Si regge tuttavia sul mestiere di Sir Terence Fischer e sulle sue doti quasi alchemiche di messa in scena di ambientazioni gotiche (memorabili as usually i cromatismi, stavolta di Asher) e scienziati perduti, folli di sensualità (ben reso il rapporto Diffring/Hazel Court). Speciale e imperdibile poi l'interpretazione "teatrale" e la voce strascicata di Marlè/Dr Ludwig. Defilato, sempre altissimo Lee.
MEMORABILE: La pozione in cassaforte; Il busto marmoreo di Hazel Court.

Ira72 4/08/21 10:01 - 1305 commenti

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Uno dei migliori horror confezionati dalla Hammer. Colori vividi, a contrasto con le atmosfere gotiche, ambienti sofisticati senza eccedere, trama incalzante e sceneggiatura curata. Azzeccata la scelta di Diffring nei panni del Dottor George, che di lasciare il pianeta Terra proprio non vuol saperne, costi quel che costi (comprese le vite altrui). In parte anche gli altri interpreti. Peccato per alcuni effetti speciali che risultano particolarmente datati e altri davvero poco riusciti (come la trasformazione del protagonista).

Puppigallo 23/11/21 18:02 - 5251 commenti

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Non male questa pellicola horror con un protagonista decisamente in parte, che riesce abbastanza a mascherare la poca originalità della storia (dottore, pozione) salendo in cattedra ogni qualvolta sta per finire il tempo, o nel momento in cui chi pensava lo sostenesse gli gira giustamente le spalle. Qui le donne sono viste più come prezioso materiale o, come bel caso della preferita, una possibile compagnia eterna obnubilata dall'amore. Il finale non è un granché, ma un'occhiata questo piccolo classico la merita.
MEMORABILE: "Cos'è dunque la morte per averne una così grande paura?"; Siero dai cocci; La terza scelta, che ha addirittura gli strumenti sporchi.

Fedeerra 30/12/21 06:52 - 770 commenti

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Uno dei migliori e più sottovalutati lavori di casa Hammer. Fisher si intrufola nei salotti dell’aristocrazia scientifica, sfiora le contraddizioni morali, sovrappone le alterazioni degli stati mentali alle elucubrazioni teoriche e usa l’orrore come amplificatore emotivo. Straordinario Anton Diffring, languido e invasato Narciso sopraffatto dalla megalomania dell’ego. Fotografia, mistica e dominante, di Jack Asher. Da riscoprire.

Minitina80 27/03/22 20:58 - 2976 commenti

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Un buon episodio nella lunga scia della Hammer che riesce a gratificare l'appassionato di genere rimestando, senza troppa fantasia, la vicenda dello scienziato folle in cerca della vita eterna. Gli anni sul groppone non sono pochi, eppure si tratta di rughe che gli danno il fascino tipico delle pellicole d’altri tempi. Diffring ha personalità da vendere e ben si cala nel ruolo da protagonista, offuscando un Lee stranamente in sordina e poco incisivo. I dialoghi si arricchiscono di riflessioni che rimpolpano una sostanza che in simili circostanze viene spesso meno.

Caesars 11/04/22 11:06 - 3773 commenti

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Il film ha i pregi di molte produzioni Hammer: bella fotografia dai colori brillanti, buona regia e validi interpreti; però la trama (che ricorda temi cari a Dracula, Dr. Jeckyll, Frankenstein, Dorian Gray) non è un granché e gli effetti speciali a fine pellicola risultano oggigiorno un po' ridicoli. Probabilmente fece bene Peter Cushing a non accettare la parte, in quanto Anton Diffring appare più centrato per il ruolo del protagonista. Vedibile ma non certo memorabile (se non per le scollature della Court).

Pigro 8/06/22 15:40 - 9623 commenti

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Lo scienziato-scultore è immortale grazie all’innesto periodico di una ghiandola strappata alle sue vittime: vicenda cupa che unisce vari topoi dell’horror in un miscuglio turgido almeno quanto i colori che saturano la pellicola, vivacizzando con lo sciabordio visivo un film saldamente impiantato in densi dialoghi. Più del dispositivo narrativo che ruota classicamente sui limiti della scienza e dell’ambizione umana, può la morbosità a cui l’elemento piuttosto superfluo delle statue aggiunge turbamento sensuale.

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Kinodrop 27/07/22 20:06 - 2909 commenti

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Horror di origine teatrale - di cui conserva il prevalere dei dialoghi sull'azione e la tempistica dilatata - che mette in scena un mad doctor dalle velleità artistiche che aspira all'eterna giovinezza con mezzi a dir poco esecrabili. Una notevole messa in scena esaltata dallo sfarzo del Technicolor copre non poche ingenuità e forzature (specie nell'uso degli effetti speciali) con personaggi e situazioni che evaporano e con una certa verbosità pseudo-filosofeggiante che allude a Dorian Gray. Nell'insieme regge ancora bene e si fa guardare anche in virtù di un cast azzeccato.

Teddy 8/01/23 04:32 - 808 commenti

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L’opulenza decorativa e i toni teatrali riflettono i caratteri e lo stile di casa Hammer, ma il tocco registico di Fisher conferisce al racconto uno smalto psico-morboso tutto suo. Un horror fantascientifico dal profumo fumoso e magnetico, preciso nel delineare lo status ontologico del protagonista, il cui corpo è oggetto, pensiero, itinerario e bersaglio di pulsioni amorali e (auto)distruttive. Seducente, allucinato e straordinariamente inquietante Anton Driffing.

Rebis 14/04/23 15:45 - 2331 commenti

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Horror prometeico in cui convergono suggestioni dal "Dottor Jekyll" e da "Il ritratto di Dorian Gray", anticipa Il mostro di Londra e lo supera quanto a rigore della messa in scena e complessità morale. Lo script di Sangster rispetta l'impianto teatrale del testo d'origine, magnificato dai cromatismi di Jack Asher e dalle sontuose scenografie in interno. Fisher è a suo agio nel salotto del mad doctor. Diffring, sensuale e febbrile, non fa rimpiangere Cushing, che dovette rinunciare al ruolo. Finale conseguente. Qualche dubbio sulla location parigina, tanto brumosa da sembrare Londra.
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  • Discussione Nicola81 • 2/01/20 20:19
    Compilatore d’emergenza - 671 interventi
    Oddio, l'esperto in materia sei tu...
    Magari eliminano soltanto la frase tra parentesi?
  • Discussione Zender • 2/01/20 20:22
    Capo scrivano - 47698 interventi
    D'accordo, fatto. Grazie.
  • Curiosità Lucius • 6/05/21 07:07
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dall'archivio cartaceo Lucius, il flanetto di Tv Sorrisi & Canzoni del film (sabato 19 agosto 1989):

    [img size=350]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images57/uomoc.jpg[/img]
  • Curiosità Caesars • 11/04/22 11:15
    Scrivano - 16796 interventi
    Come già segnalato dal buon Ciavazzaro, Anton Diffring fu la seconda scelta per il ruolo del protagonista. L'attore aveva già interpretato la parte in un film televisivo "The man half moon street" (la pièce alla base de "L' uomo che ingannò la morte") che era andato in onda il 22 giugno 1957 in UK.

    Fonte: il libro "A qualcuno piace l'horror" di Stefano Leonforte
  • Discussione Rebis • 14/04/23 15:49
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Il film è una nuova versione dal testo teatrale di Barré Lyndon.



    Ultima modifica: 14/04/23 22:52 da Rebis
  • Discussione Zender • 14/04/23 15:58
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Sì, è scritto nelle note che è tratto dall'opera di Lyndon.
  • Discussione Rebis • 14/04/23 22:52
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    E non ci andrebbe la V anziché la R accanto al titolo? 
  • Discussione Zender • 15/04/23 07:51
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Andrebbe prima verificato che nei titoli di testa e coda non vengano mai citati il film precedente o gli autori della sceneggiatura precedente. Nelle note avevamo al tempo scritto che era un remake tratto dalla stessa fonte. Se hai ancora il film e puoi verificare con certezza che nulla del film precedente venga citato eni titoli di testa e coda mettiamo la V.
  • Discussione Rebis • 16/04/23 12:36
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Andrebbe prima verificato che nei titoli di testa e coda non vengano mai citati il film precedente o gli autori della sceneggiatura precedente. Nelle note avevamo al tempo scritto che era un remake tratto dalla stessa fonte. Se hai ancora il film e puoi verificare con certezza che nulla del film precedente venga citato eni titoli di testa e coda mettiamo la V.
    Confermo che sui titoli di testa e di coda non c'è alcun riferimento al film precedente, mentre viene indicato che lo script di Jimmy Sangster è basato sul testo di Barre Lyndon. 
  • Discussione Zender • 16/04/23 16:18
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ok, passiamo a versione.