Wolfen - La belva immortale - Film (1981)

Wolfen - La belva immortale
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Wolfen
Anno: 1981
Genere: horror (colore)
Note: Il film è tratto dal romanzo di Whitley Strieber, "The wolfen" (1978).

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

I primi Anni Ottanta sono stati gli anni dei lupi mannari. Da quegli anni vengono i lavori di Joe Dante (il primo ULULATO, poi diventato una vera e propria saga) e John Landis (UN LUPO MANNARO AMERICANO A LONDRA). Nella stessa scia si muove Michael Wadleigh, regista noto per aver firmato il celeberrimo festival di Woodstock. Il suo WOLFEN è però un film strano, distante dal facile sensazionalismo di Landis e Dante (autori comunque di due pietre miliari), più intimista, tutto giocato su di una splendida fotografia dai toni marmorei, sulle continue, insistite soggettive...Leggi tutto girate con l'uso della steadicam e filtrate con colori quasi da negativo fotografico (metodo poi ripreso da innumerevoli action quali TERMINATOR o PREDATOR). La storia ipotizza una comunità di indiani sopravvissuti alle angherie dei colonizzatori americani (siamo a New York) e rifugiatisi nel sottosuolo del Bronx, quartiere ormai in rovina. Sopravvivono grazie al cannibalismo e saltuariamente si trasformano in lupi. Alcune scene sono da ricordare: le riprese dall'alto del ponte di Brooklyn, le incursioni notturne del protagonista Albert Finney (un po' imbolsito, ad essere sinceri) tra le macerie del Bronx, il finale con i lupi che scorrazzano in piena New York. Tuttavia il ritmo è troppo lento e si rischia di far addormentare lo spettatore con estenuanti soggettive o sequenze interminabili. WOLFEN è comunque un film raffinato, impreziosito da un'ottima colonna sonora e dalla qualità di alcune riprese. Si fosse rivista anche la sceneggiatura...

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Undying 21/08/08 23:13 - 3807 commenti

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Occasione sprecata: perché il registra dimostra classe e compone affascinanti sequenze (le riprese aeree ed i licantropi a piede libero nella "Grande Mela", ad esempio) ma il ritmo lento e frenato da continui stacchi in soggettiva (con l'uso di filtri che conferiscono un colore "freddo e distaccato" alla visione delle "belve") ed una sceneggiatura che non può essere sorretta dagli scarsi (e pochi) effetti speciali ne fanno uno dei peggiori horror ispirato (come tema del periodo imponeva) dai più celebri Un Lupo Mannaro Americano a Londra e L'Ululato (fatte le debite distinzioni sulla trama).

Brainiac 4/08/09 18:16 - 1083 commenti

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Solido horror vecchia scuola. I lupi si vedono meno dello squalo, per esigenze di budget, certo, ma anche per la predisposizione (pre-avvento della grafica digitale) a puntare di più sul "non visto". L'indagine segue i ritmi compassati (con annessa perdità di dinamicità del ritmo) dell'atipico investigatore, personaggio originale e junk-food addicted. Buoni i dialoghi, ironici e con la tendenza a sconfinare un po' troppo nel politico (i lupi come metafora dei reietti), tanto che il finale risulta forzato. Bravo il protagonista, un sosia di Mal dei Primitives.
MEMORABILE: "Perchè fai il poliziotto?". "Mi piace uccidere la gente, è un'abitudine che ho preso; sai, è difficile da perdere".

Santatecla 31/07/09 08:27 - 6 commenti

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Le soggettive con filtro, la crudezza e il realismo, l'alone di mistero che aleggia nella prima parte del film, l'ottima fotografia che cattura nel modo giusto quei particolari ambienti di New York, la sceneggiatura stessa e l'attenzione a non eccedere nelle scene cruciali, fanno di questo film uno degli horror che rivedo sempre con piacere. Il ritmo forse volutamente lento, lontano dalla frenesia degli action-movies, può contribuire a donare un tocco particolare all'intera vicenda, portando Wolfen nella lista dei più raffinati horror d'autore.

Mco 2/07/10 12:37 - 2327 commenti

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Insolito film che segna gli inizi degli anni 80 con una novella trasposta in tema di lupi e di uomini. Ecco, il vero fulcro della pellicola è proprio tale rapporto, che nel tempo l'essere umano ha sconvolto in balìa degli egoismi e dell'annientamento del diverso (anche la caratterizzazione del South Bronx ne dà esempio) che lo contraddistingono. Le morti sono davvero crude e il sangue zampilla ma sono le atmosfere che si respirano a restare maggiormente impresse.

Buiomega71 17/12/10 21:21 - 2910 commenti

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Werewolf movie molto particolare ed eccentrico, passato da noi solo in tv e poi in vhs. Wadleigh sceglie un andamento lento e quasi onirico, mostrando una Manhattan cupa e irreale e sfuggendo agli effetti speciali allora in voga. Non del tutto riuscito, ma notevole sotto certi aspetti (per esempio quello di non mostrare la mutazione ma solo dei normali lupi che sarebbero degli indiani che lavorano come operai sul ponte di Brooklyn). I pochi attacchi sono ben resi per ferocia e gore e c'è un messaggio ecologista di fondo. Bizzarro, da vedere.
MEMORABILE: Le soggettive dei lupi; il massacro del magnate nella sua auto.

Pumpkh75 9/09/12 16:59 - 1749 commenti

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Un film che non ha avuto il successo che meritava. Una bellissima storia romantica dove l’orrore, comunque abbondante, si mescola con la storia dei nativi americani e con una ricerca degli spazi, stretti come gabbie o apertamente senza confine, quasi a voler svelare come il film sia in realtà una metafora sulla mancanza della libertà dentro e fuori l’uomo. Gran bel cast, tutto in parte e ottima la regia. Tra i top assoluti del filone.

Tomastich 12/10/12 10:59 - 1255 commenti

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Un horror fortemente morale, profondo e coscienzioso. Il Bronx è la nuova patria dei nativi americani e quando un imprenditore vuole togliere i loro territori per costruire un centro residenziale, i lupi, le belve, gli dei tornano a gridare vendetta. Scene bellissime (quella del lupo bianco rimarrà sempre dentro di me). Native Blood!

Ryo 8/03/13 01:01 - 2169 commenti

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A parte un triplice omicidio iniziale in cui si vede del buon splatter fatto in casa, assistiamo per una buona oretta e più a un'indagine noiosa, con personaggi dallo spessore limitato, dialoghi scialbi, uccisioni ridicole,. La trovata del lupo che vede in "negativo", poi... Tuttavia nell'ultima mezz'ora succede di tutto: ci sono un tentativo di denuncia sociale da parte del popolo nativo americano, un'ottima carneficina con teste che volano e sangue in abbondanza. Ed è un peccato. In questi casi un corto/mediometraggio sarebbe stato l'ideale.
MEMORABILE: I lupi sapientemente addestrati che fanno una strage; "Per loro il selvaggio sei tu!".

Jurgen77 21/09/17 13:55 - 629 commenti

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Pellicola passata, ai tempi, abbastanza inosservata e solo su emittenti locali. Il filone è quello "licantropo" ma con buone deviazioni nel drammatico. Buone la tensione, l'atmosfera cupa e la trama, quasi assenti le sequenze di mutazione, il più delle volte realizzate mostrando lupi famelici. Sicuramente una pellicola non eccelsa, ma nemmeno troppo scontata. Una visione la vale.

Rufus68 6/04/18 22:39 - 3842 commenti

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Se l'aspetto più superficiale (lo sguardo delle "bestie") risulta ormai risaputo e, perciò, datato, non è così per il versante simbolico. Il sovrannaturale irrompe come vendetta contro il progresso umano capace di devastare fisicamente e spiritualmente interi territori (suggestive le sequenze di una New York che la gentrificazione ha reso spettrale come una ghost town) e di innescare una conseguente apocalisse (l'evocata Götterdämmerung). Qualche pausa, ma l'insieme reca il fascino dell'insolito. Bravo Finney.

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Herrkinski 18/09/20 02:41 - 8109 commenti

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Discreta variante sul tema dei lupi mannari che sceglie una via stilistica diversa dai numerosi lavori coevi; si nota che Wadleigh aveva ambizioni maggiori, perlomeno dal punto di vista visivo (il film è abbastanza leccato e include effetti di post-produzione per l'epoca modernisti) ma in parte anche nella narrazione, dal (nemmeno troppo) vago sottotesto razziale/sociologico. Buone le riprese nella New York degradata dell'epoca, accettabile il cast; si pecca di prolissità e il film a tratti annoia, nonostante qualche buona scena splatter. Una visione può meritarla comunque.

Daniela 2/04/21 11:54 - 12660 commenti

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Detective sgualcito indaga sull'omicidio di un magnate e della moglie orrendamente mutilati mentre passeggiavano in un parco newkorkese. Nella polizia prevale la tesi che si tratti di un atto  terroristico ma ci sono altre piste...  Insieme ai più noti Landis e Dante, Wadleigh inaugura la rinascita del filone mannaro limitando gli effetti speciali per concentrarsi su una interpretazione in chiave di mito: i nativi americani si incarnano/trasfigurano in lupi per difendere il loro antico territorio dall'ennesima speculazione. Opera imperfetta ma coraggiosa e non priva di fascino.

Bullseye2 5/11/21 00:45 - 396 commenti

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Oscuro (in tutti i sensi), meraviglioso horror licantropico che si fa eco-vengeance: è proprio vero il detto "homo homini lupus", ma alla fine chi sono i predatori più feroci, i lupi o i capitalisti senza scrupoli? La New York al collasso del 1981 qui è rappresentata tra la inquietante magia della notte e la catastrofe della gentrificazione degna di un film postatomico, con l'originalissima trovata della scelta della soggettiva: dalla parte dei lupi, come lo è del resto il film. Un raffinato e visionario horror d'autore che non disdegna sferzate gore, meritevole di maggior culto.
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  • Discussione Santatecla • 31/07/09 08:15
    Galoppino - 24 interventi
    Ricordo un giorno di una ventina di anni fa, quando fui attratto per caso sulla guida tv dalla locandina di questo film: non era la locandina ufficiale, forse era un fotogramma del film con un lupo ringhiante. Mi aveva attratto, l'avevo visto e devo dire che mi era piaciuto. Da tenere nella mia filmografia :-)
  • Discussione Zender • 31/07/09 10:53
    Capo scrivano - 11 interventi
    E' effettivamente un film dalle atmosfere parecchio insolite. Non mi ha fatto impazzire, ma gli va riconosciuto un certo fascino...
  • Homevideo Buiomega71 • 11/06/13 17:24
    Consigliere - 25998 interventi
    Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Warner Home Video

    Durata effettiva: 1h, 49m e 15s

    Ultima modifica: 12/01/14 23:50 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 10/10/15 10:26
    Consigliere - 25998 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Ultimo spettacolo", venerdì 21 novembre 1986) di Wolfen - La belva immortale:

  • Curiosità Rufus68 • 6/04/18 21:31
    Contatti col mondo - 220 interventi
    Il film è tratto dal romanzo di Whitley Strieber, "The wolfen" (1978).
    Due le traduzioni italiane come "Wolfen" (1991 e 1992) a cura di Valeria Galassi.
  • Homevideo Buiomega71 • 26/05/20 17:51
    Consigliere - 25998 interventi
    In dvd per la Sinister, disponibile dal 18/06/2020
  • Homevideo Digital • 26/05/20 21:21
    Portaborse - 3994 interventi
    Ciao Buio, dove hai pescato questa notizia?
  • Homevideo Buiomega71 • 26/05/20 21:26
    Consigliere - 25998 interventi
    Digital ebbe a dire:
    Ciao Buio, dove hai pescato questa notizia?

    Dvd Store
  • Homevideo Digital • 26/05/20 21:43
    Portaborse - 3994 interventi
    Grazie..
  • Homevideo Mortician • 11/02/22 08:08
    Galoppino - 164 interventi
    Dvd Sinister.
    Solito master, preso dal blu-ray americano, privo di imperfezioni, con una definizione molto buona, lo stesso dicasi per i colori bilanciati correttamente, e coi limiti del formato dvd ossia leggerissimi segni di compressione in quelle scene panoramiche luminose/diurne con molti elementi in movimento.
    Rapporto d'aspetto 2.35:1.
    Audio in 2.0 questa volta sufficiente (sia chiaro: non imputabile alla qualità offerta dalla sinister che sino ad ora mi ha sempre soddisfatto) bensì dal parlato/doppiaggio italiano che in alcune battute risulta pochissimo chiaro.
    Stesso discorso esposto in precedenza: prezzo di vendita (14,90 €) eccessivo, visto che ci troviamo di fronte ad un' edizione minimale.