La fattoria maledetta - Film (1987)
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Titolo originale: The Curse
Anno: 1987
Genere: horror (colore)
Regia: David Keith
Cast completo di La fattoria maledetta
Note: Aka: "The Farm"; "The Well"; "El Maleficio"; "La Malédiction Céleste"; "A Maldição - Raízes do Terror"; "Förbannelsen"; 2I Katara". Musiche di Franco Micalizzi. Operatore alla macchina Roberto Forges Davanzati. Reparto ottico effetti speciali a cura di Lucio Fulci.
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Tutti i commenti e le recensioni di La fattoria maledetta
TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/01/09 DAL BENEMERITO COTOLA
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- Quello che si dice un buon film:
Anthonyvm, Jena, Teddy - Non male, dopotutto:
Rickblaine, Greymouser, Tomastich, Herrkinski, Minitina80, Metakosmos, Taxius, Dave hill - Mediocre, ma con un suo perché:
Enzus79, Giuliam, Bergelmir, Deepred89, Diamond - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Cotola, Puppigallo, Lupoprezzo, Undying - Gravemente insufficiente!:
Rufus68
Storia interessante, è il contorno che non funzona: i dialoghi sono un po' troppo sciocchi e ci sono molti punti interrogativi, ed anche se gli attori sono quel che sono e la regia è mediocre, un po' di suspence c'è. Colonna sonora di Micalizzi che non verrà certo ricordata.
Tratto da un racconto di Lovecraft che ha ispirato parecchi sceneggiatori e registi, il film non presenta alcun motivo di interesse. Trattasi, infatti, di una produzione piuttosto approssimativa che scontenterà anche gli appassionati del genere. Effetti speciali (pochi) affidati al nostro Fulci e musiche (scialbe) di Franco Micalizzi. Tranquillamente evitabile.
Se non altro, ora è chiaro a cosa si riferisse una puntata dei Simpson (quella sulla fattoria dove crescevano pomodori fertilizzati da scorie radioattive e venivano chiamati "pomacco", pomodoro tabacco, per il gusto e il marciume interno che dava assuefazione). Detto ciò, la pellicola mostra il suo vero, pessimo volto nel momento in cui appare il presunto meteorite (a dir poco risibile: un'enorme palla da golf). Da lì in poi si scivolerà sempre più nel ridicolo, con effetti dozzinali atti solo a suscitare lo schifo dello spettatore (vermi, pus, bubboni in quantità) e dialoghi penosi. Evitabile.
MEMORABILE: Il clownesco attacco delle galline; Il patrigno che, in fin di vita e ricoperto di piaghe, continua a schiaffeggiare il figliastro; La madre sciolta.
Ci sono gli ingredienti per rendere questo film un modesto horror americano di fine anni ottanta: sangue, suspence... pecca un po' la sceneggiatura con alcune scene che potevano anche essere evitate, tuttavia resta guardabile fino alla fine della storia. Sembra un po' (ed evidenzio "un po'") riprendere Creepshow di Romero, precisamente l'episodio con Stephen King.
MEMORABILE: La scena del dottore in privato con la moglie, che può ricompensare (almeno) quelli a cui non è piaciuto il film...
Horror con tanto di stampo alieno. In una fattoria atterra una strana meteora che impone il suo veleno agli abitanti del posto. Impressionante nel trucco e ironico nei personaggi. Il protagonista è l'unico personaggio serio dell'intero film. Nonostante tutto è da vedere per le caratteristiche del genere e per un richiamo lontano ad uno degli episodi di Creepshow con protagonista un insolito Stephen King.
Tratto dalla novella di Lovecraft "The colour out of space", che è l'incursione più prossima lla fantascienza dello scrittore di Providence, il film ne ricalca abbastanza fedelmente lo sviluppo, anche se innesta sulla storia alcuni elementi riguardanti un certo puritanesimo middle west. Senza infamia e senza lode, presenta qualche sequenza discretamente orrida. Non è il peggio nella produzione cinematografica ispirata ad HPL.
Solido fanta horror made in USA con la collaborazione di Fulci & Micalizzi: citazioni da Lovecraft (il racconto da cui è presa la trama), Poe (il crollo della casa) e Ballata macabra. Il tutto è filtrato sotto un'ottica fanta-familiare che andava a braccetto con i bisogni dei film anni '80. Devo ammettere che da amante del cinema horror di Lucio Fulci sono riuscito pure a vedere, in alcune scene, la mano del maestro, ma forse è solo una mia impressione.
Piccolo horror degli anni 80 dalla confezione modesta, con qualche pretesa di critica al fanatismo religioso. Tutto è incentrato sul disgusto: vomito, bozzi e lordure varie (gli effetti speciali sono supervisionati dal buon Lucio Fulci, che oltretutto produce). Tensione non ne crea, ma strappa qualche sorriso (l'attacco delle galline) e inquadratura decente. Cast anonimo. Francamente evitabile.
Dopo un inizio promettente valorizzato da una verosimile rappresentazione delle psicologie coinvolte (del genere famiglia allargata) il film dirotta in un noioso e malriuscito tentativo di cavalcare un plot lovecraftiano. Non sono tanto gli effetti speciali (non dei peggiori) a rendere inefficace il film, quanto la debolezza di una regia poco coinvolgente e stereotipata, indebolita da una sceneggiatura poco ispirata. Il pirotecnico finale stòna completamente e rende l'idea di quanto poco curato dovesse essere lo script: per 15 minuti abbondanti, una miniatura della casa oscilla e va i pezzi.
MEMORABILE: L'incipit, certamente ispirato da Terrore dallo spazio profondo.
Tutto sommato non male, questo fanta-horror anni '80 che vede alcune curiose collaborazioni italiane ed è infatti prodotto sotto l'egida del buon Assonitis. La storia rimane piuttosto risaputa, nonostante sia tratto da Lovecraft, ma quest'ennesima variante sul tema "contaminazione" può contare su buoni SPFX e su prove attoriali più che discrete; anche come ritmo e atmosfera ci siamo e il film finisce per farsi vedere piacevolmente. Nulla di eclatante, comunque un B-movie più che dignitoso che una visione può anche meritarla.
John Schneider HA RECITATO ANCHE IN...
Racconto lovecraftiano adattato bene solo nella forma, ma che nella sostanza non riesce a ottenere uno svolgimento adeguato. La causa principale è la regia incolore, la recitazione al limite dell’accademico e il trattamento che, passati i primi momenti di mistero, appiattisce inesorabilmente tutto il resto, realizzando un horror da cassetta davvero al di sotto della media. Non aiutano gli effetti speciali di Lucio Fulci, né la mediocre fotografia di Piazzolli, in trasferta per l’occasione.
Una pellicola onesta e non pretenziosa, assolutamente nella media dei b-movie degli anni ottanta. Ha reminiscenze fantascientifiche, ma lasciano ben presto la scena all’horror votato ai momenti più ripugnanti e disgustosi, in cui riesce discretamente. Il puritanesimo delle zone rurali americani rappresenta un’aggiunta che non fa altro che peggiorare la situazione nella fattoria maledetta.
MEMORABILE: La lenta ma terrificante trasformazione della Gregory.
Il racconto del solitario di Providence con risvolti sociali relativi alla contemporanea situazione rurale e non. Senza dubbio tra i migliori adattamenti di un racconto di Lovecraft; detto questo non abbiamo certamente di fronte un capolavoro del genere, ma sicuramente un film molto piacevole troppo spesso snobbato per la sua aria "ottantiana", le piccole pecche e per diverse sequenze semi-comiche (volute?). Prodotto di grande atmosfera e con effetti speciali assolutamente spettacolari (opera di Lucio Fulci, che ha curato anche la produzione).
MEMORABILE: La lenta e spaventosa trasformazione della madre.
Fanta-horror confezionato pure discretamente, con un'atmosfera (complici gli italiani nella troupe?) sottilmente morbosa che cerca di rimediare alle falle di un copione farraginoso e incapace di giocare con l'ironia (sempre che di ironia volontaria si tratti). Splatter limitato ma abbondanza di verminosi effetti speciali che ci tolgono i pochi dubbi sull'identità di quel Louis Fulci accreditato nei titoli di testa. Lo score di Micalizzi non incide.
Un caso paradigmatico. La fattura non è malaccio (effetti, musiche), ma la vacuità dei personaggi e la prevedibilità di ciascun avvenimento è talmente crassa che tutto l'andamento della pellicola risulta insopportabile sino allo sfinimento. Non c'è mai uno scarto, un frizzo crudele, un'invenzione: elettroencefalogramma piatto. Persino un brutto film della Troma è preferibile nella sua sciocca sgangheratezza a questa bonaccia.
Buon B-movie di ambientazione rurale che ruota attorno a una famiglia in crisi (donna risposata e insoddisfatta con due figlioletti infelici, secondo marito severo con un figlio bullo) e che, dopo la caduta di un meteorite, si disgrega ancor di più, questa volta anche fisicamente. Tanti (dis)gustosi SFX e un buon lavoro di make-up accompagnano una storia ben diretta, non sempre scritta benissimo, ma che si mantiene interessante fino all'ultimo. Bravi gli attori, specialmente il veterano Claude Akins. Horror minore ma che conserva il suo fascino.
MEMORABILE: La scoperta degli effetti che l'acqua contaminata ha sui prodotti agricoli; Le mutazioni progressive dei membri della famiglia.
Un meteorite cade in una fattoria infettando il pozzo d'acqua che a sua volta infetterà piante, animali e persone facendoli marcire poco a poco dall'interno. Horror italoamericano (a cui hanno partecipato pure Lucio Fulci e Micalizzi) tratto da un racconto di Lovercraft con protagonista un giovane Will Wheaton che nella parte del piccolo eroe non sfigura. Il tipico teen horror anni 80 all'acqua di rose senza particolari acuti che nel complesso comunque si fa vedere senza annoiare.
L'attore David Keith si cimenta nella regia di un horror tratto dal celeberrimo "The Colour out of Space" di Lovecraft e incredibilmente il risultato è piuttosto buono, forse perché a produrre c'è il "geniaccio" Assonitis. Abbastanza fedele al racconto, con effetti speciali artigianali a basso costo (il meteorite) ma non per questo meno inquietanti (la mostruosa trasformazione della mammina, le esplosioni verminose di stampo fulciano). Attori non male, in particolare il veterano Claude "Lobo" Atkins nella parte del bigottone Nathan. Non sfigura rispetto alla recente opera di Stanley.
MEMORABILE: I vermi nella mucca che esplodono in faccia a Nathan; Lo speculatore in cantina con la "mammina"; Il rogo finale.
David Keith si sofferma poco su lato fantascientifico della storia, il suo è un film che punta soprattutto sulle patologie pregresse causate dall’indottrinamento provinciale, sul riflusso misogino di stampo primitivo e sulla tipica famiglia disfunzionale relegata ai margini. La regia è sufficientemente virtuosa, le sferzate splatter tipicamente ottantiane e il finale (in crescendo) non regala consolazioni. Nonostante sia tratto da un racconto di Lovecraft il modus operandi è puramente kinghiano. Cast sufficiente.
Discreto horror ruralovecraftiano (è ispirato a "Il colore venuto dallo spazio"). La caduta di un meteorite si rivela una calamità per una fattoria a conduzione familiare: non solo il raccolto e il bestiame ma anche gli occupanti iniziano a marcire. Come se non bastasse, il pater familias allargata è un bigotto fanatico religioso. Terrorizzante e disgustoso il graduale disfacimento morale e fisico. Effetti speciali, ai quali avrebbe collaborato pure Fulci, rivedibili (le plasticose protesi sui volti e il modellino della casa).
MEMORABILE: Mele marce; Mucche verminose; L'adulterio ferino; Scioglievolezza materna.
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Trasposizione filmica di uno dei racconti più noti di Lovecraft, horror in perfetto stile anni 80 con tutti i pregi e difetti del caso. Buona atmosfera, qualche trovata interessante qua e là, splatter abbondante ma tutta una serie di scelte narrative/registiche al limite del trash, mal calibrate con la parte drammatica od orrorifica. E di Lovecraft alla fine rimane davvero poco. Valido invece lo spunto eco-vengance e il finale dal sottotesto malinconico.
MEMORABILE: Il geniale pseudonimo usato da Fulci (Louis Fulci).
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- Dopo aver letto la critica del Puppigallo, ho notato che il regista è l'attore che in Ufficiale e gentiluomo interpretava Sid Worley, l'amico di Richard Gere che si suicidava verso la fine del film. Ho verificato su www.imdb.com e ne ho avuto conferma (http://www.imdb.com/name/nm0001418/). Ha girato in tutto tre film, di basso livello (incluso una sorta di plagio a Indiana Jones, a cominciare dalla locandina). Da non confondere con Keith David, prolificissimo attore di colore che ricordo nei panni del padre di Mary in Tutti pazzi per Mary.
- Louis Fulci: produttore associato ed altre curiosità sul film.
In parte legato, per questioni distributive estere, a The Bite (aka Curse II, Federico Prosperi, 1989) La fattoria maledetta vede accreditato, sui titoli di testa, "Louis" Fulci come produttore associato.
A tale proposito Assonitis sfata ogni leggenda metropolitana in relazione agli effettivi contributi apportati dal cinesta romano arrivando ad asserire (cifr. Nocturno Dossier n. 82 - Beyond the screen) che l'incarico attribuito a Fulci come regista di una terza unità è stato deludente e lo si può rinvenire - quasi unicamente - nella sequenza pre-finale della madre trasformata in cadavere.
The curse venne girato nel Tennesee (area di residenza del cineasta-attore David Keith) per quanto riguarda gli esterni, mentre le ricostruzioni interne furono realizzate negli studi della Vides a Roma.
La presenza "celebre" del già citato David Keith (Ufficiale e gentiluomo) non è solitaria, in quanto anche Wil Wheaton aveva recitato l'anno prima in Stand by me.
Nonostante la scarsa qualità del prodotto compiuto, negli Stati Uniti il film ebbe discreto successo, al punto di dare corso al seguito di cui si faceva menzione all'inizio della curiosità. - E' una bufala che ha girato per anni e che voleva che il film fosse stato girato in una villa/fattoria nei dintorni di Roma come riporta anche imdb, non e vero niente.
Il film di low budget è stato girato nella fattoria dello stesso Keith proprio a Tellico Plains, piccola cittadina rurale del Tennessee.
Mentre alcuni interni pare siano stati girati effettivamente a Roma, anche se su questo ci andrei cauto e bisognerebbe avere quanto meno delle conferme da persone che hanno lavorato al film.
La bufala ha potuto avere questo tipo di "lunga vita" perchè per anni si è asserito che Fulci fosse coinvolto nel film, mentre da quello che si sa pare avrebbe avuto solo una piccola influenza su degli effetti speciali che dal dire che è stato produttore ce ne va molto.
Se mai sarebbe interessante trovare la fattoria di Tellico dove fu girato, ma la trovo dura, io ci provai la scorsa estate e con scarsi risultati, anche al fronte di ricerche in rete sulla natia terra di Keith.Ultima modifica: 10/10/12 17:05 da Ruber - Non ho il film né l'ho mai visto, non è che possa dire niente. E' curiosa come storia.
- Posterò gli screen, la cittadina del Tennesee è coperta da street, ma tutte le volte che ho cercato di trovare sta benedetta fattoria in quel buco di paese non ne sono venuto a capo.Ultima modifica: 29/04/14 07:31 da Zender
- Ruber ebbe a dire:
La bufala ha potuto avere questo tipo di "lunga vita" perchè per anni si è asserito che Fulci fosse coinvolto nel film, mentre da quello che si sa pare avrebbe avuto solo una piccola influenza su degli effetti speciali che dal dire che è stato produttore ce ne va molto.
In questo film Fulci lavorò sicuramente agli effetti speciali (sotto lo pseudonimo di Louis Fulci) insieme a Franco Ruffini. Se ne può vedere l'influenza in alcuni dettagli, per esempio la frutta contaminata.
Però in effetti il film fu una coproduzione USA-Italia, in cui il contributo italiano fu importante, ma la parte esecutiva era Assonitis, non certo Fulci. - Che la fattoria sia li e dato per scontato, che sia poi un impresa cercarla a quasi trent'anni di distanza e un altra.
- Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Notte horror", martedì 3 settembre 1996) di La fattoria maledetta:
