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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E così Damien Leone, dopo aver a modo suo rivoluzionato l'horror degli Anni Venti con il primo TERRIFIER, slasher visivamente notevolissimo che riproponeva una vecchia figura tipica del genere reinventandola e creando una delle poche vere icone del terrore a cui guardare con ammirazione, regredisce temporalmente col secondo capitolo riportando tutto all'immaginario degli Anni Ottanta: le musiche, certi look, l'ingenuità nella trama, la scelta di eleggere a protagonista una bella adolescente dall'aria innocente, i disegni d'impronta fumettistica, un onirismo ispirato ai giochi d'infanzia, persino la fotografia......Leggi tutto tutto rimanda a un momento ben preciso nella storia dell'horror che Leone rilegge con un occhio allo splatter più feroce, che giunge qui a livelli di rara insostenibilità. E ancora infonde nelle scene un gusto macabro difficile da rinvenire nel cinema spesso troppo omologato di oggi.

C'è personalità, in TERRIFIER 2, come ce n'era nel primo capitolo, e di nuovo è uno spasso vedere Art The Clown (sempre David Howard Thornton, naturalmente) atteggiarsi a sadico mimo, perfetto interprete capace con pochi movimenti ben studiati di aprirci all'antico universo circense: una maschera di grande suggestione che conferma la statura del personaggio, capace con due mosse di surclassare i colleghi moderni e riavvicinare gli antichi antieroi degli Ottanta, superando anzi i monolitici Michael e Jason per affiancare il ghignante Freddy Krueger di Craven, altrettanto irridente.

In questo curioso tuffo nel passato c'è tuttavia una cosa che stona ed è la durata: due ore e dieci sono davvero troppe per un “semplice” omaggio all'horror ottantiano e il difetto si avverte molto nelle scene in cui Art non compare: il quadretto familiare con Sienna (LaVera), suo fratello minore Jonathan (Fullam) e la madre (Voigt) non trova mai un confronto vagamente interessante e tende a trascinarsi in attesa che possa esplodere la follia sanguinaria del clown assassino. Così come inutilmente tirate per le lunghe sono le fasi a scuola, alla festa... e a dire il vero anche lo scontatissimo rendez-vous finale è interminabile, chiaramente protratto oltre ogni ragionevole limite.

Però è tale la potenza e la visionarietà delle uccisioni, la devastante carica splatter che si concretizza in una violenza grafica con pochi paragoni, da lasciare soddisfatti gli appassionati del genere, che comunque apprezzeranno la forte carica di perversione del personaggio, il suo salire sopra le righe senza mai pronunciare una parola, la sua caratteristica risata muta con i denti in evidenza. E anche la bimba che l'accompagna, sorta di Harley Quinn in versione macabra, è truccata bene, in modo realmente terrificante. Deboli e pretestuosi, invece, i labili agganci alla donna sfigurata del film precedente, che sbrana la sua intervistatrice ma “fuori campo”, visto che lo veniamo a sapere dal tg... Insomma, la regia stecca (sgonfiando non poco il ritmo) nella resa di tutto ciò che è extra clown, ma resta superba nel regalare un'atmosfera da horror superiore alla media.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/10/22 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 9/08/23
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Herrkinski 22/10/22 05:47 - 8271 commenti

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Sequel che riprende esattamente da dove finiva il predecessore e che non delude chi si aspettava l'ennesimo bagno di sangue; lo splatter è over-the-top, con punte di sadismo e raccapriccio notevoli e il clown di Thornton è sempre sinistro, per l'occasione affiancato dall'inquietante fantasma demoniaco di una bambina; interessanti anche le suggestioni oniriche, che richiamano la saga di Nightmare. A sorprendere è la durata monstre di due ore e venti, del tutto inedita per un film gore, che Leone riesce a gestire senza far pesare, a parte forse un finale un po' tirato per le lunghe;

Teddy 22/10/22 17:39 - 895 commenti

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Annienta tutto Art the Clown: luoghi, persone, logica, conscio e subconscio. Il nuovo film di Damien Leone, pur afflito da recitazioni spesso attonite e meccaniche, è la perfetta sublimazione del trash, tra provocazione e raptus creativo, in un tripudio di sequenze madri e deliri splatter che sembrano non avere confini. Il finale la tira per le lunghe, ma il contrasto tra il canovaccio fantastico e il realismo omicidiario è davvero impattante.

Leandrino 1/11/22 11:04 - 516 commenti

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Art The Clown sbeffeggia la morte, ridicolizza i corpi delle vittime che uccide senza un motivo e le sacrifica per il gusto degli spettatori. C'è poco altro, eppure già questa è una visione: l'uso parossistico della violenza, l'esasperazione di una trama che diventa puro nonsense, la durata eccessiva e i tempi dilatati per qualcosa che, sulla carta, sembrerebbe nient'altro che un'esperienza ridicola. Art non è più solo un pazzo, è un'entità che popola incubi e realtà, si impone nei discorsi ed è sintomo di una società fobica e psicotica: è il male, e per questo non morirà mai.

Schramm 7/11/22 12:23 - 3592 commenti

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Mentre quell'anticaglia di Myers si ostina a non darsi per quel vinto babbione che è dal 1988 almeno, Leone letteralizza Halloween caricando multipla dama sulla matrice: semina piante di fagioli di Jack rivolte verso l'Ade che in termini di furibondo sadismo non badano a iperboli né sprechi, in un carta forbice sasso continuo tra divertire disturbare stupire disgustare, inserragliato nella superba performatività afasica di Thornton, anni luce oltre Pennywise e già ipericonico neomitografema. Per i grand gourmand del torture-porn, 135' di stravizi da dopaminergico sentimento oceanico.
MEMORABILE: Intro; Allie; Incubo in zona Cravenberg; Citazionismo superorganico (Lustig, Hooper, McKeown e chi più ne coglie).

Magerehein 8/02/23 10:07 - 1058 commenti

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L'inizio, delirante quanto basta e simpaticamente brutale, fa ben sperare; purtroppo però il prosieguo perde parecchio quota. Passi voler inserire una componente soprannaturale (come altro si poteva rivitalizzare Art?), meno il volerne esagerare l'entità; più si va avanti e più si rasenta il ridicolo (un certo oggetto magico sa di trash). Eccessiva anche la durata, e grave che il numeroso tempo in più venga adoperato soprattutto per futili riempitivi (la discoteca su tutti). Il gore estremo soddisfa, ma paradossalmente è troppo poco. Finale assurdo. Truculento ma "sbagliato".
MEMORABILE: L'incubo/spot con Thompson conclusivo; Art "paga" la trombetta; Distribuzione di dolcetti da una testa; L'apparizione di Chris Jericho.

Rebis 10/07/23 15:18 - 2377 commenti

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Per questi 138 inesorabili minuti di bodycount, Leone rifinisce regia e scrittura ostinandosi però a omettere spiegazioni: trascuratezza o rarefazione? L'atmosfera marcia del primo capitolo è persa, ma si sprecano gli omaggi al cinema ottantino, da Nightmare (citato anche nello score), Hooper, La casa 3 e via di trash assortito. L'iperbole splatter - più esibizionista che oltraggiosa - fa il giro dell'inverosimile prestando il fianco all'umorismo involontario. Al ruggito del Leone si risponde con qualche sbadiglio: è Thornton l'anima del film. Colpo di coda che ridesta dal torpore.

Puppigallo 4/11/23 19:35 - 5341 commenti

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Torna il clown massacratore, che si diverte (ha sempre un "bel" sorriso) a rovistare nelle altrui viscere, cercando però di non far morire subito la vittima (altrimenti che gusto c'è?). Confezionato e diretto piuttosto bene, può contare su giovani attori credibili e, soprattutto, su scene di notevole ferocia, che anche il solo pensarle denota un sadismo fuori dal comune. Pur durando parecchio (cosa di solito deleteria negli horror), riesce a far mantenere vigile l'attenzione dello spettatore. Peccato per il finale quasi fantasy con spada magica, ma nel complesso è un horror riuscito.
MEMORABILE: L'inizio; A casa dell'amica fino a dolcetto o scherzetto; "Solo" la punta; All'interno di Terrifier, prima dell'epilogo.

Kinodrop 5/11/23 20:32 - 3057 commenti

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Ritorna la spaventosa maschera col suo fare sadicamente gentile, in ambiente Halloween che ovviamente si presta a fare da contorno ideale per nuove mattanze, questa volta decisamente più sanguinolente e impressionanti. Si parte bene con evidenti richiami agli anni '80 che danno corpo a una storia più coerente rispetto al precedente ma che, alla fine, serve più per allungare il cospicuo minutaggio e giustificare la sequela degli orridi omicidi (tecnicamente molto ben resi) che per individuare una vera progressione di suspense. Peccato per il finale, che devia verso il fantasy trash.

Deepred89 7/11/23 02:52 - 3744 commenti

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Dopo un primo capitolo modesto ma onesto, Leone fa il passo più lungo della gamba e dilata il suo divertissement slasher-splatter per oltre due ore e un quarto di cui mezz'ora di scontro finale. Nonostante l'apprezzabile tentativo di inserire una tramina da slasher vecchio stile, il tutto appare tirato inutilmente per le lunghe e le frequentissime apparizioni del villain hanno un sapore grottesco (tra il primo Jackson, i Nightmare meno seriosi e Rob Zombie) alla lunga stucchevole. Ben realizzate le scene sanguinose e confezione non malvagia, ma il film dura un'ora di troppo.

Jena 12/11/23 15:30 - 1577 commenti

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In un'atmosfera tipicamente eighties tra nebbioline azzurre compare Art The Clown, vero Freddy del Terzo Millennio. Poi si scatena la sarabanda e la cifra dell'irrefrenabile Damien è l'eccesso, sia per lai durata (due ore e un quarto!) sia per i cruentissimi omicidi. Macelleria d'alta classe con trucchi prostetici che non si vedevano dai tempi di Tom Savini. Nell'ultimo terzo si entra nell'onirismo puro e veramente abbiamo l'erede di Nightmare. Ma non manca lo Zio Toby, citazionismo sfrenato di serie Z, revenge teen e un'ottima soundtrack. Strepitosa la mimica di Thornton.
MEMORABILE: L'onirica compagna di Art; Il lunghissimo massacro dell'amica; La zucca testa coi dolcetti; Art prova gli occhialini; Il commesso; Il parto mostruoso.

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Lupus73 20/11/23 11:29 - 1522 commenti

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Resuscitare il villain per magia poteva aver senso negli '80 e Leone stavolta mette veramente troppa carne al fuoco; slasher, soprannaturale, ghost-story, epic-fantasy e altre assurdità infarcite per una durata da kolossal, semplicemente per contestualizzare le sfuriate dell'orrido mimo-clown, che tra l'altro sono proprio il difetto: grandguignol esasperato, kitsch, gratuito, incongruente, ingenuo e adolescenziale. Prima ora di sceneggiatura promettente, fanno capolino dei riferimenti, poi? Il finale hooperiano con la final girl (ebbene sì) in veste Xena/She-Ra con la spada magica.
MEMORABILE: Poster metal in camera: King Diamond/Mercyful Fate, Overkill; Riferimenti horror a iosa.

Pumpkh75 20/11/23 14:35 - 1782 commenti

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Come direbbe il buon Mattioli, “Nà spremuta de sangueee”: violenze e splatter a manetta (e gode nell’indugiarne, tant’è che il vecchio VM18 sarebbe una chimera) ma anche un prodigioso passaggio dallo slasher nudo e crudo alla visionarietà e all’onirismo soprannaturale dei tardi 80s, implementando Freddy dentro Jason con indubbia abilità specie nella parte diurna. Attenzione solo a non tramutare l’eccesso in noia; di certo, però, per 130 minuti si resta incollati allo schermo con il mastice. A Leone buttiamo un occhio di riguardo, sperando che Art non ce lo spiaccichi sotto la suola.

Trivex 8/12/23 15:18 - 1761 commenti

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La potenza dello splatter & gore a un livello ben oltre la media del genere rende il prodotto riservato al pubblico consapevole. Manca il "sex" ma Leone propone lo spirito giovanilistico dell'orrore tipicamente 80s in un'ottica moderna, anche se non preponderante rispetto ai veri protagonisti, cioè sangue e viscere, generalmente mostrati senza remore e con SPX di buon ordine. La sceneggiatura è lineare, poco strutturata, ma adeguata al proposito di non distrarre lo spettatore dall'orrore della violenza del diabolico protagonista. Quando si cerca la "struttura" (il finale), si toppa.
MEMORABILE: Le agghiaccianti smorfie del mostro.

Pinhead80 8/12/23 20:09 - 4949 commenti

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Ecco ancora una volta che Art il clown, dopo essere resuscitato, ritorna in vita pronto a mettere in atto la solita carneficina. Leone, per questo ennesimo capitolo, decide di aumentare a dismisura sia il minutaggio che il livello di gore, che a tratti raggiunge picchi di efferatezza che hanno pochi precedenti nella storia del cinema. Gli omaggi al cinema anni '80 sono evidenti, così come chiari sono i rimandi agli incubi tipici di Nightmare. Le parti migliori sono sempre quelle che vedono il protagonista scatenarsi contro le proprie vittime, mentre più fiacche sono le scene fantasy.

Cotola 8/01/24 12:38 - 9187 commenti

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Terzo capitolo con protagonista Art the clown. Come spesso accade in questo tipo di film, la storia è minimale e qui è piena di omaggi al cinema anni Ottanta, e infatti si è dinanzi a un vero e proprio slasher che sembra uscito dal quel periodo. A stupire è la durata, con le sue ben due ore e venti che sono però davvero troppe: molte lungaggini potevano essere tagliate qua e là. Ciò che resta nella memoria è soprattutto la cattiveria del protagonista: strepitosa la prova di Thornton, che si estrinseca in sequenze ultra-gore che possono deliziare i fan e inorridire gli altri.

Giùan 21/01/24 08:27 - 4678 commenti

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Leone non si accontenta e (ci fa) gode(re) delle gesta ancora tremebonde del clown Art, discostandosi dalla sua efferata zona di comfort cinematografico, provando a far spiccare il volo alla saga grazie alle liberatorie ali dell'angelo vendicatore Sienna (una convincente e mai banale LaVera), affiancando tuttavia al suo pagliaccesco (ma un po' stancamente invincibile) eroe iconico una inquietante e sinistra presenza infantile. I rischi sono tanti e non tutti superati (diverse sequenze stirate, certo languore nel ritmo) ma il coraggio di non ripetersi è gratificante e risarcitorio.
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    Ma è stato quindi doppiato questo?

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  • Homevideo Buiomega71 • 6/07/23 19:14
    Consigliere - 26303 interventi
    In blu ray ( e dvd) per Midnight Factory, disponibile dal 14/09/2023