Passo falso - Film (2014)

Un militare francese, unico superstite di uno scontro a fuoco, si è messo nell'infelice situazione di aver calpestato una mina. Ce la farà a uscirne indenne? E' questo il succo di un film che sulla carta poteva scadere nel ripetitivo e annoiare. Il regista è stato invece abile a evitare ambedue le cose grazie all'esigua durata e alla varietà di situazioni che si vengono man mano a creare, con un clima di crescente angoscia e tensione. Ottimo Pascal Elbé. Un passo cadenzato, forse incerto (il finale è abbastanza ambiguo), ma nient'affatto falso!

Ogni passo può essere falso se hai un piede poggiato su una mina. E'quel accade ad un soldsato francese, unico superstite di una pattuglia a seguito di uno scontro di fuoco con un gruppo di talebani in pieno deserto. Bellico statico, tutto incentrato sulla drammaticità della situazione da "uno, due, tre, stella". Pascal Elbé ha una bella faccia espressiva e regge bene i numerosi primi piani, mentre l'ambientazione è esaltata dalla nitida fotografia, ma la sceneggiatura non offre molti spunti, facendo rimpiangere quella analoga in No Man

Lo spunto principale non è originale: è già stato declinato altrove con dinamiche diverse e pathos di altro tipo. Tuttavia vista la staticità della situazione in cui ben presto si trova il protagonista, il regista se la cava bene riuscendo a ravvivare il tutto con qualche imprevisto. Anche la gestione della tensione è discreta, anche se non ai massimi livelli. Nulla di che intendiamoci, ma si lascia guardare.

Il protagonista è in piedi su una mina, con tutti i rischi del caso. Ma anche l'autore si assume i rischi di una prova difficile, che regge per la prima parte e la bravura di Elbè, ma non può molto contro la ristrettezza delle strade possibili e la poca necessità/plausibilità di alcuni elementi (i cani randagi, la prigioniera). Se non altro, è limitata pure la durata.