Che - Guerriglia - Film (2009)

Che - Guerriglia
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Titolo originale: Che: Part Two
Anno: 2009
Genere: biografico (colore)
Note: Seconda parte di un film che ha come prima "Che, l'argentino".
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/05/09 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO
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Puppigallo 3/05/09 00:57 - 5355 commenti

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Vale lo stesso discorso fatto per la prima parte (piuttosto lento, arrancante, anche se girato con mestiere). L'unica differenza è che qui si assiste alla lenta agonia dei guerriglieri, meno motivati e assai poco supportati dai contadini. In più, l'esercito Boliviano è addestrato, a differenza di quello Cubano. Del Toro è sempre bravo, ma questa non è una novità. Per uno come me, piuttosto ignorante sull'argomento, è stato comunque utile e istruttivo, anche se ci vorrebbe un esperto, almeno per sapere se più o meno sia andata così. Comunque, non male.
MEMORABILE: Il Che: "Se vestissimo un elefante da uomo, riusciremmo a far passare anche quello in Bolivia".

Cif 6/05/09 11:56 - 272 commenti

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La seconda parte inizia con il ritorno in campo del Che, dopo l'esperienza di ministro a Cuba. Interamente ambientata in Bolivia, rappresenta un parallelo rispetto alla prima parte dedicata alla rivoluzione cubana (seppur con esito assai più sfortunato). Descrizione della lenta sconfitta dei guerriglieri e del loro simbolo, il Che. Ricostruzione fedele, che evita qualsiasi speculazione su presunti dissidi tra Guevara e Fidel. La guerriglia è infatti sostenuta da Cuba. A tratti lento e un po' lungo. Opera asciutta e commovente. 3 pallini e 1/2.
MEMORABILE: Si chiarisce la dottrina Castro di aiutare gli altri popoli sudamericani oppressi, opposta alla politica USA di sostegno a tutte le dittature militari.

Ilfigo 8/05/09 10:25 - 75 commenti

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Steven Soderbergh non delude nemmeno nel secondo adattamento della storia di Ernesto Che Guevara. Non c'è che dire, anche questo è un capolavoro. Si vede che ognuno del cast si è impegnato alla morte per trasformare questo film in un piccolo gioiello. Complimenti ancora a Del Toro e ovviamente al regista.

Xamini 22/05/09 19:55 - 1265 commenti

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Nonostante il primo film abbia avuto funzione preparatoria al racconto dell'esperienza boliviana, finisce per essere migliore di questo. Che risulta ancora più asciutto, meno retorico (non ci sono le parole all'ONU o l'intervista in voice-over), più stanco, a tono con la parabola discendente di questa figura storica. Nel ricercare questo stile, però, mi dicono che Soderbergh commetta diversi peccati di omissione (specie nel finale) e qualche errore. Imperdonabile, dal momento che cerca di ritagliarsi un tono documentaristico e rischia di spacciarsi per veritiero.
MEMORABILE: L'interpretazione di Benicio del Toro, il momento della cattura (anche se storicamente inesatto), l'inquadratura al momento dello sparo (come sopra).

Enzus79 11/06/10 14:43 - 3026 commenti

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Rivoluzione fallita in Bolivia del Che. Soderbergh rimane sulla stessa linea d'onda del primo, ma forse qui manca qualche cosa: il rapporto fra l'argentino e Fidel doveva essere meglio chiarito, così come alcune cose a La Paz. Comunque è bello da vedere.

Ilcassiere 3/01/10 17:40 - 284 commenti

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Seconda parte della storia di Che Guevara, dall'addio a Cuba per unirsi ad altre rivoluzioni, fino alla sconfitta ed alla morte in Bolivia. La pellicola è ambientata quasi interamente nei luoghi dei guerriglieri; ne descrive le azioni, le motivazioni, le paure e le difficoltà. È così reale da far sentire l'odore del fango. Molto emozionante la scena finale, vissuta attraverso gli occhi del Comandante Guevara, un intenso e straordinariamente somigliante Benicio Del Toro.
MEMORABILE: Il momento finale visto attraverso gli occhi del Che.

Hackett 27/02/10 12:33 - 1868 commenti

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La seconda parte dell’opera di Soderbergh vede Guevara partire per la Bolivia dove troverà la sua tragica fine. Questo film appare più lento e meno ben strutturato del precedente ma rimane comunque interessante e dotato di una maggiore carica introspettiva. Si respira un’aria decadente e disperata che ben rende l’idea del capolinea di un personaggio portato dai suoi ideali allo stremo delle forze e a rimanere sempre più solo. Descritta con sobrietà la fine di un uomo considerato un simbolo. Non era cosa facile.

Tyus23 3/11/10 22:24 - 220 commenti

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Ben girato e ottimamente interpretato da un Del Toro pur meno protagonista, Guerrilla soffre però di un'eccessiva mancanza di ritmo soprattutto nella prima parte. Come nel primo episodio Soderbergh adotta una stile documentaristico in certi momenti efficace (forse l'unico stile possibile) ma che alla lunga affatica lo spettatore. Buone le (poche) musiche e perfette le ambientazioni. Interessante ma riuscito a metà.

Ryo 11/04/11 21:58 - 2169 commenti

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Seconda parte dedicata alla vita di Che guevara, in cui vengono mostrati i suoi ultimi mesi di vita. Il film è ben girato, anche se la storia non scorre veloce e assume uno stile semi-documentaristico. A mio parere la sceneggiatura è molto approssimativa e, per chi è poco informato sulla biografia del "Che", alcune scene possono lasciare dei dubbi. Ottima la scena della morte in stile POW.
MEMORABILE: "Alcuni credono in Dio". "E lei in cosa crede?" "Io credo nell'uomo".

Galbo 1/12/11 05:51 - 12487 commenti

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Stilistamente differente rispetto al primo film, la seconda parte del film di Steven Soderbergh dedicato alla figura di Che Guevara sembra più incentrata sulla figura del protagonista che non sul suo contesto. Nella parte finale della sua vita, i valori del personaggio sembrano emergere più profondamente rispetto alle sovrastrutture e agli archetipi ideologici, sebbene il regista indugi in qualche lungaggine di troppo. Molto riuscita la caratterizzazione ambientale. Ottima la prova di Del Toro.

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Cloack 77 30/08/12 14:32 - 547 commenti

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Soderbergh prosegue il suo percorso o il suo "inseguimento" al Che senza mutare intenzioni, stile, perseguendo un'idea docu-cronachistica del personaggio. Stavolta però il film subisce il racconto, subisce non il fallimento dell'idea ma della resa. La pellicola si anima di fallimento, l'euforia di Cuba precipita, diviene malinconia e chissà, forse, rimpianto, a cui la morte concede la mitizzazione. La distanza dal personaggio diviene impossibile e la soggettiva dell'ultimo respiro annulla tutto l'impianto del film precedente.

Piero68 30/08/13 08:43 - 2964 commenti

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Soderbergh cambia registro e modo di dirigere in questa seconda parte dedicata al Che e sbaglia tutto. Anche perché del primo conferma solo i difetti; il più grosso è la decontestualizzazione rispetto al momento storico e rispetto alle ideologie professate. Insomma un pugno di uomini inseguiti da un esercito evanescente per le impervie terre boliviane è il massimo che il film possa offrire. Nessun momento di pathos, nessun tipo di caratterizzazione e soprattutto nessuna sceneggiatura. Ossessivamente noioso ha negli ultimi minuti l'unico guizzo.
MEMORABILE: La morte attraverso gli occhi del Che.

Magi94 13/07/17 00:22 - 971 commenti

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Un buon film e, a differenza di molti, lo preferisco al primo episodio. E' vero che il ritmo è più lento e mancano le scene d'azione, ma si evita l'approccio un po' "fighetto" sui rivoluzionari che tanto mi aveva infastidito. Soderbergh è didascalico ma non noioso. Purtroppo tratta il finale in modo superficiale, non ricostruisce la vicenda come è realmente andata e non approfondisce il motivo politico dell'esecuzione di Guevara: la CIA (qui assente) avrebbe preferito tenere in vita il Che e l'ordine di morte fu dato solo dal governo boliviano.

Thedude94 1/11/21 20:08 - 1113 commenti

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Seconda parte del film dedicato al Che, leggermente più deludente della prima ma che comunque mantiene alto il livello di qualità dell'opera intera grazie a una regia e una fotografia eccellenti. Rimane l'ottima performance di Del Toro, che qui vive profondamente di emozioni forti e sembra rappresentare un Guevara ormai tendente alla fine di una vita vissuta sempre al massimo. Alcune scene però sembrano essere ridondanti, poiché sono molto simili a quelle viste nella prima parte (d'altronde lo schema della guerriglia e della rivoluzione quella è). Una conclusione non male.

Giùan 14/08/22 15:52 - 4727 commenti

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Sorta di "negativo" de L'argentino, laddove l'aura iconica del Che si stagliava dentro il racconto in levare del film (irrorato però dall'apoteosi di strategia e partecipazione popolare della revolucion). Qui prevale definitivamente invece la solitudine "cristologica" del guerrigliero che letteralmente si batte per una causa persa, accompagnato da un alito di morte che si fa sempre più soffocante. Il taglio registico di Soderbergh permette così una riflessione politica disadorna ma non banale sui prodromi rivoluzionari e la narrazione di un essere per la morte mitico ma umanissimo.

Bubobubo 3/10/22 01:50 - 1847 commenti

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Parte seconda: la caduta agli inferi. Lasciato il governo in mano all'amico antagonista di sempre Fidel, il Che vuole esportare la rivoluzione, ma né il Congo, né tantomeno la Bolivia sono Cuba. Non compreso dai contadini, accerchiato dalle ben addestrate milizie di Ortuño, incapace di frenare il malcontento delle proprie truppe. Sebbene spesso faticoso e a tratti didascalico, il film di Soderbergh cattura però alla perfezione il clima funesto che aleggia sugli ultimi giorni del Che.
MEMORABILE: Agguato fatale sul Rio Grande, l'inizio della fine per il battaglione di guerriglieri del Che.

Anthonyvm 17/04/23 17:27 - 5987 commenti

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Se nella prima parte si riusciva a cogliere, fra le citazioni guevariane e piccoli assaggi del rapporto fra Ernesto e l'opinione pubblica, una sana forma di biografismo filmico, comunque adombrato dalla dimensione documentaristica, la seconda s'immerge completamente nel realismo frammentario da reportage. Soderbergh spinge all'eccesso il distacco emotivo dai fatti, accentuando forse opportunamente la desacralizzante fase di declino del "Che", ma riducendo quasi a zero la presa sul pubblico. Solo l'ultimo atto, con la cattura di Del Toro, ridesta l'attenzione. Ben fatto, ma distante.
MEMORABILE: La lettera letta da Castro; Il cambio di identità con tanto di travestimento; Il dialogo in privato fra Guevara prigioniero e il soldato boliviano.
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  • Discussione Puppigallo • 27/05/09 15:22
    Scrivano - 506 interventi
    Grazie mille per i tituli, pardon, titoli; per un attimo mi sono Mourinizzato, ma è passato subito.
  • Discussione Puma • 27/05/09 15:48
    Galoppino - 17 interventi
    Abbandonata dal Partito Comunista Boliviano, la guerriglia non sorretta dai contadini come avvenne a Cuba andò inesorabilmente incontro ad un triste destino.
    L'esercito boliviano fu abilmente addestrato dall'esercito americano in tecniche anti-guerriglie usate nello stesso momento in Vietnam
    dopo la delazione dei contadini e di Ciro Bustos (come narra la storia), l'esercito ribelle che a quel punto decise di separarsi in due distinte colonne non fu più in grado di ricompattarsi rendendo gli ultimi mesi un vano tentativo di riunirsi dopo aver riportato alcune vittorie negli sporadici scontri con l'esercito regolare sempre più numeroso e voglioso di vittoria.
    Gli ultimi giorni come citato anche nel Diario del Che in Bolivia furono un disperato girovagare in cerca di viveri che sfociò poi nella cattura dei pochi guerriglieri rimasti tra cui il Comandante che fu fucilato il giorno dopo...
    L'aspetto romantico della vita del Che è la sua irrequietezza intellettiva e comportamentale che lo porto tutta l'esistenza alla ricerca dell'avventura.

    Se non fosse morto in Bolivia sicuramente sarebbe ripartito per un' altra meta forse ancor più rischiosa e pericolosa....
    La storia lo ha lasciato Ribelle-Guerrigliero-Giovane e Bello per sempre, cercava questo?Io non credo, sicuramente non avrebbe gradito la sua immagine su accendini, tazze e gadget vari ma talvolta ciò che non può la vita lo può fare il Business.
    Il Puma
    Ultima modifica: 27/05/09 23:53 da Puma
  • Discussione Puppigallo • 27/05/09 22:48
    Scrivano - 506 interventi
    Giù il cappello.
  • Discussione Tarabas • 28/05/09 11:09
    Segretario - 2069 interventi
    Peccato che, immagino, la politica sia bandita dalle discussioni, sennò forse si dovrebbe fare qualche precisazione sulle posizioni di Guevara in merito al diritto di opinione, senza fare santini improbabili e a(nti)storici.
  • Discussione Zender • 28/05/09 15:35
    Capo scrivano - 48216 interventi
    Tutto sta a come si scrive, caro Tarabas. Siamo in discussione generale e qualche divagazione è ammissibile. L'importante è cercare di non essere offensivi nei confronti di nessuno e non prendersela se poi nessuno accetta il dialogo sul tema. L'unico segreto è sempre nel come si apre il dialogo, perché quando si toccano tasti come la politica (o Argento, com'è noto) c'è sempre qualcuno che poi si sente in dovere di alzare i toni della discussione e il rischio è di finire in gazzarra.
  • Discussione Puma • 28/05/09 16:52
    Galoppino - 17 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    Peccato che, immagino, la politica sia bandita dalle discussioni, sennò forse si dovrebbe fare qualche precisazione sulle posizioni di Guevara in merito al diritto di opinione, senza fare santini improbabili e a(nti)storici.
    Non ho nessuna intenzione di polemizzare o creare un clima poco simpatico, ognuno la verità va a cercarla dove meglio crede e come meglio vuole interpretarla.
    Io ho la mia idea e non giudico la tua in nessun modo anche e solo per il fatto che le conversazioni debbono tenersi uno di fronte all'altro.
    Le libertà di opinione, pensiero, stampa e associazione ecc. andrebbero analizzate dettagliatamente in qualunque momento storico.
    Un dato di fatto può essere che Guevara non approvando più nella sua totalità il Castrismo decise di tentare l'avventura Boliviana.
    In vita mia non ho mai messo piede in chiesa figuriamoci se ho intenzione di creare santini.
    Il Puma
    Ultima modifica: 29/05/09 03:51 da Zender
  • Discussione Cif • 28/05/09 19:52
    Galoppino - 17 interventi
    Puma ebbe a dire:
    Tarabas ha detto:

    Un dato di fatto può essere che Guevara non approvando più nella sua totalità il Castrismo decise di tentare l'avventura Boliviana.
    Il Puma



    In realtà questa idea di una contrapposizione tra il Che e Fidel, come dicevo anche nel commento, è una vulgata che si è cercato di veicolare per creare una contrapposizione tra la figura del guerrigliero idealista del Che, quasi riabilitato dalle destre liberali (che pure lo hanno fatto uccidere!), accentandolo come prodotto di merchandising di successo planetario, a quella di Fidel, dipinto quasi come uno che tradì la rivoluzione per fare il capo di Stato. Peccato che, anche nel film si vede bene, la guerriglia e la rivoluzione "esportata" dal Che in tutto il Sud America godesse dell'appoggio e della copertura politica economica ed organizzativa di Cuba e di Fidel (senza avere, ad es. lo stesso appoggio da parte del'URSS, ragione che determina l'indifferenza, nelle migliori ipotesi, dei partiti comunisti locali all'azione del Che).
    E' un elemento di riflessione politico, ma anche ormai storiografico, e soprattuto centra un elemento a mio avviso molto importante del film, ovvero l'avver rifuggito ogni ricostruzione di comodo o ideologica, per rimanere aderente ai fatti nudi e crudi. Un film nudo sui nudi fatti, questa è la chiave di lettura di Soderbergh.
  • Discussione Puma • 28/05/09 21:10
    Galoppino - 17 interventi
    Ed allora perchè nessuno ha mosso un dito per andarlo a riprendere dalla Bolivia non veniamo a raccontarci la storia che erano sconosciute le coordinate per un eventuale recupero, la storia ha fatto il suo corso il ritorno a Cuba sarebbe stato difficile sia per il Che che per Fidel Castro, si è lasciato al suo destino forse cercato da Guevara stesso che è noto aveva simpatie più verso la Cina rispetto all'URSS. Il Film di Soderbergh mi ha deluso perchè non da nessuno spunto di riflessione ma ciò accade sempre quando leggi un libro e poi vedi dello stesso la trasposizione cinematografica sono stato vittima di questo luogo comune.
    Il Puma
  • Discussione Tarabas • 29/05/09 10:05
    Segretario - 2069 interventi
    Puma ebbe a dire:
    Le libertà di opinione, pensiero, stampa e associazione ecc. andrebbero analizzate dettagliatamente in qualunque momento storico.


    Mah, si parla degli anni 60, non del 1400.
    E comunque, per vedere quanto un uomo creda nella liberta, basta dargli il potere di amministrarla. Nel caso di Cuba, direi che gli esiti siano evidenti a chiunque abbia occhi per vedere.
    Quanto ai santini, non servono necessariamente le chiese e anche di questo le prove abbondano.
  • Discussione Puma • 29/05/09 12:21
    Galoppino - 17 interventi
    Per TARABAS
    E' indubbio che abbiamo opinioni divergenti, io ho espresso la mia all'inizio e tu la tua.
    Se poi la tua intenzione è quella di aprire un dibattito di storia moderna e contemporanea ben venga, ma io credo sia più opportuno lasciar perdere, è forse più produttivo parlare di cinema che di politica e poi te l'ho già detto il film di Sodemberg non mi è piaciuto.
    Ciao Tarabas