Quasi tutti identificano MONSTER con la storia di una serial killer, Aileen (realmente esistita, come ricordano anche titoli di testa), ma il film dell'esordiente Patty Jenkins (anche sceneggiatrice) è prima di tutto la storia di un amore tutto al femminile tra la protagonista e la sua amante giovane. E’ per quest'ultima che Aileen uccide, per poter credere in qualcuno che le permetta di continuare a sognare una vita migliore. Prostituta fin dall'età di 13 anni, ripudiata dei genitori, è un'anima perduta come tante altre, che tira a campare facendo marchette e sviluppando un carattere forte e la determinazione tipica di chi non ha avuto aiuti da nessuno. A darle il voto sullo schermo ci pensa una...Leggi tutto straordinaria quanto irriconoscibile Charlize Theron (seppellita da una valanga di premi, Oscar compreso): ingrassata, invecchiata, quasi senza sopracciglia, sporca, non ha niente a che vedere con l'ex modella mozzafiato del Campari (e di tanti film di successo). Un'altra persona, in grado di sfoggiare una recitazione convincente, appassionata, impeccabile, affiancata da una Christina Ricci molto più femminile e passiva con la quale costituisce una coppia perfetta. Se solo la regista avesse saputo dare più dinamicità all'azione, più grinta alla sua sceneggiatura, MONSTER avrebbe potuto essere un ottimo dramma “on the road” (le due passano da un motel a una baracca spostandosi con le auto delle vittime). Invece, per quanto intenso, è solo un film riuscito a metà. Troppo lento e monocorde per convincere appieno, si affida completamente all'estro della protagonista. Comunque insolito e di un realismo crudo.
Storia di una serial killer ma non solo. Soprattutto si cerca di narrare di due perdenti che cercano salvezza nell'unico modo possibile: l'amore. Tratto da una vicenda realmente accaduta, il film riesce nel non facile intento di comunicare le ragioni di questa assassina senza cadere nel retorico o nel senzionalistico. La bellissima Charlize Theron, qui trasformata fisicamente e pressochè irriconoscibile, offre una performance strabiliante. Consigliato. Quel che si dice un buon film.
Veramente irriconoscibile la Theron: il suo volto è completamente stravolto. Detto questo, la sua interpretazione è davvero ottima e convincente. Il film, tratto da una storia vera, lo vidi al cinema e mi piacque molto; alcune sequenze inoltre sono piuttosto crude e morbose. A tratti il ritmo rallenta notevolmente incidendo un po' sulla visione, comunque rimane un buon prodotto (soprattutto grazie all'interprete principale).
Una grande Charlize Theron, un film discreto anche se non riesce a decollare. La trasformazione della protagonista è incredibile: eccellente il lavoro di trucco (necessitava di molto tempo prima di ogni ripresa) e supportata da una convincente prova della Theron. Buona la scelta di non abbandonarsi alla facile retorica; la Ricci svolge bene il suo ruolo ma si ha la sensazione che la vicenda potesse essere strutturata meglio.
Io onestamente sono abbastanza contrario a queste operazioni di imbruttimento di strafighe (che comunque solo per il nome fanno botteghino). Detto ciò, ho trovato brava (ma non strepitosa) la Theron, la Ricci indisponente, il personaggio in questo caso e il plot non sempre convincenti. Se non fosse una storia vera probabilmente sarebbe finita nel dimenticatoio ben presto, secondo me!
Un buon film dedicato alla figura di Aileen Wuornos, prostituta accusa e condannata per una serie di efferati delitti e frettolosamente etichettata come serial killer. Il pregio del film è quello di evitare il più possibile la spettacolarizzazione della vicenda cercando di approfondire le motivazioni psicologiche dei personaggi. La protagonista è interpretata da Charlize Theron autrice di una spettacolare performance fisica e recitativa per la quale è stata giustamente premiata con l'Oscar.
È un film molto crudo, a tratti sgradevole perché ci immerge nella squallida vita di una serial killer. Tutto gira intorno al personaggio della prostituta Aileen ben interpretata dalla Theron (incredibile la sua trasformazione fisica), una donna maledetta che vive una vita maledetta che finisce maledettamente male. Il film non lascia spazio alla speranza, proprio come doveva essere. Finisce così male che le lacrime non riescono neanche a scendere. Consiglio di non vederlo se si è giù di umore.
Notevole interpretazione di Charlize Theron nella trasposizione di un interessante caso di serial-killer femminile. La Theron irriconoscibile si dimostra un'attrice in grado di recitare, l'aria che si respira è abbastanza morbosa e sporca, molto buona la fotografia. Dei vari film sugli assassini seriali, questo è un buon esempio.
Il primo dettaglio che salta all'occhio nella visione di questo film è la trasformazione radicale che la protagonista ha fatto del suo corpo per adattarsi alla forma della carnefice Aileen Wuornos, alla quale riesce a dare una profondità d'interpretazione che non può passare inosservata. Un buon film, nonostante a tratti si subisca la pesantezza di una trama che poteva essere gestita meglio. Brava anche Christina Ricci nella sua interpretazione.
Il soggetto tratto da una storia vera e l'intensa interpretazione di Charlize Theron (che le è valsa un giusto Oscar) non sono bastati a portare il film al di là di un risultato dimostrativo piuttosto che coinvolgente. Incuriosisce ma non colpisce fino in fondo. Un certo impegno c'è ma gli manca la maggiore tensione che il soggetto richiedeva. Rimane solo il lineare disegno del degrado psicologico di una vita sfortunata andata alla deriva. **1/2
Nonostante alcune lacune e pesantezze della trama, il film ha il merito di raccontare una storia di inquietante degrado fisico e mentale e di sondare le tenebre della psiche di un serial killer (in questo caso donna, interpretata in modo eccellente da un'irriconoscibile Charlize Theron, che ben meritò l'Oscar). Si evita il tronfio autocompiacimento di Funny Games & co. e tocca temi "normali" come l'amore e la solitudine, osservandoli con lo sguardo borderline di una persona già condannata in vita.
Interpretato con stupefacente aderenza dalla Teron e prosciugato dai sensazionalismi che infestano il cinema dossier, il film riesce ad ovviare al pietismo e alle chiacchiere postume da cenacolo familiare, assestando qualche bel colpo. Il succedersi dei vari “clienti” è programmaticamente volto a definire le reazioni della protagonista, ma la Jenckins va a fondo nell’indagine psicologica, non giustifica, non complica, non addensa ma nemmeno azzarda, così l’opera s’impigrisce in un epilogo tanto atteso quanto risaputo. Manualistico l’impianto generale, ma onesto e volenteroso l’impegno profuso.
Aileen inizia a uccidere per caso, anzi, per legittima difesa. Poi, diventa simile ad un vampiro che, dopo avere assaggiato il sangue, vale a dire un illusorio senso di potere, non può rinunciarvi. Il film riesce nell'intento di rendere il senso di meccanica fatalità che incombe sull'agire della protagonista, sulla sua vita: Aileen non può liberarsi del ruolo di mostro, assegnatole ben prima che diventasse assassina, ruolo che le pesa addosso, attaccato alle ossa, come la sua carne stanca. E' una Bestia, Aileen, che stringerà mai la sua Bella nella magica danza della redenzione.
Sicuramente si tratta di una storia di una notevole crudezza, ben interpretata dalla Ricci e dalla Theron, che avrebbe dovuto avere una forte presa sul pubblico. Invece manca completamente quel coinvolgimento dello spettatore durante la visione del film. Il destino finale della protagonista non mette ansia o angoscia, anzi scivola via così come una cosa naturale. Probabilmente qualcosa nel disegno dei personaggi ha fallito il proposito, ma anche la particolarità della storia non aiuta la sua "digestione".
Toccante e disturbante film tratto da una storia vera. Superba interpretazione della Theron, mentre mi convince meno la Ricci. Nonostante si tratti di un film realistico e molto duro l'ho trovato a tratti un po' troppo enfatico e manieristico nella rappresentazione del male e della degradazione ovvero fotografia troppo cupa e trucco della Theron veramente eccessivo. Tipico del manicheismo hollywoodiano: se si è cattivi si deve essere necessariamente anche brutti e sporchi. Rimane comunque un ottimo film e l'Oscar la Theron se lo meritava.
Ci sono almeno due ragioni per giudicare "notevole" questo film. La prima è che si tratta nientemeno che di un'opera prima, che Jenkins sceneggia e dirige con sapienza e intelligenza, riuscendo a descrivere con forza, passione ma anche profondità e lucidità la vera storia d'amore, solitudine e follia (Butterfly kiss versione estrema) della prostituta serial killer, senza mai uno scivolone nel patetico o nel retorico. La seconda è la strepitosa e coraggiosa interpretazione ambigua e sopra le righe (e perciò perfetta trattandosi di un personaggio borderline) di Theron.
Con all'abbrivio altri due biopic che più esaustivamente l'hanno scandagliata a ogni latitudine e longitudine e realisticamente sviscerata, Aileen Wuornos torna alla fictionale ribalta veicolata da una Jenkins che applica una consistente tara alla sgradevolezza del suo profilo/pedigree, ivi marchiati da un acquiescente/annichilente fatalismo, rendendo metallizzato (leggi: rilucente ma algido) l'involucro di un nulla di fatto. La Theron dà alla losca figura la giusta repellenza, ma orfana di una regia più hard and fast, ammorbante e fuori giri, non riesce a trascinarci nell'Ade per i capelli.**
Dolorosissimo, immenso, sporco e devastante, con una delle storie d'amore più sofferte, intense e realistiche che il cinema ricordi. Due solitudini allo sbando che si incontrano, si amano e toccano l'inferno con un dito. La Jenkins non ha peli sullo stomaco e mostra senza falsi moralismi l'America dei looser e dei perdenti (prima di lei solo la Pierce di Boys don't cry aveva toccato certi nervi scoperti). Gran cinema, con improvvise esplosioni di feroce violenza dove si sente il tanfo dell'emarginazione. Il processo finale strazia il cuore. Capolavoro.
MEMORABILE: La Theron con la maglietta dello Squalo; Il suo arresto fuori dal bar; Il finale al processo mentre la Ricci depone; Il brutale omicidio del cliente.
Ispirato dalle tragiche vicende di una meretrice killer il film analizza con lucidità il sottobosco della prostituzione e mostra con coraggio situazioni decadenti e turpi, forti di una realtà granitica. La Theron è a dir poco eccelsa nella sua coraggiosa trasformazione fisica riuscendo a regalare al personaggio una forma di grande umanità che trasuda nella narrazione.
Escludendo la tormentata infanzia e adolescenza della Wuornos gli autori non permettono al pubblico di capire e partecipare al dramma della svolta omicida, che prende sì le mosse da un tentativo di violenza sessuale, ma emerge da un catino di giovinezza negata. Non riescono neppure a commuovere visto che si sta pur sempre trattando di una pluriomicida e la situazione non può essere ribaltata considerando in negativo la compagna che la consegna alla polizia.
Schegge impazzite di insana violenza rendono il girato della Jenkins meno convenzionale di quanto appaia a primo impatto. La sceneggiatura dipinge adeguatamente la lenta discesa negli inferi della follia della protagonista, supportata da un'ingenua Ricci. Peccato per la prova della Theron che calca troppo la mano sul proprio personaggio, tendendo più alla parodia che alla verosimiglianza. Buona la tensione narrativa e gustosissima la soundtrack. Quel che si dice un buon film.
Storia dell'ultimo periodo maledetto di Aileen Wuornos, che cerca di aggrapparsi a un mondo allucinato e all'affetto per l'amica "bambina" per "rimuovere" la sua vita di prostituta e killer dei propri clienti. Sbalorditiva la prova della Theron che si identifica nel personaggio reale, rendendone la follia e l'illusione quasi adolescenziale nel potere dell'amore. Regia abilissima che si tiene lontano dai moralismi e dai compiacimenti, meno convincente il personaggio e l'interpretazione della Ricci. Ritmo giusto, fotografia cruda e realistica.
MEMORABILE: L'ultimo omicidio razionalizzato a freddo, carico di phatos.
Una storia d'amore dentro una storia di crimine. Aileen Wuornos è una prostituta con un passato pesante che quando non ha più nulla per cui valga la pena vivere incontra Selby, la sua scialuppa di salvataggio; le cose sembrano andare per il verso giusto, ma qualcosa di inevitabile accade. Nonostante lo spirito cerchiobottista e qualche luogo comune di troppo, una pellicola più o meno gradevole, che si avvale anche di scene toccanti ben girate e della grande interpretazione di Theron. La Ricci vince l'Oscar per la peggior capigliatura.
Singolare storia in cui una prostituta diventa serial-killer, vittima di se stessa e della sua difficile vita, fatta di abusi e soprusi. Una escalation di violenze atroci dove, ovviamente, risalta la bravura di Charlize Theron, imbruttita a dovere da un trucco che la rende alquanto sgradevole. Stuccano la recitazione a volte sopra le righe e la ripetizione di atteggiamenti che alla fine sottraggono in spontaneità.
Esordio impegnativo ma riuscito di Patty Jenkins come regista, che sceglie un soggetto imperniato sulla vera storia della serial killer Aileen Wuornos, prostituta lesbica che negli anni novanta uccise 7 uomini e poi fu giustiziata nel 2002. Assoluta mattatrice la bellissima Theron, irriconoscibile sotto un trucco pesante e ingrassata di parecchi chili, che sforna una performance memorabile e allucinata di un personaggio folle e aggressivo. Vinse meritatamente l'oscar ma lo avrebbe meritato anche la regista, che invece non fu neppure nominata.
MEMORABILE: "Finché c'è vita c'è speranza, qualcosa devono pur dirti" (Wuornos).
Rovinato da una inevitabile, seppur non eccessiva, retorica, poteva essere un grande film. Come già detto il film è innanzitutto una fatale storia d'amore (oltre che vera), retta dalla bravura delle due protagoniste; ovvio che a fare la padrona di casa sia la Theron. Il suo calarsi nel personaggio, fino in fondo, vale tutto il film. Discreto.
Due donne in fuga dagli uomini e dalla realtà, due vite segnate dalla ricerca di un'improbabile redenzione e di un'utopica felicità: argomenti non nuovissimi per il cinema, ma a rendere speciale questa pellicola è il disperato romanticismo che la pervade dall'inizio alla fine. Anche nei momenti più crudi non si riesce a non provare pietà per la povera prostituta Aileen, che dietro a una scorza durissima mostra un animo fragile e sensibile. Buona la prova delle attrici, degna di menzione anche la regia. Davvero un buon film.
Può essere la storia di una delle più feroci serial killer di cui si ha notizia, anche una delle più struggenti storie d'amore mai raccontate? La risposta al quesito è in questo film drammatico che si avvale di un'enorme interpretazione di Charlize Theron nei panni della pluriomicida Aileen Wuornos. Non c'è solo l'orrore di un presente che ormai è sfuggito di mano ma anche il peso di un passato che ha trasformato la persona in un vero e proprio mostro sociale. Il nodo alla gola che si prova nel finale è di quelli veri.
Buona opera prima della Jenkins che si distingue per la decisa regia e alcune soluzioni particolarmente felici; il film risulta un po' retorico nella parte amorosa tra la Theron e la Ricci e ripetitivo nel mostrare la relazione tra le due, ma dà il suo meglio nelle scene di tensione degli omicidi. Incredibile la prova dell'irriconoscibile Charlize Theron, "imbruttita" da un trucco veramente degno di nota che non inficia assolutamente l'espressione facciale, tratto fondamentale del suo personaggio. Nel complesso interessante.
MEMORABILE: L'omicidio del poliziotto, molto crudo e cattivo.
Film biografico su una vittima che si trasforma in carnefice, su un'anima persa che raggiunge l'abisso della disperazione e della spietatezza. Premiata, a ragione, l'interpretazione di Charlize Theron, ottima anche quella di Christina Ricci. Il film non emoziona però più di tanto, sembra artefatto, non sincero fino in fondo nell'analizzare le ragioni dei crimini commessi dalla donna. Sembra voler invece acchiappare lo spettatore con la performance e l'incredibile trasformazione fisica dell'attrice.
Prostituta trova una compagna ma perpetrerà dei crimini. Ambiente suburbano, bar puzzolenti e stanze di motel: quando solo una persona amica può risollevare una vita sbandata. Clima bottom class con la straordinaria trasformazione fisica della Theron e l'azzeccata presenza della Ricci. Escalation criminale più che altro descrittiva e conclusione asettica sulle sorti del triste caso umano.
MEMORABILE: La Theron legata in macchina; Accoppiate sui pattini; La zia che si rivela razzista, oltre che contro le lesbiche.
Storia vera di una prostituta serial killer che negli anni 80 fece a pezzi diversi clienti. Film che fece vincere meritatamente l'oscar a Charlize Theron grazie a un'interpretazione davvero notevole; l'attrice sudafricana è riuscita a immedesimarsi perfettamente nel ruolo trasformandosi anche fisicamente (per la parte ingrassò di circa 15 kg). La regista Patty Jenkins non gira col freno a mano tirato: diverse sono infatti le scene molto violente. Buona anche l'interpretazione della comprimaria Christina Ricci. Da vedere.
Eccellente dramma: patinato come Hollywood comanda e crudo come la storia che vi è dietro richiede. La Theron e la Ricci offrono interpretazioni da urlo (meritato l'Oscar alla prima), guidando un flusso continuo di emozioni che spaziano dalla commozione all'orrore, dalla dolcezza di un amore genuino all'inevitabile conflitto morale al quale gli eventi conducono, senza via di scampo. Parziale quanto si vuole (la Theron è un'eroina tragica che merita comprensione anche nello scenario peggiore), ma è un film che coinvolge fino in fondo. Da vedere.
MEMORABILE: Lo stupro della Theron cui segue la liberatoria vendetta; La Theron difende con grinta le proprie ragioni; L'omicidio a sangue freddo di un innocente.
Basato su una storia vera. Pellicola che cerca di infondere pietà verso la protagonista (una prostituta colpevole di efferati omicidi) e in parte ci riesce con momenti di forte impatto emotivo. Scorrevole e mai sottotono, il film ovviamente non si può non apprezzare anche per l'interpretazione molto credibile della Theron (premiata con l'Oscar). Discreta la colonna sonora.
Sicuramente gran parte del merito della buona riuscita di questo film va a Charlize Theron, che si conferma attrice bravissima, qui probabilmente al suo massimo. Ma anche la regia dà il suo grande contributo. Patty Jenkins dirige con grande bravura e profondità, dando enorme spessore alla controversa protagonista e al personaggio dell'altrettanto brava Christina Ricci. Un film violento, non perché si veda chissà quale sangue, ma per quanto riesce a stimolare nel profondo la mente dello spettatore. Seconda parte più lenta della seconda. Film comunque da vedere.
Prova maiuscola della Theron, premiata con l'Oscar, affiancata da un buon cast, a partire dalla Ricci e da Dern, il cui personaggio sembra uno dei pochi positivi, a suo modo, della storia di disperazione e degrado in cui lo spettatore viene proiettato. La psicologia della protagonista è molto complessa, poco prevedibile, provocata da una vita disastrata dove tutto va male. L'impossibilità di redenzione all'interno di una società "buonista" ma non "buona" non è poi così esagerata, ma anzi piuttosto realistica. Non un capolavoro, ma senza dubbio di ottima fattura.
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CuriositàScarlett • 28/05/09 00:11 Pulizia ai piani - 7 interventi
Per la parte di Selby, in origine la regista Patty Jenkins aveva preso in considerazione l'idea di affidare il ruolo a Heather Matarazzo.
Aileen Wuornos ha almeno altri due biopic pregressi: Overkill aka A.W - life and death of a serial killer e A.W.- the selling of a serial killer
HomevideoGestarsh99 • 20/01/12 19:49 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Cecchi Gori HV:
DATI TECNICI
* Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 DTS HD: Italiano Inglese
* Sottotitoli Italiano per non udenti
* Extra Dossier Monster
Trailer
HomevideoZender • 6/06/18 14:24 Capo scrivano - 48273 interventi
Fuori il bluray anche per la Eagle per la serie Indimenticabili: