I desideri erotici di Christine - Film (1973)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Christina, princesse de l'erotisme
Anno: 1973
Genere: horror (colore)
Regia: Jesús Franco, Pierre Quérut (n.c.)
Cast completo di I desideri erotici di Christine
Note: Aka "Una vergine tra i morti viventi", "Gli zombi cannibali", "Una vergine tra gli zombi", "La nuit des étoiles filantes". Jean Rollin (n.c) girò una sequenza zombesca per insertarla nella riedizione del film.
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La nostra recensione di I desideri erotici di Christine
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Distribuito in Italia dapprima col titolo di I DESIDERI EROTICI DI CHRISTINE e senza le scene di zombi (aggiunte dal nuovo distributore e palesemente estranee alla storia), il film di Franco ha dalla sua un'atmosfera a tratti inquietante, ma per il resto è il classico horror stile suo, con tutti i relativi limiti. Il genere horror, per la sua particolare attitudine ad essere sfruttato senza grosso dispiego di mezzi (secondo un vecchio adagio per cui il fan dell'horror è meno esigente), nella filmografia di Franco occupa un grosso spazio e all'interno di esso il sottofilone degli zombi, per via delle potenzialità oniriche nella camminata e nella resurrezione da sottoterra...Leggi tutto dei morti viventi, è uno dei più amati dai registi con velleità e ambizione autoriali. In effetti Franco, aiutato molto dall’ipnotica colonna sonora di Bruno Nicolai (che per l'occasione rispolvera i Pink Floyd del periodo “Pompeii” con malcelate riletture di “Echoes”, “Careful With That Axe, Eugene” e “A Saucerful Of Secrets”), sa dare alle scene di zombi un fascino strano. Peccato che gli zombi veri, quelli che salgono da sottoterra, siano pochi e si vedano solo nelle scene aggiunte (e tutti con delle facce da psicopatici rabbiosi). Gli altri morti viventi sono quelli del castello, in realtà più appartenenti alla categoria fantasmi (anche un po' vampiri), e si rendono protagonisti di episodi lagnosissimi, tutti intenti a molestare la nuova giovane arrivata. La poveretta (una splendida biondina virginale che ci offre numerose scene di nudo integrale) dopo un paio d'ore al castello già non ci capisce più niente: un domestico sordomuto (“Ma niente paura”, le dice lo zio, “è solo un maniaco”!), una fatalona che ferisce con le forbici una ragazzina un po’ tarda, addirittura il padre impiccato che le parla come se niente fosse. Scene tirate in lungo anche per dieci minuti, nessun sangue; poco o niente da salvare.
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- Davvero notevole!:
Uomomite, Stefania, Buiomega71 - Quello che si dice un buon film:
Ciavazzaro - Non male, dopotutto:
Samdalmas - Mediocre, ma con un suo perché:
Deepred89, Nicola81 - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Undying, Ronax, Luchi78 - Gravemente insufficiente!:
Marcel MJ Davinotti jr., Markus, Cotola, Rufus68
Ottimo film di Franco, che crea un perfetto connubio tra horror inquietante (sottolineato dalle stupende musiche di Bruno Nicolai) e horror grottesco (i vari parenti della Blanc). Franco dirige inoltre con un cast di fedelissimi (Muller, Nichols, Palomar, lui stesso, Vernon, Libert, manca solo Monica Swinn e il cast sarebbe perfetto). Da vedere, possibilmente nella versione senza i brutti inserti zombeschi.
Sarà apprezzato dai "franchiani" D.O.C., mentre - con buona probabilità - verrà snobbato dallo spettatore comune: che pensa di trovarsi di fronte ad un horror/erotico, ma che in realtà manca, su entrambi i versanti, degli ingredienti necessari. Accostabile, per stile di regia, sviluppo narrativo e pochezza delle location al rolliniano Violenza ad una Vergine... non riesce a sollecitare un minimo senso d'interesse, perso com'è dietro al nulla e peggiorato da una colonna sonora rudimentale. L'inserto con gli zombi è l'unica cosa che ha senso!
Il film è sfiancante e trasuda noia: l’effetto è quasi “narcotico", prende il corpo e la mente e lo fa cadere in catalessi. La trama è senza né capo né coda e davvero non mi capacito come possa essere considerato culto. Chi vi scrive ha sdoganato tante pellicole considerate dai più porcherie (quando non del tutto trascurate), dunque il mio pensiero deduco sia condiviso da tanti...
Era difficile, vista una sceneggiatura così risibile e prevedibile, riuscire a fare un film decente. Lo spettatore di media intelligenza, infatti, capisce tutto, o quasi, dopo cinque minuti. Per il resto il mistero latita e la noia regna sovrana a causa di scene spesso lunghe ed inutili (nonché deliranti in alcuni casi) e nonostante qualche modesta perversione ed i generosi e copiosi nudi della bella protagonista. Finale che vorrebbe essere a sorpresa ma che in realtà è di quelli che fanno saltare i nervi.
Il film "muto" del maestro Jesus Franco, giustamente detestato dai forzati della trama, della logica, della verosimiglianza, da quei ragionieri dei sensi per i quali gli occhi servono per vedere e le orecchie per sentire (poveretti!). L'imene è intatto, l'anima non può fuggire via. Tu riesci a vedere quel che non si vede e sentire quel che non si sente. Rallenta, rallenta ancora un po', ora zooma. E' abbastanza sfocato, va bene. Il cinema è una macchia, un graffio, un lampo di luce, è una vergine da difendere dai molteplici stupri della realtà.
Ambizioso quanto Lucifero, zio Jesus! Vola troppo alto, perciò cade, menomale: è un angelo caduto, ma sempre un angelo! Plana su un castello gotico-moresco, luminosissimo, dove si compie la sistematica erotizzazione della morte in un lento, allucinato sabba, densissimo di simboli sacrileghi, su tutti il Grande Fallo! Più che satanismo, fallo-teismo, ma il risultato è identico: quello stagno candido di ninfee... era un infernale Stige! Una ghirlanda di immagini strabilianti e impossibili, come fiori neri.
MEMORABILE: L'incontro di Christine col padre morto: la scrivania è un altare, col Calice, il Messale... Christine nuda nello stagno, spiata dai laidi vecchi.
Stranezza difficilmente definibile, dai toni lisergici e naif, che sfiora l'horror senza però rientrare pienamente nel genere, senza evitare qualche tocco di erotismo. La trama è molto vaga, abbiamo una serie di immagini che oscillano tra il suggestivo (non sempre volontario, ma poco conta) e il ridicolo (qui, sempre involontario), riuscendo, se non a risultare godibile, perlomeno ad affascinare. Dialoghi strampalati e stranianti, intriganti ambientazioni, stranezze sparse qua e là, una buona dose di noia. Curioso, a patto di stare al gioco.
Il comune spettatore mortale è in grado di apprezzarne solo la provvidenziale brevità, mentre per la beata cerchia di eletti capaci di penetrare nei dolorosi e gaudiosi misteri franchiani è una sorta di esperienza mistica. Qualche sprazzo di suggestione c'è (il lago infernale cosparso di ninfee, la sognante partitura di Nicolai, i languidi primi piani della splendida Christine Von Blanc), ma non basta certo a mascherare una pseudo-sceneggiatura allo stato larvale e un'insipienza registica che fa del ridicolo involontario la sua cifra stilistica.
Franco stavolta prova la carta dell'inquietudine, riuscendo a volte nell'intento. Aiutano l'ambientazione immersa in una verde natura e i freddi ambienti della residenza dell'allegra famiglia di pseudo-morti viventi. La sceneggiatura però si contorce immediatamente su se stessa, senza proporre particolari spunti e annoiando dopo poco. Splendide le due protagoniste femminili, la Von Blanc e la Nichols, vero unico valido motivo per la visione del film.
All'inizio, fuorviato dal titolo, credevo fosse il film di Rollin. Il tarlo del dubbio ha cominciato subito a scavare: "Sembra la solita sciocchezza del vecchio Jesus...". E infatti, a ben ricontrollare, era la solita sciocchezza del vecchio Jesus. La trama è incomprensibile. Incomprensibile come un sogno? Sì, come un sogno dopo una peperonata. Può darsi che il film celi significati celesti, ma, come sempre in Franco, li cela con molta accuratezza. Discretamente manza la protagonista.
Jesús Franco HA DIRETTO ANCHE...
Uno dei lavori franchiani più intensi, ipnotici, onirici e surreali (viene alla mente Malpertuis, in cui al posto dei fantasmi c'erano gli dei): lo tio Jess ammalia con una fiaba trasognata tra possenti falli neri in ceramica, ritualità esoteriche, regine della morte, laidi guardoni, pazzia femminea e una chiusa finale (nello stagno) che trasuda di allucinata poesia. Splendidi nudi femminili (la Nichols in autoreggenti bianche), un'atmosfera mortifera e rancida, tocchi macabri (Muller impiccato) suggellano il diamante grezzo franchiano. Pessimi gli inserti zombeschi di Jean Rollin.
MEMORABILE: La scena lesbo/cannibalica (con tanto di forbici) tra la Nichols e la Hastreiter (quest'ultima con un espressione quasi mariana); Le placide ninfee.
La bella e giovane Christine arriva in un misterioso castello e trova una strana atmosfera. Il grande Jess Franco offre uno dei suoi film più anomali, tra horror e grottesco. Una galleria di personaggi degni della famiglia Addams dove c'è anche il fantasma del padre impiccato. La protagonista non sembra una vergine e gira quasi sempre nuda. Il regista tenta di uscire per una volta dai suoi cliché. Musiche di Nicolai.
MEMORABILE: La splendida Britt Nichols che rotola sul tappeto.
Difficile annoiare con un film che dura soltanto 75 minuti, ma Franco ci riesce, bandendo quelle quisquiglie che sarebbero trama e dialoghi e confezionando un incubo a occhi aperti molto più grottesco che horror. I cultori del regista apprezzeranno ugualmente, gli altri si possono consolare con un comparto femminile di tutto rispetto (pregevoli i nudi integrali della protagonista), le buone musiche di Bruno Nicolai e una sequenza conclusiva a suo modo poetica: troppo poco per esprimere un giudizio positivo.
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Se l inserto di Rollin è girato nel 1980 e il film di Franco e del 1971 mi faccio due conti
Se gli inserti zombeschi di Rollin ci sono solo nella riedizione con il titolo UNA VERGINE TRA I MORTI VIVENTI, il suo nc ne I DESIDERI EROTICI DI CHRISTINE non dovrebbe sussistere, visto che con l opera originaria franchiana Rollin non ha nulla a che fare.
E riportato pure in curiositàUltima modifica: 10/09/20 16:38 da Buiomega71 - L'inserto infatti fu girato dopo da Rollin dietro commissione del produttore.
Forse la cosa migliore è metterlo nelle note, dal momento che si tratta di inserto e non del girato originale del film
Se ne parla anche qui:
https://en.wikipedia.org/wiki/A_Virgin_Among_the_Living_Dead
e in altri siti una comparazione più dettagliata, ma non ricordo quali, devo cercare. - La butto lì perchè non ho ricordi dei film in questione, ma è possibile che abbia a che fare con "Violenza a una vergine nella terra dei morti viventi" invece che con "Una vergine tra i morti viventi"? Perchè quello è del '71 in effetti e mi fa strano che ci siano due film col titolo quasi identico.
- OK, aggiunto nelle note. Herr, non ho capito CHI "è possibile che abbia a che fare con...". Rollin dici?
- Zender ebbe a dire:
OK, aggiunto nelle note. Herr, non ho capito CHI "è possibile che abbia a che fare con...". Rollin dici?
No intendo il recut di I Desideri erotici di Christine. - Herrkinski ebbe a dire:
Zender ebbe a dire:
OK, aggiunto nelle note. Herr, non ho capito CHI "è possibile che abbia a che fare con...". Rollin dici?
No intendo il recut di I Desideri erotici di Christine.
Temo che UNA VERGINE TRA I MORTI VIVENTI non abbia nulla a che fare con VIOLENZA A UNA VERGINE...
L inserto zombesco girato da Rollin e stato voluto dal produttore , per poi inserirlo nel film di Franco ,in parte per giustificare il titolo della seconda edizione ( UNA VERGINE TRA I MORTI VIVENTI) , in parte per cavalcare il successo degli zombi degli inizi anni 80, e anche per rendere il film più commerciabile.
VIOLENZA A UNA VERGINE NELLA TERRA DEI MORTI VIVENTI non ha nulla a che fare con tutto questoUltima modifica: 10/09/20 19:27 da Buiomega71 - Provo a fare un attimo il punto, giusto per ricapitolare. Eventuali correzioni sono benvenute.
Del film esistono tre versioni:
1) La nuit des étoiles filantes, approntata nel 1971, ovvero la director´s cut di Franco rimasta inedita (non mi risulta il film sia stato realmente proiettato a Cannes, ma in caso contrario ben vengano le rettifiche), dalla durata di 75 minuti, con scene erotiche ridotte al minimo. Tale versione è emersa grazie all'edizione Redemption.
2) Christina, princesse de l'érotisme, ovvero voluta dal produtore De Nesle: l'edizione originale di Franco priva di due scene (a quanto leggo in giro) e con inserti erotici con Alice Arno mascherata girati da Pierre Quérut. Questa versione è circolata in Francia nel 1973.
3) A Virgin Among the Living Dead, versione approntata nel 1981 che aggiunge inserti zombeschi girati da Rollin ma taglia le scene con la Arno. Sono presenti scene erotiche non presenti nella prima versione e forse nemmeno nella seconda (appena la recupero verifico). Di tale montaggio zombesco circola anche una versione più breve, edita in Germania in vhs (84´).
L'edizione italiana cinematografica, edita nelle sale nel 1978 col titolo I desideri erotici di Christine (metraggio riportato in censura, 80 minuti a 24fps), dovrebbe rifarsi alla seconda edizione.
Le vhs italiane intitolate Una vergine tra i morti viventi (86'37" a 25fps, secondo quanto scrive Buiomega71) e Gli zombi cannibali riprendono invece la terza edizione.
L'edizione dvd edita dalla Enjoy, a giudicare dalla durata (75´), dovrebbe essere invece un mux della prima edizione edita dalla Redemption con l´audio tratto dalla vhs di Una vergine tra i morti viventi. - In dvd per Fright Vision/DigitMovies, disponibile dal 11/12/2023
- Il dvd FRIGHT VISION / DIGIT MOVIES contiene 2 versioni del film
Audio italiano-inglese-francese
Sottotitoli in italiano
Formato video 1.66:1 anamorfico
Extra: Trailer originale, sequenza erotica alternativa
versione UNA VERGINE TRA I MORTI VIVENTI
Durata 1h26m17s:
Versione I DESIDERI EROTICI DI CHRISTINE
Durata 1h15m55s (immagine a 43:42):
Ultima modifica: 27/05/24 07:54 da Zender
