Non un film di spionaggio ma un film “sullo” spionaggio, che fa apparire “1984” di Orwell e il suo Grande Fratello come profezie tenere e sorpassate. Oggi attraverso satelliti, cimici, microfoni, controlli telefonici, verifiche incrociate sul computer, la privacy e già virtualmente un ricordo. Questo è il tema attorno al quale ruota ENEMY OF THE STATE, che però pretende di essere anche un film d'azione, di gangster, di collusioni politico-mafiose finendo col mettere troppa carne al fuoco. Montato a velocità folle, con inseguimenti incredibili, stacchi continui e ritmo forsennato, il lavoro di Tony Scott (buon regista e non solo “il fratello di Ridley”) stordisce sempre di più, arrivando...Leggi tutto inevitabilmente a un punto di saturazione (anche perché due ore così sono davvero troppe) in cui seguiamo le scene senza renderci più conto di quanto in effetti siano ben costruite. Prologo escluso, si comincia subito a mille all’ora e così si continua per gran parte della durata, mentre sotto gli occhi sfilano buoni attori (come Gabriel Byrne) che scompaiono senza mai incidere; E Gene Hackman, secondo nei titoli di testa solo al protagonista assoluto Will Smith, compare solo dopo un'ora e venti, se si esclude una breve apparizione precedente. ENEMY OF THE STATE sembra essere concepito come una specie di videogame e ne ha la stessa consistenza, nonostante i non banali dialoghi dello sceneggiatore David Marconi. La consueta fotografia patinata e curata dei film di Scott mantiene alto lo standard qualitativo cui contribuiscono anche le musiche dell’ex Yes Trevor Rabin, ma manca completamente l’ironia (e allora che ci fa lì Will Smith?) e c'è troppa confusione, in tutti i sensi! Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Buon film sulla rete di spionaggio mondiale e sulla costruzione di menzogne da parte delle organizzazioni corrotte paragovernative. Probabilmente realistico (come mostrano le cronache attuali) funziona grazie all'adrenalinica regia di Tony Scott (forse è il suo film migliore da regista) e ad una buona sceneggiatura ricca di tensione e colpi di scena. Bravo W Smith, ma vero valore aggiunto (anche se compare solo nella seconda parte del film) è Gene Hackman nella parte di un ex agente solo in apparenza paranoico, sorta di rielaborazione del suo vecchio personaggio de La conversazione
Mediocre action movie riscattato solamente dal vecchio leone Hackman, anche se appare dopo un'ora e passa di noia. La storia è vecchia come il mondo e le battute, i personaggi e le situazioni anche. In più ci si mette anche Scott (quello sbagliato) ad appesantire la faccenda con una regia pachidermica. Del ricco cast da ricordare, oltre a Hackman, Jon Voight e Tom Sizemore.
Secondo me Scott punta troppo sul ritmo senza dare consistenza a dialoghi e personaggi. E l'originalità latita; o meglio, viene fuori solo con la comparsa del grande Gene Hackman. Per non parlare dell'occhio elettronico che tutto vede e tutto può. Un mito tutto americano che funziona solo nei film.
Film paranoico girato nel solito stile "Tony Scott 100%" e occasione sprecata in modo abbastanza clamoroso. I modelli a cui si ispira la pellicola (La conversazione su tutti) erano tutt'altra cosa e neanche le massicce dosi d'azione salvano il risultato dal fallimento. Attori usati davvero male: Will Smith è poco credibile in un ruolo drammatico, Voight gigioneggia senza freni, Robards esce di scena troppo presto mentre Hackman (chiaro rimando al capolavoro di Coppola) è quasi una presenza macchiettistica. Da salvare il comparto tecnico di alta qualità.
Davvero un brutto film. Prima ci viene mostrata una tecnologia in grado di spiare chiunque in ogni secondo della sua vita, poi però i "cattivi" si perdono il fuggiasco nonostante i mille uomini che l'inseguono e i mille satelliti che lo riprendono. Gli inseguimenti sono assurdi, i mafiosi italo-americani sono grotteschi, i dialoghi spesso banali... Tutto è prevedibile e molto poco realistico. Due ore buttate.
Tony Scott azzecca la materia trattata, prendendo di petto in tempi ancora non troppo sospetti il tema del controllo opprimente sulla persona con intercettazioni e filmati da Grande Fratello. Il difetto, congenito, è sempre quello: se si parte a razzo è impossibile tenere la stessa andatura per oltre 2 ore, infatti il film, nonostante un finale ben assestato, alla lunga si affloscia su se stesso. La confezione resta di alto livello. Male incollato il ruolo di Hackman, lì giusto per far cassetta. Nobile lo stuolo di comprimari: Sizemore, Jack Black e Brancato (!)
Ottimo action di Tony Scott che riesce a creare una storia dove sembra impossibile che il protagonista ce la faccia, tanti sono gli uomini e le tecnologie impegnati per inseguirlo. Belle scene d'azione, dialoghi buoni e veloci, montaggio ritmato e non un momento di noia. Bravissimo Will Smith ma ancora di più lo è il grande Gene Hackman, che pur apparendo dopo un'ora riesce subito a imporre la sua carismatica presenza. Ricco il cast di contorno: il cattivo Voight (bravo), Byrne (sprecato), Jack Black e non accreditati Sizemore e Robards.
Mai come questa volta Tony Scott riesce a fondere un buon film adrenalinico con un film di denuncia (era appena scoppiato il caso Echelon sulle intercettazioni globali segrete). Il risultato è sorprendente grazie a un ottimo cast ma anche a una precisa sceneggiatura. Smith non delude e Hackman, ciliegina sulla torta, fornisce come sempre un'ottima prova, anche nei panni di caratterista. Buono pure il cast di contorno.
MEMORABILE: La scena (con equivoci e doppi sensi) nel ristorante del malavitoso (Sizemore) dove Washington porta Voight e agenti.
Tutta l'abilità tecnica di Tony Scott in un manifesto di amore per il mezzo video di qualunque tipo, dal satellite al citofono, frullati insieme senza soluzione di continuità in un montaggio forsennato ma senza raggiungere il punto di non ritorno di Domino. Devo ammettere che la sceneggiatura è una cosa oltre l'improbabile e richiede tutto il nostro bagaglio di sospensione dell'incredulità per riuscire ad arrivare in fondo, ma il ritmo incalzante permette di non soffermarsi sulle voragini dello script e di godersi lo spettacolo.
Giovane avvocato, entrato casualmente in possesso di materiale compromettente, viene braccato da agenti del controspionaggio decisi ad eliminarlo, in uno lotta senza respiro in cui potrà contare però su un misterioso alleato... Il clima cospirativo e la presenza del sempre grande Hackman ricordano la Conversazione coppoliana, del resto espressamente omaggiata in alcune sequenze, ma qui la paranoia viene declinata in chiave più action che esistenziale. Il risultato, per quanto un pò superficiale e forzato, garantisce una gradevole visione. Uno dei migliori film di T.S.
MEMORABILE: Le riprese satellitari, con la possibilità di pedinare dall'alto gli spostamenti delle persone monitorate
Parte subito male questo film di Tony Scott, con un'introduzione scialba e per niente funzionale. La regia la si riconosce immediatamente: è la stessa, fastidiosa, che ha diretto Una vita al massimo. Comunque, rimanendo inerenti a quest'opera possiamo dire che, nonostante l'originalità sia assente, nella sua banalità è sufficientemente godibile. In effetti le prime parti del film sono un po' arrufate, ma poi la pellicola si riprende bene nella parte centrale grazie a qualche colpo di scena e genialità. Trama leggermente accroccata. In generale non male.
A parte l'inevitabile citazione un po' eccessiva a quel capolavoro che è La conversazione, con Hackman che è indubbiamente l'Harry Caul coppoliano diventato molto più esperto e disilluso, lo si può definire un film godibile che punta tutto sull'azione nel classico stile Scott. Pur non eccellendo, il film ha comunque il merito di denunciare un sistema di spionaggio a tutto tondo ed è lì a ricordare che molta della libertà che abbiamo è provvisoria ed è tale solo in apparenza. Non indispensabile, ma si può guardare.
L’uomo medio americano in fuga da mega-complotti è un classico che non ha bisogno di realismo e coerenza ma di una narrazione incalzante, un marchingegno a orologeria semplicemente perfetto. Questo film ne è un esempio: in una cornice tematicamente calzante come il controllo remoto delle persone, al netto di incongruenze e semplificazioni, la fuga del protagonista ha qualcosa di stupefacente e ipnotico, trascinando lo spettatore in un vortice implacabile, governato da una millimetrica coreografia del ritmo. Un balletto d’emozione e adrenalina.
Nell'epoca in cui il mito del Grande Fratello orwelliano è diventato triste realtà non potevano non aspettarci un film del genere. Quello che non manca al film è il ritmo, ma l'idea di partenza è ridondante e alla fine non se ne può più di telecamere e cimici che spuntano da ogni dove. Anche la storia, poi, alla fine diventa eccessivamente pasticciata. Buon intrattenimento sì ma pochissima sostanza. Si poteva fare meglio, visto anche il cast di lusso.
Thriller d'azione di tutto rispetto, vicino per tematiche e atmosfere ai migliori Bourne. Con un buon ritmo e senso dello spettacolo, Tony Scott dirige uno dei suoi film più efficaci e insieme denuncia l'uso sempre più esteso della rete di controllo e spionaggio satellitare sulla vita di ogni cittadino. Will Smith corre e si danna per due ore e mezza per sfuggire a una gigantesca caccia all'uomo, interessante anche la prova di Gene Hackman. Da vedere sicuramente.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
La presenza di Hackman nel film fu messa in discussione parecchie volte,alla fine l'attore venne convinto grazie a una telefonata del regista.
Fonte:Imdb
CuriositàCangaceiro • 15/07/10 15:30 Call center Davinotti - 742 interventi
Nel film compare in un paio di sequenze anche il celeberrimo giornalista tv americano Larry King (recentemente ritiratosi dalle scene), in dei frammenti del suo talk show.
HomevideoGestarsh99 • 17/10/11 00:16 Vice capo scrivano - 21549 interventi
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