Dopo il suicidio di un collega e la frettolosa archiviazione un poliziotto vero duro si mette a indagare autonomamente, e scopre che dietro il fattaccio c'è un gangster con protezioni in alto loco. È guerra. Strepitoso, crudissimo noir di Lang con attori monumentali (gigantesco Ford, Marvin super-cattivo, Gloria Grahame nel ruolo della vita), atmosfere indimenticabili e un'amara, penetrante analisi dei meccanismi del potere e della corruzione. Grandissimo cinema, dentro e fuori del "genere", assolutamente da non perdere.
MEMORABILE: Marvin che sfregia la Grahame scaraventandole in faccia una tazza di caffè bollente.
Fondamentale. Confermando il suo pessimismo sulla natura umana Lang abbassa bruscamente la linea di confine tra buoni e cattivi, firmando un classico del noir in cui la fanno da padroni i temi della corruzione e della vendetta. Al giorno d'oggi qualche passaggio narrativo può apparire semplicistico, ma per il resto funziona tutto, a cominciare dalle grandi prove di Glenn Ford e della Grahame. Di film sul poliziotto onesto costretto a combattere la criminalità con le sue stesse armi ne vedremo a decine, ma questo è stato il primo.
MEMORABILE: L'incipit; La bomba; Lo scontro dialettico tra Ford e i superiori; Il caffè bollente; Il "metaforico" volto della Grahame; Il finale.
Regìa ed interpretazioni superbe, per una storia bella tosta, non poco rovinata da una subitanea redenzione, un "deus ex machina" decisamente improbabile, cui ne segue, nel finale, un’altra, non determinante, ma parimenti stonata. Glenn Ford è perfetto, in un cast alla cui selezione forse ha collaborato Lombroso: non buca mai lo schermo, ma lavora di costanza e riesce ad avere grande efficacia. La moglie è la sorella di Marlon Brando.
MEMORABILE: "È dura passare i giorni a pensare quando non si è mai pensato prima".
Tra i migliori noir della storia del cinema, nonché una delle migliori opere di Fritz Lang, il film si contraddistingue per la forte carica di violenza e di crudeltà che caratterizza la storia e molti dei personaggi che la popolano. Il film offre il fianco ad una riflessione sui temi della corruzione e della vendetta. Realizzato in uno splendido bianco e nero, il film si avvale di un ottimo cast, nel quale spicca la bravissima Gloria Grahame.
Un poliziotto onesto e determinato continua ad indagare per proprio conto su una banda criminale che gode di protezioni altolocate, pagando un prezzo altissimo sul piano personale. Fenomenale film noir, uno dei capisaldi del genere, diretto con maestria da Lang che ha potuto contare su una robusta sceneggiatura (con qualche cedimento solo nel finale) ed un cast perfetto, con Ford alla migliore interpretazione, Marvin superlativo nel ruolo del gangster sadico e la stupenda Grahame, la cui ambiguità morale trova rappresentazione del volto sfigurato a metà.
MEMORABILE: Il caffé bollente. Gloria Grahame che nasconde metà del volto.
Lang è uno dei più grandi registi di ogni tempo, Glenn Ford è autore di una bella prova eppure la sensazione finale è di un film riuscito a metà e neanche troppo profondo. I personaggi sono abbastanza manichei, quasi supereroe il sergente Bannion e troppo arroganti e stupidi la cricca dei cattivi. Infatti chi rimane in mente è Grahame, la donna che tenta di cambiare campo sia pure in mezzo a mille contraddizioni. Meno da fumetto, soprattutto per l'epoca, la scena della bomba nella macchina.
La storia è una di quelle più visitate nei film del genere poliziesco-noir. Malviventi che connivono con una polizia corrotta nelle alte sfere, poliziotti integri, donne di lusso e donne di famiglia, gli uomini portano tutti gli stessi abiti giacca e cravatta, il cappello e fumano e tutti hanno una pistola. Il poliziotto vero e duro, quando serve, alla fine vincerà. Girato e recitato in modo ineccepibile risulta solo un po' rigido nei suoi schemi prefissati e a volte si dilunga inutilmente. Glenn Ford impomatato è perfetto. Trucco mediocre.
MEMORABILE: L'incontro tra le "signore" in visone. Una è cattiva e l'altra sta per redimersi.
Caposaldo e capolavoro del genere noir, girato da un maestro assoluto che riesce a infarcire una pellicola di "genere" (si fa per dire) delle tematiche a lui care: la colpa, la violenza che alberga nell'animo umano, il labile confine tra giustizia istituzionale e giustizia privata, l'ambiguità dell'animo umano (splendidamente resa, dal punto di vista visivo, dal volto della Grahame "langhianamente" [come dice Mereghetti] diviso in due). Magistrali la sceneggiatura e le prove degli attori. In una parola: imperdibile.
Caposaldo noir con il piglio del poliziesco, crudo e violento, sia nei fatti che nelle parole. Sebbene sembri in ogni momento tutto ben definito, con i buoni (pochi, anzi uno solo: il protagonista) da una parte e i cattivi (tutti i rimanenti) dall'altra, è invece molto più complesso: il torbido che cova in fondo all'anima è l'implicito tema portante. È sicuro però che questo non basterebbe per rendere il film così fondamentale: ci vuole anche una grande regia del maestro assoluto Fritz Lang, qui in una delle sue prove migliori. Un classico.
Vigoroso noir dal ritmo sorpendentemente veloce e moderno, con personaggi emblematici di un genere che segnerà la fortuna di tanti film e telefilm successivi: Ford giustiziere solitario al limite della legalità, Marvin gangster violento e misogino, la Grahame la sua donna bambinesca e vendicativa; senza contare le collusioni tra polizia e criminalità. Memorabili talune sequenze, dalla crudezza più o meno esplicita: dall'esplosione dell'auto - ripresa da Tessari in Tony Arzenta - al caffè bollente sulla faccia.
Il Grande Caldo (tradotto, malamente, alla lettera) rappresenta a suo modo un'innovazione nel filone noir del periodo. Il protagonista si adegua ai metodi rozzi e malsani della malavita, così come farà il ben più noto Charles "Death Wish" Bronson ventuno anni dopo. Una non trascurabile violenza (culminante nel famoso caffè bollente) sfiora gran parte del film: all'epoca vi furono numerose polemiche. Fritz Lang ci dimostra nuovamente che il confine tra bene e male può risultare estremamente sottile: ognuno di noi possiede un lato malvagio...
Tutto il noir all'italiana anni 70 passa da questo film (Merli, Merenda, Hilton e company nei panni del poliziotto giustiziere e ribelle alle regole), da questa pellicola strabiliante per durezza e tensione con una fotografia che in molti casi profuma di espressionismo. Protagonisti assolutamente nella parte, spietati al punto giusto (donne e uomini) ma c'è anche la redenzione, che si può pagare a caro prezzo: con la vita stessa.
La fitta rete di connivenze tra criminalità e polizia, emersa dal suicidio di un agente, in un film di grande spessore sotto molti punti di vista: narrativo, cinematografico, attorale. Lang descrive la corruzione, vista dal poliziotto probo che sconta con la morte della moglie e delle donne che lo avvicinano la sua sete di verità e giustizia. Un film incalzante e spietato, che rinuncia a scene madri per cercare di mostrare in modo cristallino e quasi matematico lo scontro senza quartiere tra il bene e il male.
Un poliziotto onesto, disgustato dalla corruzione, si isola da tutti e si trasforma in giustiziere. Lang scava sul rapporto tra norma e devianza usando il filone dei dirty cops e crea un prototipo: l'uomo di legge che abbandona le procedure e passa ai fatti, divenendo simile ai suoi nemici. Straordinario il personaggio femminile, infantilmente crudele, di G. Grahame, il cui viso per metà sfigurato è metafora visibile (come scrive giustamente Mereghetti) del conflitto tra bene e male insito in ogni uomo. B/N nettissimo e senza sfumature per un classico.
MEMORABILE: La scena tra Debbie e la vedova Duncan, veneri in visone pronte per lo showdown.
Nerissimo e tragico, un noir archetipico a sfondo gangsteristico basato sui feroci meccanismi della criminalità e sulla normalità dilaniata dal male. Un’indagine serrata nella quale un poliziotto dall’animo puro sarà costretto a un cambiamento radicale facendo i conti con se stesso, i propri istinti, la voglia di vendetta. Violenta, malsana, spigolosa descrizione di un mondo senza speranza, una ricognizione corale dove tutti i personaggi, in divenire, covano un’anima poco rassicurante o tanto nera da essere invisibile. Straordinario.
MEMORABILE: L'esplosione della macchina in fuoricampo; Il caffè bollente sul volto della Grahame.
Il pessimismo, sentimento che si colloca alla base di ogni film noir che si rispetti, raggiunge il massimo della sua espressione in questo film diretto dal sommo Fritz Lang. Cruda fin dall'inizio (anche per l'elevato numero di morti), la pellicola presenta numerosi punti di forza: su tutti la bravissima Gloria Grahame, la quale rappresenta uno dei pochi personaggi femminili positivi all'interno del genere noir e lo si può dedurre dal fatto che Lang mostra quasi sempre il profilo "buono" e non quello bendato del volto dell'attrice.
Caposaldo del noir diretto con mano sicura da Lang, nel quale Ford interpreta un sergente di polizia deciso a smascherare i legami fra una gang e dei funzionari corrotti. Inizialmente può sembrare manicheo nel contrapporre l'integrerrimo uomo di legge e gli spietati criminali (soprattutto il bestiale Marvin), ma poi bianco e nero, giustizia e vendetta iniziano a mescolarsi. Emblema di quest'ambiguità, esaltata dal b/n netto e definito, è una superba Grahame con il volto sfigurato a metà. Violenza ben dosata con effetti esplosivi.
MEMORABILE: Il suicidio iniziale; La bomba fuori campo; Il caffè bollente gettato sul volto di Debby.
Film indubbiamente solido. Al di là del mestiere impiegato nel declinare gli stilemi del noir americano del tempo, tuttavia, riesce incomprensibile la fama leggendaria di cui esso gode: lo svolgimento risulta ordinario, la dialettica dei personaggi risaputa e la simbologia pedestre. E anche il districarsi finale dell'intreccio è poco credibile disegnando una parabola psicologica femminile un po' troppo facile. Glenn Ford in parte, nella media il resto.
Noir da incorniciare per Lang, che si avvale di un trio di protagonisti (Grahame, Ford e Marvin) in forma strepitosa che trovano un'intesa perfetta. La storia, originale e avvincente e le scene di azione, molto ben girate, tengono alti interesse e tensione. Con un maggiore spessore nei dialoghi e personaggi meno stereotipati poteva entrare nell'Olimpo dei capolavori del genere, ma sappiamo che Lang non amava le mezze misure e la divisione troppo netta fra bene e male toglie sangue al tessuto filmico. Resta in ogni caso una pietra miliare.
MEMORABILE: La dinamite in macchina; I commilitoni intervenuti a difendere la bambina; Lo "scambio" di caffè.
Poliziesco antesignano del filone col poliziotto solo contro tutti, vendicatore della morte ingiusta della moglie. Diretto con ottimo ritmo e maestria da Lang, con una sceneggiatura che non perde mai colpi ma anzi coinvolge fin da subito, grazie a dialoghi essenziali e a scene brevi che portano dritte verso la conclusione. Glenn Ford gestisce al meglio il suo ruolo, ma forse a restare più impressi sono la Grahame e un cattivissimo Marvin. Da non perdere.
Realizzato in un lasso di tempo breve, "Il grande caldo" (quello che in gergo significa un controllo più asfissiante della polizia sulla criminalità) è un grande esempio di noir-poliziesco come solo Fritz Lang poteva esaltare con il suo modo di fare cinema controcorrente, violento (censura permettendo), elegante. Il male e la corruzione hanno da contraltare l'elemento della polizia che non conosce limiti ai suoi ideali di onestà. Bravissimi tanto Glenn Ford che Gloria Grahame, nel ruolo di "peccatrice" redenta.
MEMORABILE: La magistrale scena iniziale del suicidio sotto altre spoglie, quelle consentite dalla censura di allora.
Poliziotto colluso con la criminalità si suicida. Noir innovatore per l’approccio del protagonista, che pur essendo un tutore della legge non esita a usare la violenza e la giustizia privata. La corruzione è secondaria rispetto alle dinamiche terribili contro le donne: sfregiate o vittime di bombe. Lang scuote le anime contrapponendo continuamente il bene (i dialoghi in famiglia) e il male (Marvin su tutti). Ford fa il duro ma non ha la cattiveria di Bronson e nota per la pungente Grahame. Gli omicidi sono fuori campo per problemi di censura.
MEMORABILE: La macchina esplosa fuori di casa; Le ustioni da caffè; L’omicidio della moglie del suicida; Le due donne col visone entrambe.
Sul terreno ambivalente della giustizia, dove i confini tra senso del dovere e vendetta si confondono, Lang si fa efficace - rilettura della parabola chandleriana dell'uomo solo contro il suo universo - e innovativo - la violenza si scinde tra visibile (contro Gloria) e suggerita (omicidio di Katie) - modellando un noir complesso e ricco di spunti narrativi divergenti, tra lettere, autobombe e caffè bollenti. Meno sottile di Furia, ma feroce quanto "M" nel saper trasportare su grande schermo l'ambiguità umana e il suo volto mutevole.
MEMORABILE: Tutto il film magnificamente sintetizzato nel volto di Gloria sfregiato dal caffè bollente.
Uno dei migliori noir mai realizzati perché sa presentare in modo più che perfetto la doppiezza della natura umana, la presenza in essa del bene e del male. Una presenza rappresentata nell’aspetto fisico ancor prima che nell’anima. E come in ogni noir non esiste un fine, il ripristino di un ordine sconvolto. Il finale è solo in apparenza consolatorio. Il protagonista viene sì reintegrato, ma lui non è più lo stesso di prima: la moglie è morta e fuori le strade della città pullulano di altri criminali da arrestare.
MEMORABILE: Debbie Marsch che invita Dave Bannion a non uccidere, a vendicarsi, perché così sarebbe uguale ai suoi nemici, diventerebbe uno di loro.
Un poliziotto anche troppo integerrimo decide di venire a capo di un misterioso suicidio che coinvolge sia la malavita che la polizia in un'alleanza apparentemente inscalfibile. Lang dirige una figura schematica e manichea di un giustiziere freddo e determinato in un noir che nell'insieme è ancora valido, pur con qualche debolezza e frettolosità (specie nel finale), in cui la giustizia trionfa sulla pelle delle vittime (stranamente tutte donne). Importante prova di un Ford perennemente torvo, a contrasto con l'espressività di Marvin e di Grahame, ambigua ed eroina suo malgrado.
Un noir perfetto, geniale, splendidamente diretto, magnificamente interpretato, senza una pausa e al tempo stesso senza una volontà di strafare da parte del regista. Tutto è apparentemente lineare: il suicidio iniziale, l'indagine, le violenze, coloro che si riscattano e quelli che lo faranno. In realtà Lang compie il miracolo di fare un film perfetto senza troppo declamare la propria arte di regista.
Sostanzialmente ignorato dall'Academy, questo prezioso noir può contare non soltanto su una sceneggiatura granitica e una regia ispirata, ma anche su prove attoriali di grande intensità, su tutte quella di Gloria Grahame. L'intreccio è magistrale e il poliziotto onesto attorniato dalla corruzione dilagante non solo lo rivedremo in futuro ma diventerà un vero e proprio genere. Ritmo sostenuto per tutta la durata, bel lavoro anche del trucco, lieto fine ma con un prezzo altissimo.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Speriamo escano davvero questi benedetti bluray
della Studio 4k. Sono mesi che li rimandano. Questo ad esempio doveva uscire a inizio giugno.
Io li ho comprati tutti quelli di questa casa e
sono eccellenti. Ma pare ci siano problemi di diritti (usano i master della Criterion, della Eureka e di quando c'è di meglio nel mondo).
Stiamo a vedere. Io non ci credo più, ma la speranza è ultima a morire.
P.S.
Nosferatu di Murnau doveva uscire ad aprile e dopo i rimandi di settimana in settimana, non si
sa se e quando uscirà.
DiscussioneNicola81 • 31/10/14 21:45 Contratto a progetto - 675 interventi