Terzo adattamento cinematografico dell'ammutinamento del Bounty questa volta ad opera di Roger Donaldson. Lo sceneggiatore Robert Bolt prende spunto dal romanzo di Richard Hough e non da Nordhoff e Hall (ispiratrici delle altre due versioni). Energica l'interpretazione di Anthony Hopkins che da solo riuscirebbe a sostenere il film anche se, fortunatamente, il resto del cast non è da meno. La pellicola è molto patinata e ha il pregio di mostrare degli ottimi paesaggi.
Terzo film dedicato alle vicende della celeberrima nave inglese, realizzato dal regista Donaldson con un occhio più attento alle vicende storiche e spostando (rispetto ai film precedenti, specie quello con Brando) l'attenzione più sulla figura del comandante (interpretato con una certa ricchezza di sfumature da Anthony Hopkins) che su quella dell'ufficiale ribelle (un ancora giovane Mel Gibson). Ne deriva uno spettacolo ben strutturato e godibile con una certa cura per la caratterizzazione dei personaggi. Buona la fotografia.
Nuova versione del più celebre ammutinamento della storia del mare. I suoi punti di forza: i magnifici paesaggi in cui si dipana la drammatica vicenda, la splendida prova di un Anthony Hopkins inappuntabile Capitano Bligh, il cameo eccellente di Laurence Olivier, le belle prove di Gibson, Bernard Hill e Neeson. Punti deboli: l'eccessiva durata e la regia prolissa di Donaldson. Comunque accettabile.
Sicuramente non il migliore adattamento dell'"avventura" del Bounty. Bravi Anthony Hopkins e, ovviamente, sir Laurence Olivier, così così Mel Gibson. Belle scenografie, regia abbastanza sicura, ma tendo a prefergli sia la versione degli Anni Sessanta sia quella successiva. Leggermente inferiore.
Una gioia per chi ama paesaggi e recitazioni. Hopkins è straordinario (il film è dominato dai discorsi che tiene sulla scialuppa: Blight, va ricordato, fu un grande navigatore), mentre Gibson (merito del regista?) gli si affianca, ma stando proficuamente un passetto indietro. Grandi le facce di Hill e di Lee-Wilson. Gli sceneggiatori sono più fedeli, rispetto al passato, alla realtà storica, mettendo l'accento sul devastante effetto delle tahitiane e suggerendo soltanto altre motivazioni ipotizzate dagli studiosi. Un bel film.
MEMORABILE: Blight che rinuncia alla sua porzione di cibo.
Buon film d'avventura, incentrato più sui personaggi che sull'azione. Ottima l'interpretazione di Hopkins, comandante tutto d'un pezzo nel bene e nel male; nota di merito anche a Gibson, che morde il freno per quasi tutta la pellicola ma quando serve sa essere incisivo. Peccato solo che il film tralasci del tutto gli eventi tragici seguiti allo sbarco dei ribelli a Pitcairn, incentrandosi quasi del tutto (e forse troppo) sulle fasi pre-ammutinamento. Comunque più che buono.
Se nei due film precedenti il capitano Bligh e il tenente Christian erano connotati decisamente come il cattivo e il buono della situazione (dove il cattivo Charles Laughton della prima versione è inarrivabile), qui si rende più giustizia alla famosa vicenda, disegnando caratteri con più sfumature e spostando l'occhio sul peso avuto dalle bellezze locali (solo al capitano tocca la più in carne) nel far prendere decisioni, tragicamente definitive. La sceneggiatura non riesce (o non vuole) trovare motivi più validi per arrivare all'ammutinamento.
MEMORABILE: Il pianto del re della popolazione locale.
Terzo film dedicato all'ormai celebre vicenda del Bounty e dei suoi ammutinati che si concentra prevalentemente sulla parte storica di quanto accaduto e non sulle vicende amorose. Hopkins, interpretando il capitano Blight (uomo scorbutico e collerico ma non certo un despota) riesce a caratterizzarlo perfettamente dalla prima all'ultima scena. La regia di Donaldson è convincente come d'altro canto è buona l'interpretazione da parte di (un giovane) Mel Gibson e degli altri attori. Suggestivi i paesaggi.
MEMORABILE: Blight che si presenta nervosissimo alla corte marziale; Il dialogo tra Hopkins e Gibson la sera prima dell'ammutinamento.
Bell'adattamento della tragedia del Bounty, con un occhio particolarmente attento al contesto storico e alle contraddizioni caratteriali dei personaggi. Nessuno dei due protagonisti è nettamente buono o cattivo, ma entrambi sono pieni di interessanti sfumature che rendono realistico e umano il loro modo di agire. Bravo Hopkins, più acerbo (e a tratti finto) Gibson. Ritmo un po' lento nella prima parte, ma si risolleva nella seconda. Belle le location.
Il film si basa quasi interamente sugli straordinari paesaggi esotici e sulla coppia Hopkins-Gibson, che fa a gara a chi è più bravo. Hopkins, strepitoso, vince alla distanza, anche se pure Mel Gibson se la cava benissimo, pur andando ogni tanto sopra le righe. La storia dell'ammutinamento è materia nota e porge il destro per alcune riflessioni di carattere sociologico e per apprezzare la perfetta resa psicologica dei personaggi principali. Al di là della bravura di chi lo interpreta, il capitano Bligh è il più interessante. Un Achab ante litteram. Ottima la musica. Da vedere.
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DiscussioneRaremirko • 23/02/21 22:21 Call center Davinotti - 3863 interventi
Buonissima versione di Donaldson, nobilitata dalle musiche elettroniche del mito Vangelis, con ambienti suggestivi e megcast (presenti pure Day Lewis, Olivier e Neeson).
Tanti mezzi, buon script, tanta suggestione per 125 minuti che non stancano.
Più o meno sullo stesso piano delle altre versioni.