Più che di ossa qui si fa collezione di film e li si inserisce in sceneggiatura come fossero noccioline. Inutile citarli tutti (sarebbero davvero troppi), limitiamoci allora a trarre le conclusioni: IL COLLEZIONISTA DI OSSA concorre seriamente al poco ambito premio di thriller più riciclato di ogni tempo. Philip Noyce, fin dal migliore ORE 10: CALMA PIATTA, sembra piuttosto sopravvalutato: anche qui il film, curatissimo in apparenza, è di una noia mortale e assemblato con idee vecchissime! In quanto thriller dovrebbe possedere, anche in minima parte, qualche momento di tensione. Zero assoluto! Nessun colpo di scena a pagarlo. Dialoghi...Leggi tutto telefonati, con la battutina quando te l'aspetti, le lacrime immancabili... Denzel Washington e la fascinosa Angelina Jolie non sono cattivi attori, tutt’altro, ma qui non riescono a fornire nulla di più di una scialba performance “alimentare”, imprigionati in personaggi odiosi ed entrambi molto vanitosi. Lasciamo poi perdere la credibilità: lei viene mandata allo sbaraglio da lui che la guida dal letto dov’è bloccato (LA FINESTRA SUL CORTILE? Non scherziamo...) e nessuno alla polizia osa intervenire dicendo che forse, se lei muore, non conviene proprio a nessuno. Magari Noyce aveva in mente SEVEN, considerate certe atmosfere, ma Fincher ha talento decisamente superiore. Il finale poi è palesemente tirato via: salta fuori l'assassino, figura che precedentemente sembrava evanescente e mai presente “fisicamente”. Da evitare.
Ennesimo thriller, che tanto va di moda di questi tempi. Non ci sono elementi di originalità, tutto è già visto e la recitazione degli attori è dignitosa ma nulla più; anche la tensione latita notevolmente ma il film proprio da buttare non è perchè comunque è realizzato con professionalità da un onesto mestierante qual'è Philip Noyce. Niente di che ma se si è appassionati al genere un'occhiata la si può anche dare.
Titolo ruffiano (per non dire di peggio) anche in origine - The Bone Collector - che si avvale di un cast suggestivo (Denzel Washington ed Angelina Jolie) quanto il soggetto affrontato. Peccato che il climax sia quello ormai già sfruttato -meglio- in Seven e - peggio - in altre dozzinali pellicole. Peccato, inoltre, che il tutto rimandi alla paranoica moda americana stile CSI con donna psico-investigatrice tanto bona (la Jolie) quanto seccante. Lento, mal gestito sul piano visivo, piatto, come lo schermo di un televisore 4:3 e in B/N. Obliabile.
A parte il bravo Washington - menomato nel corpo ma non nella mente - gli attori non brillano certo per doti recitative; ma anche l'impiego di un cast di qualità non avrebbe probabilmente innalzato il livello di un thriller derivativo e mediocre. Il punto debole è soprattutto la confezione tipicamente televisiva. La trama ricicla, in chiave moderna, l'ultima parte de La finestra sul cortile: lui, paralizzato, dà le istruzioni; lei agisce. Film d'intrattenimento.
Impossibile non cogliere le citazioni da illustri film precedenti tipo La finestra sul cortile (ma anche Seven). Ovviamente, in questo caso, tono e registro sono molto differenti e P. Noyce non è certo Hitchcock. Tuttavia il film si lascia vedere piacevolmente essendo discretamente strutturato e girato con solido professionismo. Momenti di tensione si alternano a fasi più analitiche con sapiente dosaggio dei colpi di scena. Bravi i protagonisti anche se forse troppo "patinati".
Film appena discreto, che cerca di ripetere il successo di Seven senza raggiungerne il livello. La storia non è granché, troppe forzature (le motivazioni dello psicopatico, la lotta finale) e alcune scene di violenza che stonano, ma riesce comunque a tenere desta l'attenzione. Washington e la esordiente Jolie se la cavano abbastanza bene.
Film che ha tratti suscita ilarità, improponibilità, assurdità. Presunta scena di lotta serial killer vs Washington infermo, bloccato su una sedia. Esiste il concetto di impossibilità della cosa in sè? Se veleggiamo su un piano onirico ci sto, altrimenti... Trama banalotta e già vista, spiace per Denzel che si presta a questa boiata. La cosa che meglio ricordo sono le labbra delle deliziosa Jolie e per quanto ci possa pure stare in sè, in questa circostanza non è un buon segno per la pellicola!
Trama deboluccia tutto sommato. Un serial killer compie efferati delitti riproducendo la sequenza e le modalità di un vecchio libro che per l'appunto si intitola "il collezionista di ossa". Un esperto di polizia scientifica paraplegico e una giovane poliziotta sistemano le cose non senza regalarci suspence nel finale. C'è anche posto per i sentimenti, che ridanno gioia di vivere al poliziotto. Interpretazione condizionata dal ruolo per Washington. Jolie graziosa e poco più. Buone le ambientazioni e la fotografia.
"Il collezionista di ossa" appartiene al genere dei thriller psicologici conditi con improvvisi scoppi di violenza, una formula portata al successo dagli ottimi Il silenzio degli innocenti e Se7en e presto copiata in decine di altri film. Purtroppo il film di Noyce non riesce mai a creare tensione né ad impressionare realmente. Angelina Jolie può contare sulla sua magnetica bellezza, mentre Denzel Washington è completamente fuori parte. Phillip Noyce presto sarebbe tornato in Australia verso più rosei risultati.
Visto il bel romanzo di partenza (anche se Deaver ha scritto molto meglio) poteva venirne fuori un thriller tosto al cardiopalma, di quelli che ti inchiodano alla sedia dall'inizo alla fine e invece... e invece ne è uscita la solita solfa che non emoziona per niente e che si perde in inutili citazioni e sterili tecnologismi. Gli si può dare anche un'occhiata ma il cinema fatto di tensione è tutt'altra cosa.
Insomma. Le ambientazioni in cui vengono uccise le vittime non creano molta tensione e tra rimandi hitckockiani (Bruce Willis bloccato a un letto ricorda il protagonista de La finestra sul cortile) il film si trascina senza veri e propri guizzi. Sceneggiatura banalotta. C'e di meglio sul versante thriller.
Dopo tutto non così male. L' unico ma importante inghippo riguarda l'assassino. Infatti giunti alla fine del film non si capisce chi sia e come sia legato al film. Ho dovuto rivederlo una seconda volta... Abbastanza buono anche se per fare di meglio ci vuole certamente di più.
Un thriller che è l'essenza stessa della mediocrità, con una trama televisiva e una messa in scena che annacqua la tensione. Non mancano i soliti macabri indizi e le solite improbabili indagini. E, vista l'assurda scena in cui il detective affronta finalmente l'assassino, più che Il silenzio degli innocenti viene in mente "il casino dei colpevoli". Se proprio siete degli appassionati del genere potete darci un'occhiata, altrimenti vi suggerisco di leggere il libro.
Film dozzinale e citazionistico in molti suoi spunti. La sceneggiatura non brilla e la suspense latita. Eppure Washington dimostra di essere sempre uno dei migliori attori in circolazione. Anche se recita steso in un letto e muovendo un solo dito. Evitabile!
Adattamento del romanzo omonimo di Jeffery Deaver, si associa facilmente alle atmosfere di illustri predecessori, da Il silenzio degli innocenti e Se7en. Pioggia, buio, sporcizie e dettagli macabri per una risoluzione dell'intrigo demandata all'abilità di una Jolie capace di mettere a terra chiunque con un sol sorriso. Washington paralizzato muove più fili che in movimento e la risaputezza globale lascia ben presto spazio alla consapevolezza di aver veduto un buon film di genere puro.
MEMORABILE: L'attacco del ratto nelle fogne, degno di un animal attack moment.
I criptici indizi allegati dal killer alla serie di delitti e il brillante detective della scientifica messo fuori combattimento che adesca un'inesperta quanto abile poliziotta sono tutti a favore della riuscita del film. Purtroppo Noyce non inserisce niente di suo e gli spettatori inizialmente coinvolti si annoiano presto di fronte alla carellata di cadaveri e alle lente sequenze. Neanche il colpo di scena finale, per quanto sorprendente, può considerarsi riuscito. Pessime le ultime scene. Da lodare invece l'interpretazione di Washington.
Considerando la sceneggiatura non originale, il film doveva avere una verve decisamente superiore. La sensazione è che la storia si trascini arrancando tra un delitto e l'altro con la smania di arrivare in qualche modo al colpo di scena finale. Dialoghi banali e molte (forse troppe) similitudini con altri film del genere dimostrano che il regista non è stato in grado di sfruttare una sceneggiatura che meritava molto di più. Scarso.
Difficile non pensare ad altri film cui questo rimanda, tutti però molto migliori, come Seven (i delitti seriali) o come La finestra sul cortile. Il povero Noyce non è Hitchcock e spreca il materiale umano preoccupandosi più della confezione che della sostanza, scimmiottando i telefilm di genere. L'unica nota positiva (manco a dirlo) è lo straordinario Washington nel ruolo di un ex detective tetraplegico, mentre sulla Jolie stenderei un pietosissimo velo sollevando dei dubbi sui suoi (pochi) meriti artistici. Finale banale e risibile.
Criminologo paralizzato a seguito di un incidente dirige le indagini sui delitti di un serial killer al solito fantasioso nel modus operandi. Per farlo, restando nel letto di casa sua, "radioguida" una poliziotta con poca esperienza ma molto fiuto nella ricerca di indizi... Fatta la tara a forzature ed inverosimiglianze, tolti i debiti verso altre pellicole dello stesso genere, rammaricata la scarsa prestazione di buona parte del cast, rilevata la pochezza dello psicopatico e l'eccessiva astruseria del suo piano, cosa resta? Il bel volto di Washington non basta a salvare un film tanto loffio.
MEMORABILE: "Prendi il seghetto e tagliale le mani all'altezza dei polsi!" ma dai...
Seguendo la scia del periodo post Seven, Noyce mette in piedi un thriller godibile ma mai davvero avvincente, con dialoghi a volte ridondanti e troppo lunghi e una certa lunghezza in alcuni passaggi. Comunque il buon cast e alcune scene "forti" tengono svegli, con qualche riuscito colpo di scena ad alzare il tiro nel finale. Washington in ombra rispetto alla Jolie.
Un thriller molto cinematografico, ma nel senso medio del termine; poca verosimiglianza e scarsa cura dei dettagli lasciano spazio a situazioni, personaggi e dialoghi prevedibili e un po’ stereotipati. Deve molto al Seven di Fincher; il clima oscuro e opprimente di una New York funestata da omicidi architettati con meticolosità a cui segue un’analitica ricerca dell’assassino. Per chi si accontenta e non pretende troppo risulterà piacevole e coinvolgente, nonostante le imperfezioni di fondo.
Appassionante thriller, abrenalinico quanto basta per regalare un po' di emozioni. La Jolie è in palla ma il vero dominus resta Washington che, pure inchiodato in un letto, riesce ad accattivarsi le simpatie di tutti con una crescita esponenziale del suo personaggio. Si rimane sulla corda per un bel po' e il dipanarsi della vicenda non lascerà deluso lo spettatore. Nel cast si segnala la bella prova di Queen Latifah.
Solido thriller poliziesco. La ricerca del serial killer da parte dell'espertissimo poliziotto semi paralizzato, Denzel Washington e della giovane e coraggiosa Angelina Jolie è tesa e affannata. Il film è ben costruito, la regia è di pregio e i due protagonisti insieme funzionano. Non c'è tempo per annoiarsi e si arriva alla conclusione di slancio. Merita sicuramente.
Thriller artificioso ma con un discreto ritmo e una serie di efferati delitti sui quali indagano una coppia di agenti speciali: il tetraplegico Rhyme (la mente) e la conturbante Amelia (il braccio). Nonostante se ne stia per quasi tutto il tempo relegato in un letto secondo copione, il più bravo, espressivo e convincente è proprio Washinghton; il resto del cast (Jolie compresa) non lascia il segno. Il movente dei delitti è poco convincente e l'identità del serial killer sorprende in negativo, come l'ultima sequenza che serve solo a soddisfare i cuori romantici.
Ex detective paraplegico è chiamato a indagare su omicidi in serie e dal letto della sua casa dirige poliziotta inesperta. Thriller che non emoziona molto, tenuto in piedi da un Washington bravo a recitare anche solo con gli occhi e dal solito buon apparato tecnico hollywoodiano (regia, fotografia, montaggio). Per il resto non un film da collezionare: qualche momento che vorrebbe essere truculento scade nel ridicolo involontario e la Jolie delude. Finale zuccheroso fuori posto.
A tutti gli effetti un thriller all'americana piuttosto canonico (dinamiche, confezione, super-cast). La durata è abbastanza importante come accade di solito per il genere, ma una minor prolissità avrebbe giovato alle dinamiche. Troviamo sfumature leggerissime verso l'horror e il giallo, e per quanto riguarda il cast possiamo osservare che il ruolo di Denzel Washington di quasi vegetale non è così semplice, mentre la Jolie non è sicuramente ai suoi massimi. Per il resto è vedibile e la soluzione non così prevedibile.
Thriller che strappa la sufficienza per il buon ritmo che non permette di annoiarsi e per un paio di discrete scene. Ma siamo lontani dal gran film. Molte infatti le situazioni poco verosimili, e tante, troppe le forzature di una sceneggiatura che oscilla pericolosamente per tutta la durata, anche se il tonfo non lo fa mai. Si sprecano le citazioni, e Noyce dà l'impressione di avere bisogno di aggrapparsi ad altri film per dare valore al suo. Poco credibile anche il piano creato dall'assassino, eccessivamente complicato. Bravo Denzel Washington. Si può vedere, ma deluderà tanti.
Tratto dall'omonimo romanzo di Jeffery Deaver: ex detective ora tetraplegico aiuta la polizia a rintracciare un serial killer per le strade di New York. Storia di difficile credibilità, per quanto credito si possa dare alla fantasia. Di conseguenza non mancano momenti di una forzatura incredibile. La suspense latita, così come il classico colpo di scena che faccia saltare dalla sedia.
Crime ben condotto da Noyce che si prende il rischio di rendere tetraplegico uno dei più dotati attori action di sempre. Lui la mente, la Jolie il braccio, a caccia di uno spietato serial killer che come da tradizione semina indizi e asporta pezzi. Certo, l'idea dell'investigatore bloccato in una stanza non è nuova, ma la tensione c'è e i processi mentali del protagonista sono affascinanti. La storia scorre piacevolmente, il montaggio funziona, le vittime fanno molto Seven, il finale è forse il punto più debole, ma in giro c'è di peggio.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Sony Pictures:
DATI TECNICI
* Formato video 2,40:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 Dolby Digital: Ceco Polacco Russo
Dolby TrueHD 5.1: Italiano Inglese Tedesco
* Sottotitoli Italiano Inglese Arabo Bulgaro Ceco Croato Danese Ebraico Finlandese Greco Hindi Islandese Norvegese Olandese Polacco Rumeno Sloveno Svedese Tedesco Turco Ungherese Inglese per non udenti
* Extra Commento del regista Philip Noyce
Dietro le quinte
Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Jeffery Deaver, uno dei miei autori preferiti, e presenta alcune differenze rispetto al libro. Ecco le più rilevanti
1) Il personaggio interpretato dalla Jolie si chiama Amelia Donaghy mentre nel libro il suo cognome è Sachs
2) Amelia Donaghy ha i capelli lunghi e castani, Amelia Sachs li ha ricci e rossi e inoltre soffre di artrite (fatto taciuto nel film)
3) Il criminologo Lincoln Rhyme è interpretato da un attore di colore (Denzel Washington) mentre nel libro ha la carnagione bianca.
4) L'assistente di Rhyme è una donna piuttosto corpulenta nel film mentre nel libro è un uomo di nome Tom. Inoltre nel film questo personaggio viene ucciso dal killer, mentre nel libro non muore e anzi tornerà in tutti gli altri libri della serie con protagonisti fissi Rhyme e la Sachs
5) Su questo non ne sono sicurissimo (ho letto il libro anni fa), ma mi pare di ricordare che il killer scoperto da Rhyme nel film è il suo medico personale, nel libro tutt'altra persona
Il nome dell'infermiera di Rhyme interpretata da Queen Latifah è Thelma, un omaggio,tra gli altri,alla Thelma Ritter che interpretava Stella, l'infermiera di L.B."Jeff"Jefferies in" La finestra sul cortile" di Hitchcock?
Il regista del film, Phillip Noyce, fa un breve cameo: è l'uomo intento a sfogliare un volume nella libreria in cui entra Angelina Jolie intorno al minuto 1:31:00. Fonte: Imdb