Le fate - Film (1966)

Le fate
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1966
Genere: commedia (colore)
Regia: [4e] Vari
Note: Episodi e registi: "Fata Sabina", di Luciano Salce (Vitti), "Fata Armenia", di Mario Monicelli (Cardinale), "Fata Elena", di Mauro Bolognini (Welch), "Fata Marta", di Antonio Pietrangeli (Sordi)
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Commedia a episodi che ha nelle quattro donne protagoniste personaggi femminili provocanti e provocatori. In FATA SABRINA (regia di Luciano Salce) Monica Vitti finisce per rischiare due volte lo stupro (in parte cercato) per via dei suoi abiti succinti e il suo fare sbarazzino. Al terzo uomo che le darà un passaggio in auto (Enrico Maria Salerno) le cose cambieranno. La Vitti è brava, ammalia con i suoi occhi saettanti, duetta bene con Salerno ma l'episodio è piuttosto scialbo. Peggio fa Mario Monicelli in FATA ARMENIA, in cui Claudia Cardinale, madre (con sorpresa finale) di un bimbo di qualche mese, coinvolge nelle sue follie un pediatra (Gastone Moschin), travolto dall’esuberanza...Leggi tutto di lei. La Cardinale urla, strepita, straborda, è bellissima ma non diverte e Moschin non può che subire. Il fondo si tocca con FATA ELENA (di Mauro Bolognini), con Raquel Welch che seduce il bel Jean Sorel, convinto (a torto?) della fedeltà di sua moglie, chiusa nella casa vicino. Sguardi languidi, sorrisi ambigui, poche frasi per un episodio (scritto da Sonego) breve e inutile. Chiusura, come spesso capita, con Alberto Sordi e il migliore e più lungo degli episodi (anche questo scritto e sceneggiato da Rodolfo Sonego, ma diretto da Antonio Pietrangeli): Sordi è un cameriere tuttofare e quando finisce alle dipendenze di una donna di gran classe (Capucine) approfitta di lei mentre è ubriaca; il giorno dopo lei ha dimenticato, lui no e prova in ogni modo di farle ricordare. Sordi è ancora una volta molto bravo: garbato, misurato, sa rendere ottimamente anche quando, come qui, la storia non è una semplice commedia e ha pochi spunti comici. Sordi sa invecchiare molto bene…

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Homesick 16/12/07 17:16 - 5737 commenti

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Quattro episodi dedicati a vizi, debolezze e malizie del mondo femminile. Nonostante le regie professionali e l’impiego di interpreti di gran rilievo e carisma che danno il meglio di sé (soprattutto la Vitti e Sordi), ogni singolo segmento diventa presto monotono e stucchevole e nel complesso non si riesce a costruire una comicità brillante e coinvolgente.

Ciavazzaro 1/09/08 12:41 - 4770 commenti

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Un altro ottimo film a episodi. Notevole sia sul versante registico che su quello degli attori (Sorel, Sordi) e delle attrici. Molto ben fatto l'episodio con Sordi autista che fa l'amore con la padrona quando lei è ubriaca. Curioso quello con Jean Sorel, ottimo il primo con la coppia Vitti-Salerno, abbastanza inutile quello con la Cardinale.

B. Legnani 12/02/12 14:46 - 5532 commenti

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Quattro episodi tutti stiracchiati, indipendentemente dallo loro lunghezza, perché tutti basati su una sola idea. Annoia presto quello con la Vitti e Salerno (*½), nonostante la bravura degli interpreti. Eccessivo quello con la Cardinale e Moschin (*½), con un riscatto nel finale all'aeroporto. Molto brutto quello con la Welch (stupenda) e Sorel: la cosa peggiore di Bolognini che io conosca (*½, pure scarso). Si salva quello con Sordi e Capucine (** abbondante), ma sa troppo di già visto, addirittura da un celeberrimo film di Chaplin.

Stefania 14/04/12 02:51 - 1599 commenti

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Fata Sabina è una ninfomane inconsapevole, e perciò pericolosissima; Fata Armenia è una zingara felice; Fata Elena è una Circe-Penelope; Fata Marta è un mistero buffo. Il primo episodio ha il pregio di essere breve e incisivo; il secondo stanca per l'agitazione della Cardinale e per l'esasperante passività di Moschin; il terzo riposa sugli allori della bellezza dei protagonisti, e di un finale ammiccante. E l'ultimo? Marta è una fata, ma Sordi un mago: cameriere miracolato dalla bella Capucine, non sbaglia una mossa nel valorizzare ogni sfumatura, candida e furbesca, del suo personaggio.
MEMORABILE: La colazione di Capucine servita in camera da Alberto Sordi.

Il Dandi 25/04/12 16:23 - 1917 commenti

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Episodi a ben guardare tutti basati su un soggetto misogino e deboluccio, tuttavia aggraziati nella forma e ancora più che guardabili. Elementare quello d'apertura con la Vitti ninfomane, esasperante quello con Moschin in balìa dei capricci della Cardinale, freddo e vacuo (come gli sguardi dei protagonisti) quello con i pensieri di Jean Sorel e Raquel Welch; carino (ma ci si aspettava di più) quello finale con Sordi cameriere turbato dalla padrona, uno sketch sempreverde ripreso anche da Giannini in Sessomatto.
MEMORABILE: La telefonata di Enrico Maria Salerno alla propria fidanzata, in presenza di una Vitti annoiata e incredula di non essere al centro dell'attenzione.

Alex1988 18/07/16 18:48 - 728 commenti

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Ennesima commedia all'italiana a episodi dal valore altalenante, dove stavolta la fanno da padrone le donne. La qualità delle storie non è granché, ma gli episodi con la Vitti e quello con Sordi sono forse i migliori. Non che gli altri due siano proprio inguardabili, ma si sarebbe potuto far di meglio. Discreto.

Liv 24/10/16 13:20 - 237 commenti

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Una pellicola di basso consumo che conta su grossi calibr i quali, tuttavia, sembrano poco interessati a perdere tempo con i quattro episodi boccacceschi dotati di trama esile esile. L'unico a impegnarsi è Alberto Sordi, nell'ultimo episodio, che sembra voler salvare le sorti di un lavoro che, a dirla tutta, non verrà nessuna voglia di rivedere.

Daniela 25/02/17 15:12 - 12662 commenti

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Fra tutte le commedie antologiche del periodo, questa non è certo fra le più riuscite, nonostante i grossi nomi coinvolti. Se non va oltre la barzelletta sconcia il primo episodio di Salce con Vitti, quello di Monicelli risulta addirittura fastidioso per la prestazione esagitata di Cardinale. Occorre superare l'inconsistente duetto fra belli a firma Bolognini per scovare l'unico episodio degno di nota, diretto da Pietrangeli: anche qui il personaggio femminile fa una pessima figura, ma è affiancato da Sordi in forma smagliante nella parte del cameriere sedotto dalla glaciale padrona.
MEMORABILE: Ancora in pigiama, Sordi serve la colazione a letto a Capucine

Vitgar 14/03/17 09:10 - 586 commenti

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Quattro illustri registi per l'ennesimo film a episodi tipico del periodo. Il genere in sé non mi è mai piaciuto troppo e questa produzione mi sembra ancora più fragile e scialba. Quasi rappresentazioni filmiche di barzellette. Un cast di attori, sceneggiatori, registi da kolossal per una cosa da niente. Bellissime, more solito, la Cardinale e Welch, seducente Capucine, fuori ruolo la Vitti.

Markus 14/08/17 18:33 - 3687 commenti

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Commedia a episodi dal fiato corto solamente sostenuta dalla bellezza delle attrici (le fate, appunto). "Fata Sabina" (*!): ennesima Vitti nevrotica per una storia poco convincente (si segnala però la presenza di Salerno); "Fata Armenia" (*!): la bellezza della Cardinale in parte salva una storia fiacchssima; "Fata Elena" (**): il bel Sorel alle prese con una spocchiosa Welch assume, nel corso della vicenda, uno sviluppo interessante; "Fata Marta" (**!): il migliore del lotto, con un Sordi cameriere sedotto e bidonato dalla sua padrona.

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Rufus68 18/07/17 23:17 - 3842 commenti

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Quattro episodi sfiatati come una bottiglia di gassosa aperta da due giorni. I registi si dividono l'onere del fallimento in maniera equanime, anche se tra l'episodio di Salce (il più sconcertante nella sua vacuità) e l'ultimo di Pietrangeli (in cui è almeno abbozzata una storiella) esiste un qualche scarto qualitativo. Nel prix de beauté tra le fate vince la Cardinale, bellissima. Detestabili i cartoni animati a raccordo degli spezzoni.

Cotola 15/08/17 20:22 - 9043 commenti

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Film, misogino, costituito da quattro episodi di qualità medio bassa: il migliore del lotto è l'ultimo(**!), grazie soprattutto ad un Sordi in gran forma, seguito dal primo (**) che pur stiracchiato presenta un finale abbastanza riuscito ed una Vitti pregevole. Nel mezzo l'episodio della Cardinale (*!) che, per quanto troppo esagitata, è la più bella delle fate, per chiudere con quello di Bolognini (*!) che è il peggiore di tutti e forse il punto più basso della carriera del regista. Considerati i grandi nomi coinvolti, una delusione.

Alex75 27/08/19 13:43 - 880 commenti

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Fiacco film collettivo, anche per la debolezza dell’idea di fondo: il contributo di Salce è poco più di uno sketch, salvato però da un felice duetto Vitti-Salerno, mentre Moschin e la Cardinale non riescono a ripetere il miracolo per l’episodio (esile, eppure dispersivo) di Monicelli. Inutile il segmento di Bolognini, il cui unico pregio è la brevità. Come spesso capita nei film di questo genere, il meglio viene da un gran finale con Sordi, qui in coppia con Capucine, diretto da Pietrangeli.
MEMORABILE: Salerno: "A Londra… ognuno si veste come vuole, chi senza scarpe, chi con la pelle di capra..." Vitti: “Come in Abruzzo”; Il caffettino a letto.

Gabrius79 4/06/20 21:56 - 1427 commenti

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Film a episodi che sguazza in una certa mediocrità pur con qualche piccola cosa buona. Il meglio infatti è il quarto episodio, con la coppia Sordi-Capucine, gustoso e simpatico al punto da sopperire in qualche modo alla bruttezza del terzo con la Welch e Sorel. I primi due raggiungono una sufficienza risicata ma hanno comunque qualche spunto divertente con la coppia Vitti-Salerno e quella Cardinale-Moschin.

Zampanò 20/09/20 20:57 - 381 commenti

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Quattro episodi sulle donne del Boom. I migliori sono i due sceneggiati da Sonego, gli altri vanno a braccio. Nel primo Salce riprende le grazie di Monica Vitti in un vedo non vedo ricattatorio; Monicelli più sociale dirige un'irritante Cardinale zingaresca. Bolognini, il più sensuale, s'inventa un campo controcampo strettissimo Welch-Sorel surrogato dell'amplesso, che vale l'intero film. Pietrangeli infine si affida al Sordi modalità sedotto abbandonato, ruolo in cui l'attore romano sapeva rendere meglio del suo doppio spaccone.

Il ferrini 19/02/23 22:28 - 2358 commenti

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Quattro episodi legati da un esile filo conduttore: donne protagoniste. Nel primo caso Vitti e Salerno sprecati in una storiella insipida, meglio la Cardinale, che nel secondo travolge il placido Moschin. Il terzo è il peggiore del lotto, complice anche un discutibile doppiaggio. Il meglio arriva in fondo, con un soggetto divertente quanto basta e un Sordi in gran spolvero che ha a che fare con una "smemorata" Capucine che patisce un po' troppo l'alcool. Nel complesso un film mediocre, salvato qua e là più dagli interpreti che dai registi.

Rambo90 14/03/23 02:21 - 7697 commenti

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Episodi di scarso interesse, a causa di sceneggiature che non vanno oltre piccoli spunti. Il più simpatico è forse l'ultimo che almeno presenta un Sordi in gran forma che strappa varie risate, mentre quello con una parvenza di trama più costruita è il secondo, con una poco affiatata coppia Cardinale/Moschin. Palma del peggiore a Bolognini, a cui capitano però anche gli attori più imbambolati. Mediocre.
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