Come spesso accade per i film troppo basati su un'unica, ottima idea, la durata diventa il nemico principale: il lungometraggio dà infatti l'impressione - in assenza di uno sceneggiatore particolarmente geniale - di aver riempito i vuoti con aggiunte scarsamente pregnanti. E' quanto accade in questo thriller di Andrés Baiz che, innestando all'improvviso una frattura netta, raddoppia i punti di vista facendo marcia indietro per cercare di capire dove sia finita Belén (Lago), la ragazza scomparsa nel nulla dopo aver lasciato un videomessaggio d'addio al direttore d'orchestra (Gutiérrez) con cui stava. Era arrivata con lui a Bogotà (dov'è ambientato il film) dalla Spagna, innamoratissima. Insieme...Leggi tutto avevano trovato subito casa affittandola da un'anziana signora tedesca, ma poi? Cos'è successo? L'incipit mostra il messaggio d'addio lasciato da Belén sul telefonino, quindi siamo in realtà - e senza saperlo - a metà della storia. Lui è sconvolto, ma il tempo di bere un whisky al bar che trova subito il modo di consolarsi: una bella cameriera, Fabiana (Garcia), lo ospita infatti a casa vedendolo ubriaco e il passo successivo è facilmente imaginabile. Il fascino dell'uomo di successo, del denaro, e Fabiana viene subito invitata nella villa affittata, nella quale si sentono strani rumori. Fantasmi? Il colpo di scena c'è prima di metà film ma val la pena non svelarlo, perché è quello che dà il vero senso al film e che prevede uno "specchio segreto" nonché una sorta di panic room molto particolare. Da quel momento in poi LA CARA OCULTA si trasforma in un thriller di discreta fattura mettendo curiosità per il finale, che arriva dopo un po' lasciandoci già presagire che sarà inevitabilmente beffardo. Forzatamente beffardo, daneggiando in parte quello che era costruito per essere non solo il prodromo di uno sberleffo ma un film con delle ambizioni. Ben fotografato, recitato con la necessaria convinzione dal cast (pur senza eccellere particolarmente), regala qualche nudo di grande eleganza e almeno una scena a suo modo memorabile (i messaggi scambiati tramite le onde sull'acqua del lavandino). La tipica confezione da thriller spagnolo moderno ne fa un prodotto godibile, magari un po' standardizzato ma che si segue col giusto interesse. Facilmente individuabili le tante sequenze utilizzate per rimpolpare la storia, da quelle dell'amante violinista (Mar) a quelle del poliziotto innamorato di Fabiana. Della Colombia, location insolita, si vede poco o nulla, dal momento che dalla villa al centro della storia si esce di rado. Musiche e regia nella norma. Niente di eccezionale insomma, eppure tutto torna e tutto è orchestrato col garbo che si addice ai prodotti che tentano di elevarsi dalla media.
I primi 20-25 minuti sono da thriller che, pur nella sua usualità, riescono almeno un minimo ad intrigare ed interessare. Poi inizia una seconda parte in cui la tensione latita per lunghi tratti, facendo poi la sua comparsa (parzialmente) solo negli ultimi minuti, ed in cui si scopre quella verità che diventerà ben presto “nascosta” e che sfocerà in un finale beffardo con tanto di contrappasso. Nulla di trascendentale, ma raggiunge comunque dei livelli dignitosi. Vedibile.
Direttore d'orchestra spagnolo in trasferta colombiana, piantato in asso dalla compagna scomparsa senza lasciare tracce, si consola con una cameriera, ma nella villa in cui abitano si manifesta una misteriosa presenza. E'quel che succede nella prima parte... e a questo mi ero già rassegnata al solito horrorino-fotocopia-fantasmatico, quando arriva un flashback che costringe a ripercorrere tutta la vicenda da un altro punto di vista. Escamotage brillante che risolleva le sorti del film, purtroppo poi compromesso da un epilogo assai frettoloso.
Un film senza molte pretese, ma ben formulato nella direzione di un piacevole intrattenimento. Il rovesciamento della prospettiva, che avviene quando la vicenda sembrava apparentemente evolvere verso una scialba ghost-story, è sicuramente il punto di forza della sceneggiatura. Fra insospettabili crudeltà muliebri, si scivola senza noia verso un finale piuttosto sbrigativo, che però ha il merito di chiudere il film entro la durata giusta per le sue limitate ma oneste ambizioni.
Thriller di coproduzione colombiana e spagnola, supportato da una buona (seppure non inedita) idea di partenza, quella di rappresentare in successione la storia dalla prospettiva di personaggi diversi. Il regista dimostra un certo gusto nella messa in scena che è indubbiamente elegante ed efficace. La sceneggiatura presenta qualche incertezza (quella ad esempio di chiudere la storia in modo troppo frettoloso) ma nel complesso lo spettacolo è godibile grazie anche alla prova di un gruppo di buoni attori.
Non male, soprattutto quando, nella seconda metà, viene spiegato il meccanismo che ha portato la ragazza a convincersi che la casa sia infestata. Gli attori se la cavano piuttosto bene, il ritmo non è certo elevato, ma se si ha un po' di pazienza, il risultato darà una certa soddisfazione. Qui i tedeschi non fanno proprio la figura dei cervelloni (un duplicato nel posto giusto no?) e il protagonista finisce per essere la vera causa di tutto, pur non alzando un dito. E' proprio per questo che, alla fine, nessuno ne esce giustamente bene.
MEMORABILE: Il discorso con l'acqua del lavandino.
Un giovane, fascinoso maestro d'orchestra resta invischiato in una storia di ripicche e sparizioni femminili, suo malgrado. Produzione latina e atmosfere decisamente claustrofobiche ben distribuite in questo thriller dal fondo nascosto, dove c'è spazio per argomenti anche sentimentali, vista la storia complessiva. Finale decisamente cattivo, ma a ben guardare anche "aperto"...
Tutta latina l'anima di questa ingenua ma allettante esercitazione a scatole cinesi sulla gelosia ed il sospetto. Baiz sopperisce alla sensazione da soap retequattresca cingendo un impianto semplificato ai minimi termini - non solo nei raccordi psicologici ma anche nella misura delle recitazioni - di una cristallinità estetica inconsuntamente rilassante per un thriller di così incerta ambivalenza, in parte percorso sul duplice rettifilo della suggestione mentale e dell'infestamento ultraterreno. In contropiede sui contenuti giallo-rosa, l'iride maschile si sdilinquisce sulle nudità affusolate e alabastrine delle due giovani primattrici.
MEMORABILE: La candida perfezione delle silhouette di Clara Lago e Martina Garcia.
Bel thriller, affascinante nella messa in scena e curato nella fotografia, dove si demolisce senza pietà il rapporto uomo/donna come cardine della felicità: i personaggi hanno tutti delle zone oscure, nessuno vede la propria gioia durare a lungo. E il focolare domestico, algido ed impersonale, non solo non riesce ad agire da innesco, ma spegne senza pietà ogni flebile fiammella. Bellissime le due protagoniste, esteriori prodigi di natura e ben strutturato l'intrigo giallo, anche se spesso sembra un orpello e non un muro portante.
MEMORABILE: Belen e lo specchio: guardare o non guardare?
Se in Italia il cinema di genere è morto e sepolto ormai da un pezzo, in Spagna è vivo e vegeto e si palesa sotto forma di pellicole come La verità nascosta. Thriller dal sapore squisitamente hitchcockiano, non privo di difetti evidenziabili nell'implausibilità di certe situazioni, ma comunque capace, dopo una prima parte tranquilla, quasi da film sentimentale, di instillare una notevole suspense. Buona la prova degli attori, peccato per il finale non del tutto convincente (troppo sbrigativo).
Lo svolgimento del plot è molto intrigante per merito di una sceneggiatura che, esplorando la vicenda, mostra due punti di vista differenti, non lasciando nulla al caso. Purtroppo la sterile e anonima regia e un finale troppo sbrigativo non permettono all'opera di spiccare il volo. Rimangono una geniale idea di partenza e la bontà del cast (soprattutto quello femminile, che mostra senza remore la propria grazia estetica). Un remake americano con regia di lusso potrebbe innalzare la qualità del soggetto.
Discreto thriller che con due spazi temporali ben distinti appare gradevole anche se lievemente inverosimile. L'idea del bunker non è male e l'inquietudine che si genera tra le due protagoniste femminili è accettabile. Finale giusto, anche se avrei gradito qualcosa di più articolato.
Sorpresa al calor latino, questo film di Baiz. Immerso com'è in bellezze da prima pagina ma che al contempo riescono a sembrare della porta accanto. E con sensazioni forti, tipiche della new age iberica. La miscellanea origina un prodotto finale dall'indubbio gusto, che sprigiona in chi guarda inevitabili collegamenti sinattici con precedenti di genere. Il terrore nasce da piccoli gesti e resta legato a segreti (segrete...) inaccessibili, o quasi. Molti i nudi di contorno, anche integrali, giammai volgari nella loro naturalezza. Bel film.
Partiamo dalla fine: la conclusione affrettata lascia un senso di fastidio; il film poteva essere sviluppato fino a diventare un thriller originale, cosa sempre più difficile data la saturazione del genere. Per il resto coinvolge, con il carattere misterioso che si ininua fin da subito, un bel colpo di scena e un filo di tensione costante che si origina da uno spunto che rende lo spettatore partecipe alle disavventure della protagonista. Forse la sommaria conclusione è una scelta per girarne un sequel? Il materiale ci sarebbe.
Inizialmente sembrava l'ennesima ghost story e invece si rivela un thriller psicologico piacevolmente intrigante. Nessun personaggio positivo: il protagonista è talmente egocentrico e meschino da non accorgersi della lotta tra le donne che lo circondano, che in fatto di perfidia non si fanno mancare nulla. Sceneggiatura abbastanza originale (merce rara oggigiorno), discreta tensione e due attrici davvero brave e mai volgari nelle stuzzicanti scene di nudo. In definitiva un buon film, che avrebbe meritato un finale meno sbrigativo e aperto.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Zender, ho messo solo tre attori poiché su imdb
ci sono solo quelli. Magari se nei prossimi giorni il cast venisse rimpinguato, te lo segnalo.
DiscussioneZender • 12/02/12 11:20 Capo scrivano - 47786 interventi
Sì, non peoccuparti. Se si agisce sotto l'ombrello di Imdb come noto ci si scarica di ogni responsabilità, quindi qualsiasi cosa va bene. Poi se se ne aggiungeranno altri sarà grasso che cola :)