il Davinotti

Sviluppatore di videogiochi rincontra un ex-commilitone che anni prima gli aveva salvato la vita; volendo sdebitarsi, gli offre ospitalità e lavoro, ma il suo eroe nasconde molti segreti. Thriller d'impostazione televisiva diretto con professionalità dall'hellraiseriano Randel, che pur non riuscendo a rammendare uno script troppo spesso monotono e assai claudicante nella descrizione dei rapporti interpersonali (specie per quanto concerne i "buoni" della situazione), centra diverse sequenze tensive e mette insieme un finale rendentivo inaspettatamente azzeccato. Modesto ma passabile.

La casa produttrice più longeva del cinema italiano propone un'antologia dei suoi successi (ma anche qualche pellicola meno nota), sottolineando le sue origini partenopee (soprattutto nelle scelte musicali). Il materiale è ottimo e il divertimento non manca; peccato per l'attualizzazione richiesta a Renato Pozzetto, che mostra chiaramente la sua inferiorità rispetto agli estratti dei film di repertorio.

Film spensierato come il suo protagonista: Boldi è perfetto come eterno bambinone che non vuol crescere, ben supportato da un cast di contorno simpatico e ben funzionale. La confezione trasuda anni Novanta da ogni poro, tra segmenti videoclippari e hit dance del periodo, ed è piacevole farsi trascinare nostalgicamente in quel periodo da una pellicola "verace" come questa. Qualche sciocchezza non manca, come ovvio, ma se si è disposti a vedere il film con le giuste pretese si passeranno novanta minuti leggeri e distensivi. Più omogeneo di Jack, meno perfetto di Da grande. Buono.

Se ci si dimentica che c'è un film originale che fece epoca per l'innovazione e l'interpretazione, questo reboot non è affatto male e Liam Neeson riesce a reggere il confronto con il suo predecessore e a farci tuffare nel mondo assurdo di una storia tanto improbabile quanto scoppiettante e divertente. I nonsense che erano alla base dell'operazione non sono invecchiati e il film risulta comunque divertente.