Viva la libertà - Film (2013)

Viva la libertà

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La nostra recensione di Viva la libertà

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ciclicamente il cinema ritorna alla figura dell'idiot savant, al matterello che per contingenze di diversa natura si ritrova seduto ai più alti scranni del potere dove sciorinando con genuina semplicità concetti di facile presa conquista al suo credo nuovi elettori. In questo caso tocca a un professore di filosofia (Servillo) appena dimesso da una sorta di manicomio sostituirsi piuttosto casualmente al proprio gemello, segretario del partito di sinistra all'opposizione e misteriosamente fuggitosene in Francia. Spinto dal portaborse (Mastandrea) ad accettare di prendere il posto del gemello di cui si sono perse le tracce, il professore pontifica sui massimi sistemi, cita Hegel e Brecht, lancia messaggi...Leggi tutto qualunquisti e vede in tal modo il partito raggiungere percentuali mai viste prima. Nel frattempo il vero politico si astrae dalla propria funzione e raggiunta a Parigi una sua vecchia fiamma (Bruni Tedeschi) sposata a un regista di successo si fa ospitare lasciandosi sedurre da un quotidiano meno stressante, più umano. La cifra scelta è chiaramente quella grottesca, per cui inutile perder tempo accusando il film di scarsa credibilità: a contare è la riflessione sulla forza della leadership, subordinata alla validità politica dei concetti che esprime. La massa di elettori si identifica nel nuovo Oliveri e trova in lui non più l'onorevole di navigato mestiere dall'eloquio fumoso e tecnicista ma la nuova speranza per un futuro fatto di passione e ampi orizzonti. Straordinario Servillo nel ruolo del professore che, presa coscienza del ruolo chiave ricoperto, ne approfitta per prendere in giro sogghignando chi gli sta intorno, che in lui ovviamente vede un Oliveri totalmente trasformato e straordinariamente saggio. E' nel segmento italiano del film, quello che mira non tanto nascostamente alla commedia, che il gioco funziona al meglio, mentre nelle parentesi francesi ci si perde in un più canonico elogio della fuga e nel racconto di una spenta routine da dramma esistenziale con poche frecce all'arco. Mastandrea, pur più in imbarazzo del previsto nel ruolo, conferma comunque la sua bravura, la Bruni Tedeschi poco aggiunge a causa di un personaggio non felicissimo, gli altri restano in secondo piano. Moderatamente divertente (le risate vere sono merito dell'interpretazione gigionesca di Servillo), ben scritto, maturo nell'approccio considerata la matrice grottesca, piacevole.

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Tutti i commenti e le recensioni di Viva la libertà

TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/02/13 DAL BENEMERITO FABIOROSSI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 4/08/16
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Fabiorossi 17/02/13 08:49 - 67 commenti

I gusti di Fabiorossi

Favola filosofica dalla trama sottile e delicata guidata con garbo e leggerezza dal regista Roberto Andò, che riesce a catturare l'attenzione dello spettatore nonostante l'inflazione che colpisce oggi tutto ciò che riguarda la politica. Prezioso esempio di schizofrenia recitativa di un superbo Toni Servillo, che interpreta il ruolo di due personaggi in contrapposizione, alternando toni cupi e di profonda riflessione a momenti non meno drammatici ma rivestiti di intelligente ironia. Di tutto rispetto il resto del cast. Consigliatissimo.

Berta61 7/03/13 15:14 - 17 commenti

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Il film ha uno sfondo politico ma una sostanza molto personale. Le vite parallele dei due gemelli dai destini opposti e così simili suscitano una riflessione sulle scelte di vita, sulle occasioni perdute, su finzione e realtà, sempre mescolate nel calderone dell'esistenza. Quante persone stanno dentro una persona? Quante maschere? Notevole la capacità di precorrere l'esito elettorale, ottima prove di Toni Servillo e Valerio Mastrandrea, un po' carenti le altre, comprese quelle di Valeria Bruni Tedeschi e Anna Buonaiuto.
MEMORABILE: Il tango appassionato ballato da Servillo nei panni del capo del partito d'opposizione e la cancelliera tedesca, a piedi scalzi.

Cotola 8/03/13 18:54 - 9612 commenti

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Il classico buon film che pur non dicendo nulla di particolarmente nuovo, lo fa in modo riuscito con uno stile sobrio, garbato e mai urlato. L'analisi "politica" non raggiunge certo profondità omeriche, ma la pellicola si lascia seguire con grande piacevolezza e non mancano cose buone e momenti riusciti. Bene un po' tutto il cast, ma Servillo è un autentico fuoriclasse. Per una volta anche Andò se la cava bene. Con un filino di generosità si può arrivare a tre palle.

Ilcassiere 29/03/13 10:18 - 284 commenti

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Su di una trama già vista e abbastanza prevedibile viene costruito un film in cui tutte le altre componenti sono eccellenti. Un magnifico Servillo interpreta i due protagonisti che trovano la libertà in modi completamente diversi: il primo sudando e spostando mobili, lavorando con gente comune, vera, l'altro quando può finalmente esporre le sue idee ad una platea che lo ascolta. Interessanti anche gli ulteriori personaggi, interpretati da attori decisamente in forma (Mastandrea, Bruni Tedeschi e Cescon). Inoltre si ride di gusto.
MEMORABILE: Lo pseudo Bersani (magari!!!) che dice allo pseudo D'Alema (che non a caso ha i baffi): "Rassegnati, stavolta vinciamo!"

Ford 30/03/13 12:15 - 583 commenti

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Davvero un bel film. Idea semplice ma attuale, il solito insuperabile e persino sdoppiato Servillo, uno stile garbato tra fantapolitica e poetica surreale per tematiche che purtroppo rendono chiaro lo stato disastroso della nostra vita politica, senza mai mostrarla per come è davvero. Diverte e fa pensare. Piccola perla del nostro cinema recente.

Puppigallo 6/06/13 17:22 - 5523 commenti

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E' tutto sulle spalle, per fortuna forti, di Servillo, che riesce a mantenere a un buon livello una pellicola che ci presenta una "salma" di politico e un gemello a dir poco originale, schietto, che purtroppo nella vita reale sarebbe considerato anacronistico e accompagnato fuori dalla porta del partito di appartenenza. La battuta sull'allearsi col diavolo, anche se inteso proprio come Lucifero è comunque profetica (attualmente, cane e gatto si grattano la schiena). Nel complesso, è un film riuscito, nonostante la parte in Francia, per quanto necessaria (torna a vivere), sia quasi soporifera.
MEMORABILE: L'intervista a tavola; Al portaborse: "Lei è mai stato giovane, o è nato così?"; Il Presidente: "In giro vedo solo rincoglioniti, ladri e banchieri".

Daniela 14/07/13 11:50 - 13376 commenti

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Quando il leader dell'opposizione, depresso ed in calo di consensi, sparisce senza lasciare tracce, il gemello, filosofo reduce da 20 anni di manicomio, ne prende segretamente il posto... Contro il logorio della politica moderna non serve un cynar, ma un pizzico di follia che, complice il linguaggio poetico, può passare per saggezza. Apologo garbato ed allusivo - ogni spettatore ha modo di completare da sé il disegno unendo i puntini. Imprescindibile il doppio Servillo per una commedia originale che fa sorridere amaro, pur risultando intimamente contraddittoria.
MEMORABILE: “Ogni elettore ha il leader che si merita. Se i politici sono mediocri è perché i loro elettori sono mediocri..."

Galbo 26/07/13 21:03 - 12698 commenti

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Il bel libro di Roberto Andò, Il trono vuoto, trova un'efficace trasposizione cinematografica diretta dallo stesso autore, che pur semplificando l'opera letteraria riesce a restare fedele allo spirito della,pagina scritta. Merito di una buona sceneggiatura, che rappresenta un quadro amaramente veritiero della situazione politica italica e di un cast ben scelto, con un grande Servillo in un doppio ruolo e un ottimo Valerio Mastandrea. Un buon film.

Giùan 13/11/13 07:29 - 4997 commenti

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Di divertente e perché no originale c’è (finalmente!) il recupero e l’adattamento di meccanismi alla Frank Capra (che nel nostro cinema mancavan dai tempi di Camerini). Di “tipico” e lezioso si constata il consueto discorso ombelicale e autoriferito, con conseguente tendenza al concione per noi sinistrati e una certa riottosità al “discorso”. Certo è che Andò, aderendo un po’ pedissequamente al Giano bifronte di Servillo (una punta manierato), è tanto brillante nella parte “Ernani” quanto spento in quella “Oliveri”. Per una volta Mastandrea non convince.
MEMORABILE: I motteggi e i sorrisi di Giovanni Ernani di fronte alle tv (Ah! Quando ci riuscirà un leader della sinistra italiana!)

Redeyes 27/12/13 15:07 - 2503 commenti

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Viva la Libertà ha il pregio, pur costruito quasi interamente su Servillo, di mettere in evidenzia la totalità della sinistra italiana. Attraverso una situazione paradossale, sfruttando l'antichissimo escamotage dei sosia, si riesce a dar nuova linfa a un'opposizione poco opposta e molto incline. Si gioca sulle parole ma anche sui piccoli gesti e, per quanto la trama deficiti talvolta, si ha una sensazione di benessere al termine della proiezione. Bravi Mastrandrea e la Bruni e ottimo, ma non è una novità, Servillo.

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Nando 17/02/14 23:08 - 3918 commenti

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Un'analisi sulla politica italiana realizzata con interessante tatto e tanto giuste quanto utopistiche verità. Un paese allo sbando conduce a un cambiamento che regala un finale incerto. Situazioni interessanti e poesia al punto giusto. Servillo monumentale ben coadiuvato da Mastandrea e da tre ottime interpreti femminili.

Tarabas 19/02/14 13:46 - 1888 commenti

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Capra saltato nel padellino (ino-ino) di modesto diametro della visione della politica e del cinema di certa intellighenzia. Il cinico politico riscopre la sua anima grazie al cinema (facendo l'attrezzista!), il sosia matto (ma filosofo) diventa leader recitando Brecht al comizio (io avrei messo la fiche su Pasolini, vabbè). Poi un po' di douce France, che comunque sprovincializza. Non c'è un'idea originale. Non che sia brutto, ma mi ha detto poco. Attendo una versione col protagonista che arringa la folla citando Von Hayek. O Einaudi (Luigi). Gauche caviar.

Capannelle 25/05/14 00:37 - 4595 commenti

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Buon film che deve molto della sua riuscita alle performance attoriali (un gran Servillo ma anche Mastrandrea) e alla scelta di adottare un registro semiserio e graffiante che pur non raggiungendo vette di originalità o di analisi riesce a colpire ugualmente nel segno. Permette infatti di vedere la recente storia politica italiana con un più di un velo di ironia e amarezza.

Hackett 12/08/14 09:16 - 1871 commenti

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Il tema dello scambio di ruolo non è certo un argomento originale per il cinema, come non lo è l'evidenziare la pochezza della nostra classe politica. Questo film di Andò non comunica niente di nuovo o memorabile ma lo fa con garbo e mestiere, con una gradevole scrittura e un'ottima (al solito) interpretazione di Servillo. Mastandera poco valorizzato e personaggi con poco spessore per un'opera riuscita solo in parte.

Gugly 19/10/14 22:43 - 1225 commenti

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Favola dall'andamento quasi goldoniano, una piccola boccata d'ossigeno nel panorama asfittico del cinema italiano; il leitmotiv è strarisaputo, tuttavia non si può negare ad Andò quel tocco in più che altri registi italiani soprattutto in tempi passati non sarebbero riusciti a produrre (insomma, un soggetto del genere negli anni d'oro avrebbe visto una commedia più sbracata con protagonisti che so, Pozzetto e Celentano). Ovviamente Servillo è da sempre una garanzia, ottimamente coadiuvato. Si rivede anche Gianrico Tedeschi. Viva la libertà!
MEMORABILE: Il tango con la cancelliera tedesca; Il colloquio col personaggio di Renzi, chiaramente ispirato a D'Alema.

Il ferrini 24/11/15 22:22 - 2758 commenti

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Buona commedia. L'idea dell'uomo qualunque che s'improvvisa politico, presente anche in Benvenuto Presidente! uscito lo stesso anno, qui si sviluppa in modo assai più convincente, forse perché il protagonista proprio "qualunque" non è, essendo un pazzo (o almeno "così dicono", come risponde Servillo a Mastandrea). A parte la Cescon - per me letteralmente inascoltabile - le prove attoriali sono di buon livello e il ritmo c'è. Promosso.
MEMORABILE: Il tango di Servillo con la cancelliera.

Schramm 8/03/16 13:30 - 4055 commenti

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Pirandello scende in campo, il politico va fuori campo e l'uno-nessuno si fa centomila; un Servillo più regio che mai lascia per raddoppiare, facendosi baricentro di un chiasma; da una parte l'abdicante Dr Jekyll senza più senso dell'alchimia ideologica-idealistica (che ritroverà grazie al cinema), dall'altra il Mr Hyde che, divo per eccellenza, sostituisce i poteri del teatro a quelli partitici, la cultura all'ideologia, la vita all'astratta cimiterialità politichese, dimostrando di che pasta dovrebbe essere fatta la vera opposizione, in un'opera più potente e importante di quanto non sembri.
MEMORABILE: -"Dove può essere andato? Non ti viene in mente nessuno? Non so, un amico..." -"Un uomo politico non ha amici."

Thedude94 20/04/17 00:30 - 1181 commenti

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Buona sceneggiatura e buone interpretazioni da parte di tutti i protagonisti della vicenda, in particolare un Servillo che è costretto a doppiarsi e incarnare due personaggi alle prese con non pochi problemi. L'unica macchia è questo misto tra commedia e il tentativo di impostare una narrazione d'autore, ricca di citazioni, che trova dinanzi a delle situazioni imbarazzanti il proprio limite di sopravvivenza. In più il finale e varie considerazioni in generale sul cinema e sulla filosofia lasciano qualche perplessità, ma tutto sommato non è male.

Rambo90 1/05/17 01:23 - 8068 commenti

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Doppia anima nel tono: come lo sdoppiarsi dei protagonisti anche il film infatti vive di momenti grotteschi col fratello pazzo (i migliori) e altri più seriosi con quello normale (i più prevedibili). Girato bene, belle musiche, ma forse alla fine lascia un senso di incompiutezza non avendo un vero punto da mandare avanti ma tante piccole intuizioni. Servillo è gigantesco: perfetto in entrambi i personaggi regala molte risate, più dimesso Mastandrea e impalpabile la Bruni Tedeschi. Nel complesso buono.

Ryo 20/11/17 00:27 - 2169 commenti

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Un grande Toni Servillo nel doppio ruolo di un candidato alla presidenza del consiglio e di suo fratello. Trama giocata sul classico gioco della sostituzione in cui però il fratello, essendo un letterato molto colto, rilassato e non avendo nulla da perdere, fa sfoggio di moralismi e monologhi a effetto. Due storie parallele con due personaggi molto diversi, interpretati dallo stesso attore con ottima credibilità.

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Didda23 28/11/17 10:15 - 2470 commenti

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Un buon film che ha il merito di non appesantirsi troppo nonostante lo sfondo politico e sociale della vicenda. Una discreta lettura dell'essere umano e delle proprie sfaccettature, con tocchi di pura poesia e pochi momenti di rilassamento. L'assoluta qualità dei dialoghi, sommata sia all'ottima disinvoltura di Andò dietro la macchina da presa sia alla intensa verve dei protagonisti (un Servillo in stato di grazia) rendono l'opera un unicum nella cinematografia italiana post 2010. Pochissimi difetti per una pellicola da ricordare.
MEMORABILE: Il rapporto fra Servillo e la figlia della Bruni Tedeschi; Il discorso nel comizio.

Paulaster 12/04/20 12:34 - 4968 commenti

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Segretario di partito verrà sostituito dal gemello. Non troppo originale l'idea dello scambio d'identità, ma serve a far valere l'importanza dei contenuti. Discorsi politici spiazzanti perché pongono l'accento sull'individuo e rimuovono la retorica e l'astio verso gli avversari. Servillo riesce nel doppio ruolo grazie anche a qualche spunto da teatrante. La parentesi parigina accenna la relazione tra i due fratelli manco fosse il film Inseparabili e risulta pasticciata.
MEMORABILE: Il discorso al comizio; Il segreto detto a Tedeschi perché anziano; Il tango con la cancelliera.

Enzus79 4/10/23 21:08 - 3346 commenti

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Tratto da un romanzo di Roberto Andò, qui anche regista: un politico fuggito all'estero viene sostituito dal gemello affetto da disturbi psichici. Film di carattere esistenziale che offre molte riflessioni ma che purtroppo è privo di un punto forte nella trama che lo renda sopra la media e meno prevedibile. Toni Servillo, in un doppio ruolo, offre un'interpretazione più che convincente. Mediocre la colonna sonora.

Furetto60 18/02/25 13:14 - 1501 commenti

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Quello dell’uomo comune che, a vario titolo, riesce a scalare le vette del potere, potrebbe essere un genere a sé, un genere che solitamente trova esiti felici (Benvenuto presidente ne è un esempio). Qui abbiamo un pazzarello appena dimesso impersonato magnificamente da Servillo. La trama si permette simpatiche divagazioni che, pur non approfondendo, come Pulcinella scherzando dicono verità scomode. Bene anche il cast, all’altezza del prim’attore.
MEMORABILE: “Io uno come lei lo voterei”; “In giro vedo solo rincoglioniti, ladri e banchieri”.

Giufox Ieri 15:27 - 343 commenti

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Favola politica dalle diverse idee, non brillanti ma ben distribuite per sabotare i codici politici di un periodo storico incartato su stesso - e qui il tema del doppio si fa paradigma ideale al racconto. Tanta roba è Servillo che aderisce come un guanto all'onnivoro professore quanto alla sua nemesi politica, tanto da portare la propria presenza oltre il film. Andò sa condurre ma scivola nella fuga francese - il baricentro si sposta su territori linguistici troppo lontani per fare da contrappeso ai deliziosi siparietti Romani e si assiste a un altro film. Gradevole.
MEMORABILE: Lui che fischietta durante la riunione; Il comizio.
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  • Discussione Gugly • 19/10/14 22:56
    Archivista in seconda - 4713 interventi
    Questo film è stato una piacevole sorpresa: non dice nulla di nuovo, ma lo dice molto bene...ho ritrovato eco de I due gemelli veneziani, delle commedie plautine e, perchè no, qualcosa de [b]Il divo[/b] di Sorrentino (le carrellate nei palazzi del potere, la musica).
  • Discussione Ruber • 9/04/15 23:46
    Formatore stagisti - 9468 interventi
    Molto bello, e diverte con garbo.
  • Discussione Galbo • 10/04/15 05:58
    Consigliere massimo - 4022 interventi
    A chi è piaciuto consiglio la lettura del romanzo da cui è stato tratto il film, sempre di Roberto Andò, Il trono vuoto.
  • Discussione Panza • Oggi 22:08
    Contratto a progetto - 5263 interventi
    Cast ampliato:


    Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Michela Cescon, Anna Bonaiuto, Gianrico Tedeschi, Eric Nguyen, Andrea Renzi, Judith Davis, Brice Fournier, Paolo Bessegato, Giulia Andò, Alessandro Averone, Vincenzo Pirrotta, Giovanni Lombardo Radice, Antonio Gerardi, Lucia Mascino, Saskia Vester, Stella Kent, Massimo De Francovich, Renato Scarpa, Marco Balsamo, Lionel Becimol, Giovanna Cappuccio, Paola Caprara, Francesco Carrassi, Aurelio D'Amore, Armanda Di Stazio, Guillaume Faure, Annalisa Lori, Marianella Laszlo, Olivier Martinaud, Massimo Onofri, Tibor Radvanyi, Benjamin Rataud, Marielle de Rocca-Serra, Federico Torre, Veronika Varga, Sandro Volpe, Carla Cagnetti, Julie Morel