Mondo cane - Documentario (1962)

Mondo cane

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Magnetti 5/04/07 10:06 - 1103 commenti

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Film/documentario che si rivolge a chi cerca emozioni forti e ha tendenze voyeuristiche. La pellicola, pur se ben confezionata, ha un retrogusto squallido. Infastidisce nella visione perché, con i toni enfatici della voce narrante, sono sottolineati aspetti naturalistici e etnografici veramente di basso livello. Se nel 1961 aveva degli estimatori, proprio fra queste persone bisognerebbe cercare i delinquenti dediti ai presunti snuff movie. Lo sforzo di fare un "round the globe movie" è comunque da sottolineare.

B. Legnani 6/04/07 19:44 - 5533 commenti

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Sorpassato: oggi lascia perplessi il suo "scandalo", ma i decenni sono stati pesanti. Paradossalmente (ma non tanto) i commenti sono più fastidiosi del mostrato, assai alterno. È solare che il mostrare quanto all'epoca era scandaloso era obiettivo furbo e più forte rispetto al desiderio di denuncia da parte degli autori, ma ciò non è sufficiente per giustificare chi, giudicando il film ributtante "in toto", non fa una piega nel vedere i morti (veri) filmati da Visconti in Giorni di gloria. Il rischio, insomma, è di fare dell'inutile moralismo.

Redeyes 18/01/08 11:22 - 2449 commenti

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Questo documentario (che pesca, tuttavia, anche nel fake) ha, visto oggi, poco o nulla da dire. Sicuramente ha impressionato all'uscita, certamente cerca di fornire un buon prodotto ai fruitori futuri dei vari Rotten, ma credo se ne possa, tranquillamente, fare a meno.

Undying 21/02/08 09:59 - 3807 commenti

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Un narratore, finto buonista e cinico speculatore (alter ego vocale dei registi) ci introduce a situazioni (per l'epoca) scabrose, ma reali (quando non create artificiosamente, ovviamente) che accadono -appunto- nel Mondo. I temi che lo percorrono sfiorano ogni tipo di bassezza, da quella sessuale (la prediletta) a quella della violenza: con eccentricità, focalizzate su usi e costumi locali. Di buono c'è però qualcosa: la partitura musicale di Riz Ortolani ed un tipo di docu-cinema che cagiona la nascita di un filone (ci passerà persino Totò).

Samtam90 18/07/08 02:06 - 56 commenti

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Mi lascia interdetto. Se da una parte l'idea di base può essere buona e alcuni segmenti riescono ad essere genuinamente interessanti (le autoflagellazioni nel Meridione), è pur vero che l'intera pellicola è pervasa da un sensazionalismo fastidioso, un commento idiota e molte sequenze "scandalose" che oggi fanno ridere. Un pregio è sicuramente l'ottima colonna sonora del grande Riz Ortolani. Il film, comunque, riesce ad essere meno deprecabile dei suoi successori (in particolare Africa Addio e Addio Zio Tom, assolutamente disgustosi).

Maineng 23/07/08 18:44 - 100 commenti

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Uno pseudo documentario con scene neanche esageratamente raccapriccianti ma fatte passare per tali, praticamente identico, a livello "sensazionalistico", al successivo Mondo cane 2. È comunque interessante per lo stile adottato se rapportato all'anno d'uscita. Una pellicola che ha attratto sicuramente molti "curiosi", perché è questo che sta alla base del film: mostrare situazioni che dovrebbero creare sorpresa e curiosità. Pessima fotografia. Le uscite "personali" della voce narrante sono davvero irritanti.

Matalo! 25/07/08 09:59 - 1378 commenti

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Giustamente criticato nella sua opera omnia, Jacopetti compie la più e ipocrita delle operazioni cinematografiche: propone come documentario realizzato con falsi inserti e cogliendo aspetti che sembrano fornire all'occidentale la certezza di essere più evoluto. Oltretutto il successo del film porterà il regista (ex avvocato infingardo in Un giorno in pretura nell'episodio di Sordi) a perpetuare e peggiorare questa scelta. Bocciatissimo!!!

Supercruel 22/08/08 15:55 - 498 commenti

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Squallido e "occidentalocentrico" (vedansi le incredibili scene di "raccordo") ma è necessario storicizzare. Siamo nel 1961 ed è indubbio che Jacopetti abbia visto lontano nel saper sfruttare furbescamente l'innato senso voyeristico dell'uomo "civilizzato": basti vedere le derive moderne dello show business. Lo squallore, più che le immagini (a onor del vero ben fotografate e spesso suggestive), lo fornisce il penoso, paternalistico commento fuori campo. Figlio del suo tempo pure quello, ad ogni modo. Resta il documento di un'epoca.

Stubby 19/10/08 11:36 - 1147 commenti

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Documentario ormai pluridatato che non scandalizza più nessuno, fatta eccezione per le sequenze che riguardano gli animali (cani, pulcini, serpenti ma soprattutto i tori decapitati). Bella da ascoltare la voce narrante fuori campo e azzeccate le musiche di accompagnamento, però riuscire a vederselo tutto è un impresa, visto la noia che imperversa per la maggior parte della visione.

Pigro 19/08/09 08:40 - 9671 commenti

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Documentario di montaggio di cronache da tutti i continenti, con gusto sensazionalistico. Se la forza commerciale del film furono le sequenze crudeli su uomini e animali farcite di bellezze femminili esotiche, la vera chiave di volta è il testo che lega in arditi link gli usi geograficamente e antropologicamente più lontani. Un testo ironico e ad effetto, che fa scempio di ogni sensibilità e correttezza nei confronti delle altre culture, ma che ha un suo indiscutibile fascino quando ridicolizza i costumi occidentali. Bellissime le musiche.

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Belfagor 15/11/09 15:23 - 2690 commenti

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Filmaccio davvero ignobile e balordo nel manipolare la realtà per scopi puramente scandalistici. Le scene qui rappresentate, soprattutto quelle più violente e scomode, non spingono a nessuna riflessione e non si possono neanche nascondere dietro la scusa della testimonianza documentaristica, in quanto sono enfatizzate per il subdolo piacere voyeuristico dello spettatore, in una lunga sequenza di pornografia e gratuità. Atroce.

Febriz 19/11/09 10:06 - 23 commenti

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Irriverente e geniale per l'epoca (oggi mi è capitato di vedere la processione dei batienti su retequattro in prima serata per Gentes), resta un esempio di cinegiornalescope dove si mostrano (soprattutto in Africa e nel nostro paese) antichi riti, leggi, modi di vivere oggi tutt'ora (quasi) scomparsi. Interessante anche la musica del grande Ortolani. Il miglior mondo movie della storia anche perché innocentemente fu il primo.
MEMORABILE: Il monumento a Valentino, il ristorante di New York dove si mangiano insetti, gli anziani in vacanza ad Haiti che imparano a danzare.

Il Gobbo 21/05/10 19:17 - 3015 commenti

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Precursore di varie cose non solo cinematografiche (fra cui persino l'Espresso, come riconosciutogli anche da Scalfari), Jacopetti coi suoi complici inventa e subito perfeziona un genere e un'etichetta. Cinico (anche per obbligo etimologico), ma sapientissimo e spregiudicato nell'uso della musica e nel montaggio, e con momenti di innegabile potenza visiva. Quanto al gusto, non sarà peggio della Guzzanti. "More" diventerà una hit monumentale, e sarà inciso anche da Sinatra.

Cangaceiro 22/05/10 12:50 - 982 commenti

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Collage di stranezze e bestialità dai 4 angoli del mondo servitoci dal Trio Lescano Jacopetti/Cavara/Prosperi. Troviamo neri con l'orecchino al naso, cinesi mangia-schifezze e occidentali da centro estetico tutti quanti spiati dal buco della serratura, senza la volontà di capire o indagare le cose, ma col solo morboso proposito di filmare atrocità e truculenze da sbattere in faccia allo spettatore. Le sofferenze subite dagli animali urtano parecchio (chissà se Rita Dalla Chiesa l'ha mai visto) il ravanare attorno alla morte dopo un po' rompe le scatole.
MEMORABILE: L'imbuto ficcato giù per la gola alle oche; la tartaruga agonizzante; il lazzaretto dei cinesi moribondi.

Trivex 10/08/10 12:11 - 1744 commenti

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Precursore di un fenomeno di nicchia, alquanto discutibile. Il desiderio di mostrare, di cercare di spiegare, di liberarsi dalle catene dell'ignoranza, trova anche questo pseudosfogo, dotato di risposte programmate per vendere il prodotto (niente di male, fino a quì). Vero o artefatto, l'epoca era parsimoniosa e qualche interesse nella (anacronistica) visione ci può stare. La degenerazione è però in agguato e non tarderà ad arrivare, fino a mostrare tutto, anzi a provocare tutto per essere mostrato. L'exploitation diverrà realtà e la natura sarà violentata.

Pinhead80 13/05/11 20:24 - 4765 commenti

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Pseudo-documentario a forti tinte sensazionalistiche firmato Jacopetti/Prosperi/Cavara che vorrebbe mostrarci tradizioni e riti abominevoli provenienti dalle più disparate civiltà del mondo. Il risultato ovviamente è puramente farsesco, vista l'inattendibilità delle tradizioni citate (senza contare l'irritante e sconveniente voce fuori campo). Si notano solo le efferatezze sugli animali (spero vivamente siano frutto di fotomontaggi) e qualche seno prosperoso. Il resto è noia. Buone le musiche di Ortolani.

Funesto 8/09/11 18:02 - 525 commenti

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Occorre notare che siamo di fronte essenzialmente al primo dei mondomovies, altrimenti questo potrebbe sembrare il classico clone di cloni. Perchè effettivamente, benchè non spinga - ancora - il pedale sullo shock da due soldi (il che sarebbe un pregio) grazie alla quasi mancanza di scene violente, non ha granchè di interessante da mostrare e le cose più curiose finiscono o per puzzare di vecchio (è pur sempre roba di 50 anni fa) o per essere un tantino di cattivo gusto rispetto al resto. Il 2, anche tecnicamente, è meglio (e più cinico!).
MEMORABILE: Gli squali fatti morire coi ricci velenosi; il ristorante dove servono insetti; l'ospizio per morituri.

Deepred89 17/11/11 15:07 - 3709 commenti

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Più importante che bello, il film che ha consacrato universalmente il genere "mondo-movie" e che ne ha fissato definitivamente i parametri. Le violenze sugli animali (accorciate in tv), per l'epoca uno shock ma col senno di poi quasi indolori, rappresentano le uniche varianti ad una serie di episodi talvolta curiosi - e molto spesso ricostruiti - ma sempre narrati con toni ironici o grotteschi, venati da una misantropia di fondo accentuata da un commento spesso fastidioso. Storico il brano "More" firmato Ortolani. Discutibile, ma seminale.

Raremirko 25/12/11 20:06 - 577 commenti

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La versione inglese allegerisce (come commenti) molto del cinismo fisiologicamente presente nel modo di fare cinema di Jacopetti. Tecnicamente si cura molto tutto, ma come contenuti, a volte anche a livello morale, si potrebbe discutere infinitamente. Ad ogni modo tra questo e l'infinita sequela di shockumentaries, qui pare di essere in paradiso. Un modo di fare cinema diverso che ha senza dubbio lasciato molte impronte in tv (reality show e telegiornali), musica (Patton e gli U2 lo han citato spesso) e nello stesso cinema. Un macabro must.
MEMORABILE: I riti tribali, le tartarughe, i cani che orinano sulle lapidi, il timbro vocale di Jacopetti (versione italiana), sornione anche solo a sentirlo.

Ford 30/03/12 22:03 - 582 commenti

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Sarò senza cuore ma secondo me la scena della tartaruga che muore è di una bellezza lancinante e il chiaramente finto finale è una bomba; nel mezzo una morale anticonsumistica dettata dai profondi cambiamenti del dopoguerra che ai tempi sicuramente avrà colpito ma che adesso fa quasi sorridere. Giusto così; un film talmente attuale all'epoca che adesso non vale più. Girato e montato davvero bene, seppur con qualche lungaggine di troppo e qualche invettiva esagerata, Mondo Cane, col suo intento documentaristico volutamente snobbato, è un gran film.

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Harrys 6/07/12 14:34 - 687 commenti

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Capostipite di uno dei (sotto)generi cinematografici più misconosciuti e controversi di sempre. Avverso ai censori, poiché considerato di gratuito sensazionalismo, altro non rappresenta che un encomiabile flusso di coscienza dalla grammatica vincente (fondamentale aspetto ignorato dall'odierna produzione low-budget, in nome di un gratuito fancazzismo). A prescindere dal contenuto ("ricostruito" e non, non fa differenza), qui come non mai è proprio la forma a rinnovare un sodalizio osmotico trionfante, con particolare menzione agli ossimori. ***1/2

Saintgifts 11/04/13 22:10 - 4098 commenti

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E' soprattutto un sentore di morte quello che emana oggi questo documentario "new style". Quando lo vidi alla sua uscita mi impressionò molto (in senso positivo); oggi, decantato dalla maggior conoscenza del mondo da parte mia (ma da parte di tutti), risulta ancor più interessante. Il commento alle immagini non ha più alcun peso, ma restano le immagini, che da sole sono ancora in grado di dirci qualcosa di nuovo, qualcosa che oggi viene mostrato in modo più addolcito o in modo ancora più crudele, ma di certo con scopi più commerciali e fasulli.

Bullseye 24/04/13 22:49 - 24 commenti

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Dopo Africa Addio, il capolavoro della premiata ditta Jacopetti, Cavara e Prosperi. Apologo tristemente cinico sulla colossale stupidità e cattiveria dell'uomo nei suoi aspetti sia umoristici sia drammatici, girato da Dio e con una OST a firma Ortolani che entrerà nella leggenda. Censurato, insultato, amatissimo all'estero e bistrattato in patria è secondo me uno dei film più importanti degli anni Sessanta e uno dei più influenti nella storia del cinema mondiale. Da guardare e amare senza pregiudizi.
MEMORABILE: Gli anziani morenti in Cina: scena agghiacciante.

Disorder 5/11/13 11:24 - 1416 commenti

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Non so cosa ne pensasse il pubblico del '61, ma a vederlo oggi questo pseudo-documentario fa più che altro ridere; ma forse all'epoca bastavano un seno nudo e una respirazione bocca a bocca per stuzzicare la curiosità delle platee. Certo il mestiere di Jacopetti e Prosperi è indiscutibile, ma i fatti narrati sono oggi quasi privi di interesse, quando non involontariamente comici (la caccia all'uomo delle ninfomani e la ginnastica per vecchiette su tutte). Avrà anche la sua importanza storica, ma per conto mio non è nulla di imperdibile.
MEMORABILE: In negativo: la crudelissima scena di morte della tartaruga marina (era a 2 metri dalla riva, bastava una spintarella per salvarla).

Markus 3/12/13 11:42 - 3690 commenti

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Jacopetti, forte della sua esperienza nei cinegiornali, realizza con la scusa dell’antropologico con grande senso del ritmo e conscio della psicologia umana/della bramosia insita in molti di noi, un documentario che mostra varie efferatezze e immagini sensazionalistiche accompagnate da un cinico e divertito commento. Ovviamente è un’operazione commerciale ben riuscita perché il mestiere Jacopetti (insieme al suo staff) lo conosceva, ma gli va dato atto d’aver intuito - e inventato! - un genere fino ad allora inviolato. Film divenuto epocale.

Fabbiu 16/02/14 18:18 - 2146 commenti

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Ciò che un tempo poteva suscitare impressione per la verve macabra e grottesca, oggi che i tempi son cambiati nel complesso rientra nella normalità di cose comunemente note e l'effetto dello stupore passa in secondo piano. In realtà funziona ancora come un buonissimo documentario che con tagliente ironia affianca le diverse culture, mostrando le stranezze che ci accomunano. Certo non tutte le sequenze appaiono realistiche, in diverse occasioni si nota la "ricostruzione". Condisce con piacere Ortolani.
MEMORABILE: Ubriachi, fuori e dentro le birrerie tedesche.

Herrkinski 22/04/14 23:50 - 8119 commenti

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Importantissimo come iniziatore di un vero e proprio filone, quello dei mondo-movies, che sarà imitato anche all'estero fino alla metà degli anni '80 e oltre (con le estremizzazioni dei vari Le facce della morte o Traces Of Death). Qui i lungimiranti Jacopetti & Prosperi hanno se non altro il merito di una realizzazione professionale e molto ben fatta, dal montaggio alle musiche e alla fotografia; il cinismo del commento e le atrocità sugli animali possono far storcere il naso ma restano parte integrante del genere; per l'epoca molto estremo.

Rufus68 20/07/16 21:40 - 3845 commenti

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Il film si regge su una costante polarizzazione: da un lato la ferocia e la bizzarria delle abitudini dell'allora Terzo Mondo e della provincia profonda (anche italiana); dall'altro l'equivalente eccentricità dell'Occidente, dettata dalla sua opulenza già decadente. La globalizzazione vanificherà questa opposizione, tanto che oggi il film residua come una Wunderkammer di vignette neanche buone pour épater le bourgeois. Importante solo quale anticipatore ideologico dei cannibal movie.

Fauno 8/07/17 01:37 - 2212 commenti

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La denuncia è già fortissima nell'evidenziare la crudeltà dell'uomo verso gli animali - con usanze alimentari paradossali (cani, insetti, rettili!), un senso di vendetta assurdo visto che spesso il danno l'uomo se l'è andato a cercare con la sua ignoranza (vedi cimiteri negli abissi!) - e anche verso se stesso (vedi Oktoberfest, processioni in Calabria, lazzaretti in Cina). Basta solo che denaro e potere siano solidi e che la sessualità abbia vita eterna. Chi se ne frega di dipingere i pulcini, ingozzare le oche, far bere birra ai vitelli o ghigliottinare i tori?
MEMORABILE: Più raccapriccianti: l'abbattimento dei maiali a colpi di mazza; La perdita d'orientamento della tartaruga nell'atollo sede di esperimenti nucleari.

Bubobubo 22/11/18 23:17 - 1847 commenti

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Il valore storico non è e non può essere messo in discussione e alcune sequenze (in modo particolare quella, impressionante, della processione dei battienti) sanno ben coniugare faciloneria scandalistica e analisi obiettiva. Per molti altri aspetti (un eurocentrismo che in altri lavori dei registi emergerà più compiutamente in forme complesse di razzismo postcoloniale, uno "scandalo" mai veramente tale) è notevolmente invecchiato. Colpiscono i previdenti richiami ecologici, che nell'Italia del boom dovevano sembrare indicibili assurdità.
MEMORABILE: La processione dei battienti.

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Alex75 2/04/19 17:41 - 880 commenti

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Giustapposizione, con musiche e commenti a contrasto, di brutture e bizzarrie assortite (con morale iperpessimista di fondo), tecnicamente d’impatto, ma discontinuo: il tono sornione e poco empatico di Sibaldi punge quando ridicolizza i costumi occidentali, ma altrove appare irritante e gratuito; a sequenze struggenti e stimolanti si alternano lungaggini compiaciute e di scarso interesse. Al di là dei palesi difetti, un capostipite importante e influente, non del tutto superato.
MEMORABILE: Il monumento a Rodolfo Valentino; I vattienti; La tartaruga; Gli ubriachi di Amburgo; Le case della morte; Le modelle di Klein; Il culto del cargo.

Myvincent 7/04/19 08:34 - 3744 commenti

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Il mondo, questo paese sconosciuto, con le sue stranezze, anche crudeli, giusto per indurre a riflessioni sulle abitudini e il modus vivendi diametralmente opposti al nostro modo di pensare, agire. Il film, coraggiosissimo e innovativo a quei tempi, non si propone di approfondire la nostra cultura ma di stuzzicare la curiosità di chi non vede più oltre la punta del proprio naso. Sicuramente imperdibile, per chi ha gusti cinematografici trasversali.

Teddy 30/04/22 03:53 - 830 commenti

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Esemplificativo - perché traduce in piccoli segmenti l’alienazione e la desertificazione morale nel mondo -  formativo - perché costituisce un punto fermo per il genere exploitation e documentaristico. Amato e odiato da critica e pubblico, si erge in mezzo a una miriade di scene madri grottesche, funeree e disincantate. Musicato egregiamente da Oliviero/Ortolani e con la splendida voce narrante di Stefano Sibaldi.
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  • Discussione Alex75 • 13/05/19 19:02
    Call center Davinotti - 709 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Sì, il punto è proprio questo: innanzitutto non è fondamentale sapere della morte di qualcuno (sono notizie che si diffondono facilmente con rete, tv, facebook e via dicendo). Se lo si legge bene, ma fare un topic di morti mi fa proprio tristezza... E' una cosa che vorrei proprio evitare accuratamente. Se l'avessi scritto in Mondo cane andava bene lo stesso, ma sei arrivato dopo. E non è che un post di Mondo cane sia meno letto di uno di Cannibal holocaust, in generale.

    D'accordo.
    Poi chiudo: la colonna di Mondo Cane è un successo mondiale di mondiali dimensioni, l'altra no.


    Aggiungerei che Mondo Cane è un po' l'archetipo del frequente utilizzo a contrasto delle musiche di Ortolani.
    Ultima modifica: 13/05/19 19:03 da Alex75
  • Discussione Lodger • 27/05/20 21:09
    Pulizia ai piani - 1563 interventi
    CURIOSITÀ:

    La scrittrice giapponese Randy Taguchi ha basato il suo romanzo del 2000 "Presa elettrica" su una presunta scena presente in questo film.

    Questo il Post Scriptum dell'autrice:

    Circa cinque anni fa, un uomo è morto d’inedia nella sua casa.
    Nel Giappone dell’abbondanza sfrenata, un uomo si è rinchiuso tutto solo nella sua casa rinunciando persino al cibo. Si è lasciato morire, consumato dal caldo e dalla fame.
    Prima di andare all’aldilà, quest’uomo mi ha descritto più volte la scena di un film.
    È una scena decisamente strana: un bambino di razza bianca si trova in una stanza di un ospedale psichiatrico. È affetto da schizofrenia. Porta sempre con sé una spina elettrica e vive solo quando la spina è inserita in una presa.
    Chissà perché, l’uomo continuava a ripetere incessantemente la sua storia. E, mentre io l’ascoltavo un’infinità di volte, mi sono sentita sopraffare dall’illusione che quel film lo avevo visto anch’io…

    «Qual è il titolo del film in cui si vede questa scena?», gli ho chiesto.
    «Mondo cane», mi ha risposto senza indugio.

    Dopo la sua morte, quel film è diventato per me una specie di ossessione. Il ragazzino che vive soltanto quando è collegato a una presa elettrica… Una presa elettrica: che significato poteva mai avere per quel ragazzino? E perché quell’uomo si ostinava a raccontarmi sempre la stessa storia?
    È stato quest’enigma, e null’altro, che mi ha spinto a scrivere Presa elettrica.
    Quando ho preso la decisione di dar vita a questo romanzo, ho pensato che dovevo a tutti i costi vedere con i miei occhi la scena del bambino schizofrenico. Così, ho noleggiato Mondo cane in videocassetta.

    Si tratta di un film di Jacopetti, incredibilmente inconsueto, che conta anche dei sequel.
    Sono film privi di qualsiasi filo conduttore, un insieme sconclusionato di ritagli di usanze, riti misteriosi, disgrazie e storie da ogni parte del mondo. Ciascun episodio ha una durata molto limitata e non contiene analisi troppo approfondite. È una carrellata di immagini di ogni tipo dal mondo degli esseri umani, per certi versi addirittura ironica. La serie risale agli anni Sessanta, ma non sa affatto di vecchio. Piuttosto, si ha quasi l’impressione che sul piano spirituale l’umanità non si sia evoluta più di tanto negli ultimi tempi – almeno questo è quanto mi sono detta con estremo stupore al termine della visione.
    Gli stessi problemi di oltre trent’anni fa: miseria, paura della morte, violenza, pazzia, devastazione ambientale… L’uomo non è ancora riuscito a trovare rimedi validi in grado di risolverli. I “racconti crudeli” di un tempo si sono fatti oggi ancora più crudeli e non accennano a concludersi.

    Dopo aver visto il primo film e i due sequel, mi sono sentita perduta, allibita. La scena della presa elettrica di cui mi aveva parlato quell’uomo non c’era, in nessuno dei tre film.
    Ho cominciato a provare un’ansia indescrivibile. Pensavo che, forse, nella mia coscienza alberga qualcosa di strano, un punto morto, e mi sono lasciata completamente sfuggire la scena più importante. Ma, quando ho provato a rivedere tutto da capo, non ho ricevuto smentite: quella scena non c’era.
    [...]


    Voi che siete esperti cinOfili, c'è o no questa scena? O forse è in un altro film/documentario simile?
    Ultima modifica: 27/05/20 21:17 da Lodger
  • Discussione Fauno • 29/05/20 01:11
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Nei primi due non me la ricordo assolutamente.
  • Discussione Raremirko • 30/05/20 23:47
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Nei primi due non me la ricordo assolutamente.



    Concordo
  • Discussione Raremirko • 30/05/20 23:48
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Faccenda abbastanza strana comunque...
  • Musiche Lucius • 10/08/22 20:15
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa Collezione Lucius, il 45 giri originale...

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images61/mondocane1.jpg[/img]

    ...e una  rara cover del brano:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images61/more2.jpg[/img]
    Ultima modifica: 12/08/22 20:56 da Lucius
  • Musiche Lucius • 10/08/22 20:16
    Scrivano - 9051 interventi
    Per Zender: avevo cancellato per errore 2 45, uno l'ho rimesso, il secondo è nuovo. Quando ritrovo l'altro lo posterò.
  • Musiche Zender • 11/08/22 07:56
    Capo scrivano - 47807 interventi
    Quello va bene, può capitare, però devi imparare a guardare bene se il brano è originale o una semplice cover, quindi cercare su internet chi è l'autore del pezzo che posti. Qui "More" di Bruno Martino è solo una delle mille cover, non ha nulla di "originale".
  • Musiche Lucius • 11/08/22 14:11
    Scrivano - 9051 interventi
    Addirittura tantissime :)

  • Musiche B. Legnani • 11/08/22 14:22
    Pianificazione e progetti - 14970 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    Addirittura tantissime :)


    Scherzi? Sono decine e decine.