Grande serie TV fantascientifica ambientata su una base Lunare, destinata però a vagare nel cosmo poichè la Luna si staccherà dall'orbita Terrestre. I personaggi principali: il comandante Koenig, disposto a tutto pur di salvare l'equipaggio, la dottoressa Russell, lo scienziato e i due giovani piloti contribuiscono alla riuscita di questo valido prodotto, che si avvale anche di buoni effetti e ricostruzioni (la base, le bellissime astronavi chiamate Aquila) e di storie mai banali, a volte persino inquietanti, quasi horror. Uno dei capostipiti delle serie di fantascienza. Da vedere.
MEMORABILE: La materializzazione di uno spettro dal volto umano sfigurato.
La prima stagione di spazio 1999 (ne è stata fatta una seconda dopo alcuni anni) è forse tra le migliore serie fantascientifiche prodotte sino ad oggi. I dilemmi filosofico scientifici che in ogni puntata devono affrontare gli abitanti della base lunare Alfa rendono la serie profonda e propongono chiavi di letture a diversi livelli. Alcune puntate sono semplicemente dei capolavori come quella dell'uomo completamente ustionato o del mostro spaziale che ingoia gli essere umani. Un must.
Caratteristi di qualità e musiche sperimentali e futuristiche ne hanno fatto il serial televisivo per eccellenza. I Mysteri dello spazio profondo, presso i quali s'imbatte la squadra di astronauti (per costrizione destinati a vagare nel Cosmo infinito) spesso sfumano in tematiche puramente tetre, angoscianti e a volte macabre. Pur datato (non solo perché il 1999 è - ahinoi - data surclassata da tempo) a causa di effetti speciali che han fatto la loro epoca, resta un ottimo esempio di serie sceneggiata con intelligenza e realizzata con lodevole attenzione alle psicologie dei protagonisti.
Ottima ricostruzione fantascientifica con trame interessanti ed attori all'altezza della situazione. Gli effetti speciali, godibilissimi per l'epoca, oggi magari fanno sorridere, ma resta il ricordo di un cinema fatto di idee, che resta nel cuore. Da scoprire per chi lo ha perso!
Tra le migliori serie televisive mai prodotte, Spazio 1999 è un ottimo esempio di intrattenimento molto godibile e mai banale (cosa non sempre comune con il genere fantascientifico). Gli autori hanno prestato particolare attenzione alla scrittura delle storie che hanno spesso un filo conduttore inquietante e pessimistico (visto il destino degli abitanti della base lunare) e alla caratterizzazione dei personaggi spesso molto ricchi di sfumature. Belle le musiche ed ottimi gli effetti speciali (ovviamente meccanici).
Serie di fantascienza negli anni 70 molto famosa, co-prodotta in Inghliterra e in Italia, dove si supponeva che negli anni 90 l'uomo sarebbe ormai da tempo giunto sulla Luna, formando basi. Rammento i gadgets più importanti, ovvero le "Aquile", le famose astronavi di Gerry Anderson che erano il simbolo della serie, vendute nei negozi come giocattoli. Bravissimi Martin Landau, Barbara Bain e Barry Morse nei ruoli principali, adatti al ruolo di sperduti nello spazio. Gianni Garko fra le guest-stars.
MEMORABILE: La sigla iniziale, con la Luna che si stacca dall'orbita terrestre.
La prima serie veramente "adulta" della premiata ditta Gerry & Sylvia Anderson, già autori di Thunderbirds e UFO di cui "Spazio 1999" riprende alcune tematiche. Con pochi mezzi tecnici ma grande inventiva si facevano capolavori, una volta. Mai prima di allora la fantascienza televisiva era stata così profonda ed inquietante. Del resto gli inglesi in quanto a classe non sono secondi a nessuno. Memorabili le interpretazioni di Martin Landau e Barbara Bain. La puntata con "l'uomo bruciato" ha tormentato i miei sogni di bambino per anni...
Serie tv di buona fattura per il periodo e con una discreta varietà di situazioni vissute dal trio di protagonisti, tra i quali un Barry Morse in forma smagliante. Coprodotta dalla Rai in un periodo in cui la qualità aveva ancora un preciso significato. Ho rivisto un paio di episodi tempo fa e devo dire che gli anni inevitabilmente li dimostra.
Questa serie tv è la riprova del mantra che recito da tempo. Per un buon prodotto ci vogliono buone idee. E come Spazio 1999 dimostra, nonostante i pochi mezzi ed un cast che, a parte Landau e la Bain (famosa per la serie Missione impossibile), era semisconosciuto, grazie proprio alle sceneggiature ed ad una serie di idee riuscì, almeno in Italia, a surclassare persino Star Trek. Davvero riuscita la serie, che riusciva ad essere raramente ripetitiva nelle storie e toccava molti generi che oggi sono tanto di moda nel cinema moderno. Buona la regia.
Pur datato conserva sempre il fascino di un must di fantascienza. Alla base del successo di questa serie probabilmente ha giovato molto la rappresentazione di nuovi mondi nello spazio siderale, oltre all'avventura che caratterizza l'intera serie. Un forte senso di inquietudine e di pericolo, per certi versi inedito nella fantascienza di quel periodo e personaggi di cui è impossibile non innamorarsi, altri elementi che hanno fatto grande la serie. E le aquile? Ne vogliamo parlare?
Quel che risulta incredibile, è la totale mancanza di perdita di fascino della serie, rivista per la terza volta. Superba immaginazione, dal distacco della luna dall'atmosfera alle successive peripezie del vagare per lo spazio infinito. Devo confessare di preferire gli episodi"concreti", rispetto a quelli un po'"metapsichici", comunque tipici di una certa fantascienza. Lo spazio, il tempo e tutte le conseguenze delle rispettive deviazioni sono imprevedibili e necessitano di adeguata rappresentazione. I protagonisti aumenteranno nella seconda stagione.
Notevole il plot, dove i protagonisti viaggiano nello spazio, loro malgrado, in una base sulla luna, che perde la sua traiettoria terrestre e si avventurerà in un viaggio verso l'ignoto nell'universo. Gli episodi hanno molti significati simbolici, con ottimi volti fuori dagli schemi come Martin Landau, Barbara Bain e Barry Morse. Belle le scenografie della base Alfa, la fotografia alterna un grigio dominante (all'epoca c'erano ancora le televisioni in BN) a sprazzi di colori accesi. Grande sigla musicale dai tratti Rock.
Attratto dalla fantascienza fin da bambino, ho riscoperto questa serie eccezionale. Ho rivissuto flashback incredibili; allora come adesso ogni puntata mi lascia un fondo di inquietudine e soddisfazione. Cupo, angosciante, estremamente psichedelico. Mai troppo rassicurante come Star Trek. Pochi effetti speciali, molta sostanza. Si lavora di fantasia e psiche. Da salvaguardare!
Il classico dei classici del telefilm sci-fi Anni '70. Solo questa stagione però, dove la mano britannica conferisce cadenze ipnotiche, contenuti filosofici e personaggi con profondità. Gerry (con Sylvia) Anderson è ben coadiuvato da ottimi registi tra cui spiccano Charles Crichton, David Tomblin (Il prigioniero) e Ray Austin. Gli effetti speciali costituiscono un sapientissimo anello di congiunzione "low-cost" tra 2001 e Guerre stellari. Le aquile rimangono tra le migliori astronavi mai ideate. Ancora affascinante nonostante alcune ingenuità.
MEMORABILE: Memorabile per un telefilm la qualità degli attori, ospiti compresi (tra cui un giovane Orso Maria Guerrini ne "Il testamento degli Arcadi").
Ottima serie tv di fantascenza in cui, accanto a una ricostruzione scenografica meticolosa (si sente parecchio l'influenza di 2001 odissea nello spazio), vi sono sceneggiature mai banali. Il fascino del futuribile progresso tecnologico è spesso accompagnato da un senso di inquetudine, se non angoscia, come se i protagonisti, nel loro vagare nello spazio, più che civiltà aliene incontrassero molteplici proiezioni della loro stessa fragile e imperfetta umanità.
Seppur ormai datata, la serie è uno dei must per tutti gli appassionati di fantascienza. Fantastici le scenografie, i modellini e gli arredi. Molto riuscite (anche se cupe) le trame, con un sottofondo un po' pessimista sull'umanità in genere. Da antologia la sigla e alcune sequenze dei moduli luneari. Assieme a UFO una pietra miliare della fantascienza anni 70.
La prima serie di "Spazio 1999" resta un capolavoro della fantascienza anni '70. L'avvincente storia della base lunare Alpha dispersa nello spazio colpisce subito per l'accuratezza dei mezzi. Il cast presenta attori notevoli come Martin Landau, indimenticato comandante Koenig e la splendida Barbara Bain. Non mancano citazioni a Kubrick come nell'episodio "Il sole nero". Memorabile la sigla in stile space-funk.
MEMORABILE: La sigla iniziale e il distaccamento dalla Luna.
Inizialmente l'avevo scambiato per una sorta di clone europeo, postumo e scialbo, della mia amata Star Trek Classic. Dopo tre episodi mi sono ricreduto e ho preso a seguirla con molto interesse. Tralasciando le perdonabili dozzinalità tecniche dell'epoca, si possono ammirare una caratterizzazione dei personaggi e una qualità recitativa di gran portata. Apprezzabile l'impiego nel complesso limitato di cartapesta e gommapiuma (sempre risibili i "mostri" alieni!), per lasciar più spazio ad avventure a modo loro tinte d'intrigante verosimiglianza.
MEMORABILE: I "computer", giganti e con tasti spesso privi di scritte; La facilità con cui si comunica tranquillamente in inglese con qualsiasi entità aliena.
La miglior serie televisiva di fantascienza dopo Star Trek, di cui riprende diversi aspetti ma in un contesto più dark con venature thriller-horror. In Italia, dove i colleghi americani giunsero con molto ritardo solo nel 1979, fu una rivelazione. L’idea di un pianeta itinerante al posto della solita astronave è tanto improbabile quanto originale, mentre i protagonisti principali richiamano con meno charme il mitico terzetto Kirk-Spock-McCoy.
MEMORABILE: Il distacco della Luna dalla Terra; La sigla iniziale con i preview della puntata; Le Aquile; Il mostro tentacolare; Il pianeta primitivo.
Qualcosa di indimenticabile per i tempi di allora, la quasi assoluta perfezione. Originariamente doveva essere il seguito della fortunata serie Ufo, i produttori d'altronde erano gli stessi, Gerry e Sylvia Anderson, ai quali si unì la Rai. Idea accattivante, quella del distacco della Luna dall'orbita ed il suo successivo peregrinare nello spazio. Tra gli attori giganteggiano Martin Landau e Barry Morse. Vi sono anche alcune guest star in singoli episodi come Cristopher Lee, Gianni Garko e Orso Maria Guerrini. Effetti speciali super per l'epoca e riflessioni filosofiche si mischiano.
MEMORABILE: Le Aquile, (quasi) indistruttibili astronavi da carico e trasporto; Gli agenti della sicurezza che spesso fanno una brutta fine.
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DiscussioneZender • 6/07/19 14:22 Capo scrivano - 48841 interventi
Grazie Rocchiola, aggiunti.
DiscussioneRocchiola • 7/07/19 19:18 Call center Davinotti - 1318 interventi
18. NEMICI INVISIBILI (The last enemy) *** I pianeti Betha (governato da sole donne) e Delta (abitato da soli uomini), separati da un astro che li rende reciprocamente invisibili, sono in guerra da anni. L’arrivo della Luna permette a Dione comandante del popolo femminile di avere un base di lancio missilistica per scagliare l’attacco definitivo a Delta. Gli alphani si troveranno loro malgrado coinvolti nell’ennesima guerra stellare. Episodio analogo al precedente Mondo proibito che però evita la facile scappatoia onirica. Qui la guerra è reale e concreta. Buon ritmo con un bel finale esplosivo ed ottimi i modellini delle astronavi, un pò meno le scenografie degli interni alieni con le abitanti di Betha che sono tutte delle gran belle figliole fasciate in attillate tute nere da centauro. A parte qualche incongruenza un buon episodio denso d’azione. (Rocchiola)
19. FANTASMA SU ALPHA (The Troubled Spirit) *** Durante un esperimento scientifico che sembra una seduta spiritica, il botanico Dan Mateo subisce un collasso. Da quel momento su Alpha accadono delle misteriose uccisioni causate da una spettrale figura dal volto sfigurato. Episodio per certi versi accostabile a Forza vitale per la presenza di un’entità soprannaturale che semina il terrore sulla base Alpha. I trucchi sul volto deturpato dell’attore ospite Giancarlo Prete sono ottimi ed il senso di mistero e terrore che accompagna le sue apparizione in veste di spettro assassino abbastanza inquietanti. Quel che manca è forse una vera propria riflessione sul tema della vita e della morte accennato dal comandante Koenig nel finale per dare un senso più profondo ad una vicenda che non brilla certo per logicità ed in cui l’affascinante spunto del contatto mentale con le piante non è adeguatamente sviluppato. Curiosità è forse l’unico episodio della serie in cui non si vede nemmeno un’aquila. Piacevole il concerto iniziale con il sitar elettrico. La serra della base lunare ricorda in piccolo quelle del film 2002: La seconda odissea. (Rocchiola)
DiscussioneZender • 8/07/19 07:38 Capo scrivano - 48841 interventi
Grazie Rocchiola, aggiunti.
DiscussioneRocchiola • 22/07/19 16:51 Call center Davinotti - 1318 interventi
20. IL CERVELLO SPAZIALE (Space brain) **! La luna nella corsa vagante entra in collisione con un gigantesco anemone stellare da cui dipende l’esistenza di numerosi sistemi solari che rischiano l’annientamento. Episodio abbastanza piacevole sul piano del ritmo e dell’azione ma che rientra nella categoria delle sceneggiature assurde. Già ci si chiede cos’è un anemone spaziale, poi viene ripetuta la figura dell’alphano posseduto da un’entità aliena (qui il co-pilota Kelly che entra in contatto mentale con l’essenza cosmica) ed infine non si fornisce nessuna chiara soluzione al problema con a Luna che malgrado i tentativi entra in collisione con l’anemone e come se niente fosse ne esce indenne. L’anticorpo schiumoso fornisce almeno un finale con la base che diventa la sede di uno schiuma party. Qualche buon momento di tensione nel disinnesco delle cariche nucleari. Guest star l’attore canadese Shane Rimmer scomparso lo scorso marzo a 89 anni ed apparso in diversi 007, nel Superman di Donner ed anche nel primo Guerre stellari. C’è anche la nostra Carla Romanelli. (Rocchiola)
21. LA MACCHINA INFERNALE (The infernal machine) ***! Una strana astronave si avvicina ad Alpha chiedendo il permesso di atterrare ed invitando a bordo Koenig, Victor ed Helen. La nave è in realtà un’entità pensante chiamata Gwent che li imprigiona con l’intento di sostituire il suo vecchio “compagno” ormai morente. L’episodio riprende il tema della macchina pensante che tiene in scacco gli esseri umani già presente in alcune puntate della serie classica di Star Trek. La morale finale che anche i computer possono soffrire di solitudine è comunque originale e toccante. Piuttosto claustrofobico nell’ambientazione resta una delle migliori puntate della serie. L’idea di un computer pensante che sembra la versione evoluta di HAL 9000 è ben sostenuta da una sceneggiatura finalmente coerente. Buona anche la performance del trio protagonista. Nei panni del vecchio compagno c’è Leo McKern grande caratterista britannico. (Rocchiola)
DiscussioneZender • 22/07/19 17:48 Capo scrivano - 48841 interventi
Grazie Rocchiola, aggiunti.
DiscussioneRocchiola • 23/07/19 09:01 Call center Davinotti - 1318 interventi
22. LA MISSIONE DEI DARIANI (Mission of the Darians)
**** Alpha riceve una chiamata di soccorso da un'immensa astronave gravemente danneggiata. Koenig e compagni scesi sulla nave alla ricerca dei sopravvissuti scoprono due distinte colonie viventi, una progredita e civilizzata, l'altra violenta e primitiva. Episodio dalle ricche scenografie che rendono bene l’idea dell’immensa grandezza della nave Dariana. Il soggetto della comunità elitaria dedita per sopravvivenza allo sfruttamento dei propri simili meno evoluti è ben sviluppato ed impreziosito da annotazioni di un certo rilievo come la critica all’uso della religione quale mezzo di controllo dei popoli con i Dariani evoluti che si spacciano per divinità agli occhi della comunità primitiva. Già presente in Uccidere per amore uno dei migliori episodi di Star Trek, Joan Collins replica anche qui il suo ruolo di guest star sexy ed attraente. (Rocchiola)
23. IL DOMINIO DEL DRAGO (Dragon's Domain) ***** Nel 1996 l’equipaggio della missione Ultra fu sterminato da terribile mostro spaziale tentacolare. Almeno questa è la versione fornita dall’unico superstite il comandante Tony Cellini che non avendo prove concrete sull’accaduto non fù mai creduto. Da sempre preda dei rimorsi Cellini vede la possibilità di redimersi quando la Luna arriva in prossimità di un cimitero spaziale di astronavi del tutto simile a quello da lui descritto all’epoca della missione originaria. Lo vidi per la prima volta da bambino è mi fece molta paura. La fusione tra sci-fi anni 50 ed horror anticipa addirittura di qualche anno Alien con particolari raccapriccianti come i tentacoli sul corpo degli astronauti e le salme mummificate delle vittime del mostro del tutto inediti per un prodotto televisivo. Anche la sceneggiatura è piuttosto originale con il ricorso al flashback sulla missione Ultra che ci riporta a prima del distaccamento della Luna dalla Terra. Ottima la performance del nostro Gianni Garko nei panni di Cellini. Senza ombra di dubbio il migliore episodio della serie. (Rocchiola)
DiscussioneZender • 23/07/19 14:21 Capo scrivano - 48841 interventi
Grazie Rocchiola, aggiunti.
DiscussioneRocchiola • 28/07/19 11:00 Call center Davinotti - 1318 interventi
Ecco l'ultimo della prima stagione:
24. IL TESTAMENTO DEGLI ARCADI (The testament of Arkadia) **** La Luna si arresta all’improvviso nello spazio in prossimità di un pianeta morto ed inizia a perdere velocemente energia. Scesi sul pianeta per verifcarne le condizioni di vita, Koenig e compagni scopriranno le origini della razza umana. Bell’episodio conclusivo della prima stagione che rispolvera la teoria che la razza umana abbia discendenze aliene. Le guest star Orso Maria Guerrini e Lisa Harrow nei panni dei novelli Adamo e Eva, rappresentano un’ideale conclusione della deriva lunare, portando sul pianeta Arcadia i semi della rinascita della una nuova civiltà terrestre. Purtroppo la seconda stagione non ha tenuto minimamente conto di questo spunto per una possibile ripartenza della serie e senza alcuna soluzione di continuità ha preferito far sparire alcuni dei personaggi più importanti (Bergman su tutti), introducendo le clownesche traformazioni di Maya. (Rocchiola)
DiscussioneZender • 28/07/19 14:46 Capo scrivano - 48841 interventi
OK, grazie Rocchiola, se vuoi puoi fare un'introduzione, come sempre non con giudizio personale ma che chiarifica un po' come si svolge ed eventuali cusiosità.
DiscussioneRocchiola • 28/07/19 19:56 Call center Davinotti - 1318 interventi