El Conde - Film (2023)

El Conde
Locandina El Conde - Film (2023)
Media utenti
Titolo originale: El Conde
Anno: 2023
Genere: horror (colore)

Cast completo di El Conde

Note: Premio per la migliore regia a Pablo Larrain al Festival Cinematografico di Venezia 2023. Produzione Netflix. El Conde è Auguste Pinochet.

Dove guardare El Conde in streaming

Lo trovi su
Vai alla pagina Netflix

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Tutti i commenti e le recensioni di El Conde

TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/09/23 DAL BENEMERITO MAX DEMBO
1
1!
2
2!
3
3!
4
4!
5

Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione ( vale mezzo pallino)
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Max dembo 16/09/23 14:57 - 427 commenti

I gusti di Max dembo

Coadiuvato dalla fotografia in bianco e nero molto suggestiva del fido Ed Lachtman, Larrain torna finalmente in parte alle sue invenzioni registiche dallo stile simbolicamente forte, potente, in un film che però delude abbastanza. Quel che si dice anche la classica prosecuzione di "una vendetta" su di un avversario politico morto e sepolto con le armi potenti dell'arte cinematografica. Il cadavere è ovviamente quello di Augusto Pinochet "El Conde", e se certe immagini colpiscono per la loro bellezza, come i voli del vampiro in cappotto, la satira stucca.
MEMORABILE: L'arrivo dei cinque figli in macchinone immerse nella nebbia mattutina, come d'uno Stige; I voli notturni di Don Augusto in alta uniforme su Santiago.

Siska80 16/09/23 17:16 - 4890 commenti

I gusti di Siska80

Il dittatore cileno Augusto Pinochet non è morto: è un vampiro con più di due secoli di età deciso a farla finita una volta per tutte. L'idea di girare in bianco e nero è buona e da alla pellicola un aspetto noir: almeno all'inizio, visto che piano piano prevale l'aspetto della satira politica dai toni demenziali che svilisce un po' il senso dell'insieme. I personaggi sono grotteschi quanto basta e gli attori che li interpretano spontanei, sebbene il migliore risulti essere Vadell nella parte del protagonista attorniato da parenti decisamente famelici. In definitiva, non male.

Cotola 18/09/23 19:22 - 9472 commenti

I gusti di Cotola

Claude Pinoche(t) sopravvive ai secoli e alle rivoluzioni fino a quando, dopo aver governato per lungo tempo il Cile, esprime la volontà di morire. Dal punto di vista visivo il film è pienamente riuscito, con il suo delizioso bianco e nero molto elegante e grazie a una regia che regala immagini e inquadrature ben curate e di valore. Per ciò che riguarda l'aspetto satirico-farsesco la pellicola sa colpire i suoi bersagli, in particolare nei momenti in cui Carmencita intervista i familiari di Pinochet, ma è anche un po' discontinua. Gli accenni granguignoleschi sono esornativi.
MEMORABILE: Le intervite di Carmencita ai familiari di Pinochet; L'arrivo di Margaret; I voli di Pinochet sulla città.

Thedude94 18/09/23 23:47 - 1170 commenti

I gusti di Thedude94

Passo indietro per Larrain che in questo, sulla carta, interessante film che tratta le vicende di un Pinochet vampiro alle prese con la volontà di morire, sembra non andare fino in fondo promettendo divertimento e orrore, concludendosi poi con un nulla di fatto e una rivelazione davvero inutile ai fini della trama. Regia, fotografia e musiche restano di buon livello, questo non si discute, ma per quanto riguarda la scrittura il film si perde in dialoghi prolissi e che vogliono spiegare a tutti i costi ogni avvenimento, risultando alla fine ripetitivi e molto blandi.

Pigro 19/09/23 10:36 - 10071 commenti

I gusti di Pigro

Pinochet è un vampiro ultrasecolare, ritirato in Patagonia e attorniato dai figli in cerca di soldi e da una suora esorcista. Visionaria favola horror in magnifico b/n che non tanto rilegge la storia del dittatore cileno quanto si interroga sulla sua eredità, più concettuale che materiale. Vertiginosi intrichi in un plot delirante e disorientante, in cui però l’arguta bizzarria rischia di diluire il portato politico a favore del compiaciuto incanto immaginifico. Sottile, profondo e vorticoso al tempo stesso, e infine troppo dispersivo.

Il ferrini 21/09/23 23:50 - 2646 commenti

I gusti di Il ferrini

L'idea è di quelle geniali, un po' alla De la Iglesia per intenderci; Pinochet in realtà è un vampiro, ha 250 anni e inscenato la sua morte. Esaurito questo spunto purtroppo non resta granché, se non una confezione di gran lusso, con un bianco e nero di grande impatto e ottimi effetti speciali. Non convincono invece i figli, interessati all'eredità, né la moglie. Si salvano la suora esorcista, che sfrutta la sua carica erotica col Conte, e la sorpresa finale. Il tutto però risulta sfilacciato e talvolta prolisso, peccato; forse qualche sforbiciata avrebbe giovato.

Giùan 8/10/23 18:00 - 4901 commenti

I gusti di Giùan

Bisogna dare atto a Larrain di essere tra i pochi registi contemporanei a praticare con perseverante cognizione lo scosceso territorio cinematografico dell'apologo grottesco (caro in passato a Ferreri e Don Luis). Qui, se l'idea di Pinochet vampiro della libertà e Frankenstein del potere non si può dire del tutto originale (nemmeno sul piano visivo, il b/n e scenografico, l'isola), è però condotta con una scrittura all'altezza e dialoghi di vivida ironia. Altro valore aggiunto è un cast magnetico, che tiene avvinti anche quando il gioco comincia a incartarsi e stancare.
MEMORABILE: Castro nei panni dell'inquietante servo Fyodor; Gli occhi spiritati della suora Carmencita (Luchsinger); La famelica First lady della Munchmeyer.

Jandileida 16/10/23 10:27 - 1670 commenti

I gusti di Jandileida

La mossa ha del geniale: Pinochet è un vampiro, nato in Francia nel 1700 e alfiere di tutte le successive controrivoluzioni della storia, fino al tragico atterraggio nel Cile di Allende. Passata però la sorpresa e assaporate alcune scene dall'indiscutibile fascino estetico, si viene investiti da un parlare per simboli abbastanza piatto, leggibile e che non pare riuscire a sostenere il registro del grottesco, materia sempre sulfurea che l'altrove incendiario Larraín sembra stavolta non riuscire a maneggiare con la necessaria cattiveria. Necessario ed elegante ma anche noioso.

Daniela 3/02/24 07:49 - 13209 commenti

I gusti di Daniela

Nato in Francia nel 1700, il vampiro Claude Pinoche attraversa i secoli spostandosi tra vari paesi finché trova una patria d'elezione in Cile, dove può continuare a nutrirsi di sangue come dittatore con il nome d'arte di Augusto Pinochet... Originale satira politica che avvolge i suoi strali in una messa in scena horror di grande fascino grazie dall'elegante bianco e nero di Ed Lachman, alle inquadrature di taglio espressionista, alla buona scelta dei volti nel cast, mentre il punto debole è costituito una sceneggiatura che, dopo la prima mezz'ora, diventa dispersiva e ridondante.

Mr.chicago 24/02/24 16:35 - 254 commenti

I gusti di Mr.chicago

Raffinata e a tratti poetica, satira politica/orrorifica, condita da aspri dispute familiari per accaparrarsi un'eredità nascosta chissà dove. Il bianco e nero ci porta inesorabilmente alle atmosfere attinenti al mondo di Nosferatu & co., mentre i dialoghi e il tipo di recitazione possono ricordarci uno stile alla Wes Anderson in chiave "nera". Belle musiche, bellissima fotografia, finale in crescendo!
MEMORABILE: I frullatori; Le scene in volo.

Pablo Larraín HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Tony ManeroSpazio vuotoLocandina Post mortemSpazio vuotoLocandina No - I giorni dell'arcobalenoSpazio vuotoLocandina Il club

Rebis 15/02/25 15:07 - 2462 commenti

I gusti di Rebis

La Francia contro-rivoluzionaria, l'Armata Bianca, l'Imperialismo inglese, lo spettro nazista, il capitalismo americano e la Chiesa cattolica: ecco la costellazione malefica sotto la quale nasce Pinochet. Tra cuori centrifugati, teste decapitate e voli pindarici su Santiago, Larrain serve un puro divertissement, il suo film più spudorato e allegorico (i liquidi sono soldi ed emoglobina) sulla logica del potere, incarnazione di un male consustanziale, non esorcizzabile, che va interiorizzato per essere riconosciuto. Vinto, giammai. Grande sfoggio pittorico del sodale Edward Lachman.
MEMORABILE: Il primo volo della suora dopo il morso.

Enzus79 3/03/25 20:24 - 3178 commenti

I gusti di Enzus79

Pinochet in versione vampiresca. Dopo secoli vissuti ad ammazzare esseri umani, il dittatore ha deciso di morire. Ironia che rasenta il cupo. Commedia dai contorni horror intelligente e discretamente coinvolgente. Forse un po' troppo pretenzioso, il film perde verve nella seconda parte. Ottima la fotografia di Edward Lachman (candidato all'Oscar). Apprezzabile la colonna sonora.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Curiosità Max dembo • 16/09/23 15:02
    Custode notturno - 425 interventi
    È uscito su Netflix il 15 settembre 2023, quattro giorni dopo il cinquantesimo anniversario del colpo di stato del 1973, in cui Pinochetprese il potere. 

    "El Conde" è stato presentato in anteprima all'80a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia il 31 agosto 2023, dove ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura. 

    Ha ricevuto un'uscita nelle sale limitata il 7 settembre 2023 in Cile e Argentina. Ha ricevuto un'uscita nelle sale limitata negli Stati Uniti l'8 settembre 2023.

    Fonte: Imdb
  • Discussione Max dembo • 16/09/23 15:17
    Custode notturno - 425 interventi
    Ci sono gli estremi per una denuncia dei figli della Hiriart a Larrain, sceneggiatore e produttori, per gli insulti e la rappresentazione davvero pesante e al di là di ogni opportunità, di una donna anziana che nemmeno c'è più. Mi stupirei se non lo avessero già fatto. Come se in Italia si facesse oggi, in tempi di femminismo esasperato, un film intero su Rachele Guidi o sulla Petacci, per mostrarle e farle ingiuriare da tutti i personaggi, come donnacce, prostitute smodate e indefesse, oltre a quant'altro. Cosa lo giustifica, è utile a qualcuno e all'interesse per il cinema di un festival cinematografico? Nessuno mi sembra abbia detto nulla. Che poi Larrain è figlio e parente di persone nella politica, e che si sono arricchite, proprio con il regime di Pinochet. Così gira il mondo.
    Ultima modifica: 16/09/23 21:26 da B. Legnani
  • Discussione Pigro • 18/09/23 14:49
    Consigliere - 1704 interventi
    Sinceramente non capisco dove stiano gli estremi della denuncia. Stiamo parlando di un film fantasy horror, in cui Pinochet è un vampiro, la Thatcher vola sugli oceani, si bevono frullati di cuore e si infilano paletti di frassino... in tutto questo chi può prendere seriamente dal punto di vista storico e oggettivo qualsiasi frazione di secondo di questo film, e quindi qualsiasi attributo riferito a un suo personaggio? Se un erede di Lucía Hiriart denunciasse Larraín perché alcune parole e atteggiamenti non corrispondono alla verità storica significherebbe ammettere che tutto il resto sia veritiero, da chi è la vera madre di Pinochet in giù... Il film è un delirio visionario che non ha nulla a che vedere con la realtà: se l'erede in questione lo denunciasse vorrebbe dire che non ha capito nulla, e che ammette che sia tutta verità storica.
  • Discussione Max dembo • 2/10/23 21:53
    Custode notturno - 425 interventi
    Doppiaggio italiano (è scaduta sempre più, la grandissima scuola) come fanno spesso oggi dati i ritmi davvero vertiginosi, frettoloso senza la minima attinenza con il/I personaggio/i. Andare a sentire la voce originale di Pinochet, visto che di personaggio vero almeno nominalmente - anche per rispondere agli osservazioni - si tratta, per giudicare da sé.
    Ultima modifica: 4/10/23 08:15 da Max dembo