Monolith - Film (2016)

Monolith
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Monolith
Anno: 2016
Genere: thriller (colore)
Note: La voce di Lilith (il computer di bordo) è di Katherine Kelly Lang.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ivan Silvestrini va a girare in Utah uno strano film dove una supercar che parla come Kitt ma ha un design molto meno accattivante (uno scatolotto nero con le ruote foderate ricavato in realtà da una Ford Explorer) si guadagna il titolo e il centro della scena. Monolith è lei: un'auto a prova di bomba, guidata nell'occasione da una bella ex cantante (Bowden) datasi alla famiglia dopo aver abbandonato la band di cui era leader. Vive con un (supposto) produttore discografico che non pare il massimo della fedeltà e infatti i cattivi pensieri la turbano, trasformandosi in quasi certezza del tradimento dopo una piccante telefonata con una delle ex-componenti...Leggi tutto del gruppo. Sandra è nervosa e dover anche seguire il figlioletto (interpretato da due bambini diversi, in realtà, Krew e Nixon Hodges) che l'accompagna in viaggio non la tranquillizza di certo. In un negozio lungo la strada incontra dei brutti ceffi dai quali si salva chiudendosi in auto e ripartendo, quindi decide di evitare l'autostrada e guidata da Lilith, il computer di bordo (la cui voce è in originale quella di Katherine Kelly Lang, ovvero la Brooke di BEAUTIFUL) se ne parte per lande desertiche, dove ahimé becca il solito cervo di passaggio e lo stende. Si ferma, lascia il telefonino coll'app dei comandi dell'auto in mano al pupo, scende e quello come prevedibile schiaccia il pulsante sbagliato. Sbrang! Un attimo e Monolith sigilla il piccolo al proprio interno facendo spuntare barre laterali e quant'altro. Fregata! Sandra è fuori dall'auto, impossibilitata ad entrarvi: osserva suo figlio chiuso dentro e non sa cosa fare. Il film vero comincia qui, con la disperazione di una madre che vede il proprio piccolo attraverso la barriera di un finestrino infrangibile e nulla può fare per recuperarlo. O almeno così pare. Nel frattempo salta fuori pure un cane inferocito... Una bella sfida per Silvestrini, prodotta da Sky Cinema, Lock & Valentine e pure dalla Bonelli editore (ci si ispira all'omonimo fumetto di Recchioni e Uzzeo disegnato da Ceccotti). Una donna (splendida) in scena, persa tra i canyon dello Utah di fronte a un monolite nero da forzare per riavere la gemma più preziosa. Registicamente Silvestrini ha i numeri giusti per gestire una sfida tanto complessa: tecnica, sicurezza... Gli manca un po' la terra sotto i piedi, una storia cioè che sappia dare la necessaria varietà a un progetto dagli orizzonti inevitabilmente limitati. Perché se le scosse vengono dai soliti sogni a occhi aperti inseriti giusto per tentare di inserire a forza qualche colpo di scena significa che la fantasia scarseggia un po'. E difatti l'azione si fa presto stucchevole, la Bowden (anche bravina) non può che ripetere sempre le stesse espressioni e il piccolo manco quelle (non per colpa sua ovviamente). Si prova a valorizzare il contesto ambientale con suggestive panoramiche e campi lunghi, ma non è facile. Eppure a suo modo il film, conscio di sottostare a vincoli inevitabili, riesce a non annoiare il pubblico disposto a seguire l'avventura e a chiudere con una bella grinta. Manca però vera tensione, la staticità si avverte e con il senno di poi si capisce quanto poco contassero i dialoghi via telefono fatti in auto. La professionalità della confezione garantisce comunque l'appeal tutto americano del film e viene spontaneo lambiccarsi il cervello immaginando cosa faremmo noi se ci trovassimo nella condizione della protagnista. Meglio non pensarci...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/08/17 DAL BENEMERITO DIGITAL POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/03/18
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Digital 13/08/17 10:01 - 1257 commenti

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Una madre lascia accidentalmente il figlio dentro una macchina iper-tecnologica che lo blinda all'interno quando si attiva un sistema antincendio. Disperata, proverà in ogni modo a farlo uscire di lì. Sogno o son desto: un film di genere italiano che non sia la solita, patetica, commedia? Thriller che certamente sfrutta una situazione non nuova per alimentare la fiammella della tensione, che si mantiene viva sino a un finale forse troppo irrealistico. Una regia brillante sfrutta al meglio i pochi ambienti a propria disposizione. Ottimo.

Capannelle 13/08/17 22:28 - 4411 commenti

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Gli si possono muovere diverse critiche: l'americanizzazione estrema, la storia e l'interpretazione che oltre certi limiti non possono spingersi, l'esito semplicistico. Però conserva una sua personalità, rende sufficientemente tesa una trama esile e trova posto nel variegato universo dei low budget "desertici" visti circolare ultimamente (Mine, Passo falso, The reach). Trovano spazio riflessioni sul rapporto malato uomo-tecnologia e su problematiche di drammatica attualità (minori in auto) ma gli sceneggiatori non ci hanno marciato sopra.

Maxx g 18/08/17 11:38 - 635 commenti

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Prodotto estivo statunitense con regia italiana, merita di essere visto, nonostante il tessuto narrativo piuttosto prevedibile. Funzionano però molte cose: dalla colonna sonora alla fotografia, all'ambientazione. La tensione c'è, è palpabile e il film vuole anche dimostrare che la tecnologia non è poi così infallibile. Si potevano evitare però le scene con le tre ragazze e con il tipo che riconosce la ex cantante. Merita una visione.
MEMORABILE: I tormentati sogni della donna.

Markus 19/08/17 12:26 - 3687 commenti

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Quante volte abbiamo letto sulle cronache di madri che dimenticano il proprio pargoletto in auto? Beh, su questa falsariga l'opera di Silvestrini unisce dramma, angoscia, un po' di action e (forse) qualche frecciatina alla tecnologia talvolta nemica. Film italiano a tutti gli effetti ma cast, ambientazione e stile narrativo sono americani. Un esperimento che in parte funzione e pare - nonostante la poca originalità del soggetto - una ventata di freschezza che in futuro potrebbe dare frutti migliori di questo non disprezzabile film.

Dusso 25/08/17 10:32 - 1566 commenti

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Prodotto non disprezzabile (più volte si avvicina al trash di basso livello ma riesce praticamente sempre a salvarsi) e che si lascia guardare ma che specie nella seconda parte mette in evidenza la mancanza di idee dello script; così si ricorre non a uno ma a ben due sogni, per fare metraggio. La Bowden non è il massimo come recitazione ma funziona bene.

Il ferrini 5/12/17 01:34 - 2357 commenti

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Recchioni, dopo aver sconvolto l'universo di Dylan Dog, scrive questo fumetto per la Bonelli che Silvestrini trasforma in un film. Il soggetto è semplice e ruota interamente attorno alla protagonista, il resto del cast è del tutto accessorio. Il finale è la parte meno riuscita e rasenta quasi il comico involontario, ma fino a quel momento la tensione c'è e la pellicola scorre piacevolmente. Belle le location (Utah) e interessanti molti movimenti di macchina effettuati coi droni. Finale consolatorio.

Saintgifts 23/09/17 23:41 - 4098 commenti

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La super tecnologia ti può distruggere, ma ti può anche salvare. Al di sopra di tutto ci sta sempre il cervello umano; alla fine è lui che decide, sia come sbagliare, sia come rimediare. Con i pochi ingredienti a disposizione, un cervo morto, un cane rabbioso e uno scenario tanto bello quanto spaventoso (l'ultimo posto dove penseresti di trovare un Jumbo sventrato), ne vien fuori un discreto film che, più che farti stare in ansia, ti fa arrabbiare per i comportamenti della giovane mamma disperata; ma bisogna trovarcisi, in una simile situazione.
MEMORABILE: 108 gradi fahrenheit, più di 42 gradi centigradi all'esterno dell'auto.

Puppigallo 4/12/17 10:17 - 5273 commenti

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Pro e contro della tecnologia ultramoderna. A volte delegare non è proprio la scelta migliore; e se si aggiunge una giovane mamma sprovveduta e decisamente poco accorta, il risultato può essere catastrofico, soprattutto per chi non ha colpe. Pellicola senza particolari pretese, che però può contare sulla buona interpretazione della protagonista e del bambino, molto naturale negli atteggiamenti. Certo, alcuni passaggi sono piuttosto forzati (il predatore affamato; la soluzione). Ma il ridotto minutaggio finisce per salvare, ache se non completamente, baracca e burattini. Non male, dopotutto.
MEMORABILE: "Buonasera, posso esserti d'aiuto?". "Fanculo".

Pesten 9/12/17 08:36 - 790 commenti

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Peccato perché con un piccolo sforzo la crew italiana di questo film poteva creare un vero e proprio cult. Ottima l'idea di far vivere insieme la tecnologia futuristica dell'auto in una location estremamente isolata, ma poi il tutto si perde concentrandosi sulla figura della madre, abbassando notevolmente il livello della pellicola. Concentrarsi maggiormente sulla macchina avrebbe mantenuto alto l'interesse, che invece scema quasi del tutto nell'assistere la protagonista, incapace nel ruolo di madre (e ce ne sono tante in giro di mamme così).
MEMORABILE: La location: le Paria Mountain vicino Kanab (Utah), luogo incredibile.

Hackett 10/12/17 21:36 - 1867 commenti

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Fenomeno italiano, quantomeno per l'approccio aggressivo e vincente (una volta tanto) del marketing che l'operazione ha alimentato. Il prodotto è dignitoso, l'origine fumettistica si fa sentire ma per fortuna gli sceneggiatori non hanno esasperato l'esile vicenda con un minutaggio eccessivo. Discreta la prova della protagonista, che dipinge una madre ben più pericolosa (per distrazioni e scelte fatte) della tecnologia additata.

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Piero68 11/12/17 09:43 - 2957 commenti

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Bella l'idea di partenza (uomo contro tecnologia), molto meno la sua realizzazione, che presto scade nei soliti cliché e luoghi comuni; soprattutto per quel che riguarda il personaggio principale, interpretato da una Bowden che non ha sicuramente le spalle così larghe da supportare il peso dell'intero film. Anche la rappresentazione della Monolith sembra abbastanza ingenua, sia per gli interni che per il design esteriore. Non aiuta nemmeno la fotografia, che non sembra riuscire a catturare la drammaticità del paesaggio desertico. Forse con un budget superiore...

Rufus68 21/12/17 00:25 - 3842 commenti

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Ancora una volta: dignitosa la confezione, ma assolutamente insipido e insulso il film. La storia della supercar ipertecnologica che imprigiona il moccioso poteva offrire spunti: risolverla con urletti, sogni e sonnellini, panoramiche e cagnacci non può che generare noia totale. La Bowden è biondina e graziosa; purtroppo non regge alla prova dei settanta minuti (scarsi) tutti per lei.

Nando 9/01/18 08:54 - 3814 commenti

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Un'autovettura iper tecnologica, una giovane mamma sprovveduta e un marito poco presente. La produzione Sky non brilla per originalità e offre una pellicola dalla breve durata che conduce al solito finale buonista. Nel mezzo una narrazione monocorde che tra urla, disperazione e inutili tentativi di liberazione si trascina. La protagonista s'impegna ma non incide.

Enzus79 28/01/18 11:14 - 2895 commenti

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Thriller di produzione italiana che si fa apprezzare (se ne vedono pochi in giro in Italia!). Ovviamente l'originalità scarseggia, ma la storia è interessante e man mano che passano i minuti coinvolge sempre più. Diretto egregiamente e interpretato discretamente, è consigliabile. Fra i produttori la Bonelli Editore; è scritto da Recchioni (autore fra gli altri di Dylan Dog).

Jdelarge 23/02/18 02:22 - 1000 commenti

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Film decisamente trascurabile. A salvarsi sono le musiche e l’ambientazione; infatti, nonostante l’interessante idea di una macchina talmente sicura da sovrastare l’essere umano, tutto il prosieguo del film è all’insegna della ripetitività. Non sembra esserci uno sviluppo nella trama e le situazioni, sempre uguali tra di loro, non portano a nessun crescendo di tensione. Le soluzioni adottate dalla bella (ma non altrettanto brava) protagonista sono una più ridicola dell’altra e il finale non è assolutamente coerente con il resto del film.

Kinodrop 29/03/18 20:29 - 2948 commenti

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Il paradosso del bisogno paranoico di sicurezza affidato a una tecnologia che si rivela nemica e "pericolosa". L'auto ultra-blindata e interattiva di Sandra si trasforma, anche per incuria e per superficialità, in una prigione rovente per il piccolo a bordo. Spunto non nuovo ma che poteva essere più incisivo e più carico di pathos, mentre attesa e tensione si stemperano in soluzioni dall'ingenuo all'inverosimile, nonostante il minaccioso ambiente desertico; non aiuta la recitazione standard della Bowden. Si fa guardare in attesa di come va a finire.
MEMORABILE: La supercar attualizzata; L'esagerato tentativo di "rianimare" l'auto nel finale.

Pinhead80 1/04/19 20:43 - 4758 commenti

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Una macchina indistruttibile e inattaccabile dall'esterno, grazie alla gentile collaborazione di una madre a dir poco distratta, finisce per diventare una trappola incandescente per un bambino innocente. Se l'idea di partenza poteva essere buona, lo sviluppo della storia ne dichiara il totale fallimento. Incommentabile il comportamento della madre che fa l'impossibile per dimostrarsi inadeguata per ciò che concerne la tutela del bimbo.

Gestarsh99 1/07/19 16:51 - 1395 commenti

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Salti di gioia in casa Tesla per un "difettario" automobilistico che snocciola e spiattella con la metodica cattiveria di un salatore di piaghe tutti gli inconvenienti meccanici, i malfunzionamenti operativi e le rischiose criticità insidiosamente acquattati fra i chip dell'automazione veicolare. Da Sport Utility Vagon a Sport Hostility Vagon, pervertendo una cassaforte tecnologica di sicurezza e interattività in una gabbia mortale sorda e inaccessibile al dolore umano. Per una volta, l'Italietta in trasferta si ritaglia una sua piccola oasi di paura e isolamento nel deserto salino dello Utah.
MEMORABILE: Il faccino violaceo del bimbo infagottato nel costume da orsacchiotto e cinturato in auto a 42 gradi sotto il sole implacabile del deserto...

Anthonyvm 5/07/19 16:42 - 5686 commenti

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Ottimo l'inizio con l'inquietante spot per l'auto più sicura al mondo. Anche il setup regge, si avverte palpabile il crescere della suspense nell'attesa che qualcosa di terribile accada. Poi l'incidente. Da qui in poi il film si arena: non ci sono più sorprese, la mamma deve salvare suo figlio intrappolato; fra caldo, sete e cani randagi sembra di rivedere qualsiasi altro film della categoria. Inoltre la morale sfugge: un monito contro la tecnologia? Ma la causa di tutto è la noncuranza materna e gli accessori dell'auto saranno salvifici. Mah.
MEMORABILE: Lo spot, talmente rassicurante da avere l'effetto opposto sul pubblico; L'incidente col cervo; Il cane feroce, che in questo contesto ricorda Cujo.

Katullo 31/07/21 18:16 - 329 commenti

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Ex rockstar, dunque giovane madre col rimpianto della bella vita, in preda ad attacco di gelosia imbacucca il figlioletto in un costume impellicciato mentre tutti sono in bikini e bermuda, lo lega al seggiolino e si mette alla guida di un jeeppone blindato in veste di prototipo. Seguiranno solo guai e fin troppa fantasia. Irritante racconto che sortisce l'effetto contrario a quello sperato: se si voleva fare della protagonista una prode e coraggiosa power-girl il risultato rasenta invero la diseducazione e umilia in parte il genere. Si salva la fotografia grazie al brullo paesaggio.

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Saintjust 24/07/22 02:30 - 159 commenti

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Un filmetto tv senza infamia e senza lode che ben poco lascia allo spettatore. Lo spunto è interessante ma il contorno piuttosto indigesto: scenari brulli per un film poco parlato cui mancano diversi altri ingredienti per rendere la zuppa saporita. Si segue giusto per vedere come l'eroina riuscirà ad aprire la scatoletta senza apriscatole. Finale scontato e poco soddisfacente, si sarebbe potuto fare qualcosa di diverso e piú cattivo. Bocciato.

Herrkinski 14/08/22 17:01 - 8109 commenti

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Un plauso al regista italiano per aver girato il film negli Usa, con cast e stile americani; i pregi si fermano però qui, perchè siamo di fronte a un thriller/survival piuttosto scontato che sembra esaurire presto le idee e che accumula varie assurdità una dietro l'altra, dal cervo solitario in mezzo al deserto fino a vari comportamenti della protagonista, per arrivare a una parte finale che procede speditamente sul confine col trash. Resta comunque guardabile, nonostante i difetti tra cui una fotografia a tratti troppo scura; peccato Silvestrini si sia poi dedicato alla commedia.

Mco 13/06/23 23:47 - 2327 commenti

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Sembra quasi impossibile che un film nel quale vi sia praticamente una sola interprete riesca a tenere con il fiato sospeso chi guarda per più di un'ora, senza troppe pause. Katrina Bowden, la cui bellezza sfida anche le fatiche e il sudore del deserto infuocato, si ritrova a lottare contro un'ipertecnologica vettura, nonché contro chi popola la porzione di Terra che dovrà occupare per parecchie ore. Non ci sono effetti speciali, non c'è alcun spargimento di sangue ma Silvestrini dimostra di saperci davvero fare con il genere. Molto bello!
MEMORABILE: L'incubo di rara terribilità; L'incontro con il coyote affamato.

Magerehein 8/04/24 11:03 - 1000 commenti

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Cari genitori, visto cosa succede ad anestetizzare gli infanti coi telefonini invece di prendersene cura? Se l'originalità non è di casa (è forse dalla notte dei tempi che il nome Lilith è garanzia di inciampi, e che ci fa l'ennesimo cervo "propedeutico" in mezzo al deserto?) bisogna quantomeno dire che il film supera piuttosto bene la prova registica (le location, talune assai suggestive, vengono tutte valorizzate a dovere). Adatti gli espedienti trovati per fare minutaggio, così così la protagonista e pasticciata la morale di fondo (si è pro o contro la tecnologia sfrenata?).
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