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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Erano anni in cui il tema della giustizia personale era all'ordine del giorno (basti vedere la quantità di film italiani similari) e Pasquale Squitieri affronta l'argomento in modo serio, ponderato. Senza proporre alcuna novità nell'intreccio, ma semplicemente cercando di raccontarne il possibile impatto sulla realtà quotidiana. Per farlo si serve di un protagonista che rispecchi una delle fasce più comuni del nostro tessuto sociale, il borghese; l'uomo comune con un buon lavoro, moglie e figlia a carico, ossessionato dalla violenza dilagante. La scelta di acquistare una pistola per potersi difendere autonomamente non è una scelta facile, e operatola porterà l'uomo (Stefano Satta Flores) a perdere...Leggi tutto il senso della misura. Squitieri nella prima parte sa raccontare molto bene l’escalation di lucida follia che si fa lentamente strada nella mente del protagonista, un Satta Flores che recita qui ricordando molto Enrico Maria Salerno e convincendo appieno. Claudia Cardinale, sua moglie, è una figura meno importante, ma alla quale la brava attrice sa dare il giusto spessore. Poi la storia si fa un po' troppo risaputa, Squitieri perde il ritmo e con esso la drammaticità, comunque recuperata nel bel finale. Le musiche di Tullio De Piscopo, ovviamente dominate dalle percussioni, sono una carta in più e funzionano soprattutto nei momenti di tensione (vedi la scena iniziale, senza parole, in cui la musica è fondamentale è molto incisiva). Ben girato, L’ARMA è un film sì stereotipato ma anche strutturato con cura, godibile e di forte impatto emotivo.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Homesick 17/07/07 18:46 - 5737 commenti

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La violenza urbana e la giustizia privata aprono le porte ad una riflessione di altro tenore: un’anonima classe media – meglio mediocre, nella fattispecie un anonimo ingegnere, padre e marito - che nell’impugnare una pistola cerca un (illusorio) palliativo alla propria impotenza davanti allo sfacelo coniugale, familiare ed esistenziale. Satta Flores dà volto a questa nevrosi sino al beffardo epilogo della vicenda, imbevuta della cupa fotografia di Giulio Albonico e scandita dalle ottime musiche di Tullio De Piscopo, con batteria e basso dominanti. Doloroso.
MEMORABILE: L’assenza di entusiasmo di moglie e figlia quando il padre ingegnere illustra premuroso la nuova casa che ha progettato per loro.

Redvertigo 25/08/08 17:15 - 78 commenti

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Discreto film che, seppur non invecchiato benissimo, proprone un tema abbastanza attuale. Satta Flores ce la mette tutta ma non credo sia stata la migliore scelta per quel ruolo; certi suoi sguardi nel vuoto e certe sue pose "plastiche" fanno perdere di credibilità il suo personaggio. Brava e convincente invece la Cardinale nella parte della moglie sopraffatta. Lo svolgimento della trama è prevedibile: ho capito quasi subito dove Squitieri volesse andare a parare e quale morale volesse dare alla sua sceneggiatura.

Deepred89 16/10/08 20:27 - 3708 commenti

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Curioso ma tutto sommato mediocre. L'inizio è promettente ma il film peggiora col passare dei minuti e si chiude con un finale beffardo ma poco convincente. Squitieri riesce a creare delle inquadrature notevoli, ma l'atmosfera è decisamente piatta. Non mancano comunque i lati positivi. Il personaggio principale (reso perfettamente da Stefano Satta Flores) è di quelli che non si dimenticano e il cast è di alto livello. Molto belle e azzeccate le musiche di Tullio De Piscopo (uno degli elementi migliori del film) e ottimo il cast.

Stubby 1/04/09 08:47 - 1147 commenti

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Più che discreta pellicola diretta con mano ferma da Pasquale Squitieri, cast eccellente con Stefano Satta Flores che impersona benissimo il borghese medio pieno di frustrazioni e problemi e con Claudia Cardinale nei panni della moglie sofferente. Ottimo il contorno musicale con le musiche di Tullio de Piscopo. L'anno dopo (1979) Giuliano Montaldo con Nino Manfredi come protagonista girerà "Il giocattolo" molto similare a codesta pellicola.
MEMORABILE: La festa con gli amici della figlia e il relativo scherzo a Flores.

Renato 5/08/09 13:17 - 1648 commenti

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Come film in sè non dispiace, anche se la premessa della ribellione di Satta Flores è deboluccia. Peccato che Squitieri ci metta una tonnellata del suo tipico, fastidioso moralismo da italiano medio, che personalmente mi ha un po' irritato. I giovani si drogano, sono tutti debosciati, non credono più nella sacra triade dio, patria & famiglia ecc.ecc. E l'inutile spiegone finale del protagonista alla moglie mette il dito in una piaga ormai purulenta. Belle le musiche di Tullio De Piscopo.

Ghostship 6/07/09 23:55 - 394 commenti

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A chi si rivolge una pellicola come questa? Oggi a nessuno e difatti risulta incredibilmente datata. Il plot è risaputo, colmo di semplificazioni, la realizzazione di grana grossa a partire dalla fotografia (gli esterni notte sono pietosi) finendo alle invadenti musiche del pur bravo De Piscopo. Escalation di follia per un uomo "normale": l'aveva già raccontata Lado con L'ultimo treno della notte che si serviva del rape and revenge e che risultava molto, molto superiore a questo che potrebbe definirsi un proto-trash, per quanto è superficiale.

Daidae 7/07/09 03:49 - 3182 commenti

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Squitieri nel 70 era garanzia di buoni film e anche stavolta è confermata la regola. La trama la si può riassumere nella fissa del borghese medio per un arma da fuoco che risolverà ogni problema. Satta Flores in grandissima forma, la Cardinale non si discute, belle scene, bellissimo film. Unica pecca: la scena con gli hippies: l'avrei tolta.
MEMORABILE: Il sogno con gli stupratori, l'arma al bar, la Colosimo che urla "lo sanno tutti!", il finale.

Il Dandi 17/02/10 17:46 - 1917 commenti

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Dato il regista è programatico e didascalico, con evidente ansia di mettere le mani avanti rispetto alle possibili accuse di apologia della violenza. Ma è anche (e questo è il suo volto migliore) una riflessione psicologica e grottesca su una violenza in realtà poco mostrata. Un po' troppo sopra le righe, ma ha chiarezza e sintesi. Il delirio del protagonista raggiunge il culmine quando si reca dall'amante della moglie e alla portiera si presenta: "polizia!"
MEMORABILE: Satta Flores alla Cardinale: "Ma senti quanto è duro!"

Kanon 2/06/10 11:29 - 604 commenti

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Anni di piombo, di delinquenza ed il cittadino medio che fa? S'accatta una pistola per sentirsi più sicuro ma col passare del tempo è la sua psiche che comincia a vacillare, complici una stupenda Cardinale che non lo sopporta più ed una figlia impaludata nel sottobosco hippie. Degne di nota le musiche di De Piscopo.

Cotola 12/09/10 18:42 - 9052 commenti

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Squitieri, si sa, non è mai stato un esempio di eleganza, equilibrio ed efficacia nel mettere in scena le sue tesi. Qui riesce a essere meno rozzo del solito anche se ne viene fuori una pellicola mediocre e troppo a tesi che non intriga mai ed a volte scivola nel banale ed in un grottesco che mi è sembrato gratuito.

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Digital 25/05/11 00:15 - 1257 commenti

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Buon film diretto da Pasquale Squitieri. Il tema trattato della violenza urbana è sempre attuale e la vicenda si mantiene interessante sino al beffardo finale. Stefano Satta Flores offre una buona performance nel ruolo del borghese frustrato che si compra un arma da fuoco per sentirsi più sicuro, da segnalare anche la presenza di una bellissima Claudia Cardinale nel ruolo della moglie di Flores. Notevoli le musiche di Tulio De Piscopo.

John trent 11/06/11 21:18 - 326 commenti

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Escalation di follia del tipico italiano medio-borghese calato negli anni di piombo. La violenza dilaga, non si può più uscire di casa e quindi tocca difendersi da soli: avere una pistola rende più sicuri di se stessi e fa dimenticare le frustrazioni e le sconfitte personali (un lavoro mediocre, una figlia semi-sbandata e una moglie insoddisfatta che ha un altro). Strepitoso Satta Flores, attore immenso che da solo regge tutto il film. Belle musiche di De Piscopo, buona regia.
MEMORABILE: "Lo sanno tutti!"

Stefania 8/09/11 01:39 - 1599 commenti

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Ma dove vai se la pistola non ce l'hai? Mediocre arrangiamento di un motivetto in voga negli anni settanta, ma qui la violenza metropolitana c'entra poco: la pistola è la necessaria protesi di un arto monco, dell'arto fantasma di un uomo indifeso non contro (inesistenti) teppisti, ma contro il teppismo di una vita mediocre che lo deruba dei suoi investimenti professionali e affettivi. Monocromatico e monocorde, sbilanciato sul patetico più che sul grottesco, ripetitivo e prevedibile nelle soluzioni drammatiche. Mediocre, dimenticabile.
MEMORABILE: La Roma del film, sapientemente scelta: non degradata, non decadente, ma semplicemente, anonimamente brutta. Mica facile da scovare...

Gestarsh99 7/05/12 02:26 - 1395 commenti

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Messe in quarantena le vicende di mafia e camorra, Squitieri restringe la sua diagnosi alle ansie del cittadino comune, nell'intento di ritrarre a tutto tondo un personaggio maschile ossessionato da violenza e sessualità morbosa. Ma il suo è un trasgressivismo di facciata gratuito e pretenzioso, che brancola confuso alla mercè di una trattazione bozzettistica degna del Sordi più qualunquista e moralizzatore. Satta Flores, per una volta protagonista e non comprimario, si ritrova a mormorare con enfasi alienata discorsi esistenziali fasulli, conformistici e inascoltabili. Un brutto Giocattolo rotto.
MEMORABILE: Satta Flores in vesti schizofreniche di pornomane incallito, con l'hobby dei giornaletti hard e delle foto "ginecologiche"...

Fauno 22/09/12 22:13 - 2212 commenti

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Squitieri è un regista negativo per definizione, ma come realismo veramente pochi riescono anche solo a seguire la sua scia. Quanti uomini si sono sacrificati una vita intera per un minimo di benessere per poi trovarsi a 50 anni moglie e figli schifati da loro? E anche una donna, con quale presunzione si può sperare tenga sempre botta ad una vita piatta e monotona? Allora paradossalmente i colpevoli sono i giovani? No, perchè loro anche se sono liberi sono depressi perchè si sentono incompresi... A questo punto la pazzia è conseguenza logica.
MEMORABILE: La pistola anatomica usata come gadget all'inizio e il discorso davvero sconvolgente della cantante che fa impazzire del tutto il protagonista.

Giùan 9/10/12 22:30 - 4562 commenti

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Compendio di vizi e virtù del cinema del pugnace Pasquale. Che Squitieri abbia il porto d'armi del narratore di talento si evince dall'abilità con cui (intrat) tiene lo spettatore sulla corda emotiva, puntando sulla recitazione anticlimax dei protagonisti (un Satta Flores meschinamente conformista e una Cardinale dagli empiti trattenuti) come sull'ansiogeno score di De Piscopo. Dove invece il film è fuori fuoco è nella grossolana incapacità di centrar un qualsivoglia obbiettivo, chiudendosi sempre più a riccio sul suo solipsistico eroe piccolo piccolo.
MEMORABILE: Clara Colosimo, cantante lirica senza voce; Satta Flores che fa esplodere la sua miserrima furia sulla figlia dopo lo "scherzo" del finto assassinio.

Azione70 11/09/15 07:28 - 167 commenti

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Pellicola interessante e ottimamente interpretata da un grandioso Satta Flores (bene anche la Cardinale). Vengono messe a nudo le miserie di un uomo "comune" (i vizi, i pensieri) e la conseguente decadenza della (sua) famiglia borghese. La pistola di Satta Flores è utilizzata come pretesto su cui è costruito il plot ed è quindi quasi coprotagonista del film. Regia accorta ma in alcuni passaggi lenta: l'ambientazione "anni di piombo" è comunque ben resa. Musiche adatte all'atmosfera del racconto.

Lucius 23/11/16 02:07 - 3015 commenti

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Dramma borghese di coppia messo in immagini con una certa veridicità, principale merito del film. Una vita inutile, quella del protagonista, che si sente vivo solo grazie alla routine familiare: una famiglia di facciata, ma pur sempre un punto di riferimento. La disgregazione del rapporto di coppia porterà lo stesso davanti alla porta della solitudine, una porta che non tutti sanno aprire tanto meno varcare. Un malessere viscerale che avrà il suo epilogo nel beffardo finale. Attori in parte e un costrutto narrativo pregno di angoscia.

Nicola81 1/01/18 15:13 - 2862 commenti

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Tra un promettente incipit e un emblematico finale, Squitieri gira un po' a vuoto e, personalmente, non mi è neppure chiaro se intendesse difendere la giustizia privata oppure stigmatizzarla. Ottimo Satta Flores alle prese con un personaggio assai sgradevole, la Cardinale è una controparte di lusso, le musiche di De Piscopo rappresentano un efficace accompagnamento, ma sullo stesso argomento (l'arma da fuoco come strumento con cui riscattare le frustrazioni della quotidianità) farà decisamente meglio Montaldo l'anno seguente con Il giocattolo.

Noodles 13/05/19 16:07 - 2233 commenti

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il giudizio migliora col tempo, se non altro per la straordinaria interpretazione di Stefano Satta Flores. La sceneggiatura però resta priva di spunti e ripetitiva. Poche le sorprese e la figura del protagonista non convince. Povera anche la fotografia. C'è una certa critica al mondo borghese che non lascia mai veramente il segno. Deludente, anche se c'è di peggio.

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  • Homevideo Digital • 19/05/11 15:27
    Portaborse - 4007 interventi
    Esce in dvd il 24 agosto per la medusa video (chissà che differenze ci saranno tra questa e l'edizione andata fuori catalogo della Alan Young).
  • Discussione Gestarsh99 • 8/05/12 16:10
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Sulla scheda del film presente su IMDB viene erroneamente indicata la co-regia di Jerry Jameson, questo a causa del titolo americano dell'edizione home-video, Sniper, che va ad accavallarsi al titolo alternativo di un altro film diretto per la tv statunitense da Jameson: The Deadly Tower (1975)
  • Curiosità Zender • 3/08/16 19:02
    Capo scrivano - 47798 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: