Splatter sui generis, che offre effetti speciali straordinariamente ben fatti, in proporzione al tipo di produzione (decisamente a basso costo). Girato interamente all'interno e all'esterno di un'unica casa (se si esclude l'incipit nei boschi, nel quale i mostriciattoli ancora invisibili attaccano un gruppo di campeggiatori), il film mette in scena l'attacco di strani esseri simili all'alieno di Giger incrociati con la pianta carnivora della PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI. Ce n'è di due dimensioni: quelli piccoli ricordano IL DEMONE SOTTO LA PELLE...Leggi tutto (al quale il regista guarda anche per la divertente sequenza dell'attacco in salotto), quello grande a più teste invece la pianta del film di Corman, tutto bocca e denti. A subire l'invasione una disgraziata famigliola: i genitori vengono sbranati quasi subito, i figli, la nonna e gli zii resistono. Evidentemente soddisfatto (a ragione) degli effetti, il regista lascia ampio spazio ai mostri: dedica loro lunghi primi piani, li inquadra mentre divorano le loro vittime sollazzando gli amanti del gore. Il prezzo da pagare è una trama pressoché inesistente, con attori modesti che si aggirano per la casa perdendosi spesso in dialoghi futili e ampiamente storbiciabili: il ragazzino parla poco, il maggiore coi suoi due amici al contrario ha troppo spazio, mostrando gli imbarazzi di una regia approssimativa che nelle fasi "non spettacolari" non sa bene come tirare avanti.
Arrivano gli alieni e non sono quelli docili e comprensivi alla ET: sono malvagi, deformi e voraci. Simpaticissimo b-movie girato con pochissimi denari, riesce a cavare il sangue da una rapa e risulta inaspettatamente ben fatto: la casa dei protagonisti viene messa a soqquadro da esplosioni splatter, realizzate in maniera chiaramente economica ma ugualmente efficace, mentre regista ed attori se la cavano dignitosamente. Artigianale ma romantico il finale tutto modellini e atmosfera. Non vi aspettate un lussuoso Alien, ma c'è da divertirsi.
I soldi fanno la felicita? Forse nella vita sì, nei B-movie non sempre, anzi. Con un budget miserrimo, il talentuoso McKeown realizza questa bizzarra storia su un'invasione di spore aliene mangia-uomini, ed è gaudio e divertimento. Gli effetti di John Dood sono gommosi e semplici ma terribilmente efficaci, con punte di splatter mica da ridere, condite da un gusto per l'inquadratura che spessissimo mancano a produzioni di serie A. In alto i calici (sanguinolenti of course) e brindiamo a questo piccolo, misconosciuto gioiellino.
MEMORABILE: L'originale aspetto delle spore aliene, gommose & Schifose al punto giusto; Gli omaggi ai classici sparsi qua per l'intero film.
Un pugno di Cozzi, un'impepata di Ippolito, due grammi di Carpenter, mezzo cucchiaino di Raimi, il tutto innaffiato da quell’amore per l’oltrespazio che da solo buoni frutti, ed è pronto da servire in tavola obitoriale: lovecraftiani aliens carnivori elevati al cubo, la sempreverde metafora dello spermatozoo portatore sano di morte, la cantina uterina ove affrontare i propri demoni, una mattanza geriatrica dal sapore watersiano, il genuino entusiasmo che porta là dove scarsità di mezzi e denari impedirebbe, un taglio inquadraturiale che tradisce una cine-conoscenza non comune. Ed è subito Culto!
Realizzare un buon prodotto su un tale plot e con un budget irrisorio è impresa ai limite dell’impossibile, soprattutto quando c’è di mezzo qualche elemento fantascientifico come il vermone lovecraftiano, affamato e divoratore. Eppure McKeown ci riesce benissimo garantendo una buona dose di apprensione ogni qual volta si gira l’angolo della casa infestata. Un piccolo gioiello da riscoprire.
Figlio dell'era in cui i ragazzetti si abbuffavano di fumetti e riviste horror, questo low budget esprime l'unione idilliaca tra splatter e fantascienza mutaforme. Basti vedere l'aspetto dei mostri (quelli piccoli strizzano l'occhio ai falli in lattice) per riconoscere quella sana voglia di far cinema di genere con più fantasia e amore che tasche piene. Sangue e frattaglie, corpi inglobati in un contesto quasi picassiano e un gruppetto di teenager in vena di avventure extrascolastiche. Godibilissimo!
Fantahorror con mostruosi alieni che infestano una casa di campagna; un prodotto low-budget che per atmosfere ricorda a tratti La casa (in chiave sci-fi), con cui condivide anche gli ottimi SPFX artigianali di Tom Sullivan. Non si lesina sullo splatter e le creature sono sufficientemente ripugnanti; a mancare del tutto è la trama, ridotta all'idea primigenia e basata solo sugli attacchi dei mostri, ma in prodotti del genere si sa che non è di grande importanza, vista anche la durata esigua che permette di non annoiarsi. A suo modo un piccolo cult del disgusto.
Piccolo ma soddisfacente monster-movie. Un meteorite cade sulla Terra e dallo spazio profondo giunge l'immancabile minaccia per il genere umano. Qui sotto forma di voracissimi e infestanti vermonicarnivori che si evolvono. Gli abitanti di una piccola cittadina rurale americana faranno lo sgradito incontro del quarto tipo finendo nella dieta alimentare degli extraterrestri. Inattesi e sbalorditivi gli effetti speciali di John Dods, sia i modelli animatronici che gli effetti splatterissimi.