Cold skin - La creatura di Atlantide - Film (2017)

Cold skin - La creatura di Atlantide
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Titolo originale: Cold Skin
Anno: 2017
Genere: fantastico (colore)
Note: Soggetto dal romanzo "La pelle fredda" dello scrittore ed antropologo catalano Albert Sánchez Piñol, pubblicato nel 2002. Aka: "La pell freda", "La piel fría".
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/03/18 DAL BENEMERITO DANIELA
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Kinodrop 4/01/19 17:30 - 2950 commenti

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Sbarcato con scopi ambientalistici su un'isola sperduta nell'oceano, un giovane meteorologo si imbatte in un ambiente tra l'inquietante e il misterioso che alla fine prevarrà. Molto letterario e pittorico con una ridondante voce fuori campo, questo fantasy-horror con qualche velleità scientifico-darwiniana si avvita sul contrasto tra umano e creature anfibie dall'incerta collocazione, finendo per reiterare sequenze simili (l'attacco al faro) senza scegliere una direzione precisa. Spettacolare e fotograficamente eccellente, ma non del tutto riuscito.
MEMORABILE: Il guardiano del faro e la sua creatura "domestica"; I misurati ma efficaci effetti speciali.

Daniela 9/03/18 09:49 - 12662 commenti

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"Darwin ha sbagliato": è quanto legge nelle note del suo precedessore un giovane metereologo sbarcato nel 1914 su una remota isola del circolo polare antartico... Film fantastico con risvolti horror imbevuto di suggestioni letterarie e pittoriche, in particolare Poe, Verne, Lovecraft, Friedrich, mentre la vera Lanzarote offre meravigliosi paesaggi naturali, ben sfruttati dalla fotografia. Fra i due umani, entrambi in parte, spicca Garrido con la sua creatura muta, sinuosa e sensuale. Gens accumula forse troppi temi perdendo talvolta il filo del racconto ma impagina con grande cura formale.

Galbo 30/03/18 15:06 - 12393 commenti

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Derivativo e ricco di suggestioni cinematografiche e letterarie, ma sicuramente intrigante il film di Xavier Gens, certamente migliore della banale precedente opera del regista. Una storia che mescola atmosfere gotiche a toni fantasy, affrontando elementi legati all’evoluzionismo e alle conseguenze dello stesso. Sfaccettate la personalità dei due protagonisti “umani”, senza dimenticare la strana e affascinante creatura anfibia. Location suggestiva e ben fotografata. Un buon film.

Puppigallo 2/12/18 11:56 - 5275 commenti

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L'incontro col diverso, che spaventa, che ripugna e che, spesso, fa sì che chi si senta erroneamente superiori, finendo per trattare l'altro come un animale, un sottoprodotto dell'evoluzione. Non è certo il primo sodalizio tra la celluloide e questo argomento; e la pellicola non ha gran ritmo e particolari guizzi. Ma anche in quella che può essere intesa come eccessiva ripetitività (gli attacchi), si può trovare un perchè. Serve infatti a risvegliare la coscienza e la mente, inizialmente sopite, del giovane protagonista, avvicinandolo a ciò che lui stesso malsopportava. Non male, dopotutto.
MEMORABILE: "Darwin si è sbagliato" (i disegni); "Come posso avvicinarmi a lei e non sentire repulsione per quella pelle fredda"; L'incontro vicino allo scheletro

Didda23 9/12/18 22:03 - 2426 commenti

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Un'opera suggestiva e interessante ma non pienamente riuscita, soprattutto per il demerito di non aver scelto con certosina precisione quale tematica sviluppare più in profondità. Si passa dall'horror tout court (gli attacchi delle creature) al drammatico con eccessiva facilità e senza creare il giusto pathos narrativo. Eppure la regia è abile nell'integrarsi con la cgi senza creare artificiosità e l'ambientazione è da spezzare il fiato. Eppure si avverte la mancanza di un qualcosa che conquisti soprattutto a livello enpatico. Riuscito a metà.
MEMORABILE: L'incendio dell'abitazione; Il rapporto fra il guardiano del farò e la creatura; La scultura a forma di barca.

Pumpkh75 6/02/19 14:36 - 1749 commenti

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Suggestive le panoramiche paesaggistiche e letterarie, sicuramente buona la regia di Gens, altrettanto le interpretazioni di Stevenson e Oakes. Nel narrare la disperata e ingannevole bellezza della solitudine, la scelta di una figura mediana per ridefinire il contrasto tra bestialità umana e umanità delle bestie si inceppa però nella morfologia scelta (poco originale e comune ad altre pellicole, anche meno “alte”) e nell'ambiguità del non volersi lasciar sfuggire più di un sottogenere. Scalda il corpo ma il teporino va svanendo lentamente.

Taxius 25/03/19 20:17 - 1656 commenti

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Un meteorologo sbarca su un'isola sperduta abitata solo da un eccentrico guardiano del faro; dopo solo una notte l'uomo viene aggredito da un'orda di uomini pesce usciti dal mare. Interessante film di fantascienza molto elegante quanto semplice, ricco di splendidi scenari naturali e povero, per fortuna, di effetti digitali. La trama non è delle più originali e gira intorno al classico tema della sottomissione da parte dell'uomo delle popolazione autoctone e del tentativo di queste di difendersi. Nella sua semplicità resta comunque un bel film.

Minitina80 9/07/20 23:24 - 2984 commenti

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Il brullo paesaggio delle Canarie si presta magnificamente a interpretare un’isola australe capace di evocare nell’immaginario avventure di mistero e periglio. Si aggancia a tematiche differenti, ognuna dal buon potenziale che finisce col rimanere in gran parte inespresso. Resta, infatti, il rammarico di una narrazione inconcludente che non riesce a far capire dove voglia arrivare, penalizzata da una forma espressiva superficiale limitata ai ripetuti assedi al faro e ai contrasti tra i due protagonisti. Davvero un peccato non abbia trovato il giusto focus.

Il ferrini 7/08/20 13:45 - 2358 commenti

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Fantasy dai toni scuri, con due protagonisti alquanto prevedibili ma non privo di qualche buon momento e spunto di riflessione. Le creature sono ben fatte e data la simpatia dei due guardiani del faro non è escluso di trovarsi più d'una volta a tifare per loro. L'idea iniziale è molto buona, poi il ciclico ripetersi delle battaglie e delle dinamiche invasi/invasori (immancabile l'approccio sessuale, vedi Splice ma anche Ex machina) ridimensiona un po' l'interesse. Discreto.

Jena 15/08/20 17:18 - 1555 commenti

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Il nereggiare sugli scogli delle frotte di uomini pesce non può non rimandare alla "Maschera di Innsmouth". Ma se poi si pensa soprattutto a Darwin, trattandosi dell'incontro tra la specie umana e una specie anfibia pesciforme, lo scontro diventa incontro con accoppiamenti "bestiali" e la nascita di un incrocio.  Buona regia stavolta di Gens, riprese splendide dei magnifici paesaggi e spiagge dell'isola, sviluppo interessante anche se un po' confuso. Forse i numerosi spunti (Lovecraft e Darwin appunto) vengono un po' gettati lì, senza essere approfonditi,.
MEMORABILE: Il faro irto di spuntoni come un castello medievale; La creatura anfibia serva del guardiano del faro; Il Palombaro.

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Lupus73 7/10/20 14:11 - 1494 commenti

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Nuovo metereologo sbarca in un'isola dell'Antartico per lavorare assieme al guardiano del faro, ma presto scoprirá che strane creature li assediano di notte. Confezione molto digitale, e parecchia CGI, ma tutto sommato pregevole, con tonalità molto fredde che ben trasmettono l'ambiente e la temperatura delle creature umanoidi bluastre a sangue freddo. La sceneggiatura è molto basilare, il significato ruota attorno alla paura del diverso (ostile?), tema centrato meglio nella "Forma dell'acqua" di Del Toro (stesso anno). Niente di così indispensabile, ma una visione ci può stare.

Schramm 16/05/23 14:18 - 3495 commenti

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Un faro, due uomini d'altri tempi costretti a condividerlo (alzi la mano chi non ha accarezzato col pensiero il pur successivo Eggers), l'assedio sistematico di anfibie creature (in una biasimevole CG) un po' Descent un po' Avatar, forse più umane di chi si ritrova a decimarle. Gens si riscatta in parte dal piattume pregresso, ritrovandosi ispirato vuoi paesaggisticamente vuoi pennellando l'animo ferito e perso dei protagonisti e vuoi nelle impennate action. A difettargli, il senso di amalgama/sintesi, in eccesso un indulgere nel mellifluo (proprio lui!) che fa rischiare il tracollo.
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