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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Pregi e difetti del regista greco non cambiano di una virgola, quindi a chi piaceva piacerà e viceversa. Siamo nel solito tempo senza tempo, nulla che possa agganciarsi a un contesto reale di oggi o futuro. In un albergo sul lago che potrebbe essere ovunque vengono accolti i “single”, i quali hanno 45 giorni di tempo per trovare la loro anima gemella: se non ce la fanno finiscono trasformati nell'animale che hanno indicato come preferito al loro arrivo. David (un ingrassato Farrell) sceglie l'aragosta e intanto il titolo va a posto. Le avventure in albergo proseguono stancamente, tra architetture gelide e dialoghi minimali, ospiti disgraziati spediti nella transformation room...Leggi tutto ad animalizzarsi e rapporti tutti da inventare. Dal momento che David qualcuna adatta a lui non la trova scappa nel bosco, dove vive una comunità di single ribelli (guidata da Léa Seydoux) che vive secondo regole diverse da quelle dell'albergo ma altrettanto rigide. Assurde quelle assurde queste, come si può immaginare. Perché in fondo il gioco di Lanthimos sta tutto nello stupire lambendo i territori del grottesco, nel colpire l'immaginazione attraverso azioni impensabili e reazioni conseguentemente ancor meno logiche. Viene però da dire troppo facile, perché all'origine non sembra esserci un disegno vero ma solo un paio di idee che contaminano tutto allargandosi in un oceano di bizzarrie fini a se stesse, in cui la presunta analisi della società si riduce a qualche idea presa dalla vecchia fantascienza e riadattata a uno stile che poi, stilisticamente, non trova certo una tecnica straordinaria a sorreggerlo. Un impianto filosofico allegorico ben poco ficcante, spalmato lungo un arco di quasi due ore in cui l'azione rallenta fin quasi a fermarsi, con tappe all'esterno nella seconda parte in cui la normalizzazione (si fa per dire) abbandona le ambizioni apocalittiche intuibili nell'albergo per provare ad umanizzare almeno un rapporto, quello tra David e la ragazza conosciuta nel bosco. Il sesso è come sempre in Lanthimos terribilmente asettico e freddo, semplicemente meccanico nonché programmaticamente insolito nella sua attuazione (qui ripetuti strusciamenti della donna che siede vestita sul pube dell'uomo). Il regista sa come incuriosire, certamente, ma poi se ne frega di portare a compimento le sue suggestioni piazzandoti d'emblée la schermata nera di fine corsa. Un cinema senza tempo né spazio, di poche parole, pochi sguardi (quei pochi vuoti) e contenuti stantii tirati a lucido per proseguire un discorso che - comunque venga declinato - qualcuno capace di apprezzarlo lo trova sempre. A volte basta allontanarsi dai canoni per trovare estimatori. Se però questa è la diversità, come minimo somiglia sempre a se stessa.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/10/15 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 30/11/17
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Cotola 16/10/15 23:32 - 9055 commenti

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Fortunatamente Lanthimos è rimasto fedele a se stesso e non si è americanizzato. Merito di uno script che, come nelle altre opere del greco, sa essere allo stesso tempo spiazzante, disturbante e profondamente angosciante. Qui dà vita ad una delle distopie più bizzarre del mondo in celluloide che nella prima parte è più originale, mentre nella seconda diventa leggermente più consueta, ma non troppo. Eppure le due parti sono, per certi versi, speculari ed utili a rappresentare un'umanità ormai quasi completamente gelida. Non mancano richiami ad altri sue opere. Notevole.

Xamini 23/10/15 00:31 - 1254 commenti

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Opera anaffettiva dal capo alla coda, questo The lobster attraverso una visione distopica mette in scena in un'analisi spietata il teatrino delle relazioni umane. Il focus è su quelle affettive, portate da un lato all'estremo della necessità quale mattonella fondamentale della società umana, dall'altro messe al bando per una vocazione alla ricerca della solitudine. Le due realtà si scontrano, ribaltano i propri predomini sino alla disperazione di un anelito di umanità finale che resta un punto di domanda. Freddo dai sentimenti ai colori, disturbante, malato. Da vedere.

Rebis 28/10/15 10:43 - 2338 commenti

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Fuori dal regime di austerità economica, il cinema di Lanthimos acquista smalto visivo, si concede il lusso di star internazionali, ma non perde un grammo del suo nichilismo caustico e misantropico. Dal monopolio esercitato dall'istituzione familiare sull'individuo alle coercizioni sociali sulla vita di coppia, l'apparato filosofico resta preponderante e il fiume carsico della violenza torna a riaffiorare con lancinante, inattesa forza epifanica. Distopia a misura di veridicità: si ghigna contemplando il male minore, mentre l'angoscia si stratifica alle nostre spalle senza trovare catarsi.

Lou 22/11/15 00:14 - 1121 commenti

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Lo spunto di partenza è curioso: la clinica dove i single devono trovare l'anima gemella, pena essere trasformati in animali. Da qui però discendono stranezze e deviazioni di vario tipo, con corollario di comportamenti violenti, psicotici o semplicemente assurdi, di cui si stenta a comprendere il significato ultimo. La miseria delle relazioni umane? L'impossibilità di trovare pace e felicità sia da soli che in coppia? L'articolata sceneggiatura si presta alle più varie interpretazioni, ma forse non vale la pena farsi troppe domande.

Saintgifts 3/12/15 00:25 - 4098 commenti

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Per metà del film (la migliore) Lanthimos ci propone un modello di società futura ma che fa riflettere su quella attuale, dove non è possibile rimanere single, o solitari, pena essere trasformati in un animale a scelta (evviva la libertà). Parte che si segue facilmente, interessante per la descrizione delle diverse regole imposte da un non meglio definito ente o governo (di destra, si presume). Non può mancare chi si ribella a tutto ciò, ma con altrettante regole punitive (come dire dalla padella alla brace). Guarda caso l'amore fa capolino.
MEMORABILE: Le false affinità, messe in atto dai maschi, per "catturare" l'anima gemella.

Kinodrop 4/12/15 21:14 - 2957 commenti

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Un ipotetico futuro in cui i single vengono ostracizzati; il soggetto poteva incuriosire, ma da subito si percepisce l’inadeguatezza dell'insieme; uno scenario che oscilla tra il raccapricciante e il risibile e che lascia molto perplessi. In più, infastidisce la forzata freddezza della recitazione (nonostante il livello del cast) e la scenografia che rimandano a una certa Nouvelle Vague, quella più ostica, dove il nesso tra le azioni resta spesso un mistero. Un’opera elitaria più interessata a esprimere l'ego del regista, che a comunicare col pubblico.
MEMORABILE: La pseudo clinica per single; Il gruppo dei "resistenti" tra foresta e shopping in città.

Deepred89 13/12/15 17:06 - 3709 commenti

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Fanta-grottesco pesante e indigesto formato indie coi soldi, ravvivato da qualche idea originale e da alcune godibili sterzate ciniche. Il classico film che si segue piacevolmente per la semplice curiosità di vedere dove voglia andare a parare (con inevitabile delusione), con qualche bel momento e una prima parte scenograficamente stuzzicante, ma dall'anima imbolsita almeno quanto lo sguardo di Farrell e dunque alla lunga stancante. Notevole il cast di contorno, mentre gli amoreggiamenti dai genitori della Seydoux sono un bel momento trash.

Capannelle 22/12/15 00:12 - 4412 commenti

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Gradevole e anche stimolante il primo tempo, fiacco e deludente il secondo. Va detto che il regista greco qualche sorpresa, bella o brutta, te la riserva sempre, ma qui il tutto si affastella su se stesso e diventa sempre più pesante e noioso lasciando il precedente lavoro Dogtooth come un lontano ricordo. Gustosi alcuni quadretti e usanze dell'hotel, come anche i solitari che si concedono all'ascolto della musica.

Manrico 2/01/16 08:26 - 95 commenti

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Se lo spunto poteva essere interessante, l'esito complessivo di questo lavoro lascia piuttosto delusi. Tra geli recitativi nouvelle vague fuori tempo massimo e un cinismo complessivo che lascia presto posto a un'annoiata prevedibilità, il film di Yorgos Lanthimos funziona nella prima parte (grazie anche alle buone ambientazioni) per poi perdere aderenza - la scarsa credibilità era già stata concessa di default - nella seconda e lasciare le tante possibili domande sollevate dal plot con una sola risposta, la più banale.
MEMORABILE: Le dimostrazioni dei vantaggi dell'essere in coppia; Le visite ai genitori di Léa Seydoux.

Daniela 4/01/16 08:15 - 12672 commenti

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Distopie a confronto: nella prima, socialmente omologata, i single sono costretti a trovarsi in breve tempo un'anima gemella pena la trasformazione in un animale a loro scelta; nell'altra, quella dei ribelli alla macchia, sono punite severamente le relazioni sentimentali e sessuali. Lanthimos dirige un'allegoria in cui i rituali sociali, spogliati da ogni orpello e ridotti a nude regole, mostrano tutto il loro lato grottesco. Opera genialmente spiazzante nella prima parte, si incarta un poco nella seconda, ma il risultato complessivo è comunque molto originale, stimolante e di grande fascino.
MEMORABILE: Il tentativo di sintonizzarsi con la donna priva di sentimenti; il linguaggio muto

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Galbo 17/03/16 05:53 - 12399 commenti

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Un'acuta descrizione delle vita di coppia in un film che rappresenta due società distorte (una delle quali illecita) dove il significato della stessa condizione ha un significato opposto. Più incisivo nella prima parte, il film cede un po' alle logiche della love story (sia pure sui generis) nella seconda. Rimane tuttavia un buon esempio di analisi critica sociale che può contare su una riuscita ambientazione (che contribuisce a trasmettere un costante senso d'angoscia) e un'eccellente prova di un inedito Colin Farrell.

Homesick 30/03/16 11:10 - 5737 commenti

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Dopo la prima parte - potente e spiazzante - nell'hotel-prigione di un'abominevole società distopica che obbliga all'amore forzato e condanna singles e solitari, nella seconda il film allenta la presa accasciandosi sui terreni più regolari della love-story. Lanthimos si fa notare comunque per il taglio registico surreale e grottesco con cui progressivamente svela, dietro l'apparente realtà quotidiana, un raggelante scenario fantascientifico che si rispecchia a dovere nell'interpretazione umile e a tratti robotica di Colin Farrell. Echi del Tognazzi (prima) e del Truffaut distopici (dopo).
MEMORABILE: La tremenda punizione inflitta a chi si masturba; la robotica freddezza della "donna senza cuore".

Hackett 21/07/16 00:01 - 1867 commenti

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Originale e inconsueto. Film che parla d'amore facendolo passare attraverso un percorso tra opposti e rigidi sistemi sociali che cercano di imbrigliare il sentimento in regole e convenzioni. Folgorante la prima parte, con la descrizione delle regole dell'hotel e la vita dei residenti tra grigiore, freddezza e ipocrisie. Più convenzionale la seconda parte, che conta comunque dei momenti intensi e sfocia in un finale dove, forse, capiremo se l'amore cieco esiste.

Giùan 21/09/16 09:58 - 4565 commenti

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Lanthimos non fallisce il colpo nella insidiosa trasferta americana con un film complesso, irrisolto ma per questo positivamente meno programmatico dei lavori precedenti. Restan centrali la struttura coercitiva (che anzi si slarga dalla famigia al "mondo") come l'elemento della istituzionalizzazione dei sentimenti, ma il contesto fanta(stico)scientifico (che fa venir in mente Fahrenheit 451) e la concentrazionarietà del cotè (un sanatorio che "allude" a La montagna incantata) esasperano lo straniamento del film, pur diluendolo in una seconda parte scentrata.

Pinhead80 6/12/16 10:52 - 4767 commenti

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In un futuro imprecisato la libertà di amare o di stare soli non esiste. Tutto è vincolato da leggi ferree, bizzarre e disumanizzanti che rendono autistico ogni cosa. Lanthimos abbandona la Grecia ma non la sua poetica che si fa in un certo qual senso più raffinata ma sempre incisiva e disturbante. Chi lo conosceva già ritroverà in questo film molti dei suoi tratti tipici. Non c'è colore, non c'è calore che tenga, l'amore è sempre privato di ogni connotazione emotiva.

Thedude94 14/01/17 00:24 - 1097 commenti

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Lanthimos fa il surrealista con il sentimento che governa il mondo, ovvero l'amore; in un mondo in cui non si può essere single e in un hotel nel quale se non ti innamori diventi un animale, vive un uomo strano, ben interpretato da Farrel, il quale non resiste al desiderio di unirsi con qualcuna. Quando entrano in scena la Seydoux, in questo caso una vera villain e la Weisz, che senza trucco mostra tutta la sua bellezza sincera e la sua bravura..
MEMORABILE: "È più difficile fingere di provare sentimenti che non si hanno che fingere di non provare sentimenti che si hanno".

Rambo90 5/02/17 22:53 - 7702 commenti

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Tra fantascienza distopica e love story sui generis, un film che intriga, che sa dire qualcosa di non banale sulle coppie e sulla solitudine (e sui rapporti umani in generale) supportato anche da una bella prova dei due protagonisti. La prima parte è la migliore, quella che regala più sorpresa e sa essere più originale, con la descrizione del futuro in cui ognuno dev'essere parte di una coppia. Nella seconda ci sono troppi tempi morti e la storia si fa più prevedibile, almeno fino al crudele twist verso la fine. Buono.

Piero68 5/06/17 09:45 - 2958 commenti

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A cavallo tra "1984" e "La fuga di Logan", il film presenta tutte le caratteristiche del futuro distopico immaginato nei suddetti romanzi. Per cui l'originalità si ferma solo ad alcune variabili sul tema. Grottesco e visionario. La sceneggiatura pone a confronto due tipi di società contrapposte che seppur agli antipodi e di cui una illegale, soffrono tutte e due delle stesse deviazioni e dello stesso carattere impositivo-vessatorio. Ottimamente confezionato; quella che manca è un vera critica sociale, inoltre la visionarietà rimarrà fine a se stessa.

Zardoz35 22/10/17 12:30 - 290 commenti

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Uno dei peggiori film mai visti. Peccato, perché la storia dei single da accoppiare a tutti i costi poteva essere svolta in altro modo. E invece abbiamo l'albergo-lager e dall'altra parte i cosiddetti ribelli che dormono in una foresta, pur esistendo un mondo apparentemente normale fatto di città e case. E poi i single trasformati in animali... sarebbe interessante conoscere il processo. Li accoppano e stop. Farrell baffetto inespressivo sia in albergo che fuori, sugli altri attori stendiamo un velo pietosoma gli altri sono peggio.
MEMORABILE: Il duetto al canto e chitarra dei genitori della Seydoux: grottesco quanto l'intero film.

Pigro 16/05/18 09:01 - 9673 commenti

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Lanthimos torna a colpire con un’altra algida e folgorante distopia, un apologo agghiacciante sulle relazioni (ma eccessivamente contorto rispetto ai precedenti): una società imperniata sulla vita di coppia tra persone simili e una contro-società di single massimalisti. In entrambe il sentimento è bandito, resta solo l’obbedienza alle regole, che è il vero tema: il controllo sociale che impone i nostri comportamenti. Ambientazioni curatissime, tra stanze, boschi e scorci metropolitani, in cui rimbalza un senso di angosciosa claustrofobia.

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Bubobubo 7/01/19 01:32 - 1847 commenti

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Pur nell'impegnativa transizione dalla piccola Grecia al mercato internazionale, Lanthimos si pregia di continuare ad approfondire la propria ricerca formale, attraverso l'applicazione destrutturata della sua tematica portante, un'incomunicabilità cronica che nei suoi esiti più alti raggiunge ancora una volta Ferreri (anche via esplicita manipolazione linguistica e/o più generalmente semiotica). Se la prima parte rimette in discussione i fondamenti grammaticali di Alps, la seconda ribalta tutto perché nulla venga ribaltato: solo il cieco vede.

Pesten 16/06/19 07:15 - 791 commenti

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Un filmettino non proprio da serata tranquilla. Il futuro distopico descritto come rappresentazione dei rapporti di coppia è qualcosa di decisamente pesante e mortale, ti lascia quasi senza fiato. Pur nella sua lentezza e nella sua sensazione soffocante, il film risulta intrigante per quasi tutta la sua durata grazie anche a un paio di twist tutto sommato inaspettati. Nella parte finale tende a trasformarsi fin troppo in una storia d'amore, virando più verso un drammatico qualunque. Nel complesso però molto interessante, Farrell compreso.

Mickes2 12/04/20 14:00 - 1670 commenti

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Immerso dentro un non-luogo, l’esordio di Lanthimos in terra statunitense è un meritevole sguardo gelido, surreale e distopico sulla società riconosciuta come omologata. Meno stratificato dell’opera precedente ma dotato di tematiche molto simili (la contemporaneità, la fragilità dell’essere umano, il diabolico cinismo), la pellicola spinge molto nella prima parte aggrovigliandosi tuttavia nella seconda, stranamente più canonica, finanche dispersiva. Chiaro, avercene nel cinema cosiddetto hollywoodiano.

Westonberg 5/04/20 15:05 - 31 commenti

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Un film che ha indubbiamente del potenziale, una sceneggiatura intrigante coadiuvata da una ricerca fotografica e scenografica molto accurata. D'altronde sembra non centrare mai il bersaglio, a un certo punto sembra perdersi e l'intento pare solo quello di ammutolire lo spettatore. Sia le "coppie forzate" che i "single per scelta", nella realtà distopica di Lanthimos presentano elementi contraddittori, qual è quindi la via da seguire? Il cuore, la ragione o adattarsi? Forse nessuna di queste.
MEMORABILE: L'hotel anonimo dalle tende neutre e dalla moquette variopinta.

Taxius 26/04/20 19:35 - 1656 commenti

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In un futuro distopico chi rifiuta l'amore viene trasformato in un animale a sua scelta e chi fugge a questa legge diventa un criminale a cui dare la caccia, ma anche questo mondo ha una regola che forse è pure più terribile. I ritmi sono molto lenti e le atmosfere cupe e apatiche, come del resto gli animi di tutti i vari protagonisti: tutte caratteristiche tipiche dei film del regista greco. La storia è particolare e affascinante soprattutto nella prima parte, mentre nella seconda perde un po' di mordente. Merita.

Schramm 14/01/21 13:42 - 3495 commenti

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La statale coercizione alla sovrasocializzazione; e l'obbligo a un irriducibile individualismo da parte della dissidenza organizzata. Pena mutilazione, morte o essere declassati al regno animale. L'overdubbing distopico sbaraglia per originalità, ma Lanthimos si adagia sull'autosufficienza di un iter assiomatico. Tutto scorre preciso nel nitore di forma e teorema, nella geometria tecnico-tematica, senza che una qualche sporcizia o ambiguità ammacchino mai l'anima o la psiche. Si procede in folle, e si pensa a che bomba al neutrone sarebbe stata un'idea simile in testa a Cronenberg.

Magi94 23/05/21 23:23 - 954 commenti

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Si gioca al grande cinema europeo, con stile raffinato ma poche cose da dire. Riflessioni su una distopia in cui lo stato di coppia viene o imposto o negato? Forse, ma l'impressione è che non si sappia bene dove andare a parare né perché si stia proponendo un simile piatto; sembra più un divertissement dal sapore macabro e grottesco, in cui il gusto per l'estremo è fine a se stesso (e al botteghino). Rimane qualche spunto qua e là, qualche scelta estetica, un paio di scene più incisive. Un'opera tanto vacua come pretenziosa, il cui finale aperto svela le intenzioni truffaldine.

Anthonyvm 16/08/22 23:53 - 5705 commenti

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Quanto di più simile a una rom-com possa trovarsi all'interno della filmografia di Lanthimos: satira distopica nerissima e mai banale, anche se dalla resa discontinua. A un'ottima prima parte, grottesca e sorprendentemente perfida, fra accoppiamenti forzati, cacce all'uomo e sociopatia sanguinaria, segue un troncone boschivo tendente alla prolissità, che punta lo sguardo sulla società dei dissidenti (non meno tirannica dell'altra in fatto di regolamentazioni amorose, sebbene in senso speculare) allungando il brodo con qualche sequenza di troppo. Il finale aperto è comunque azzeccato.
MEMORABILE: Il fratello-cane; I tentativi di Farrell di sembrare insensibile di fronte alla sua compagna senza cuore; La punizione per chi pomicia; L'accecamento.

Paulaster 14/10/22 09:41 - 4427 commenti

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Uomo lasciato dalla moglie ha quarantacinque giorni di tempo per trovare una nuova compagna. La prima parte lascia il segno per via delle relazioni tra single, delle regole nell'hotel e per la trasformazione in animali. Quando il contesto si sposta nella foresta, invece, il film vive di qualche idea sparsa e il clima di tensione cala. Farrell è così così, brava la Colman e monoespressiva la Seydoux.
MEMORABILE: La gamba sanguinante; La testa sul comodino per sanguinare; I cani fuori dalla fossa.

Enzus79 29/12/22 22:31 - 2902 commenti

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Distopico. Storia divisa in due parti in cui vi sono due tipi di comunità: una obbliga ad accoppiarsi, pena la trasformazione in animali, l'altra aborre il sentimentalismo e il sesso. Provocante. Crudo, nel classico stile di Yorgos Lanthimos (qui al suo primo lungometraggio in inglese). Allucinante. Freddo. Finale enigmatico. Musiche un po' troppo "ingombranti".

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Buiomega71 28/10/23 01:07 - 2913 commenti

I gusti di Buiomega71

Distopia feroce e crudele quella di Lanthimos (il "gioco" dei ciechi tornerà ancora nella filmografia del regista), che prende di mezzo il grottesco surreale buñueliano e il Pasolini sadiano (non è un caso che una delle clienti dell'hotel si sfracelli gettandosi dalla finestra). Una donna senza cuore che massacra i cani a calci, una zuffa femminea per la strada tra le più ferine mai girate, strusciamenti sessuali di gelida sensualità e una parte boschiva (le regole disumane, la caccia) che sta tra l'horror e il survivor movie sotto l'ottica del cinema d'autore. Chiusa angosciante.
MEMORABILE: La tortura del tostapane; Il desiderio di vedere Stand by me per l'ultima volta; L'eye violence titubante; Il coniglio scuoiato; L'operazione ottica.

Didda23 21/12/23 10:12 - 2426 commenti

I gusti di Didda23

Forse la migliore opera di Lanthimos, che sintetizza meravigliosamente bene le proprie tematiche in un racconto distopico che appassiona frame dopo frame per la curiosità che riesce a radicare nello spettatore. Non sempre tutto gira alla perfezione (il talento di Reilly è davvero poco sfruttato), ma nonostante ciò sono davvero "alti" taluni passaggi di raggelante vivacità. Farrell acquista vigore col passare dei minuti, ma è il candore della Weisz a lasciare il segno. Un piccolo gioiellino.
MEMORABILE: La scelta dell'Aragosta; La donna senza cuore che finge lo strozzamento; L'operazione agli occhi.
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  • Discussione Buiomega71 • 28/10/23 10:01
    Consigliere - 26015 interventi
    Agghiacciante, feroce e crudele futuro dispotico visto attraverso gli occhi di uno dei più grandi registi oggi sulla piazza (che riesce perfettamente ad amalgamare cinema autoriale a visceralità emotiva), che tira in ballo certo pessimismo fantascientifico, mischiandolo al grottesco surreale bunueliano e al sadismo Pasoliniano (non è un caso che una delle ospiti dell'hotel degli "orrori" si sfracelli gettandosi dalla finestra come la pianista di Salò)

    Gelido e angoscioso viaggio incubotico tra la solitudine e l'impossibilità di amare, che inizia in una clinica per la "cura del benessere" e finisce nei boschi in territori survivol/horror visti sotto l'ottica del cinema d'autore (le regole disumane, la caccia, le fosse scavate per sepolte vive, gli animali che bazzicano tra gli alberi che aggiungono un tono di macabra fiaba nerissima), non poi tanto dissimile dalla natura ostile e oscuramente evocativa di Antichrist.

    Il "gioco" dei ciechi (e l'home invasion sui generis) tornerà nell'altrettanto "devastante" Il sacrificio del cervo sacro, la crudeltà femminea ne La favortita (da segnalare la ferina lotta uterina per la strada tra le più disperate mai girate, con il funereo girotondo delle coltellate e del "terrore cieco), dove Lanthimos non risparmia colpi bassi e sanguigna perfidia e spietatezza (da segnalare la "donna senza cuore" della Popoulia, che massacra a sangue i cani a furia di pedate così come si diletta in belluini pestaggi sulla "selvaggina" umana da cacciare nei boschi, preferibilmente al rallentatore-i solitari-pari solo alla bastardaggine perfida e spietata della Seydoux, capo clan dai sentimenti pari allo zero).

    La visione di Stand by me come ultimo desiderio, il sangue da naso (naturale o procurato con metodi poco ortodossi), i freddi strusciamenti sessuali di sensuale glacialità (il sesso in Lanthimos è sempre meccanico e senza passione), la bambina presa a pedate sugli stinchi (momento di delizioso cinismo), il lasciarsi andare alla passione sul divano (pericolosissima, e assolutamente non richiesta) sulle note di Giochi proibiti (non a caso), l'operazione agli occhi che cela un terrificante inganno, la tortura col tostapane per gli onanisti incalliti, le labbra recise per chi scoperto a flirtare (con punizione zoofila appena accennata), il coniglio scuoiato, e una serie di mostri umani e "pazienti" sfigati da tramandare ai posteri (nel primo caso la coppia di propietari dell'hotel che improvvisa feste squallidissime e imbarazzanti, nella seconda zoppia, sangue da naso, ninfomania, blasia, latenti impulsi omicidi e imperfezioni fisiche che il divin Marchese assai detestava).

    Chiusa finale di rara angoscia con la titubanza dell'eye violence e una sospensione che lascia sgomenti.

    Grandissimo (in un ruolo assolutamente non facile) Colin Farrell, che dall'inizio alla fine, si aggira per tutto il film con un'aria mesta e rassegnata da cane bastonato, mentre le già citate Seydoux e la Popoulia danno il ritratto di un cinismo muliebre di rara cattiveria.

    Folgorante l'incipit con l'insensibile abbattimento del mulo a colpi di pistola e intenso (nonchè doloroso) il racconto su "mamma lupa".

    La cupezza e la glaciale geometria/kubrickiana di Lanthimos, poi, fanno il resto.

    Curioso, nell'attimo in cui Farrell posa nelle mani della non vedente Weisz alcuni oggetti, come Mask di Bogdanovich non deve essere stato indifferente ad un giovane Lanthimos.

    Al di là di metafore e simbolismi vari, resta uno dei più recenti "futuri dittatoriali prossimi venturi" di raggelante inquietudine e inumana concezione.


    Ultima modifica: 28/10/23 15:34 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 28/10/23 10:18
    Consigliere - 26015 interventi
    Il dvd edito da Cecchi Gori

    Formato: 1.85:1
    Audio: italiano
    Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti
    Come extra solo il trailer
    Durata effettiva: 1h, 54m e 07s

    Immagine al minuto 1.39.33

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images66/PDVD-339.jpg[/img]
    Ultima modifica: 28/10/23 10:27 da Zender