Folle scienziato intende trapiantare, nell'umano corpo, il metabolismo dei rettili, ma l'esperimento va storto. A rimetterci le penne saranno, in ordine: la moglie, il relativo amante (della consorte, sia mai detto) e l'assistente. C'è però la figlia del ricercatore, tale Anna (l'insipida Cinzia De Carolis) che ha un buon rapporto con i serpenti... anzi: un rapporto intimo. Terrificante erotico in grado di sopire "bollenti spiriti" pur vantando gradevoli presenze (la Hedman e la Wilson) per via di immagini scioccanti e sciocche al tempo stesso.
Come film è veramente di serie ultrazeta, ma lo possiamo in parte salvare perché con la crisi attuale, chissà se fosse veramente esistito uno scienziato del genere e se avesse davvero portato a termine questa scoperta... altrimenti appena sufficiente per chi non ha mai visto recitare Marina Frajese: ne potrebbe restare in parte affascinato.
MEMORABILE: L'amplesso di Cinzia De Carolis col serpente e la muscolatura dei glutei di Marina. Si vedono perfino le fibre muscolari. Proprio allenata.
Serpente fortunato... battute a parte, il film non è certo granché. Poverissimo, tutto girato in una villa eccetto la sequenza dei titoli di testa (che propone il tipico camera-car), non ha grandi motivi di interesse se non le scene con la bella Cinzia De Carolis ed il grosso rettile. La storia a latere, col professore che vuole creare l'uomo-serpente (!) lascia il tempo che trova, e giunge ad un finale tra i più farseschi che ricordi in assoluto. Certo che la coppia Frajese/Wilson ci ha dato dentro parecchio.
Al netto dell'inconsistenza della trama, qui non funziona proprio nulla, a partire da un livello recitativo prossimo allo zero da parte dell'intero cast. Cinzia De Carolis spreca la sua evidente bellezza nell'amplesso supertrash (completo di insert) con l'amatissimo rettile: nel complesso, è andata meglio con la sua seconda carriera da doppiatrice. Idea moderatamente originale, realizzazione agghiacciante.
MEMORABILE: Nel bene e nel male, l'amplesso col serpente.
Un film che per dirla in linguaggio moderno "succhia", ovvero fa schifo. La trama pare un pretesto per mostrare donnine nude e disgustosi amplessi donna-animale. Attrici belle ma non brave come il genere richiede, fece scandalo; ma dubito che tale opera lascerà il segno, anzi.. si tratta di film da dimenticatoio.
Soft-core con momenti quasi hard, nella tipica tradizione italica dell’epoca. Per aggiungere un tocco di morbosità al racconto viene aggiunta un po’ di zoofilia (altro tema diffuso nel periodo), grazie alla presenza di un povero pitone, che è suo malgrado la "star"; infatti le ripetute sequenze "d’amore" tra l’animale e la insipida De Carolis sono il climax del film, nonostante siano noiosissime. La sbandierata scena hard "insertata" col serpente (costata un processo al film da parte della De Carolis) dura 2 secondi. Bizzarro ma molto brutto.
Film che non riesce a risalire la china neanche grazie agli intrecci corporali della coppia Hedman-Wilson, affossati dalla presenza del languido biscione che duetta con la De Carolis in maniera molto intima. Troppo spinto, anzi decisamente fuori luogo, l'inserto hard buono solo a sctenare un putiferio mediatico ottimo come ritorno pubblicitario. Trama insulsa e sviluppo pessimo.
Erotico di bassa lega, "famoso" (si fa per dire) per un unico motivo: le scene tra la "fanciulla" ed il serpente. Per il resto si procede tra scene soft-core che poco o niente hanno di sensuale e la risibile intenzione (ai limiti del trash) del solito scienziato pazzo, di innestare nell'uomo il sistema dei serpenti. Lasciate perdere.
Figlio di un'era in cui al cinema si... sperimentava, ha dalla sua una serie di incongruenze e banalità mica da ridere. Eppure, malgrado le premesse, ha un certo fascino. Sarà il coraggio di mostrare la De Carolis in atteggiamenti erotici con un pitone, saranno i duetti spintissimi tra la Wilson e la Hedman, sarà l'atmosfera generale di un eco-vengeance casereccio, ma ci si diverte. Quando il serpentone comincia a mordere chi attenta alle beltà della ragazza la pellicola assurge al suo acme. A modo suo, un pezzo di nostro cinema di (o de) genere.
MEMORABILE: Il dolcetto falliforme; Il primo attacco di "Fiordaliso".
Un apocrifo del Malìa di Nasca, con il riscatto dell'intonsa De Carolis e un serpente che incarna l'attrazione, repulsione e moralizzazione dell'eros, la scienza pretestuosamente infallibile e l'istinto primordiale contro avidità, violenza, e incesto di "secondo grado". La lettura dei significati simbolici è chiara, ma dal punto di vista filmico le regole del softcore, autocensura ipocrita dell'hard (che qui si sfiora col guanto di velluto, facendo rimpiangere non si sia spinto oltre nell'animal-sex) frenano l'inondazione invece di lasciarla esplodere nei punti forti.
MEMORABILE: La Wilson: "Quell'affare prima o poi ti cadrà a pezzi e faremo ingrassare il gatto"; La De Carolis: "Io sono la più forte! Solo io posso amare!".
Immondo e imperdibile, un folle erotico di serie z dai blandi influssi fanta-horror che delizia lo spettatore con scienziati pazzi, dialoghi trash, squallore a budget zero, misoginia, zoofilia, razzismo, abusi domestici e insertacci posticci a un passo dall'hard, il tutto coronato da un finale tronco con scambio di battute di rara epicità. A sorpresa, l'unico elemento a non sfigurare nel cast è la Hedman. Grande performance, anche amatoria, del mitico pitone Fiordaliso. Sprecate le musiche di Cipriani. In tempi di totale politically correct tanta bassezza acquisisce un senso.
MEMORABILE: "Sono io la più forte... perché io so amare! Non avrete mai il mio Fiordaliso!".
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Quale titolo migliore per ricordare che Raniero di Giovanbattista è stato il regista che ha tenuto a "battesimo" il debutto di Moana Pozzi sulle scene hard-core?
Il film in questione è stato realizzato nel 1981 e si intitola Valentina Ragazza in Calore.
Ovviamente, al fianco della Pozzi, stavano sia Guia Lauri Filzi, sia Manlio Cersosimo...
Libidine fu al centro di un'azione giudiziaria, allorché la nota protagonista, Cinzia De Carolis, dopo un primo passaggio nelle sale, si dichiarò sconvolta per la presenza (come insert) di scene hard-core, della quale (a suo dire) in sceneggiatura non v'era traccia quando venne scritturata.
In effetti il film diventò famoso proprio per la candida presenza di un personaggio televisivo qual era la De Carolis, celebre voce prestata, tra le altre cose, ai cartoni animati (ad esempio Lady Oscar).
SEX & VIOLENCE 1 - La serie completa Titoli della serie Sex & Violence distribuiti da noi in VHS grazie alla Shendene & Moizzi, componenti il ciclo "Il cinema estremo italiano" (ogni titolo contiene il link alla scheda davinottica del film):
D accordissimo mauro io sono un appassionato di questi pezzi vocalizzati. Di bossa italiana . Edda nora e paola erano e sono bravissime.
Non so se lo avevi già letto. Possiamo scambiarci le mail ??
Per new e curiosità tra musiche e doppiaggi. ICARO