Serial un po' ingenuo, più adolescenziale che fantastico, che esplora da vicino il mondo di Clark Kent, al secolo Superman, alla scoperta dei suoi poteri (pochi, centellinati, in questa prima stagione). Bella l'immagine-copertina che apre la stagione, con lui appeso a una croce con una S rossa dipinta sul petto a titolo di scherno; poi tutto scivola via in uno strano miscuglio di romance e surreale molto molto patinato. Consigliato giusto agli adoratori del supereroe per eccellenza.
Le avventure del giovane Clark Kent. Di film tratti dai fumetti dc di Superman ne hanno fatto molti e la serie televisiva ne fa parte, senza avere una qualità eccelsa, a mio avviso. Difatti dopo la visione delle prime due stagioni ho smesso di seguire le vicende di Superman giovane. Per certi versi era più simpatica la serie prodotta negli anni '90. Discreto Tom Welling-Superman.
Ma quale giovane Superman? È una banalissima serie teen-oriented come tante altre, perdipiù persino irritante nella confezione: patinatissima, con interpreti sempre tutti belli e perfetti. Lo stesso Clark non brilla per simpatia ed è impersonato da un uomo fatto spacciato per quindicenne (Tom Welling). A questo punto, meglio guardarsi una normale serie adolescenziale un po' più realistica e magari ironica...
Polpettone adolescenziale alla Dawson's Creek con intrighi fantascientifici alla X-Files. Ripetitivo, scialbo e patinato, gode un successo longevo e insperato perché è un prodotto pensato su misura per i giovani d'oggi, i quali snobbano fumetti, maschere e calzamaglie, ritenendoli roba ridicola e poi nutrono il loro intelletto con perle quali Beautiful, O.C. eccetera. Fatevi un favore, il vero Superman compratelo in edicola!!!
MEMORABILE: Le comparsate (sprecate) di altri eroi della Justice League: Freccia Verde, Impulso, Cyborg, Aquaman, Black Canary, Supergirl...
Una prima stagione scialba per una serie che non ha mai offerto un granché. Il problema è da ricercarsi nell'impianto patinato dell'operazione, che cavalca l'onda dei contemporanei O. C. e One Tree Hill e lascia da parte il ben più appagante il mystery sci-fi che tanto avrebbe giovato. Oltretutto, l'assenza di quella discreta ironia che solitamente permea le serie sui supereroi appesantisce il risultato.
Serie americana di discreto livello che narra le avventure di Clark Kent, un ragazzo dalle virtù fuori dal normale, impersonato da un bravo Tom Welling. Le storie si intrecciano sufficientemente bene e ruotano attorno ad altri personaggi secondari, i quali sono delineati con criterio non lasciandoli in secondo piano.
Le vicende del giovane Clark Kent, non ancora Superman ma mai normale essere umano sono raccontate in un serial che nella prima stagione ha ancora i connotati della vicenda a target adolescenziale. La sceneggiatura opera una discreta caratterizzazione dei personaggi ma la trama è piuttosto povera e le vicende eccessivamente "centellinate" e alla lunga ancora poco interessanti. Interlocutoria.
10 stagioni per raccontare l'adolescenza di Superman? Decisamente troppe, sopratutto quando il tema base è il non far vedere mai Clark Kent col costume addosso. Rispetto a Lois & Clark, che aveva toni da commedia sentimentale, questo serial vorrebbe analizzare l'eroe di Krypton dal lato umano ma, in realtà, è solo un mezzo per far vedere quest'icona che prima si "bomba" Lana Lang e poi Lois Lane. La cosa che mi ha divertito è scoprire che questo Superman-non Superman ha come padre il Bo Luke di Hazzard. Ospiti a go-go, ma fx bruttini. Da due.
MEMORABILE: Michael Rosenbaum che fa Lex Luthor, il migliore del cast.
Uno di quei casi in cui audience e marketing corrompono dal principio un'idea interessante. Smallville è un fallimento sceneggiativo: le possibilità notevoli della storia vanno a infrangersi in una realtà ibrida tra Dawson's Creek e le telenovelas, un vero disastro. In dieci lunghi anni di mediocrità c'è incredibilmente qualche picco: le serie 3 e 4 sembrano dare una svolta poi mai verificatasi: la storia dei Luthor è l'unica sottotrama valida.
Vita e opere del giovane Superman in una cittadina insignificante in cui però, di colpo, accade di tutto (c'è più gente con superpoteri lì che in un intero albo Marvel). Chi si aspetta imprese da supereroe salti a piè pari questa decisamente prolissa serie (dieci stagioni!) e passi ad altro. Dell'azione c'è, ma annaffiata con tutte le ingenuità tipiche dei prodotti per teenager (ai quali del resto questo prodotto è rivolto). CGI così così, alla fine la si ricorda soltanto per la serie di belle ragazze con cui il Nostro (volente o nolente) finisce a pomiciare (beato lui). Mediocre.
Michael Rosenbaum HA RECITATO ANCHE IN...
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DiscussionePinhead80 • 8/06/14 12:52 Controllo di gestione - 354 interventi
STAGIONE 8 (2008)
**** Tolto di mezzo (almeno sulla carta) Lex Luthor ecco che a minacciare il mondo ci penserà Doomsday...Questa ottava stagione di Smallville è molto ricca di adrenalina e pathos, con personaggi vecchi e nuovi che si incontrano e si scontrano. Azzeccato anche il ruolo della sostituta di Lex (Tess Mercer)e quella del cattivone di turno (Doomsday). Anche le parti sentimentali sono meno adolescenziali e più mature. Una delle stagioni migliori della serie. (Pinhead80)
DiscussioneZender • 8/06/14 19:08 Capo scrivano - 48839 interventi