Sesso, bugie e videotape - Film (1989)

Sesso, bugie e videotape
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Sex, lies & videotape
Anno: 1989
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Sesso bugie e videotape" o "Sex, Lies, and Videotape". Palma d'oro a Cannes.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

(BABY VINTAGE COLLECTION) Forse gli eccessivi riconoscimenti tributati dalla giuria di Cannes parranno ingiustificati, certo è che SEX, LIES AND VIDEOTAPE resta comunque un film originale, non foss'altro che per il particolare uso della colonna sonora e per la capacità del regista nel rendere veramente l'idea degli effetti negativi che può avere una semplice cinepresa sulla società, se usata in maniera “impropria”. Si avverte durante tutta la proiezione un clima di malcelata tensione, di trepidante attesa per le imprevedibili azioni del pacato operatore Graham (James Spader), a prima vista inoffensivo individuo incapace di mentire e afflitto da profondi...Leggi tutto complessi sessuali, custode in realtà di scottanti verità e padrone di un gran numero di confessioni sessuali registrate col suo “terzo occhio”. L’intera vicenda non appare sempre limpida e il confuso monologo finale del protagonista pare non chiarire del tutto il suo complesso “modus vivendi”. James Spader ottiene a Cannes il premio per la migliore interpretazione maschile, ma in realtà non è il solo a fornire una convincente prova recitativa. A dispetto di un soggetto davvero povero, benché affascinante, troviamo infatti una sceneggiatura spigliata e ben architettata che coinvolge lo spettatore al punto di renderlo quasi partecipe delle disavventure del povero John (Peter Gallagher), diviso tra l'amore per la moglie e le voglie per la cognata. Addirittura in alcuni momenti si respira un'atmosfera quasi hitchcockiana, carica di tensione, che culmina nella sequenza in cui la bella Ann (Andie MacDowell) chiede a John di confessarle il suo adulterio. E’ un film che si basa esclusivamente sui dialoghi, tralasciando forse troppo l'approfondimento del plot.

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LEX 4/02/07 19:00 - 49 commenti

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L'ho trovato originale e con quella giusta dose di "marcio" che mi affascina spesso nei film. Mi sono ricreduto su Spader (Grem) che offre un'ottima interpretazione e un personaggio misterioso, affascinante. La colonna sonora è ambigua (come il resto del film) e capace di sottolineare le incertezze e i dubbi dei protagonisti. E' un film curioso: le confessioni registrate su videocassetta hanno sempre un fascino "tetro"... come di qualcosa che non si vuole far sapere ma di cui si lascia traccia.

Cotola 27/12/07 18:46 - 9043 commenti

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Un film molto sopravvalutato ad opera di uno dei registi più sopravvalutati, a mio avviso, degli ultimi venti anni. Non che sia brutto, ma certamente non merita la fama che ha. Quel che irrita poi è l’atteggiamento di Soderbergh che, pur essendo alla sua prima opera, si atteggia già a maestro ed autore consumato pur avendo in realtà ben poche cose da dire come dimostreranno anche le sue opere future. Ottimo il cast tra cui spicca un bravissimo James Spader.

Alex1988 28/07/17 18:39 - 728 commenti

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Al suo esordio in un lungometraggio, Steven Soderbergh dimostra già buone capacità registiche, seppure il plot abbia richiesto un'impostazione quasi teatrale essendo ambientato quasi tutto in interni. L'accoglienza al festival di Cannes fu calorosa (ben tre premi vinti), ma una volta visto, in realtà, non lascia particolarmente esterrefatti, anche se l'operazione, tutto sommato, può essere considerata riuscita.

Homesick 11/03/08 10:11 - 5737 commenti

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Non male, ma senz’altro sopravvalutato. L’opera prima di Soderbergh si sofferma sulle problematiche sessuali – impotenza, frigidità, adulterio, ninfomania - di quattro individui, scegliendo un approccio prevalentemente dialogico ed ellittico ed evitando saggiamente la volgarità. La sceneggiatura scorre rapida e fluida, ma il finale sembra troppo affrettato e semplicistico. Molto brava la doppia coppia di protagonisti: l’efebico ed enigmatico Spader, la lubrica San Giacomo, la riflessiva McDowell, il freddo Gallager.

Rebis 31/07/08 11:05 - 2337 commenti

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Un uso efficace del montaggio incrociato, dialoghi "nature", grandangoli sparati nelle stanze, suggestioni voyeur e atmosfere lacustri da affondo psicologico, segnano l'ingresso di Soderbergh al cinema: la sua radiografia dello smarrimento anni '80 dice molto meno di quanto possa sembrare e spesso rasenta il mero narcisismo, ma il menage a quattro ha una singolare e perturbante verosimiglianza che riesce a trascinare al fondo - non troppo prevedibile e invero semplicista - del racconto. Eccellente il cast. All'epoca sopravvalutato, oggi godibile e rivalutabile.

Galbo 26/11/08 19:27 - 12392 commenti

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Accolta dalla grande considerazione della critica, l'opera prima di Steven Soderbergh appare a distanza di anni come una commedia piuttosto riuscita (non un capolavoro tuttavia) che partendo da una sceneggiatura molto ben scritta, punta tutto sui dialoghi incentrati intorno al sesso ma che astutamente evitano la facile volgarità. Buono il cast con un ottimo James Spader.

Pigro 12/02/09 09:49 - 9666 commenti

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Una coppia in crisi, un ospite che spezza le ipocrisie, e le confessioni di fronte a una videocamera. Buon esordio di Soderbergh, che infilza il coltello nella piaga della consunzione dei rapporti sentimentali e sessuali, ma soprattutto dell'incapacità a comunicare a livello personale e affettivo. Tema non nuovo, ma che qui è trattato con spigliatezza e acume, anche per l'inserimento della telecamera come grimaldello per far saltare le convenienze sociali e il quieto vivere. Interessante.

Stefania 31/10/10 23:45 - 1599 commenti

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La cosa migliore che può accadere ad un triangolo è diventare un quadrato: perciò, alla frigida Ann, alla ninfomane Cynthia e al fedifrago John si aggiunge Graham, visitatore misterioso, la cui impotenza è compensata dal possesso di un "terzo occhio": la telecamera. Film esemplificativo degli anni ottanta, decennio in cui il sesso, ammantato di glamour, sembrava essere causa e compensazione di ogni inadeguatezza e nevrosi. Ottimi dialoghi, talvolta cristallini, talvolta insinceri, perciò sempre realistici, che dicono qualcosa di vero sul sesso, sulla sua ambigua e irresistibile forza.

Mickes2 16/02/11 10:55 - 1670 commenti

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Primo film del regista, per me. Scrive, dirige e monta questa pellicola che trova nei dialoghi e nei rapporti tra persone il suo apice. Che dire, buon lavoro come esordio. Film particolare perché, se si riesce ad entrare molto in empatia coi personaggi, potrebbe diventare un filmone (per lo meno soggettivamente). La pellicola nel complesso è ben strutturata, la sceneggiatura non è banale e/o scontata.

Coyote 25/09/11 20:10 - 185 commenti

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Un buon esordio per Soderbergh, con un film che cattura l'attenzione già a partire dal titolo. Interessante la presentazione di un uomo che guarda la vita dallo schermo invece di viverla direttamente. Bravi gli attori, anche se i personaggi paiono un po' troppo squadrati, in particolare Cynthia, sorella della protagonista, la meno convincente del gruppo.

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Bizzu 4/12/13 00:05 - 217 commenti

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A dispetto del titolo, di sesso non se ne vede. Ma se ne parla e pure tanto, per tutta la durata del film. Per un'ora siamo imprigionati dentro una specie di amplesso controllato; sembra che debbano arrivare scene di sesso ma non ci sono, si sente odore di "giallo", ricatti, un delitto dettato dalla passione magari, ma non si assiste a niente di tutto questo. Solo nell'ultima mezz'ora il regista svela la sua mano e pur non facendo poker riesce a convincere.

Lucius 13/02/14 10:49 - 3015 commenti

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L'esordio di Soderbergh è un film che colpisce per i dialoghi brillanti, che evitano i cliché favoriti dal titolo e per la musica trascendentale. Al centro della storia quattro personaggi con problematiche sessuali di vario genere che affrontano, in maniera implicita, il pianeta sesso. Il budget del film è spalmato equamente tra riprese video di indubbio valore stilistico e primi piani. Il sesso come un cubo di Rubik, in cui non sempre i tasselli trovano il giusto incastro in un cinema analitico dove i preamboli valgono più di mille orgasmi.

Buiomega71 31/05/14 11:48 - 2910 commenti

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Quando lo vidi la prima volta, lo detestai. Rivedendolo mi conquistò; ne apprezzai la regia, le interpretazioni, l'atmosfera e le vicende erotico (molto poco)/sentimentali (molto) dei protagonisti. Spader con la mania di filmare, tra le fisse alla Occhio che uccide e Cannibal holocaust, le confessioni sessuali e non altrui. A tutt'oggi resta il miglior film di Soderbergh (insieme a Traffic e a Bubble), anche se un tantino compiaciuto e snob. Eccessiva la palma d'oro, ma resta un impietoso spaccato dei giovani in crisi alla fine degli anni 80. Profilmico.
MEMORABILE: Tutte le confessioni (a volte impietose) dei protagonisti davanti alla telecamera di Spader; La sensualità dirompente e travolgente della San Giacomo.

Enzus79 21/09/14 09:43 - 2895 commenti

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Notevole commedia e notevole esordio per Steven Soderbergh. Film che si basa principalmente sui dialoghi che devo dire sono scritti intelligentemente. Un cast abbastanza buono con Andie MacDowell e James Spader che la fanno da padroni. Buona anche la colonna sonora.

Paulaster 22/03/15 17:08 - 4417 commenti

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Trattazione anomala del tema sesso per dare attenzione solo al desiderio, al pensiero che conduce alla voglia di farlo e che nel contempo soddisfa come un amplesso. Le scene dei tapes inchiodano alla visione perché scavano senza dar morbosità, fan sentire nudi e pongono interrogativi sulla natura umana e le sue devianze. Questa è la parte migliore di Soderbergh, che poi diventa accademico. Nota per la Di Giacomo che dà la spinta ad affrontare il tema. La falsità invece è trattata in superficie.

Daniela 23/02/16 16:50 - 12660 commenti

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Non da tutti beccare la palma d'oro e un nugolo di altri onori al lungometraggio d'esordio. La storia: lui, lei, l'altra (sorella di lei che va a letto con lui), l'altro (amico di lui che seduce lei utilizzando il registratore invece del pistolino). Il tutto cucinato da film impegnato, fra dialoghi sospesi ed ambasce esistenziali: palloso ma elegante, tanto da far pensare a S. come un giovane e promettente talento. Rivisto col senno di poi: sopravvalutato il film e anche il regista, dato che S. ha girato nel quarto di secolo successivo qualche discreta pellicola ma anche boiate pazzesche.

Faggi 24/04/18 15:27 - 1549 commenti

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Il Cupido di Steven Soderbergh ha le sue trovate e le sue invenzioni, i suoi capricci imbevuti di estenuazione ottantiana e qualche sparuta controindicazione (o detrito d'epoca). E poi gode di sfacciataggine nel raccontarsi tra intelletto e istinto; sotto il controllo di una regia pulita, sensibile, con idee chiare e qualche impennata di originalità. L'oggetto non fa cadere in deliquio da capolavoro assoluto ma resiste alle intemperie degli anni; e funziona ancora come speculazione sulle trame del putto alato (demone) di cui sopra.
MEMORABILE: Le sessioni di registrazione con la videocamera.

Ginestra 7/08/19 23:44 - 53 commenti

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Il binomio amore/sesso sviscerato con originalità e grazia. Rappresenta bene le angosce della generazione della libertà sessuale prima di internet. C'è qualche momento di realtà virtuale reso molto umano dai caratteri ben delineati dei due bellissimi protagonisti, sensuali come due statue greche ma con un'anima e un cuore. Alla fine l'amore vince sul sesso.

Lou 19/10/20 18:37 - 1121 commenti

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Debutto col botto per Soderbergh, che vince la Palma d'Oro a Cannes realizzando un film che sa distinguersi nel trattare le problematiche sessuali e sentimentali in modo originale. Certamente è un film furbo, che sa combinare abilmente le armi della morbosità e dell'analisi intellettuale usando l'escamotage delle confessioni registrate in videocassetta, però la storia è accattivante e il cast più che adeguato.

Medusa 26/01/22 17:02 - 33 commenti

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Sia Ann che Graham hanno quel mix di innocenza e sensualità che li rende perfetti nei loro ruoli. Frustrazione, spregiudicatezza e tradimento connessi al mondo della sessualità e all'inevitabile modo diverso di rapportarsi ad essa proprio di uomini e donne. Che possono incontrarsi nella complicità della menzogna o di una solitudine tormentata. Film riuscito e originale nel mostrarci il cambiamento dei vari ruoli che sfugge di mano proprio a chi pensava di essere più forte. Non è un inno all'amore ma alla sincerità, sottolineato da musiche enigmatiche e appropriate.

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  • Homevideo Gestarsh99 • 10/10/11 13:18
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Sony Pictures:



    DATI TECNICI

    * Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio Dolby TrueHD 5.1: Italiano Inglese Spagnolo
    * Sottotitoli Italiano Inglese Spagnolo Portoghese
    * Extra Commento dello sceneggiatore/regista Steven Sodebergh e di Neil LaBute
    Riunione dopo 20 anni al Sundance Film Festival
    Scena eliminata con il commento di Steven Sodebergh
    Steven Sodebergh parla del trailer
    Steven Sodebergh parla di Sesso, bugie e videotape
    Trailer vari
  • Discussione Buiomega71 • 14/02/14 19:25
    Consigliere - 25998 interventi
    La prima volta che lo vidi (in prima visione su Raitre) lo detestai...

    Anni dopo acquistai la vhs allegata all'Unità per la serie AMERICANA, e me ne innamorai perdutamente...

    Strani scherzi della seconda visione (forse), ma a oggi lo reputo ancora il capolavoro di Soderbergh.
  • Discussione Lucius • 14/02/14 19:33
    Scrivano - 9051 interventi
    Si, è un film che richiede una certa maturità cinefila per essere apprezzato appieno...:)
  • Curiosità Zender • 7/01/15 18:22
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Dalla mediocre collezione cartacea Zender il flanetto di Tv sorrisi e canzoni relativo alla prima tv del 3 novembre 1991:

  • Curiosità Zender • 9/05/15 17:41
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione Raremirko • 10/07/18 23:18
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Visto ieri per la prima volta; carino e il regista farà di meglio e farà di peggio (ma comunque si tratta di un buon esordio).


    Il cast è indicato e affiatato e, ancora una volta, si riflette sul ruolo che l'impiego del mezzo filmico, la telecamera in tal caso, può avere nei rapporti interpersonali.


    Un film intellettuale e ricercato, intelligente nell'evitare volgarità, nobilitato dalle musiche di Cliff Martinez.