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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/06/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 4/06/07 22:20 - 5523 commenti

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Bel film della Cavani, che fotografa scientemente una Vienna livida, colma di intrighi. Ottimamento condotto il rapporto masochistico dei due protagonisti, perfettamente scelti e perfettamente calati nella parte. Dirk Bogarde, strepitoso, sottorecita in maniera indimenticabile.
MEMORABILE: L'amore che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

Homesick 10/06/08 11:29 - 5737 commenti

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Tra melodramma, Sade e il Visconti de La caduta degli dei. Con un sapiente inserimento di vari flashback che squarciano, cupi e sgradevoli, il lindore della sontuosa fotografia, la Cavani indaga gli orrori del nazismo e le sue eterne cicatrici, attraverso l'irreversibile devastazione psicologico-sessuale dei due protagonisti, gli eccellenti Bogarde e Rampling. Tutti gli altri attori di contorno non sono da meno: dal camerata Leroy con monocolo, all'impicciona Ricci, passando per il silenzioso e infido Addobbati e l'omosessuale Amodio.
MEMORABILE: L'isolamento e l' "assedio" finale della coppia.

Cotola 16/06/08 13:57 - 9009 commenti

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Sopravvalutato film della Cavani, che a suo tempo venne salutato da un clamore che agli occhi dello spettatore di oggi appare abbastanza ingiustificato. Non il massimo, né come riflessione sul tema vittima-carnefice e quindi nemmeno come studio psicologico di caratteri, né tantomeno come classico del proibito. Alcune sgradevolezze gratuite e certi buchi di sceneggiatura rendono, a tratti, un po' goffo l'insieme. Bravi Dirk Bogard (sempre ottimo) e la Rampling, la cui "mise" col cappello da nazista e le sole bretelle sul seno nudo hanno fatto storia.

Pigro 25/03/09 10:10 - 9635 commenti

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Ex ufficiale SS lavora in un hotel in cui ricompare la sua ex prigioniera-amante: riesplode la passione, ma altri ex nazisti temono che lei li denunci. I protagonisti sono due residui della storia, bloccati nel momento di massima abiezione storica che corrispose al loro amore di carnefice e vittima, incapaci di riciclarsi come le altre SS o di dimenticare. Interessante, ma troppe chiavi di lettura si intrecciano inquinandosi a vicenda e indebolendo il film, anche per una trama un po' forzata nella seconda parte. Grandi Bogarde e Rampling.

Undying 14/05/09 18:26 - 3807 commenti

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Amore tormentato ed impossibile, dislocato nell'arco temporale di fine Anni Cinquanta. Tra anticipazioni del nazi-erotico e pre-visioni da "sindrome di Stoccolma", poi approfondite nel duetto di Visconti junior (La orca e seguito), la Cavani valorizza un cast eccellente, al pari del comparto tecnico (eccezionali le musiche di Danièle Paris). Al confronto con quella qui presentata , la coppia di Ultimo tango a Parigi sembra animata da azioni platoniche. Anche questa pellicola, infatti, al pari di quella diretta da Bertolucci, scatenò a suo tempo una ridda di indignazioni censorie.
MEMORABILE: La possessione della donna, in tenuta nazista, passata dal ruolo di vittima a quello di carnefice: scena bersagliata dalla censura.

Enzus79 13/04/11 18:11 - 2873 commenti

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Film di Liliana Cavani molto ambiguo, anche se devo ammettere che l'interpretazione del duo Charlotte Rampling-Dirk Bogarde è perfetto e la regia al limite dell'ottimo. Un film che ha fatto giustamente discutere ma che artisticamente parlando è da apprezzare.

Myvincent 21/04/11 08:38 - 3726 commenti

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Opera controversa e indiscutibilmente attraente di Liliana Cavani, mostra fino a quanto può spingere alla distruzione, sebbene purificatrice, un amore insano e torbido nato tra un ufficiale delle SS e la sua vittima, incontrata anni dopo la fine della guerra. Attori esemplari e perfettamente aderenti al ruolo, il film è anche merito loro. Sado-masochismo d'autore...

Luchi78 13/07/11 18:40 - 1521 commenti

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Vienna 1957: l'inizio evoca l'incubo dell'olocausto con la Rampling che interpreta un personaggio dal quale puoi aspettarti qualsiasi tipo di reazione o iniziativa. Inizia in seguito quel rapporto tra vittima e carnefice che suscitò a suo tempo così tanto clamore ma che non mi ha dato l'impressione di un forte coinvolgimento. Verso il finale il film comincia ad assumere i contorni della "mattonata"...

Buiomega71 14/09/11 11:27 - 2901 commenti

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Insieme all'Ultimo tango è sicuramente il mio personal cult. Rivisto oggi e pensandoci su, sembra un sequel del Salò (anche se gli è precedente), con quel rapporto viscerale tra vittima e carnefice così denso e allucinato. La Rampling fa il paio con la Jane Birkin di Je t'aime moi non plus e Bogarde risulta glaciale come nel Servo. Grande regia d'interni della dea Cavani, con riminiscenze polanskiane. Tanfo di morte che si respira a ogni inquadratura. Straordinaria luce funerea di Alfio Contini. Finale raggelante e spietato. Capolavoro assoluto.
MEMORABILE: I flashback con la Rampling deportata, la vestaglia da lei indossata; il "musical" per i gerarchi nazisti; il "processo" dei camerati; il finale.

Capannelle 19/09/11 08:47 - 4398 commenti

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Il famoso film della Cavani. Mezza delusione, fa più effetto il Cavani centravanti. Mi è piaciuta l'interpretazione di Bogarde che modula bene il suo personaggio e quando gioca a rimpiattino con gli altri nazisti. Nel rapporto con la Rampling ho sentito tanto deja vu e la regia nel complesso non mi ha coinvolto: troppi interni, troppa attesa. Concediamogli un "non male", anche considerando il suo valore iconico.
MEMORABILE: Bogarde fa il saluto nazista per scherzo e gli altri lo seguono sul serio.

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Giacomovie 29/10/11 14:19 - 1397 commenti

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La Cavani con questo film "cercava una spiegazione all'ambiguità della natura umana". La trova con una storia controversa e coraggiosa, che dipana lentamente passato e motivazioni dei personaggi, per finire nel mutamento della trasgressione in passione melodrammatica. La Rampling ha sfruttato la sua bellezza malinconica per un ruolo che ancora la caratterizza. Buona la cura registica.

Saintgifts 18/09/14 08:18 - 4098 commenti

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Una delle tante - e non sempre "pulite" - facce dell'amore, sempre che di amore si tratti. Ciò che ha vissuto durante la prigionia evidentemente ha lasciato un segno profondo in Lucia, tanto che dopo dodici anni, nonostante viva in America e appartenga alla società bene, le è bastato incontrare il suo amante-aguzzino per ripiombare in un passato pieno di ombre. La Cavani tenta di sondare l'animo umano affidandosi a immagini di effetto e alle eccellenti interpretazioni dei protagonisti, dilatando però eccessivamente i tempi. Ottima soundtrack.

Daniela 11/03/16 09:15 - 12622 commenti

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Depurato delle polemiche che suscitò al tempo della sua uscita, cosa resta della più famosa opera di C.? Una storia morbosa, moralmente inaccettabile per come tira in ballo i campi di sterminio per mostrare l'origine di un rapporto vittima/carnefice poi nobilitato dalla passione all'insegna del melodrammatico binomio amore e morte. Se discutibili risultano regia e sceneggiatura, sono invece indiscutibili il talento, il fascino, la sensualità perturbante di Bogarde e Rampling, come buona la prova del resto del cast ed efficace l'ambientazione in una Vienna livida e omertosa.

Paulaster 9/01/18 11:03 - 4389 commenti

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Ex aguzzino nazista ritrova nel ’57 a Vienna l’ebrea con cui ebbe un rapporto sadomaso. Prima parte incentrata sulle dinamiche postguerra che spiega bene i ruoli dei nazisti che vivono nell’ombra, di coloro che cercano una redenzione o di chi vuole eliminare le prove. Nel prosieguo, il rapporto tra i protagonisti ha poca empatia morbosa e l’isolamento è poco efficace. Bogarde eccellente nelle espressioni, la Rampling passa da angelo nel lager a fatalona nevrotica. Ottima fotografia e notevole l'uso degli esterni.
MEMORABILE: La Rampling che canta in tedesco col berretto da nazista e bretelle; Il ballerino che danza tra i nazisti; La Rampling che parla da sotto il tavolo.

Bubobubo 6/07/19 23:05 - 1847 commenti

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A fare il film, più che il soggetto (per l'epoca) scabroso e la sinistra affinità tra i protagonisti, sono certo le ambientazioni viennesi: cupe, plumbee, marcescenti, da fine époque, sono il contrappunto perfetto all'ambiguo rapporto fra vittima e carnefice e, soprattutto, riflettono alla perfezione la perpetua transizione in cui si trovano a nascondersi i personaggi, smarriti tra vergogne postume, labilità esistenziale e autodifesa. In questo la scelta della Cavani, che firma una regia per il resto non memorabile, vale da sola mezzo punto.

Thedude94 17/12/22 20:35 - 1089 commenti

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Liliana Cavani racconta una storia che si ambienta nel periodo post nazista e che coinvolge protagonisti di quell'orribile periodo, sia colpevoli che vittime, in un mix di tensione visiva e sessuale. Non era facile realizzare un film complesso come questo, ma la regista riesce a superare tutte le difficoltà che la storia presenta concentrandosi sulle emozioni e sui rapporti morbosi tra i personaggi. Meravigliosi Bogarde e la Rampling, ottima la colonna sonora penetrante e la fotografia cangiante tra presente e passato che valorizza gli stati d'animo. Grande cinema.

Anthonyvm 15/05/23 23:35 - 5637 commenti

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Repulsione, angosce morali, torbida seduzione, abbandono alla libido: una degradante tragedia carnale in cui i confini tra vittima e carnefice, amore e lussuria, dolore e piacere, bene e male, sono provocatoriamente fumosi. Benché le sequenze nazisploitative occupino una percentuale ridotta del girato, l'opera cavaniana resta un importante esponente "d'essai" dell'erossvastika, tracciando un viottolo di congiunzione fra gli abbozzi di straniante esibizionismo di Visconti e lo sfavillio di ultraestetica porcelloneria di Brass. La crudezza delle scene clou ripaga dei momenti di stanca.
MEMORABILE: La Rampling nuda sotto tiro; Il numero canoro della Rampling-Dietrich con sorpresina finale alla Salomè; Il bicchiere rotto; Il vasetto di marmellata.

Sonoalcine 4/08/23 12:19 - 184 commenti

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Lento e a tratti anche prolisso. È comunque un'opera fatta anche da lampi di innegabile autoreferenzialità. E oltre questo incredibile miscuglio, regna la fascinazione verso il male (qui rappresentato velatamente dal nazionalsocialismo), verso il rifiuto della gerarchia dei ruoli, verso il senso di colpa che diventa veicolo di eccitazione, che spiana la strada a una relazione morbosa e incredibilmente ambigua tra carnefice e vittima (una sorta di Sindrome di Stoccolma). Elegante nella confezione e anche nelle riprese (fatte da entusiasmanti e infiniti piani sequenza).
MEMORABILE: La lunga scena di sesso tra Maximilian e Lucia sul pavimento; La scena di danza
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  • Homevideo Ruber • 28/11/18 16:43
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    Ma scusate è l'edizione uncut?? In tv come passa cut credo o no?
  • Homevideo Buiomega71 • 28/11/18 19:20
    Consigliere - 25934 interventi
    Credo di sì, Ruber. O almeno, io ho la vhs della Deltavideo che dura esattamente 1h, 53m e 15s. In tv non saprei, ne vidi un pezzo su Rete 4 (prima di acquistare la vhs) ma non so dirti se fosse tagliato sinceramente.

    Quindi, presumo, che la vhs abbia lo stesso master del dvd (il film ha il divieto ai minori di 14 anni)

    Più che per le immagini "forti" in sè, e proprio l'atmosfera pesa e mortifera che si respira per tutto il film a renderlo così morboso e tragico.
    Ultima modifica: 29/11/18 22:46 da Buiomega71
  • Homevideo Ruber • 28/11/18 19:45
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    Ottimo grazie Buio, ahimè come per molti titoli è uscito da tempo in br con audio inglese e francese, e da noi no, pur essendo un film italiano, ma ormai mi sono fatto l'abitudine.
  • Homevideo Caesars • 29/11/18 08:27
    Scrivano - 16800 interventi
    Attenzione che la versione V.M.14 presenta alcuni tagli. Il film invatti uscì al cinema, con benestare 64254 del 4 Aprile 1974, col divieto ai minori di 18 anni (lunghezza pellicola 3125m). Ottenne poi in seguito, benestare 79001 del 18 Aprile 1984, il divieto ai minori di 14 previa esecuzione di alcuni tagli (lunghezza pellicola 3042). Sicuramente in TV passa questa seconda versione. Non so quale sia invece la situazione in dvd.
    Per dettagli sui nulla osta (e relativi tagli) vedere il sito di Italiataglia.
  • Homevideo Ruber • 29/11/18 18:31
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    Imdb dà una durata 1h,58m (118 minuti) wikipedia se ne esce con 122...
  • Homevideo Buiomega71 • 29/11/18 22:09
    Consigliere - 25934 interventi
    Le durate segnalate su Wikipedia sono affidabili come il mio conto in banca, quelle di IMDB sempre fare scarto NTSC/PAL

    Attenzione però, perchè non vorrei che la revisione con tagli (del 1984) sia riferita alla messa in onda televisiva in Prima visone (vedi flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni in curiosità)

    Il buon Deep mi comunica che il dvd dura 113' (stessa durata della vhs Deltavideo)

    Sarebbe curioso (se non fosse per la versione televisiva andata in onda nel 1984 su Canale 5) quali tagli avrebbero apportato (eppoi confrontare la vhs)

    Il buon Deep mi informa altresì che il metraggio cut di italiataglia dura 108', mentre l'uncut 113' (stessa durata della versione vhs e dvd) e mi fornisce una lista dei tagli apportati, tutte scene che sono presenti nella vhs Deltavideo

    Quindi, se faccio due conti, credo che sia la vhs Deltavideo che il dvd Luce/General sia uncut.
    Ultima modifica: 29/11/18 23:19 da Buiomega71
  • Homevideo Deepred89 • 29/11/18 23:16
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Una piccola aggiunta: controllando bene i metraggi di Italia taglia, l'edizione approvata in censura nel 1974 col VM18 durerebbe addirittura meno dei 113' a 25fps delle edizioni homevideo:

    114'a 24fps, ovvero 110' a 25fps.

    Questo non implica per forza che la copia-censura scorciasse dettagli exploitation o cose simili, ma ci conferma l'assoluta integralità delle edizioni homevideo del film.
  • Homevideo Ruber • 21/09/19 17:03
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    Il dvd della General Video ha una durata di
    1h53m24s nel formato 1.85:1 anamorfico.

    Audio: Italiano, Inglese entrambi 2.0
    Sottotitoli: Italiano.

    Extra: Intervista a Liliana Cavani, intervista a Italo Moscati.

    Screen a 5'24":

    Ultima modifica: 21/09/19 18:19 da Zender
  • Curiosità Lucius • 24/04/21 09:03
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dall'archivio cartaceo Lucius, il flanetto di Tv Sorrisi & Canzoni del film (martedì 6 giugno 1989):

    [img size=350]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images56/portieredi.jpg[/img]